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Pd,Bonaccini (Pd): decideremo nei prossimi giorni se candidato Europee

Pd,Bonaccini (Pd): decideremo nei prossimi giorni se candidato EuropeeBologna, 9 apr. (askanews) – “Da quando faccio politica per me non ho mai deciso nulla. Sono a disposizione dove posso essere utile. Se finire il mandato in Regione e candidato alle europee decideremo insieme alla segretaria Elly Schlein e ve lo diremo nei prossimi giorni”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, a margine di una conferenza stampa a Bologna.


“Stiamo valutando e discutendo per cercare, assieme alla segretaria Elly Schlein, di presentare liste nelle cinque circoscrizioni che siano le più forti e attrattive possibili – ha spiegato Bonaccini -. Per quanto mi riguarda ripeto che ci si mette a disposizione dove si può essere utili”. Quindi “che io rimanga qui a terminare una legislatura, che comunque terminerà tra pochi mesi, o mi candidi alle elezioni europee lo decideremo insieme perché io per me non ho mai deciso nulla da quando faccio politica. Ve lo diremo nei prossimi giorni”.

Carburanti,M5s:con immobilismo Meloni salasso ormai è strutturale

Carburanti,M5s:con immobilismo Meloni salasso ormai è strutturaleRoma, 9 apr. (askanews) – “La benzina è tornata ai livelli insostenibili di ottobre scorso, con migliaia di pompe con tariffe sopra i due euro al litro. Attenzione però: da ottobre a oggi i prezzi medi non si sono mai realmente abbassati, e per gli italiani la “mazzata” è rimasta costante. Il ministro Giorgetti, novello Pilato, dice che non è colpa del governo. Il ministro Urso, artefice della inutile genialata dell’obbligo del cartello prezzo medio per i benzinai, è “desaparecido” sulla questione. E infine Giorgia Meloni, la vera responsabile di questo salasso divenuto ormai strutturale, continua a rimanere beatamente immobile di fronte a questa “tassa” perdurante tutt’altro che occulta”. Lo dichiarano i parlamentari M5s delle commissioni Attività Produttive di Senato e Camera Sabrina Licheri, Gisella Naturale, Luigi Nave, Emma Pavanelli, Chiara Appendino e Enrico Cappelletti.


“Proprio lei – proseguono i pentastellati- sobillatrice di folle sull’abolizione delle accise solo 18 mesi fa, ora sembra fregarsene delle famiglie che si svenano per spostarsi in macchina. Parliamo della stessa premier che poi attacca in ogni dove la manfrina della “lunga vita al motore endotermico e a morte l’auto elettrica”. Questo governo a predicare bene è un portento, poi però sul razzolare i risultati sono disastrosi. Rimanendo fermi il prezzo dei carburanti non scenderà: Meloni se ne faccia una ragione”.

Il Pd: l’Antimafia accenda subito un faro sull’arresto di un esponente Fdi a Palermo

Il Pd: l’Antimafia accenda subito un faro sull’arresto di un esponente Fdi a PalermoRoma, 9 apr. (askanews) – “Ciò che emerge dall’operazione della Dda di Palermo che ha portato all’arresto di Mimmo Russo, esponente di Fratelli d’Italia, è molto preoccupante. Legami consolidati tra mafia, massoneria e politica, denaro e affari per i boss per assicurarsi voti. La magistratura porterà avanti la sua inchiesta ma è evidente il mix, inquietante, tra corruzione, estorsioni e voto di scambio. Per questo come Pd chiederemo che la Commissione Antimafia si occupi del caso ed accenda subito un faro sulla vicenda, sulle sue connessioni politiche e territoriali, sul grado di inquinamento e infiltrazione dell’istituzione”. Lo affermano la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani e il capogruppo dem in Antimafia Walter Verini.

Mattarella a Polizia: sapete coniugare diritto manifestare a sicurezza

Mattarella a Polizia: sapete coniugare diritto manifestare a sicurezzaRoma, 9 apr. (askanews) – “Tra i compiti rilevanti della Polizia di Stato nello svolgimento vita democratica del paese vi è la gestione della sicurezza in occasione delle manifestazioni. Un ruolo delicato per le forze di polizia, il cui esercizio viene assolto con sperimentata capacità di coniugare il diritto di riunione e di manifestazione del pensiero e la garanzia della incolumità delle persone e la tutela dei beni e che ha visto l’anno scorso il conferimento tramite mio decreto della medaglia d’oro al valor civile per la dedizione nello svolgerlo”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il capo della Polizia, direttore generale della pubblica sicurezza, il Prefetto Vittorio Pisani, accompagnato da una rappresentanza di appartenenti al Corpo in occasione del 172esimo anniversario di fondazione.

