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Giorno ricordo, Meloni a Basovizza: chiedere scusa per silenzio colpevole

Giorno ricordo, Meloni a Basovizza: chiedere scusa per silenzio colpevoleRoma, 10 feb. (askanews) – “Siamo qui per ricordare gli innocenti trucidati e per chiedere ancora una volta perdono a nome delle istituzioni di questra Repubblica per il silenzio colpevole che per decenni ha avvolto le vicende del nostro confine orientale”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la commemorazione a Basovizza del Giorno del Ricordo.


Il governo, ha detto ancora, è qui “per rendere omaggi a tutti gli istriani, i giuliani, i dalmati che per rimanere italiani decisero di lasciare tutto per restare con l’unica cosa che i comunisti titini non potevano togliere loro e cioè l’identità, pagando un prezzo altissimo, decisero di essere italiani due volte per nasciata e per scelta”.

Giorno del ricordo, Meloni a Basovizza: mi impegno perché la memoria non svanisca

Giorno del ricordo, Meloni a Basovizza: mi impegno perché la memoria non svaniscaRoma, 10 feb. (askanews) – “Sono qui per assumermi un impegno solenne: cioè fare la mia parte perché venga trasmesso ai nostri figli quel ricordo che voi con la vostra tenacia, il vostro coraggio, il vostro orgoglio, ci avete consegnato e perchè i nostri figli a loro volta lo trasmettano ai nostri nipoti, affinchè la memoria di ciò che è accaduto, in barba a chi avrebbe voluto nasconderlo per sempre, non svanisca mai”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della cerimonia commemorativa presso la Foiba di Basovizza in occasione del Giorno del Ricordo.

Giorno ricordo,Meloni a Basovizza: mi impegno perchè memoria non svanisca mai

Giorno ricordo,Meloni a Basovizza: mi impegno perchè memoria non svanisca maiRoma, 10 feb. (askanews) – “Sono qui per assumermi un impegno solenne: cioè fare la mia parte perchè venga trasmesso ai nostri figli quel ricordo che voi con la vostra tenacia, il vostro coraggio, il vostro orgoglio, ci avete consegnato e perchè i nostri figli a loro volta lo trasmettano ai nostri nipoti, affinchè la memoria di ciò che è accaduto, in barba a chi avrebbe voluto nasconderlo per sempre, non svanisca mai”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della cerimonia commemorativa presso la Foiba di Basovizza in occasione del Giorno del Ricordo.

Giorno Ricordo,Salvini: pagina buia nostra storia da tramandare

Giorno Ricordo,Salvini: pagina buia nostra storia da tramandareRoma, 10 feb. (askanews) – “Oggi, 10 febbraio, ricordiamo le migliaia di uomini, donne e bambini massacrati nelle Foibe dalla violenza comunista nel secondo dopoguerra con l’unica colpa di essere italiani.Una pagina buia della Storia da ricordare e tramandare alle nuove generazioni.Per questo la Lega ha fortemente voluto un disegno di legge (già approvato da entrambe le Camere, prima dell’ultimo passaggio in Senato), che istituisce l’organizzazione di viaggi del Ricordo per le scuole secondarie nei luoghi storici, oltre a concorsi universitari per la migliore installazione artistica a ricordo delle vittime”. Lo dichiara via social il vicepremier Matteo Salvini, segretario della Lega.

Giorno Ricordo,Anpi: estrema destra strumentalizza per cancellare Fascismo

Giorno Ricordo,Anpi: estrema destra strumentalizza per cancellare FascismoRoma, 10 feb. (askanews) – “Da anni, e oggi in particolare, l’estrema destra strumentalizza l’orribile tragedia delle foibe e dell’esodo, negando la “più complessa vicenda del confine orientale”, cancellando le responsabilità del fascismo, sostenendo addirittura la “italianità di Fiume e della Dalmazia”, a prova di grottesco nazionalismo, insultando e demonizzando chiunque sostenga la verità storica contro la propaganda politica faziosa”. Lo denuncia l’Anpi, in occasione del Giorno del Ricordo.


