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Meloni: Rai compie 70 anni, ancora oggi garanzia pluralismo-democrazia

Meloni: Rai compie 70 anni, ancora oggi garanzia pluralismo-democraziaRoma, 3 gen. (askanews) – “Settant’anni fa la Rai iniziava le sue trasmissioni e da quel momento non ha mai cessato di accompagnare il processo collettivo di crescita e cambiamento culturale, sociale e civile. Colgo l’occasione di quest’importante anniversario per ringraziare la Rai del lavoro che da 70 anni svolge nel narrare la nostra Nazione. Oggi il Servizio Pubblico radiotelevisivo e multimediale, pur in un mercato fortemente diversificato, resta garanzia di pluralismo e democrazia, e trova ancora il suo fondamento nella vocazione di settant’anni fa”. E’ quanto ha dichiarato la premier Giorgia Meloni.

Mattarella promulga legge su concorrenza ma chiede correzioni a Parlamento e governo

Mattarella promulga legge su concorrenza ma chiede correzioni a Parlamento e governoRoma, 2 gen. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il 30 dicembre 2023 la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, un “provvedimento” che “rappresenta uno dei traguardi del Pnrr da conseguire entro il quarto trimestre del 2023”, ragion per cui è stato “necessario procedere con sollecitudine alla promulgazione”. Tuttavia, in una lettera inviata oggi al Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, al Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, Mattarella spiega di aver ritenuto “doveroso richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento sull’articolo 11 della legge, in materia di assegnazione delle concessioni per il commercio su aree pubbliche, che, oltre a disciplinare le modalità di rilascio delle nuove concessioni, introduce l’ennesima proroga automatica delle concessioni in essere per un periodo estremamente lungo, in un modo che appare incompatibile con i principi più volte ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in materia di apertura al mercato dei servizi”.

“Inoltre, i criteri generali per il rilascio di nuove concessioni, secondo quanto affermato anche dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, appaiono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee, i concessionari uscenti”, aggiunge Mattarella. Secondo il Capo dello Stato “la disciplina in esame presenta evidenti analogie con quella delle concessioni demaniali marittime, introdotta con la legge di conversione del decreto legge 29 dicembre 2022, n. 198, oggetto di una mia precedente lettera del 24 febbraio 2023, inviata ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei ministri, ove evidenziavo i profili di contrasto di quella disciplina con il diritto europeo e, quindi, con il dettato costituzionale. Della legge ora in esame suscitano analoghe, rilevanti perplessità di ordine costituzionale le disposizioni del richiamato articolo 11 che intervengono sulle concessioni in essere e ne dispongono proroghe a vario titolo”.

In sostanza, “i profili di contrasto con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali definitive – scrive Mattarella parlando dell’articolo 11 del provvedimento – accrescono l’incertezza del quadro normativo, determinando la necessità di garantire la certezza del diritto e l’uniforme interpretazione della legge da parte di tutti i soggetti coinvolti”. “Ciò rende indispensabili, a breve – sottolinea il Capo dello Stato -, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento”.

Mattarella promulga la legge per il mercato e la concorrenza ma auspica correzioni

Mattarella promulga la legge per il mercato e la concorrenza ma auspica correzioniRoma, 2 gen. (askanews) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato il 30 dicembre 2023 la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, un “provvedimento” che “rappresenta uno dei traguardi del Pnrr da conseguire entro il quarto trimestre del 2023”, ragion per cui “è necessario procedere con sollecitudine alla promulgazione”, ma in una lettera inviata oggi al Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, al Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, scrive di ritenere “doveroso richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento sull’articolo 11 della legge, in materia di assegnazione delle concessioni per il commercio su aree pubbliche, che, oltre a disciplinare le modalità di rilascio delle nuove concessioni, introduce l’ennesima proroga automatica delle concessioni in essere, per un periodo estremamente lungo”.

