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Ue, Meloni vede Von der Leyen: focus su settore automotive e Ue-Mercosur

Ue, Meloni vede Von der Leyen: focus su settore automotive e Ue-MercosurRoma, 20 dic. (askanews) – Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha incontrato la presidente della commissione Europea Ursula von der Leyen per un primo scambio di opinioni dopo l’insediamento del nuovo esecutivo europeo.


Al centro del colloquio, si legge in una nota di Palazzo Chigi, “le priorità di azione del nuovo ciclo istituzionale Ue, a partire dal rilancio del ruolo e della competitività dell’Unione Europea nel mondo”. A tale riguardo, Meloni “si è in particolare soffermata sulle prospettive del settore automobilistico nel contesto del percorso di transizione ambientale e sulle forti preoccupazioni del settore agricolo nazionale nell’ambito dell’Accordo Ue-Mercosur”.

Salvini a Palermo per sentenza Open Arms: rifarei tutto, fiero di aver difeso il mio Paese

Salvini a Palermo per sentenza Open Arms: rifarei tutto, fiero di aver difeso il mio PaeseRoma, 20 dic. (askanews) – “Qui Palermo, carcere Pagliarelli. Ho mantenuto le promesse, contrastando l’immigrazione di massa e riducendo partenze, sbarchi e morti in mare. Qualunque sarà la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto. Entro in questa aula ORGOGLIOSO del mio lavoro, per l’Italia e per gli italiani”. Lo ha scritto su X il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini, parlando del processo Open Arms in svolgimento nella città siciliana nel quale è imputato e che dovrebbe concludersi oggi con la sentenza di primo grado. La pubblica accusa ha chiesto per lui sei anni di reclusione per il caso dei migranti trattenuti a bordo della nave Open Arms nel 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno.

Manovra, Schlein: maggioranza divisa, possibili elezioni anticipate

Manovra, Schlein: maggioranza divisa, possibili elezioni anticipateRoma, 20 dic. (askanews) – “Ormai sono numerose le forzature nelle procedure e delle prassi parlamentari. La difficoltà sulla manovra, però, è frutto delle loro divisioni. Ieri (martedì, ndr) i leghisti non erano in aula ad ascoltare la loro presidente del Consiglio. Stanno venendo fuori tutti i nodi”. Lo ha detto Elly Schlein, segretaria del Pd, intervistata da Repubblica.


Divisioni che possono portare alle elezioni anticipate? “Non è escluso”, ha replicato. “Il nostro obiettivo è far finire il prima possibile un governo che non fa bene al Paese. Hanno fatto una manovra recessiva e di austerità. Sulla sanità Meloni litiga con la calcolatrice. Solo nel suo favoloso mondo si calcolano i valori assoluti come se non ci fosse l’inflazione”. Secondo la leader democratica “questo governo non ha il coraggio di ammettere quello che fa. Sono i dati del governo a smentirla. Preferirei un’avversaria che mi guarda in faccia e mi dice la verità: voglio disinvestire nella sanità pubblica per lasciare spazio alla privata. E invece si nascondono”, ha aggiunto Schlein.

Schlein: opposizioni siano pronte in caso di voto anticitato

Schlein: opposizioni siano pronte in caso di voto anticitatoRoma, 20 dic. (askanews) – In caso di voto anticipato il centrosinistra “deve farsi trovare pronto”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in una intervista a Repubblica.


“Da settembre – ha aggiunto – suggeriamo cinque priorità sui cui costruire iniziativa comune: sanità pubblica, lavoro e salario, istruzione e ricerca, politiche industriali e clima, diritti”. Lei continua a mettere tutte le opposizioni insieme? “Il nostro avversario – ha commentato Schlein – è questa destra. Su quei cinque punti ci sono già grandi elementi di convergenza. Bisogna stare insieme per battere la destra quanto prima”.

Meloni in Ue insiste sui migranti, dalla Cassazione colpo al governo

Meloni in Ue insiste sui migranti, dalla Cassazione colpo al governoBruxelles, 19 dic. (askanews) – Alla vigilia della sentenza nel processo per il caso Open Arms che vede imputato il vice premier Matteo Salvini, è ancora la questione dei migranti al centro dell’attenzione tra Roma e Bruxelles.