“Oggi – afferma l’Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani- è il Giorno del ricordo, istituito “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.Ricordiamo l’orrore delle foibe del 1943 e del 1945 e le sue vittime e, assieme, il dramma dell’esodo biblico di tanti italiani. Nessun oblio: due tragedie incancellabili, nel tempo di ferro e di fuoco della seconda guerra mondiale scatenata dai nazifascisti. Ricordiamo l’aggressione dell’Italia fascista nei confronti della Jugoslavia nell’aprile 1941”.“Ricordiamo fra i tanti crimini di guerra commessi dall’invasore italiano – prosegue Anpi- la strage di Podhum, vicino a Fiume, in cui l’intera popolazione maschile venne sterminata, e il campo di concentramento nell’isola di Arbe, dove 1.500 civili morirono di fame a causa della deportazione italianaRicordiamo le colpe dei criminali di guerra italiani, mai puniti per stragi ed efferatezze di ogni genere contro i civili.Ricordiamo la risiera di San Sabba, campo di sterminio dove i nazisti assassinarono dall’inizio del 1944 migliaia di ebrei, partigiani, detenuti politici ed ostaggi.Ricordiamo le efferatezze dei nazisti nell’attuale Friuli-Venezia Giulia, occupato dai nazisti, con la piena collaborazione dei fascisti italiani, complici o responsabili – a cominciare dalla X MAS – di innumerevoli delitti.Ricordiamo le vittime, tutte le vittime”.


 

Giorno Ricordo, Meloni e mezzo Governo a Basovizza per onorare vittime Foibe

Giorno Ricordo, Meloni e mezzo Governo a Basovizza per onorare vittime FoibeRoma, 10 feb. (askanews) – All’indomani della celebrazione istituzionale al Quirinale da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella è oggi il Governo a dominare la scena della celebrazione del Giorno del Ricordo, 20 anni dopo la sua istituzione 20 anni dopo la sua istituzione per iniziativa del Governo Berlusconi sotto la presidenza Ciampi. Il primo appuntamento è alle 10,30 al Sacrario della Foiba di Basovizza dove si consumò l’eccidio comunista. Pratecipano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Difesa Guido Crosetto,il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.


Ad accogliere la folta delegazione del governo ci sarnno il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il Prefetto di Trieste Pietro Signoriello. La cerimonia commemorativa del Giorno del Ricordo avrà inizio con l’ingresso dei quattro Medaglieri nazionali (Istituto del Nastro Azzurro, Associazione Nazionale del Fante, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Armi di Cavalleria) e i Gonfaloni delle Città di Muggia e Trieste. Seguiti da onori militari e alzabandiera, Inno di Mameli e lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa alla Città di Trieste. A seguire saranno resi gli onori ai martiri delle Foibe. Quindi Meloni, Fedriga e Dipiazza deporranno due corone d’alloro. E, dopo di loro, faranno altrettanto le associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati. Quindi mons Marino Trevisini, Vicario Generale della Diocesi di Trieste, celebrerà una Messa in suffragio dei Caduti di tutte le Foibe, con lettura della Preghiera per gli Infoibati. Al termine della celebrazione prenderanno la parola per 5 minuti ciascuno il Presidente del Comitato per i Martiri delle Foibe e della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini, il Sindaco Dipiazza, il Governatore Fedriga e in conclusione la Presidente del Consiglio Meloni. Che prima di lasciare il Sacrario raggiungerà l’attiguo museo delle Foibe per firmare il libro d’Onore.


Conclusa la commemorazione a Basovizza, Meloni all’ora di pranzo raggiungerà la stazione ferroviaria di Trieste dove alle 13 Successivamente, in mattinata, alla stazione di Trieste, Meloni inaugurerà il “Treno del Ricordo”. Il suo viaggio partirà domenica 11 febbraio, toccando numerose tappe al Nord al Centro e al Sud del Paese: Venezia, Milano, Torino, Genova, Ancona, Bologna, Parma, La Spezia, Firenze, Roma, Napoli. Per concludesi il 27 febbraio a Taranto. Il progetto è realizzato dalla Struttura di missione per gli anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali della Presidenza del Consiglio, da Ferrovie dello Stato e Fondazione FS Italiane, in collaborazione con il Ministero della Cultura, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero della Difesa, Rai Teche, Rai Cultura, Rai Storia, Archivio LUCE, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata.


Dal tramonto di stasera’all’alba dell’11 febbraio 2024, infine, la facciata principale di Palazzo Chigi in Piazza Colonna verrà illuminata con il Tricolore e la scritta “Io ricordo”. 081450 feb 24

Meloni convoca agricoltori e offre l’Irpef,Salvini chiede di più

Meloni convoca agricoltori e offre l’Irpef,Salvini chiede di piùRoma, 9 feb. (askanews) – “L’esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del Governo è quella di aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l’esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di diecimila euro. Un intervento per i più deboli, che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio”. Nell’incontro di oggi a Palazzo Chigi con le associazioni più rappresentative degli agricoltori la presidente del Consiglio Giorgia Meloni mette sul tavolo un ulteriore aiuto al comparto, che in maggioranza accoglie con favore la proposta, ma non soddisfa l’alleato e vicepremier Matteo Salvini, che da Potenza continua ad incalzare la premier sul tema e definisce la mossa solo un “punto di partenza”. “Sono convinto – ha detto Salvini – che si possa fare anche di più: aumentare la detassazione Irpef”.


Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, sottolinea però che la proposta di esentare l’Irpef per redditi agricoli fino a 10mila euro è stata preparata in totale accordo col collega di partito di Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Oggi il ministro Giorgetti ha sintetizzato quello che sarà il nocciolo del provvedimento sull’Irpef – ha spiegato Lollobrigida dopo l’incontro -. L’Irpef, così come era stata proposta negli anni passati, ha creato un disequilibrio tra italiani, per cui in un momento in cui si deve sostenere” il settore “si interviene” prioritariamente “sui deboli e su quelli che non ce la fanno. In questo caso io credo il provvedimento che emergerà da questa discussione, dice il ministro Giorgetti, garantirà più del 90% delle imprese agricole italiane e quindi sia più che sufficiente a dare un segnale di ulteriore attenzione”.


Come a dire: Giorgetti è d’accordo sulla natura della misura (e sulla necessità di non gravare troppo sui conti pubblici), mentre Salvini cerca solo di marcare le differenze su un tema che per la premier, viste le proteste in atto, può diventare scottante.

Protesta trattori, Schlein: Meloni nega le colpe del suo governo

Protesta trattori, Schlein: Meloni nega le colpe del suo governoRoma, 9 feb. (askanews) – “Meloni oggi dice agli agricoltori: vi abbiamo sempre difeso dalle scelte dell’Ue. Ma io mi chiedo: chi li difende dalle sue?”. Lo ha detto Elly Schlein a margine di una iniziativa elettorale ad Alghero a sostegno di Alessandra Todde.


“Gli agricoltori – ha sottolineato – si trovano a vendere a meno dei costi di produzione, bisogna intervenire sulla filiera. Si sono visti togliere dal governo le esenzioni Irpef, Meloni nega le colpe del suo governo. Sono gli stessi che negano l’emergenza climatica. In questo modo non si supportano gli agricoltori, quelli colpiti dalle alluvioni stanno ancora aspettando i ristori”.

Protesta trattori, Lollobrigida: dialettica con tutti agricoltori

Protesta trattori, Lollobrigida: dialettica con tutti agricoltoriRoma, 9 feb. (askanews) – “Non c’è ‘gli altri’, io sono abituato abituato a confrontarmi con il mondo rappresentativo delle imprese agricole, lo faccio quotidianamente. E’ evidente che le associazioni per definizione rappresentano gli imprenditori agricoli, poi l’Italia permette giustamente di fare anche altre associazioni quindi se qualcuno si sente maggiormente rappresentativo non deve fare altro che organizzarsi e chiedere. Detto questo, ancora una volta, non interrompiamo la nostra dialettica con chiunque intenda proporre, consigliarci o avere una restituzione puntuale di quello che noi facciamo per il settore e quindi lo farò anche nelle prossime ore”.


Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida rispondendo, all’uscita da Palazzo Chigi al termine dell’incontro con le associazioni più rappresentative del settore agricolo, alla domanda se incontrerà anche “gli altri” agricoltori, quelli che stann inscenando proteste in diverse parti d’Italia. “Anche oggi – ha proseguito Lollobrigida – ci sarà un incontro con rappresentanti di imprenditori agricoli che hanno deciso di manifestare il loro disagio e sin dall’inizio, almeno per la maggior parte, l’hanno fatto con la volontà di affrontare il problema e renderlo centrale anche con la chiarezza di chi sa che il governo può essere loro alleato”.

Giorno ricordo,Mattarella: Foibe nostro “muro Berlino”, Ue antidoto a barbarie

Giorno ricordo,Mattarella: Foibe nostro “muro Berlino”, Ue antidoto a barbarieRoma, 9 feb. (askanews) – “Le foibe e l’esodo hanno rappresentato un trauma doloroso, una tragedia, che non può essere dimenticata” e quel confine orientale ha rappresentato “il nostro muro di Berlino. La cortina di ferro che separava in due Gorizia, allontanando e smembrando territori, famiglie, affetti, consuetudini, appartenenze”. E’ l’immagine scelta oggi per il Giorno del Ricordo da Sergio Mattarella che ospitando gli esuli al Quirinale ha offerto una visione storica a tutto tondo sulla vicenda che per anni è stata colpevolmente ignorata e dimenticata e indicato un obiettivo chiaro: l’Unione europea è l’antidoto alla barbarie dei totalitarismi.