Mattarella: fiducia, apprezzamento e riconoscenza dell’Italia per l’impegno della Polizia

Mattarella: fiducia, apprezzamento e riconoscenza dell’Italia per l’impegno della PoliziaRoma, 9 apr. (askanews) – “Fiducia, apprezzamento e riconoscenza miei e della Repubblica, per l’impegno personale delle donne e degli uomini della Polizia di Stato”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale i vertici e una delegazione della Polizia di Stato in occasione dell’anniversario.


“I vostri compiti riguardano un ampio spettro – ha sottolineato il capo dello Stato -: dal contrasto alla criminalità organizzata e informatica, alla prevenzione e contrasto del terrorismo interno e internazionale, al controllo del territorio per la sicurezza dei cittadini, alla gestione dei flussi migratori al di fuori dei canali legali, alla sicurezza stradale, alle iniziative per prevenire e contrastare la violenza in particolare sulle donne, all’opera svolta per la sicurezza stradale per prevenire i purtroppo frequenti gravi incidenti che si verificano”.

Tajani: con la pessima gestione del superbonus persi troppi soldi

Tajani: con la pessima gestione del superbonus persi troppi soldiRoma, 9 apr. (askanews) – “In principio il superbonus sarebbe stato giusto per rilanciare l’economia e l’industria edilizia, ma la pessima gestione ha provocato la perdita di troppi soldi e ora dobbiamo evitare lo scatafascio dei conti pubblici. Così, per colpa di alcuni imbroglioni rischiamo di pagare tutti”. Pochi imbroglioni hanno fatto danni agli altri cittadini”, lo ha detto il leader di Forza Italia Antonio Tajani a Start su Sky News24.


L’”assenza di controlli” a suo avviso da parte dei governi di sinistra guidati da Giuseppe Conte che “con grande demagogia ha aperto le casse senza capire se i soldi finivano o meno nelle tasche di qualche imbroglione” ha provocato una “pessima gestione”.

Picierno: Conte è inqualificabile, il M5S non è una forza progressista

Picierno: Conte è inqualificabile, il M5S non è una forza progressistaRoma, 9 apr. (askanews) – “Gli attacchi di Conte sono inqualificabili. Dovremmo ricordargli che ci sono condannati anche nelle sue file? Il suo è un atteggiamento che non è da forza progressista. Poi non so se M5s è una forza progressista, per me non lo è, visto che ha difficoltà nello scegliere fra Trump e Biden. Le forze progressiste dovrebbero assumere un impegno comune. E le primarie di Bari potevano essere proprio l’occasione comune di fare della trasparenza una questione centrale e di popolo”. Lo afferma, in un’intervista a il Domani, la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno.

Pd, Schlein affronta le correnti e scatena malumori nel partito

Pd, Schlein affronta le correnti e scatena malumori nel partitoRoma, 8 apr. (askanews) – Prima le discussioni sulle liste per le europee, poi le storiacce pugliesi e piemontesi che hanno permesso a Giuseppe Conte di infierire sul Pd: troppo per la segretaria Elly Schlein, tanto più alla vigilia di una cruciale campagna elettorale per europee e amministrative. La leader democratica non vuole che vicende opache e discussioni interne compromettano il suo sforzo “testardamente unitario” che punta a costruire la coalizione alternativa “alla destra” e per questo – su Repubblica – mette nel mirino le correnti, rilanciando ragionamenti che già da giorni aveva consegnato a chi aveva parlato con lei. Ma l’offensiva della leader Pd scatena la reazione irritata di buona parte del partito e – come accaduto durante la segreteria sulle liste per le europee – non è solo la minoranza a farsi sentire. Perché dire “sulle liste decido io” come riporta Repubblica è qualcosa che fa saltare sulla sedia anche molti di coloro che l’hanno sostenuta.


Le discussioni sulle candidature avevano infastidito Schlein, già la scorsa settimana nei colloqui riservati si era lamentata per i nomi fatti filtrare a suo giudizio solo per finire sui giornali e creare caos, e aveva avvertito che sbagliava i calcoli chi pensava di poter condizionare in questo modo la composizione delle liste. I “caminetti” con i leader, aveva assicurato, con lei non torneranno in auge, la strada del “cambiamento” è quella che è stata scelta alle primarie e non verrà abbandonata. Un ragionamento esposto anche in pubblico a ‘Porta a porta, molto nettamente, mercoledì scorso: “Aprire il partito è un nostro obiettivo da quando sono stata eletta alla segreteria. Alle primarie ci hanno dato questo mandato perché si vuole ricucire delle fratture che in questi anni si erano prodotte perché tante persone non avevano riconosciuto più nel Pd il punto di riferimento nella costruzione di un’alternativa a sinistra”.