“I profili di contrasto con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali definitive – scrive Mattarella parlando del provvedimento – accrescono l’incertezza del quadro normativo, determinando la necessità di garantire la certezza del diritto e l’uniforme interpretazione della legge da parte di tutti i soggetti coinvolti. Ciò rende indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento”.Nella lettera Mattarella ricorda che “mi è stata sottoposta per la promulgazione la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. Il provvedimento rappresenta uno dei traguardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza da conseguire entro il quarto trimestre del 2023 e pertanto, al fine di adempiere all’impegno assunto in sede europea, è necessario procedere con sollecitudine alla promulgazione. Ritengo,
tuttavia, doveroso richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento sull’articolo 11 della legge, in materia di assegnazione delle concessioni per il commercio su aree pubbliche, che, oltre a disciplinare le modalità di rilascio delle nuove concessioni, introduce l’ennesima proroga automatica delle concessioni in essere, per un periodo estremamente lungo, in modo che appare incompatibile con i principi più volte ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato in materia di apertura al mercato dei servizi”.  “Inoltre, i criteri generali per il rilascio di nuove concessioni, secondo quanto affermato anche dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, appaiono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee, i concessionari uscenti”, aggiunge Mattarella.

Nuova bufera su Delmastro. Fdi: gli spari di Capodanno politicamente non rilevano

Nuova bufera su Delmastro. Fdi: gli spari di Capodanno politicamente non rilevanoRoma, 2 gen. (askanews) – Il sottosegretario Fdi alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, rinviato a giudizio per la rivelazione di segreti relativi al fascicolo dell’anarchico Cospito detenuto in regime di 41 bis al compagno di partito Giovanni Donzelli, è di nuovo oggetto di richiesta in coro di dimissioni da parte delle forze di opposizione per quanto avvenuto nella festa della notte di Capodanno 2024 a Biella con lui ospite, nel corso della quale il genero di un suo agente di scorta è stato colpito e ferito da uno sparo partito dalla pistola che aveva con sè alla festa il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzollo. Fratelli d’Italia – partito di Delmastro, Pozzolo e della premier Meloni alla quale si sono rivolti tutti i leader dell’oppposizione chiedendo provvedimenti per il sottosegretario e per il parlamentare della forza politica da lei guidata- in una nota ha negato per ora conseguenze politiche immediate per l’accaduto.

“L’incidente accaduto a Biella ad una festa la sera di Capodanno che ha visto una persona ferita, per fortuna in modo lieve, da un colpo esploso da un’arma legalmente posseduta dall’ onorevole Pozzolo di Fdi – si legge in una nota diffusa da via della Scrofa nella serata del primo dell’anno- non ha alcuna rilevanza politica. Si tratta di un fatto di cronaca sul quale le autorità competenti faranno le dovute verifiche per accertare le responsabilità. Qualora dovessero emergere comportamenti irregolari o inadeguati da parte dell’onor Pozzollo, saranno presi gli opportuni provvedimenti anche da parte del partito. Assurdo il tentativo di trasformare quanto accaduto in un caso politico per attaccare Fratelli d’Italia”. In silenzio sul caso l’intera maggioranza, i leader dell’opposizione però non sembrano intenzionati ad accontentarsi della presa di posizione di Fdi. “Quando ho concluso il mio intervento sulla manovra venerdì scorso dicendo che vorremmo i giovani avessero nelle loro mani il futuro e non i fucili – ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schelein- pensavo alla scellerata proposta di un senatore di Fratelli d’Italia di farli imbracciare già ai sedicenni. Non potevamo immaginare che la passione per le armi del partito di Giorgia Meloni fosse tale che i deputati se le portano cariche alle feste di capodanno con i sottosegretari. Poi però succede che quell’arma finisce in mano a qualcuno, parte un colpo e ferisce il genero di un agente della scorta assegnata al sottosegretario Delmastro. Sì, proprio lo stesso che passava informazioni riservate al suo coinquilino per usarle contro l’opposizione. Questi incapaci sono un pericolo per la sicurezza di quelli che hanno intorno, figurarsi per quella nazionale. Giorgia Meloni chiarisca subito quali provvedimenti intende prendere nei confronti del deputato Pozzolo di Fratelli d’Italia che va alle feste con la pistola carica in tasca, che finisce per ferire una persona.” “Dopo una Presidente del Consiglio che mente in aula, Ministri che fermano i treni e Sottosegretari che giocano con informazioni riservate con i coinquilini, in Fratelli d’Italia – ha scritto su Facebook il presidente dei Cinque Stelle Giuseppe Conte, in un post intitolato ‘Ma in che mani siamo? Dovrebbero governare il Paese e trovare soluzioni ai problemi dei cittadini. E invece?…’ – ci mancava pure il parlamentare ‘pistolero’. Auspichiamo che si faccia subito chiarezza su quanto accaduto a Rosazza e sul ferimento di una persona con un colpo partito dalla pistola di un deputato di FdI. Non c’è fine al peggio”.