Nella capitale belga, a margine del Consiglio europeo, Giorgia Meloni (febbricitante) ha partecipato alla seconda riunione informale promossa insieme ai colleghi danese e olandese Mette Friedriksen e Dick Schoof. Hanno preso parte all’incontro anche i leader di Cipro, Grecia, Malta, Repubblica Ceca, Polonia, Svezia e Ungheria, oltre a Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione ha dettagliato i contenuti della lettera sulla migrazione dello scorso lunedì, concentrandosi in particolare sulla proposta di “nuovo quadro giuridico in tema di rimpatri” che la Commissione intende presentare nei primi mesi del 2025. La premier ha auspicato la sua “rapida presentazione e finalizzazione”, ribadendo anche la necessità di continuare a lavorare sulle cosiddette “soluzioni innovative”, come il ‘modello Albania’. Per far questo, però, ha sottolineato, serve anche un “rafforzamento dei concetti di Paese sicuro di origine e Paese terzo sicuro”, senza il quale iniziative come i centri di Shengjin e Gjader sono destinate a non decollare. A testimonianza dell’urgenza di questo tema, per il governo, sono le notizie che, nel frattempo, sono arrivate dall’Italia, dove la Corte di Cassazione ha dato ragione al Tribunale di Roma, stabilendo che un giudice può “eventualmente disapplicare in via incidentale, in parte qua, il decreto ministeriale recante la lista dei Paesi sicuri”. Nessuna reazione alla sentenza è arrivata da Palazzo Chigi, mentre è il neo capogruppo alla Camera Galeazzo Bignami a cercare di minimizzare, affermando che “la sentenza della Corte di Cassazione conferma, semmai ve ne fosse stato bisogno, quello che noi diciamo fin dall’inizio: i provvedimenti dei giudici non possono produrre effetti erga omnes, ma limitatamente ai singoli casi che si trovano ad affrontare”.


Comunque sia, la decisione della Cassazione pone un ulteriore problema all’esecutivo, sul tema che è il cuore del programma politico del centrodestra come testimonia la decisione della premier di non annullare la presenza al summit Nord-Sud di sabato e domenica in Lapponia. Oggi Meloni accusava “un intenso stato influenzale”, con febbre alta. Tanto che dopo la sessione dedicata all’Ucraina con la presenza del presidente Volodymyr Zelensky (a cui i leader hanno ribadito “pieno sostegno”) ha lasciato l’Europa Building per rientrare in albergo. Per rappresentarla nei lavori ha indicato il greco Kyriakos Mitsotakis. Riposerà fino a domani, ma partirà poi per Saariselka, per l’incontro su sicurezza e migrazioni con lo stesso Mitsotakis, i primi ministri finlandese Petteri Orpo e svedese Ulf Kristersson e l’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza Kaja Kallas. Del resto, si fa notare, è stata lei stessa a lavorare per organizzare l’incontro, nella convinzione che Finlandia-Svezia e Italia-Grecia si trovino a fronteggiare sfide diverse ma accomunate da un dato: essere i confini dell’Ue (e della Nato) al Nord e al Sud. Confini che – ha detto più volte – devono essere “difesi” con il contributo di tutti i membri. Da rilevare, nella giornata, anche quella che sembra possa essere letta come una ‘apertura’ della Commissione sul tema dell’automotive. Italia, Repubblica Ceca ed altri Paesi hanno chiesto da tempo un intervento urgente, bloccando le multe per le emissioni alle case costruttrici e rivedendo l’impianto del green deal, in particolare per quanto riguarda lo stop al motore endotermico dal 2035, sposando il principio della “neutralità tecnologica”. In questo senso viene letto l’annucio dell’avvio, da gennaio, di un “dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica” e in particolare le espressioni usate di “strategia olistica” e “approccio tecnologico aperto”.