Quest’anno sono venti anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo, Ignazio La Russa, oggi presidente del Senato, la volle fortemente insieme al suo partito di allora Alleanza nazionale, è in prima fila per queste celebrazioni. “Giorno dedicato alla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra”, dice il capo dello Stato. Per l’occasione è presente la premier Giorgia Meloni, diversi ministri: Crosetto, Sangiuliano, Piantedosi, Abodi. Interviene anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. La signora Egea Haffner, la bambina ritratta nella foto simbolo dell’esodo, ha portato la sua testimonianza. Mattarella vede un tragico destino per “quelle martoriate ma vivacissime terre di confine”, lì infatti si trovano “due simboli della catastrofe dei totalitarismi, del razzismo e del fanatismo ideologico e nazionalista: la Risiera di San Sabba, campo di concentramento e di sterminio nazista, e la Foiba di Basovizza, uno dei luoghi dove si esercitò la ferocia titina contro la comunità italiana”. Insomma le conseguenze del nazifascismo e l’intaurazione della dittatura comunista che ne seguì colpirono anche dopo la guerra milioni di persone nell’Europa centro orientale “che si videro allora espulse dalla terra che avevano abitato, costrette a mettersi in cammino alla ricerca di una nuova patria”.


Quelle vicende per il capo dello Stato “costituiscono una tragedia, che non può essere dimenticata. Non si cancellano pagine di storia, tragiche e duramente sofferte. I tentativi di oblio, di negazione o di minimizzare – avverte – sono un affronto alle vittime e alle loro famiglie e un danno inestimabile per la coscienza collettiva di un popolo e di una nazione”. “Il nostro Paese, per responsabilità del fascismo – ribadisce -, aveva contribuito a scatenare una guerra mondiale devastante e fratricida; e fu grazie anche al contributo dei civili e dei militari alla lotta di Liberazione e all’autorevolezza della nuova dirigenza democratica, che all’Italia fu risparmiata la sorte dell’alleato tedesco, il cui territorio e la cui popolazione vennero drammaticamente divisi in due”.


Ma quello che accadde dopo furono “sparizioni nelle foibe, uccisioni, le torture commesse contro gli italiani in quelle zone: colpirono funzionari e militari, sacerdoti, intellettuali, impiegati e semplici cittadini che non avevano nulla da spartire con la dittatura di Mussolini. E persino partigiani e antifascisti, la cui unica colpa era quella di essere italiani, di battersi o anche soltanto di aspirare a un futuro di democrazia e di libertà per loro e per i loro figli, di ostacolare l’annessione di quei territori sotto la dittatura comunista”. Di qui l’importanza di aver istituito un Giorno del Ricordo, “giusto e doveroso” per il Presidente della Repubblica ma non sufficiente perchè “il ricordo, la memoria della persecuzione e delle tragedie, deve essere fecondo, deve produrre anticorpi, deve portarci a fare in modo che simili crudeli lacerazioni nei confronti della libertà, del rispetto dei diritti umani, della convivenza appartengano a un passato irripetibile”.


Anche oggi infatti rivediamo conflitti “in nome dell’odio, del nazionalismo esasperato, del razzismo. Dall’Ucraina al Medio Oriente ad altre zone del mondo, la convivenza, la tolleranza, la pace, il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale sono messi a dura prova” insomma “pagine buie della storia, anche d’Europa, sembrano volersi riproporre. Disponiamo di un forte antidoto e dobbiamo consolidarlo e svilupparlo sempre di più” e per Mattarella questo antidoto è l’Unione europea che “pur con i suoi ritardi e le sue carenze, ha rappresentato il ripudio della barbarie provocata da tutti i totalitarismi del Novecento”. E perciò è importante non smarrire quel progetto e anzi ampliarlo “perché anche gli altri Paesi dei Balcani Occidentali candidati all’ingresso nell’Unione possano compiere le procedure di adesione senza indugi o ritardi”. Per Mattarella “le divisioni, i conflitti, le ferite del passato – la cui memoria ci ferisce – ci ammoniscono. Onorare le vittime e promuovere la pace, il progresso, la collaborazione, l’integrazione, aiuta a impedire il ripetersi di tragici errori, causati da disumane ideologie e da nazionalismi esasperati; e a non rimanere prigionieri di inimicizie, rancori e dannose pretese di rivalsa. Se non possiamo cambiare il passato, possiamo contribuire a costruire un presente e un futuro migliori – dice -. All’Europa, e al suo modello di democrazia e di sviluppo avanzati, guardano milioni di persone nel mondo. L’unità dei suoi popoli è la sua forza e la sua ricchezza. Il buon senso e l’insegnamento della storia chiedono di non disperderla ma, al contrario, di potenziarla, nell’interesse delle nazioni europee e del futuro dei nostri giovani”.