“Cenone di capodanno. Tutti noi lo passiamo nel modo che ci sembra più normale. Chi a sciare, chi in piazza a un concerto, chi a ballare. Quest’anno noi siamo stati a casa con alcuni amici: abbiamo mangiato e bevuto bene e poi vai di karaoke e chitarra fino alle tre del mattino. Persone normali, insomma, come tutti quelli che brindano al nuovo anno in modo normale. Poi – ha postato su X il segretario di Italia Viva Matteo Renzi- ci sono i deputati della Meloni. Che di normale hanno ben poco. A Biella durante la festa del sottosegretario Delmastro (quello con il quale mi sono confrontato ad Atreju, ricordate?), un deputato di Fratelli d’Italia avrebbe colpito con uno sparo il genero di un agente della scorta di Delmastro. Cioè mentre gli italiani giocano a Risiko e storpiano le canzoni di Baglioni e de Gregori, il gruppo dirigente di Fratelli d’Italia spara! Non solo: ma che ci fanno gli agenti della scorta al cenone? E i parenti degli agenti della scorta? E soprattutto: ma perché portare le pistole alla festa di capodanno in presenza di deputati e di membri del Governo? Quella della Meloni non è una classe dirigente: sono inadeguati, incapaci, impresentabili. E pericolosi, innanzitutto per se stessi. Se questo è il modo con il quale iniziano l’anno, figuratevi cosa potrà accadere in questo 2024. In attesa che tolgano il porto d’armi al deputato pistolero, mi auguro che Delmastro se ne vada il prima possibile dal Governo”. Mentre per la parlamentare di Azione Daniela Ruffino “la destra spara al veglione? In questo tempo è normale. Non capisco – ha dichiarato- le reazioni di sorpresa di molti colleghi dell’opposizione per la brutale sparatoria al veglione di Biella che vede coinvolti parlamentari di Fratelli d’Italia. È normale, tutto tristemente normale per chi crede nella libertà di armarsi di ogni cittadino. È normale in un Paese che prima di ogni altra cosa ha abolito il concetto di normalità. È normale nel tempo che viviamo e con un ceto politico di governo che confida nell’impunità e si autoassolve per qualsiasi cosa. Non rivolgo nessun appello alla presidente Meloni né chiedo ai parlamentari coinvolti di fare un passo indietro. Nessuno farà niente…”.

Diversamente, per il segretario di PiùEuropa Riccardo Magi INCIDENTE È FRUTTO CULTURA DESTRA A MANO ARMATA “eccola qui, la destra pistolera cialtrona che blatera di armi libere. Una destra a mano armata – ha affermato- che si riempie la bocca di sicurezza e poi si presenta alle feste di Capodanno, tira fuori la pistola senza motivo e viene ferito per sbaglio il parente di un agente della scorta di Delmastro, sottosegretario del loro stesso governo. Perché l’onorevole Pozzolo ha tirato fuori la pistola a una festa di fine anno? C’erano bambini in sala?.E Giorgia Meloni e il suo partito di pistoleri della domenica la smettano di promuovere questa cultura delle armi che ha provocato questo episodio su cui va fatta chiarezza, insieme agli altri tragici episodi che hanno segnato il capodanno con morti e feriti per l’uso incontrollato di armi da fuoco. Un incidente che conferma come troppo spesso è con armi legalmente detenute che accadono queste tragedie”. “Sembra un film di terz’ordine – ha denunciato su X il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni- e invece è la realtà: quanto accaduto alla festa con il sottosegretario alla giustizia e un altro deputato del partito della presidente del consiglio ha dell’incredibile.Ci auguriamo che la Procura di Biella faccia chiarezza fino in fondo.In che mani si ritrova il nostro Paese à”.