Gli auguri di Mattarella ai militari in missione

Gli auguri di Mattarella ai militari in missioneRoma, 19 dic. (askanews) – Come ogni anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato presso il Comando operativo di vertice interforze, accompagnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dal Generale Luciano Portolano, Capo di Stato maggiore della difesa, e dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante del COVI per i tradizionali auguri per le prossime festività ai militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. “E’ per me importante questo appuntamento annuale, non rituale, non solo è l’occasione per salutare i nostri militari in missione all’estero – ha detto il capo dello Stato – per me è anche l’occasione di esprimere la riconoscenza per quello che fanno alle nostre Forze Armate, per ricordare quanto sia importante per la Repubblica l’opera che svolgono, il servizio reso alla comunità nazionale e il grande contributo alla nostra sicurezza, al sostegno alla società civile”.


Il Capo dello Stato si è collegato in videoconferenza con i militari italiani impegnati in Iraq, Libano, Palestina, Egitto, Somalia, Gibuti, Mar Rosso, Niger, Libia, Mediterraneo, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Lituania, Bulgaria, Lettonia, Ungheria, Albania, Montenegro, Gioia del Colle (BA), Rivoli (TO), Antartide, Qatar. Ad ognuno dei comandanti delle missioni ha chiesto dettagli e analisi sullo scenario del teatro in cui sono impegnati e ribadito il sostegno e la gratitudine della Repubblica. “La nostra presenza è molto apprezzata e si svolge con grande professionalità, è una condizione delicata quella nella regione ma la nostra presenza contribuisce a trasmettere serenità. La presenza italiana a Erbil dimostra quanto sia accorta e preziosa la nostra presenza in un paese così articolato come componeneti nazionali – ha detto Mattarella ai militari impegnati in Iraq -, l’attività di addestramento che viene svolta è preziosa per le forze armate locali ma è anche un messaggio di amicizia da parte dell’Italia che viene ricambiato con riconoscenza e apprezzamento e contribuisce alla stabilità e alla crescita della capacità professionale e all’amicizia nei confronti dell’Italia per questo il vostro compito è particolarmente importante”.


Al comandante della forza Unifil delle Nazioni Unite in Libano Stefano Messina Mattarella ha ribadito: “Auspichiamo stabilità per questo paese così tormentato, gli aiuti alla popolazione civile e il contributo alla sanità” che viene garantito dalla nostra missione militare “è importante per la vita del Libano e non mi soprende la riconoscenza da parte della popolazione e anche la nostra, dei nostri connazionali per quanto fate”. Al colonnello Loddo, che guida la missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi a Gerusalemme il Presidente ha sottolineato che “quanto fate è di grandissima importanza e particolarmente meritevole per la condizione difficile del territorio, il contributo alla formazione del personale è di primaria importanza, perciò dall’Italia avete un grande appoggio, sostegno e riconoscenza. L’importanza di quanto fate è di grande rilievo”.


Mattarella ha ripetuto quanto sia fondamentale garantire la libertà di navigazione, garantita anche dalla presenza del nostro Cacciatorpediniere Caio Duilio: “La vostra è una missione delicata e importante non solo per la sicurezza della navigazione ma anche per lanciare un messaggio al mondo che ovunque deve essere difesa la libertà navigazione, quante fate è di grande importanza per la comunità internazionale e per noi motivo di orgoglio”. Tra gli interventi militari italiani per garantire sicurezza e stabilità c’è la missione in Kosovo, la più longeva: “Il pericolo di intromissioni dall’esterno dei Balcani è molto alto ed è evidente, da 25 anni siamo presenti in questa area e senza Kfor le esplosioni di violenza avrebbero devastato la regione oltre che il paese – ha detto Mattarella -, quindi il vostro contributo è fondamentale nella regione a presenza serba, ed è molto importante anche per le prospettive di ingresso della regione balcanica nell’Ue che richiede serenità e la vostra presenza garantisce quantomeno di evitare scontri diretti e di tenere il clima in condizioni di sicurezza accettabili”. Così il Presidente della Repubblica.