Ma un conto è “aprire” il partito alla società civile, altra cosa – come temono in tanti – è considerare il ‘vecchio Pd’ una sorta di ‘bad company’ da rifondare completamente attingendo all’esterno. Tanto più se l’affondo contro le correnti viene associato alla presunta compravendita di voti in Puglia e alla vicenda piemontese. “Le correnti non c’entrano niente”, dice un esponente della sinistra che sostiene la segreteria. “E’ un’analisi sbagliata”. Giudizio condiviso anche dalla minoranza, che in più contesta un atteggiamento troppo arrendevole di fronte ai colpi bassi di Giuseppe Conte. “Leggere di Conte che ingiunge a Elly Schlein di ‘trasformare il Pd’ – pena ‘lasciarsi trasformare dal vecchio Pd’- mi fa davvero arrabbiare. Come si permette? Il Pd è fatto da migliaia di donne e uomini per bene. Un partito con un minimo di spina dorsale non dovrebbe consentire a nessuno di parlare così”. Una delle voci più nette è quella di Pina Picierno, vice-presidente del Parlamento europeo, che con la composizione delle liste che si va delineando vede a rischio la propria rielezione: “Tutto serve, tranne che usare la questione morale come una clava per dire ‘ok, ora comando io’. Tutto serve tranne che usare questo casino per rinchiudersi nella torre d’avorio della propria superiorità morale per poi decidere in solitudine”. Stefano Bonaccini rimane molto prudente, troppo secondo molti della sua area, e si limita a dire: “Il Pd deve tenere la schiena dritta e la testa alta”. E sulle candidature aggiunge: “Non posso non essere d’accordo con Elly Schlein quando dice che non devono essere le correnti a decidere. L’importante è che decidiamo insieme proprio per la pluralità di cui il Partito democratico ha bisogno”.


Ma anche Gianni Cuperlo, che pur non essendo parte della maggioranza è collocato a sinistra del Pd, non intende accettare “lezioni di moralità dal Movimento 5 stelle” e considera sbagliato “additare aree culturali e correnti come la fonte di ogni regressione etica”. Tanto più che, aggiunge, il problema sono semmai i “notabilati locali e nazionali capaci di transitare da una stagione alla successiva senza un battito di ciglia”. Pensieri che sono abbastanza simili a quelli che si ascoltano in buona parte della stessa sinistra Pd. Se la rivolta ‘anti-Conte della minoranza non è condivisa dalla sinistra che sostiene la segretaria (“Con Conte siamo alleati nel 70% dei Comuni, e dobbiamo esserlo”), è però vero che il timore di un Pd via via affidato solo agli esterni non piace troppo, non è vista di buon occhio l’idea di ‘appaltare quasi esclusivamente a candidati della società civile la rappresentanza alle idee più progressiste. In questo caso, però, Schlein sembra accogliere le preoccupazioni con la richiesta ad Andrea Orlando di candidarsi nel nord-ovest. E, comunque, “il ragionamento sulle correnti non c’entra niente con quello che è successo in Puglia e in Piemonte”.


Di certo il clima è teso e la leader Pd avrà molto da fare nei prossimi giorni per preparare la direzione che – tra il 15 e il 20 aprile – dovrà dare il via libera alle liste. Anche perché, come ricorda un parlamentare della minoranza “le liste le vota la direzione”. Un modo per sottolineare che le prove di forza possono funzionare fino a un certo punto. Ma già ora, sottolinea un deputato della sinistra, “possiamo dire che la segreteria un risultato lo raggiungerà: adesso a Bruxelles gli eletti sono in larga maggioranza esponenti dell’area Bonaccini. Dopo il 10 giugno non sarà più così”.

Scontro su par condicio, opposizione protesta: modifiche inammissibili

Scontro su par condicio, opposizione protesta: modifiche inammissibiliRoma, 8 apr. (askanews) – Per l’opposizione è un tentativo di governo e maggioranza di occupare l’informazione Rai in vista delle Europee, per la maggioranza è invece l’opposizione che vuole “imbavagliare” gli esponenti del governo, limitandone l’esposizione tv alle più strette esigenze informative sull’attività istituzionale. La delibera sulla par condicio che da martedì sarà in votazione in Commissione di Vigilanza Rai costituisce un ulteriore terreno di scontro, con qualche sfumatura anche all’interno degli schieramenti.