“Rispetto a quanto accaduto a Capodanno alla festa del Sottosegretario Delmastro ci chiediamo perché il deputato Pozzolo di Fdi aveva una pistola con lui? Perché ha sparato durante una festa? Questo far west nella festa di Delmastro è inaccettabile cosa aspetta il sottosegretario a dimettersi? Delmastro non riesce ad avere comportamenti rigorosi a cui dovrebbe attenersi proprio perché sottosegretario di Stato alla Giustizia, proprio per questo deve dimettersi immediatamente”, ha riassunto per tutti il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.

Nuova bufera su Delmastro, Fdi: spari capodanno politicamente non rilevano

Nuova bufera su Delmastro, Fdi: spari capodanno politicamente non rilevanoRoma, 2 gen. (askanews) – Il sottosegretario Fdi alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, rinviato a giudizio per la rivelazione di segreti relativi al fascicolo dell’anarchico Cospito detenuto in regime di 41 bis al compagno di partito Giovanni Donzelli, è di nuovo oggetto di richiesta in coro di dimissioni da parte delle forze di opposizione per quanto avvenuto nella festa della notte di Capodanno 2024 a Biella con lui ospite, nel corso della quale il genero di un suo agente di scorta è stato colpito e ferito da uno sparo partito dalla pistola che aveva con sè alla festa il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzollo.

Fratelli d’Italia – partito di Delmastro, Pozzolo e della premier Meloni alla quale si sono rivolti tutti i leader dell’oppposizione chiedendo provvedimenti per il sottosegretario e per il parlamentare della forza politica da lei guidata- in una nota ha negato per ora conseguenze politiche immediate per l’accaduto. “L’incidente accaduto a Biella ad una festa la sera di Capodanno che ha visto una persona ferita, per fortuna in modo lieve, da un colpo esploso da un’arma legalmente posseduta dall’ onorevole Pozzolo di Fdi – si legge in una nota diffusa da via della Scrofa nella serata del primo dell’anno- non ha alcuna rilevanza politica. Si tratta di un fatto di cronaca sul quale le autorità competenti faranno le dovute verifiche per accertare le responsabilità. Qualora dovessero emergere comportamenti irregolari o inadeguati da parte dell’onor Pozzollo, saranno presi gli opportuni provvedimenti anche da parte del partito. Assurdo il tentativo di trasformare quanto accaduto in un caso politico per attaccare Fratelli d’Italia”.

In silenzio sul caso l’intera maggioranza, i leader dell’opposizione però non sembrano intenzionati ad accontentarsi della presa di posizione di Fdi. “Quando ho concluso il mio intervento sulla manovra venerdì scorso dicendo che vorremmo i giovani avessero nelle loro mani il futuro e non i fucili – ha dichiarato la segretaria del Pd Elly Schelein- pensavo alla scellerata proposta di un senatore di Fratelli d’Italia di farli imbracciare già ai sedicenni. Non potevamo immaginare che la passione per le armi del partito di Giorgia Meloni fosse tale che i deputati se le portano cariche alle feste di capodanno con i sottosegretari. Poi però succede che quell’arma finisce in mano a qualcuno, parte un colpo e ferisce il genero di un agente della scorta assegnata al sottosegretario Delmastro. Sì, proprio lo stesso che passava informazioni riservate al suo coinquilino per usarle contro l’opposizione. Questi incapaci sono un pericolo per la sicurezza di quelli che hanno intorno, figurarsi per quella nazionale.Giorgia Meloni chiarisca subito quali provvedimenti intende prendere nei confronti del deputato Pozzolo di Fratelli d’Italia che va alle feste con la pistola carica in tasca, che finisce per ferire una persona.”