Il capo dello Stato poi ha salutato e rivolto gli auguri per le festività natalizie anche ai militari della missione Eulex a Pristina: “La vostra è una missione di grande importanza per contribuire a far nascere un sistema di regole, di stato di diritto, di ordine che rappresenta il futuro dello sviluppo del Kosovo verso l’Ue, perciò la vostra è una missione decisiva”. La presenza italiana viene apprezzata e risulta determinante anche nel Mediterraneo, in Africa, nei paesi baltici e nell’Europa dell’Est in questa fase di tensione con la federazione russa. “La sicurezza a cui contribuite è decisiva per la vita del nostro paese e per la serenità dei concittadini”, ha concluso il capo dello Stato rivolto a tutti i militari impegnati all’estero e anche a quelli in Italia, come quelli della base di Gioia del Colle che controllano la sicurezza area.

Auguri di Mattarella ai militari in missione all’estero: da voi un contribuito alla sicurezza

Auguri di Mattarella ai militari in missione all’estero: da voi un contribuito alla sicurezzaRoma, 19 dic. (askanews) – Come ogni anno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato presso il Comando operativo di vertice interforze, accompagnato dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dal Generale Luciano Portolano, Capo di Stato maggiore della difesa, e dal Generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante del COVI per i tradizionali auguri per le prossime festività ai militari italiani impegnati nei teatri di operazioni internazionali. “E’ per me importante questo appuntamento annuale, non rituale, non solo è l’occasione per salutare i nostri militari in missione all’estero – ha detto il capo dello Stato – per me è anche l’occasione di esprimere la riconoscenza per quello che fanno alle nostre Forze Armate, per ricordare quanto sia importante per la Repubblica l’opera che svolgono, il servizio reso alla comunità nazionale e il grande contributo alla nostra sicurezza, al sostegno alla società civile”.


Il Capo dello Stato si è collegato in videoconferenza con i militari italiani impegnati in Iraq, Libano, Palestina, Egitto, Somalia, Gibuti, Mar Rosso, Niger, Libia, Mediterraneo, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Lituania, Bulgaria, Lettonia, Ungheria, Albania, Montenegro, Gioia del Colle (BA), Rivoli (TO), Antartide, Qatar. Ad ognuno dei comandanti delle missioni ha chiesto dettagli e analisi sullo scenario del teatro in cui sono impegnati e ribadito il sostegno e la gratitudine della Repubblica. “La nostra presenza è molto apprezzata e si svolge con grande professionalità, è una condizione delicata quella nella regione ma la nostra presenza contribuisce a trasmettere serenità. La presenza italiana a Erbil dimostra quanto sia accorta e preziosa la nostra presenza in un paese così articolato come componeneti nazionali – ha detto Mattarella ai militari impegnati in Iraq -, l’attività di addestramento che viene svolta è preziosa per le forze armate locali ma è anche un messaggio di amicizia da parte dell’Italia che viene ricambiato con riconoscenza e apprezzamento e contribuisce alla stabilità e alla crescita della capacità professionale e all’amicizia nei confronti dell’Italia per questo il vostro compito è particolarmente importante”.


Al comandante della forza Unifil delle Nazioni Unite in Libano Stefano Messina Mattarella ha ribadito: “Auspichiamo stabilità per questo paese così tormentato, gli aiuti alla popolazione civile e il contributo alla sanità” che viene garantito dalla nostra missione militare “è importante per la vita del Libano e non mi soprende la riconoscenza da parte della popolazione e anche la nostra, dei nostri connazionali per quanto fate”. Al colonnello Loddo, che guida la missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi a Gerusalemme il Presidente ha sottolineato che “quanto fate è di grandissima importanza e particolarmente meritevole per la condizione difficile del territorio, il contributo alla formazione del personale è di primaria importanza, perciò dall’Italia avete un grande appoggio, sostegno e riconoscenza. L’importanza di quanto fate è di grande rilievo”.