A firmare gli emendamenti di maggioranza, i commissari di FdI, Lega e Noi MOderati: l’obiettivo è depotenziare la delibera proposta dall’Agcom e consentire una maggiore presenza tv dei membri del governo. Tema su cui la maggioranza è compatta, con anche Forza Italia a favore di un ammorbidimento del testo. Più dubbiosi invece gli azzurri sulla possibilità di sfumare il testo dell’Agcom sul punto che investe la ponderazione dei tempi per fascia oraria e per ascolti, oggetto di emendamenti da parte in particolare di Fratelli d’Italia, con gli azzurri che potrebbero non sostenere l’emendamento Filini. “Occorre trovare una situazione equilibrata. Dobbiamo evitare forzature con interpretazioni non realistiche. Domani ne parleremo in Commissione”, spiega il capogruppo azzurro in Senato Maurizio Gasparri. Sempre che poi gli emendamenti vengano messi ai voti. Per le opposizioni, unite, “il contenuto del pacchetto di modifiche alla delibera sulla par condicio proposto da Palazzo Chigi per mano dei deputati di Fdi è irricevibile perché distorce il senso stesso della par condicio a uso e consumo di Giorgia Meloni e della sua maggioranza La maggioranza vuole generare una bolla nel sistema dell’informazione dove poter mascherare come istituzionali le posizioni politiche degli esponenti di governo. È una proposta inaccettabile, un modo subdolo per ribaltare le normali regole democratiche e creare un forte sbilanciamento a favore dei partiti di governo. Invece di perdere tempo a cercare modi per dribblare le regole e irreggimentare l’informazione, il governo si attenga alla legge e non faccia proposte illiberali”, dicono tutti i capogruppo di opposizione in una nota congiunta.


Nota in cui è insita la richiesta alla presidente della Vigilanza, la Cinque Stelle Barbara Floridia, di non ammettere al voto gli emendamenti, dichiarandone l’inamissibilità: ovviamente non per estraneità di materia, ma perchè in contrasto con la legge da cui la delibera discende. Lettura che invece dalla maggioranza respingono nettamente: “Se Floridia prendesse una decisione in tal senso, sarebbe davvero una forzatura sgradevole”, dicono fonti parlamentari di centrodestra. “È anche relatrice del provvedimento, non abusi del suo ruolo”. Il presidente del M5s Giuseppe Conte promette invece che “faremo di tutto, dentro e fuori la commissione di Vigilanza, per impedire al Governo e alla maggioranza di mettere in atto questo atto di insensibile arroganza”. La decisione della presidente-relatrice è attesa per martedì: la prima convocazione della Vigilanza è per l’ora di pranzo, si procederà con le illustrazioni dei vari emendamenti. Al termine la presidente comunicherà la decisione sull’ammissibilità degli emendamenti, presumibilmente nella seduta delle 20. Ma già adesso dal suo entourage precisano: “È in corso una valutazione tecnica da parte degli uffici, la presidente eserciterà il suo ruolo con la consueta correttezza”.

Pd, Bonaccini (Pd):sono d’accordo con Schlein, correnti non decidono liste

Pd, Bonaccini (Pd):sono d’accordo con Schlein, correnti non decidono listeBologna, 8 apr. (askanews) – “Non posso non essere d’accordo con Elly Schlein quando dice che non devono essere le correnti a decidere” sulla composizione delle liste alle prossime elezioni europee. “L’importante è che decidiamo insieme, proprio per la pluralità di cui il Partito democratico ha bisogno”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, a margine dell’assemblea regionale di Confcooperative a Bologna.


“Quando Elly dice che non devono essere le correnti a decidere – ha spiegato Bonaccini -, io non solo non posso non essere d’accordo”, visto che “la mia campagna congressuale è stata l’insegna del ‘basta con le correnti che determinano le carriere’”. Tant’è che “io non mi sono mai permesso di dire che aree culturali, con sensibilità anche diverse non debbano albergare in un grande partito, altrimenti non potrebbe essere grande. Noi abbiamo unito culture riformiste e progressiste facendo nascere il Pd, però bisogna che quegli spazi di sensibilità differenti, culturali, di estrazione politica, non diventino dei luoghi in cui sia più importante garantire a qualcuno l’elezione piuttosto che favorire il contributo di idee non di nomi e cognomi”. Quindi “da questo punto di vista io sono assolutamente favorevole al fatto che non siano gruppi di persone a determinare chi si debba candidare – ha aggiunto il governatore -. Dall’altra l’importante è che decidiamo in ogni caso insieme proprio per la pluralità di cui il Partito Democratico ha bisogno. Io peraltro cosa devo dire di più? Appena ho perso le primarie” per la segreteria del partito “mi sono messo un minuto dopo a disposizione per dare una mano perché ormai il Pd è uno e non tanti e soprattutto siamo tutti sulla stessa barca”. Quindi “cerchiamo liste con candidature femminili e maschili che siano le più forti possibili perché noi bisogna che a queste europee il Partito democratico abbia un buon risultato non un cattivo risultato” ha concluso Bonaccini.