“Dopo una Presidente del Consiglio che mente in aula, Ministri che fermano i treni e Sottosegretari che giocano con informazioni riservate con i coinquilini, in Fratelli d’Italia – ha scritto su Facebook il presidente dei Cinque Stelle Giuseppe Conte, in un post intitolato ‘Ma in che mani siamo? Dovrebbero governare il Paese e trovare soluzioni ai problemi dei cittadini. E invece?…’ – ci mancava pure il parlamentare ‘pistolero’. Auspichiamo che si faccia subito chiarezza su quanto accaduto a Rosazza e sul ferimento di una persona con un colpo partito dalla pistola di un deputato di FdI. Non c’è fine al peggio”. “Cenone di capodanno. Tutti noi lo passiamo nel modo che ci sembra più normale. Chi a sciare, chi in piazza a un concerto, chi a ballare. Quest’anno noi siamo stati a casa con alcuni amici: abbiamo mangiato e bevuto bene e poi vai di karaoke e chitarra fino alle tre del mattino. Persone normali, insomma, come tutti quelli che brindano al nuovo anno in modo normale. Poi – ha postato su X il segretario di Italia Viva Matteo Renzi- ci sono i deputati della Meloni. Che di normale hanno ben poco. A Biella durante la festa del sottosegretario Delmastro (quello con il quale mi sono confrontato ad Atreju, ricordate?), un deputato di Fratelli d’Italia avrebbe colpito con uno sparo il genero di un agente della scorta di Delmastro. Cioè mentre gli italiani giocano a Risiko e storpiano le canzoni di Baglioni e de Gregori, il gruppo dirigente di Fratelli d’Italia spara! Non solo: ma che ci fanno gli agenti della scorta al cenone? E i parenti degli agenti della scorta? E soprattutto: ma perché portare le pistole alla festa di capodanno in presenza di deputati e di membri del Governo? Quella della Meloni non è una classe dirigente: sono inadeguati, incapaci, impresentabili. E pericolosi, innanzitutto per se stessi. Se questo è il modo con il quale iniziano l’anno, figuratevi cosa potrà accadere in questo 2024. In attesa che tolgano il porto d’armi al deputato pistolero, mi auguro che Delmastro se ne vada il prima possibile dal Governo”.

Mentre per la parlamentare di Azione Daniela Ruffino “la destra spara al veglione? In questo tempo è normale. Non capisco – ha dichiarato- le reazioni di sorpresa di molti colleghi dell’opposizione per la brutale sparatoria al veglione di Biella che vede coinvolti parlamentari di Fratelli d’Italia. È normale, tutto tristemente normale per chi crede nella libertà di armarsi di ogni cittadino. È normale in un Paese che prima di ogni altra cosa ha abolito il concetto di normalità. È normale nel tempo che viviamo e con un ceto politico di governo che confida nell’impunità e si autoassolve per qualsiasi cosa. Non rivolgo nessun appello alla presidente Meloni né chiedo ai parlamentari coinvolti di fare un passo indietro. Nessuno farà niente…”. Diversamente, per il segretario di PiùEuropa Riccardo Magi “eccola qui, la destra pistolera cialtrona che blatera di armi libere. Una destra a mano armata – ha affermato- che si riempie la bocca di sicurezza e poi si presenta alle feste di Capodanno, tira fuori la pistola senza motivo e viene ferito per sbaglio il parente di un agente della scorta di Delmastro, sottosegretario del loro stesso governo. Perché l’onorevole Pozzolo ha tirato fuori la pistola a una festa di fine anno? C’erano bambini in sala?.E Giorgia Meloni e il suo partito di pistoleri della domenica la smettano di promuovere questa cultura delle armi che ha provocato questo episodio su cui va fatta chiarezza, insieme agli altri tragici episodi che hanno segnato il capodanno con morti e feriti per l’uso incontrollato di armi da fuoco. Un incidente che conferma come troppo spesso è con armi legalmente detenute che accadono queste tragedie”. “Sembra un film di terz’ordine – ha denunciato su X il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni- e invece è la realtà: quanto accaduto alla festa con il sottosegretario alla giustizia e un altro deputato del partito della presidente del consiglio ha dell’incredibile.Ci auguriamo che la Procura di Biella faccia chiarezza fino in fondo.In che mani si ritrova il nostro Paese à”. “Rispetto a quanto accaduto a Capodanno alla festa del Sottosegretario Delmastro ci chiediamo perché il deputato Pozzolo di Fdi aveva una pistola con lui? Perché ha sparato durante una festa? Questo far west nella festa di Delmastro è inaccettabile cosa aspetta il sottosegretario a dimettersi? Delmastro non riesce ad avere comportamenti rigorosi a cui dovrebbe attenersi proprio perché sottosegretario di Stato alla Giustizia, proprio per questo deve dimettersi immediatamente”, ha riassunto per tutti il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.