Mattarella ha ripetuto quanto sia fondamentale garantire la libertà di navigazione, garantita anche dalla presenza del nostro Cacciatorpediniere Caio Duilio: “La vostra è una missione delicata e importante non solo per la sicurezza della navigazione ma anche per lanciare un messaggio al mondo che ovunque deve essere difesa la libertà navigazione, quante fate è di grande importanza per la comunità internazionale e per noi motivo di orgoglio”. Tra gli interventi militari italiani per garantire sicurezza e stabilità c’è la missione in Kosovo, la più longeva: “Il pericolo di intromissioni dall’esterno dei Balcani è molto alto ed è evidente, da 25 anni siamo presenti in questa area e senza Kfor le esplosioni di violenza avrebbero devastato la regione oltre che il paese – ha detto Mattarella -, quindi il vostro contributo è fondamentale nella regione a presenza serba, ed è molto importante anche per le prospettive di ingresso della regione balcanica nell’Ue che richiede serenità e la vostra presenza garantisce quantomeno di evitare scontri diretti e di tenere il clima in condizioni di sicurezza accettabili”. Così il Presidente della Repubblica.


Il capo dello Stato poi ha salutato e rivolto gli auguri per le festività natalizie anche ai militari della missione Eulex a Pristina: “La vostra è una missione di grande importanza per contribuire a far nascere un sistema di regole, di stato di diritto, di ordine che rappresenta il futuro dello sviluppo del Kosovo verso l’Ue, perciò la vostra è una missione decisiva”. La presenza italiana viene apprezzata e risulta determinante anche nel Mediterraneo, in Africa, nei paesi baltici e nell’Europa dell’Est in questa fase di tensione con la federazione russa. “La sicurezza a cui contribuite è decisiva per la vita del nostro paese e per la serenità dei concittadini”, ha concluso il capo dello Stato rivolto a tutti i militari impegnati all’estero e anche a quelli in Italia, come quelli della base di Gioia del Colle che controllano la sicurezza area.

Open, Renzi e gli altri prosciolti. Lui: Meloni e Travaglio dovrebbero scusarsi

Open, Renzi e gli altri prosciolti. Lui: Meloni e Travaglio dovrebbero scusarsiFirenze, 19 dic. (askanews) – Il gup del Tribunale di Firenze, Sara Farini, ha prosciolto Matteo Renzi e altri dieci indagati nell’inchiesta sulla Fondazione Open, accusati di finanziamento illecito ai partiti. Il giudice ha infatti deciso che non c’era luogo a procedere, annullando tutte le accuse.


Prosciolti assieme a Renzi anche Maria Elena Boschi, Luca Lotti, Marco Carrai e Alberto Bianchi. L’inchiesta riguardava presunte irregolarità nei finanziamenti alla Fondazione Open, creata per sostenere le iniziative politiche di Renzi, prima come sindaco di Firenze e poi come segretario del Partito Democratico. La decisione è stata accolta con soddisfazione dagli imputati e dai loro legali, che hanno sottolineato l’assenza di prove a sostegno delle accuse. Le motivazioni del verdetto saranno depositate dal giudice entro 90 giorni. “Il gup ha celebrato le esequie di un processo nato già morto”, ha commentato con i giornalisti l’avvocato Federico Bagattini.


“La Corte di Cassazione – ha aggiunto Bagattini- aveva già certificato tre anni fa che nessun reato era nepppure ipotizzabile. Abbiamo perso tempo, peccato per la onorabilità degli imputati e per i contribuenti che hanno speso inutilmente un sacco di soldi”. “Ho quasi cinquant’anni. Gli ultimi cinque li ho vissuti da ‘appestato’ per l’incredibile inchiesta Open. Uno scandalo assoluto per tutti quelli che avevano letto le carte, ma nonostante questo sono stato politicamente massacrato da tanti, a cominciare da Fratelli d’Italia e dai Cinque Stelle. Dopo anni di sofferenza oggi arriva la notizia: Prosciolto. Prosciolto io, prosciolti tutti i miei amici sia politici come Maria Elena e Luca sia professionisti come Marco, Riccardo, Alberto e tutti gli altri”. Lo ha scritto su Facebook il senatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi.


“Oggi in tanti dovrebbero scusarsi, Meloni e Travaglio in primis. Non lo faranno. Pace – prosegue Renzi -. Al Pm che mi ha accusato, Luca Turco, lo stesso che ha aggredito la mia famiglia, non ho niente da dire. Mi spiace solo che vada in pensione dopodomani senza pagare per le sue perquisizioni illegittime e per la sua indagine incostituzionale. Chi sbaglia paga vale per tanti italiani, non per lui. Grazie ad Agnese per essere stata una roccia e non era facile. Grazie a Francesco, Emanuele e Ester per non aver mai dubitato del loro babbo. Grazie a tutti gli avvocati della difesa, a cominciare da Gian Domenico Caiazza, Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini, ai miei amici, ai miei colleghi, ai miei collaboratori per tutto”. “Volevano farmi fuori con una indagine farlocca. Non ce l’hanno fatta. Ripartiamo insieme. Ma non dimentichiamo – sottolinea Renzi – che ci sono tanti cittadini innocenti che non possono difendersi. Continueremo a fare politica anche per loro. Con il sorriso e senza vendette. Ma con la certezza che oggi ha perso il giustizialismo e ha vinto la giustizia. E chi mi aggredisce con indagini, norme, campagne ad personam non mi fa paura. Anzi, mi rende più forte”.

Mattarella a militari: vostro contributo per sicurezza e pace nel mondo

Mattarella a militari: vostro contributo per sicurezza e pace nel mondoRoma, 19 dic. (askanews) – “La base in Italia che si occupa della sicurezza aerea del nostro paese dimostra come le missioni facciano parte del sistema di difesa del nostro paese nell’Ue, e nell’Onu per la sicurezza e la pace nel mondo. Quelli delle nostre missioni in Italia o all’estero non sono compiti separati anche se in sedi differenti, la sicurezza a cui contribuite è decisiva per la vita del nostro paese e per la serenità dei concittadini”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai militari della base di Gioia del Colle nel corso del videocollegamento dal Covi con tutti i militari in missione per il tradizionale scambio di auguri per le festività natalizie.

Migranti, Tajani: l’Italia è riuscita a ridurre i flussi di oltre il 60%

Migranti, Tajani: l’Italia è riuscita a ridurre i flussi di oltre il 60%Bruxelles, 19 dic. (askanews) – Grazie agli accordi con molti Paesi africani, l’Italia è riuscita a ridurre del 60% i flussi migratori irregolari verso la Penisola, ma questo non basta, serve una soluzione strategica europea per la crescita economica e lo sviluppo del continente africano, come l’Italia sta facendo con il piano Mattei. Intanto dalla Siria arrivano “segnali positivi”, dopo la caduta del regime di Assad che, se confermati, potrebbero portare al rientro in patria dei siriani oggi rifugiati nell’Ue.


E’ quanto ha detto, in sostanza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, oggi a Bruxelles, rispondendo alle domande dei giornalisti sul tema dell’immigrazione, a margine del pre-vertice del Ppe, prima del Consiglio europeo. Al vertice del Ppe, ha riferito Tajani, “si è parlato della situazione generale internazionale e soprattutto di quello che sta accadendo in Siria. Soprattutto per quanto riguarda il rientro di rifugiati siriani all’estero, il loro ritorno in Siria; siamo seguendo con grande attenzione l’evolversi della situazione. Come sapete – ha detto rivolto ai giornalisti – l’Italia è stato il primo paese ad avere una rappresentanza diplomatica a Damasco”.


“Stiamo lavorando – ha continuato il ministro – perché ci sia un’unità territoriale della Siria, perché ci sia una normalizzazione della situazione; e soprattutto per noi è fondamentale il rispetto delle minoranze, a partire dalle minoranze cristiane. I primi segnali – ha rilevato – sono positivi, vediamo come procederanno le cose”. “Per quanto riguarda l’immigrazione siamo impegnati per far sì che la questione si risolva a livello europeo. È un grande tema. L’Italia – ha rivendicato Tajani – è riuscita a ridurre, grazie ai accordi con tanti paesi, di oltre il 60% i flussi migratori irregolari dal Sud verso il Nord. Questo è un fatto certamente positivo, ma non è sufficiente – ha avvertito – perché la questione migratoria deve essere affrontata a livello strategico. Non bastano questi interventi, ma bisogna fare in modo che il continente africano possa crescere; da qui il piano Mattei, da qui il grande lavoro – ha concluso – che stiamo facendo con tanti paesi africani, anche attraverso un’attività di cooperazione allo sviluppo”.