Mattarella invoca “cultura della pace”, unità e partecipazione

Mattarella invoca “cultura della pace”, unità e partecipazioneRoma, 31 dic. (askanews) – Nel suo nono discorso di fine anno Sergio Mattarella invoca una “cultura della pace” che va costruita e alimentata nella società e che riguarda innanzitutto i tanti teatri di guerra che si stanno ampliando nel mondo ma anche la violenza diffusa all’interno delle comunità. “La guerra – sottolinea – non nasce da sola. Nasce da quel che c’è nell’animo degli uomini. Dalla mentalità che si coltiva. Dagli atteggiamenti di violenza, di sopraffazione, che si manifestano. È indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Alla mentalità di pace”.

Secondo il capo dello Stato parlare di pace però “non è astratto buonismo. Al contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo” e soprattutto “volere la pace non è neutralità; o, peggio, indifferenza, rispetto a ciò che accade: sarebbe ingiusto, e anche piuttosto spregevole. Perseguire la pace vuol dire respingere la logica di una competizione permanente tra gli Stati”. Mattarella ricorda quanto accade in Ucraina, da più di un anno e in Medio Oriente già da diversi mesi e mette in guardia dal “rischio concreto di abituarsi a questo orrore. Alle morti di civili, donne, bambini”. Il ragionamento si sposta quindi alla comunità, da cui tutto parte perchè “coltivare la pace significa educare, coltivarne la cultura nel sentimento delle nuove generazioni. Nei gesti della vita di ogni giorno. Nel linguaggio che si adopera. Dipende, anche, da ciascuno di noi” perchè “vediamo, e incontriamo, la violenza anche nella vita quotidiana. Anche nel nostro Paese. Quando prevale la ricerca, il culto della conflittualità” al posto del dialogo.

Nel toccare il triste tema della violenza sulle donne Mattarella sceglie di rivolgersi direttamente ai più giovani, per spiegare loro che “l’amore non è egoismo, possesso, dominio, malinteso orgoglio. L’amore – quello vero – è ben più che rispetto: è dono, gratuità, sensibilità”. Proprio i giovani che nelle situazioni di disagio, di emarginazione, esprimono la loro rabbia, dice, anche attraverso la violenza. Nel discorso di fine anno il presidente della Repubblica non manca di ribadire quali sono le emergenze da affrontare: il lavoro che manca, che è sottopagato e che manca di sicurezza, le disuguaglianze che aumentano, (vedi manager pagati ben più di dieci volte rispetto a una paga operaia, secondo i principi di una certa imprenditoria illuminata del passato), i problemi della sanità con liste d’attesa inaccettabili, i costi degli alloggi per gli studenti che compromettono il diritto allo studio. I giovani ancora al centro delle preoccupazioni del capo dello stato, quei giovani “disorientati” in “un mondo che disconosce le loro attese”. Mentre è proprio dei giovani, delle loro speranze e della loro capacità di leggere le novità che la società ha più bisogno.

La via per districarsi in questo complesso “passaggio epocale” è “dare tutti qualcosa alla nostra Italia” e “la partecipazione attiva alla vita civile. A partire dall’esercizio del diritto di voto – dice Mattarella -. Perchè è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social. Perché la democrazia è fatta di esercizio di libertà”. Una libertà che deve essere “indipendente da abusivi controlli di chi, gestori di intelligenza artificiale o di potere, possa pretendere di orientare il pubblico sentimento”. Il suo è un messaggio di fiducia: “Non dobbiamo farci vincere dalla rassegnazione. O dall’indifferenza. Non dobbiamo chiuderci in noi stessi per timore che le impetuose novità che abbiamo davanti portino soltanto pericoli”. La chiave è quindi ritrovare nel nostro stare insieme e nei valori su cui si fonda la nostra democrazia le ragioni per andare avanti: “Contribuire alla vita e al progresso della Repubblica, della Patria, non può che suscitare orgoglio negli italiani. Ascoltare, quindi; partecipare; cercare, con determinazione e pazienza, quel che unisce – è l’auspicio di Mattarella -. Perché la forza della Repubblica è la sua unità. L’unità non come risultato di un potere che si impone”. L’unità che ci rende forti.

Le cose più importanti che ha detto Mattarella nel suo discorso di fine anno

Le cose più importanti che ha detto Mattarella nel suo discorso di fine annoRoma, 31 dic. (askanews) – Nel suo nono discorso di fine anno Sergio Mattarella invoca una “cultura della pace” che va costruita e alimentata nella società e che riguarda innanzitutto i tanti teatri di guerra che si stanno ampliando nel mondo ma anche la violenza diffusa all’interno delle comunità. “La guerra – sottolinea – non nasce da sola. Nasce da quel che c’è nell’animo degli uomini. Dalla mentalità che si coltiva. Dagli atteggiamenti di violenza, di sopraffazione, che si manifestano. È indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Alla mentalità di pace”.

Secondo il capo dello Stato parlare di pace però “non è astratto buonismo. Al contrario, è il più urgente e concreto esercizio di realismo” e soprattutto “volere la pace non è neutralità; o, peggio, indifferenza, rispetto a ciò che accade: sarebbe ingiusto, e anche piuttosto spregevole. Perseguire la pace vuol dire respingere la logica di una competizione permanente tra gli Stati”. Mattarella ricorda quanto accade in Ucraina, da più di un anno e in Medio Oriente già da diversi mesi e mette in guardia dal “rischio concreto di abituarsi a questo orrore. Alle morti di civili, donne, bambini”. Il ragionamento si sposta quindi alla comunità, da cui tutto parte perchè “coltivare la pace significa educare, coltivarne la cultura nel sentimento delle nuove generazioni. Nei gesti della vita di ogni giorno. Nel linguaggio che si adopera. Dipende, anche, da ciascuno di noi” perchè “vediamo, e incontriamo, la violenza anche nella vita quotidiana. Anche nel nostro Paese. Quando prevale la ricerca, il culto della conflittualità” al posto del dialogo.

Nel toccare il triste tema della violenza sulle donne Mattarella sceglie di rivolgersi direttamente ai più giovani, per spiegare loro che “l’amore non è egoismo, possesso, dominio, malinteso orgoglio. L’amore – quello vero – è ben più che rispetto: è dono, gratuità, sensibilità”. Proprio i giovani che nelle situazioni di disagio, di emarginazione, esprimono la loro rabbia, dice, anche attraverso la violenza. Nel discorso di fine anno il presidente della Repubblica non manca di ribadire quali sono le emergenze da affrontare: il lavoro che manca, che è sottopagato e che manca di sicurezza, le disuguaglianze che aumentano, (vedi manager pagati ben più di dieci volte rispetto a una paga operaia, secondo i principi di una certa imprenditoria illuminata del passato), i problemi della sanità con liste d’attesa inaccettabili, i costi degli alloggi per gli studenti che compromettono il diritto allo studio. I giovani ancora al centro delle preoccupazioni del capo dello stato, quei giovani “disorientati” in “un mondo che disconosce le loro attese”. Mentre è proprio dei giovani, delle loro speranze e della loro capacità di leggere le novità che la società ha più bisogno.

La via per districarsi in questo complesso “passaggio epocale” è “dare tutti qualcosa alla nostra Italia” e “la partecipazione attiva alla vita civile. A partire dall’esercizio del diritto di voto – dice Mattarella -. Perchè è il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social. Perché la democrazia è fatta di esercizio di libertà”. Una libertà che deve essere “indipendente da abusivi controlli di chi, gestori di intelligenza artificiale o di potere, possa pretendere di orientare il pubblico sentimento”. Il suo è un messaggio di fiducia: “Non dobbiamo farci vincere dalla rassegnazione. O dall’indifferenza. Non dobbiamo chiuderci in noi stessi per timore che le impetuose novità che abbiamo davanti portino soltanto pericoli”. La chiave è quindi ritrovare nel nostro stare insieme e nei valori su cui si fonda la nostra democrazia le ragioni per andare avanti: “Contribuire alla vita e al progresso della Repubblica, della Patria, non può che suscitare orgoglio negli italiani. Ascoltare, quindi; partecipare; cercare, con determinazione e pazienza, quel che unisce – è l’auspicio di Mattarella -. Perché la forza della Repubblica è la sua unità. L’unità non come risultato di un potere che si impone”. L’unità che ci rende forti.

Mattarella, La Russa: si conferma rappresentante di tutti gli italiani

Mattarella, La Russa: si conferma rappresentante di tutti gli italianiRoma, 31 dic. (askanews) – “Il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferma la sua capacità di essere il rappresentante di tutti gli italiani”. Così in una nota il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Tutti i temi sensibili e su cui occorrono parole ferme – sottolinea – sono stati toccati dal suo intervento con grande sapienza. Anche la scelta delle parole è stata significativa ed è difficile isolarne solo alcune: ‘Il rifiuto della guerra’, ‘la cultura della pace’ senza apparire neutrale, ‘l’amore come dono’, la condanna delle ‘accuse infondate’ separando il confine tra ‘vero e falso’, ‘le emergenze e i problemi’, ‘il bisogno dei giovani’, i diritti ‘sanciti dalla Costituzione’, ‘la parità uomo-donna’ e il progresso purché ‘umano’. E mi ha emozionato sentire le parole ‘Patria’ e ‘Orgoglio negli italiani’, accostate a libertà, uguaglianza, giustizia, pace, come valori costituzionali che sono alla base della nostra ‘Identità’, che giustamente il Presidente ha ritrovato in tanti atti della nostra ‘comunità’. A tutti ha espresso la riconoscenza della Repubblica. Quella riconoscenza – conclude La Russa – che gli italiani hanno verso l’alta carica che il Presidente Mattarella ricopre in maniera impeccabile”.

Mattarella, L. Fontana: grato per parole fiducia e incoraggiamento

Mattarella, L. Fontana: grato per parole fiducia e incoraggiamentoRoma, 31 dic. (askanews) – “Ringrazio il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le parole di fiducia e di incoraggiamento al popolo italiano, in particolare alle persone più fragili, agli anziani, alle giovani generazioni e a chi vive nelle periferie”. Lo dichiara in una nota il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.

“Ci attendono sfide complesse: dai nuovi assetti geopolitici all’innovazione tecnologica, dalla cura dell’ambiente alle violenze contro le donne. Sono certo – prosegue – che il nostro Paese, nella consapevolezza della propria centralità nel Mediterraneo, saprà interpretare al meglio il proprio ruolo anche in prospettiva del prossimo G7 che ospiteremo. L’Italia continuerà a contribuire con determinazione alla cooperazione internazionale e nell’impegno quotidiano dedicato alla costruzione di una pace giusta e duratura tra i popoli in un mondo afflitto dall’orrore delle guerre e in cui persiste la feroce persecuzione dei Cristiani”, conclude Fontana.

Mattarella, Meloni: discorso di grande profondità e visione

Mattarella, Meloni: discorso di grande profondità e visioneRoma, 31 dic. (askanews) – Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un cordiale colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso del quale gli ha espresso l’apprezzamento personale e dell’intero Governo per il messaggio di fine anno rivolto al popolo italiano. Lo riferiscono fonti di palazzo Chigi.

Nel corso del colloquio, Meloni ha definito quello del Presidente un intervento di grande profondità e visione, in particolare nel cammino verso la pace e la fine dei conflitti, e ha espresso particolare gratitudine per la specifica attenzione prestata dal Capo dello Stato alle giovani generazioni, ai loro bisogni e alle loro aspettative. Piena condivisione sulla necessità di sostenere l’occupazione, retribuzioni adeguate e garantire sicurezza sul posto di lavoro e una sanità pubblica efficiente. Inoltre, il presidente Meloni ha rivolto al presidente e ai suoi cari i migliori auguri per il 2024 e per la prosecuzione del suo mandato.