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Accordo Italia-Albania, confronto aperto Palazzo Chigi-Bruxelles

Accordo Italia-Albania, confronto aperto Palazzo Chigi-BruxellesRoma, 7 nov. (askanews) – Confronto in corso tra Palazzo Chigi e Bruxelles per cercare di fugare i ‘dubbi’ dalla Commissione europea sull’intesa sottoscritta ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama. L’accordo, che deve essere tradotto in atti normativi, prevede la realizzazione in Albania di due centri, sotto giurisdizione italiana, per gestire le richieste di asilo dei migranti salvati in mare da navi “ufficiali”.

La Commissione, come detto ieri da Meloni, era stata informata dell’intesa, ma ha chiesto “dettagli” per poter valutare se l’iniziativa è in linea con la normativa Ue sull’asilo. Una normativa che si applica dentro il territorio nazionale degli Stati membri, comprese le acque territoriali, mentre all’esterno si applicano il diritto internazionale (che prevede in ogni caso il dovere di ricerca e soccorso in mare e il principio di “non respingimento”) e la Convenzione europea sui diritti umani. “Abbiamo chiesto di ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”, ha detto la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper, precisando che “la normativa sull’asilo dell’Ue si applica alle domande di asilo presentate nel territorio degli Stati membri, e questo include sia le frontiere che le acque territoriali”. Alla richiesta di chiarimenti da parte di Bruxelles Palazzo Chigi sta rispondendo in queste ore: secondo quanto spiegano fonti che si occupano direttamente del dossier sono in corso “interlocuzioni” con “scambio di documenti”. Meloni, in un’intervista al ‘Messaggero’ assicura di aver informato la Commissione “senza che questo comportasse criticità”, dicendosi anzi convinta che l’intesa “possa diventare un modello di collaborazione tra Paesi Ue e Paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori”. Per la premier, in definitiva, si tratta di “un accordo dal grande spirito europeo” che è “perfettamente in linea con quei principi di solidarietà e cooperazione alla base della famiglia europea”.

“Bene il governo, che ha siglato un accordo per trasferire in Albania gli immigrati clandestini che cercano di entrare nel nostro Paese. È un passo concreto e significativo. L’Italia non è il campo profughi d’Europa”, commenta Matteo Salvini, anche se la Lega non sarebbe stata a conoscenza dell’accordo “gestito direttamente dal premier Giorgia Meloni”, come dice il sottosegretario del Viminale Andrea Molteni. A proposito dei due centri che dovrebbero essere realizzati entro la primavera (uno nel porto di Shengjin e uno a Gjader) oggi è arrivata la precisazione di Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni ha spiegato che quelle previste dall’accordo “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica”, “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”.

Intanto l’opposizione va all’attacco. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein l’intesa “sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo” mentre Peppe De Cristofaro (Avs) parla di “deportazione di massa” e Riccardo Magi (+Europa) di “Guantanamo Made in Italy”. “Meloni – attacca il M5s – si inventa soluzioni che non risolvono nulla, invece di fare l’unica cosa necessaria: lavorare su accordi europei di rimpatrio, su vie legali d’accesso in Europa con pre-selezione delle domande nei Paesi d’origine e distribuzione alla fonte e, in attesa di questo, su un meccanismo strutturale e obbligatorio di ricollocamento europeo”.

Parlamento al voto per giudice Consulta,ancora non c’è accordo

Parlamento al voto per giudice Consulta,ancora non c’è accordoMilano, 7 nov. (askanews) – Inizierà domani mattina, con la riunione a Montecitorio del Parlamento in seduta comune, il percorso per l’elezione di un giudice della Corte Costituzionale di nomina parlamentare, in sostituzione della presidente Silvana Sciarra arrivata a fine mandato.

Ma il primo voto dovrebbe avere come esito una fumata nera: al momento infatti non sembra esserci l’accordo necessario tra maggioranza e opposizione per raggiungere la maggioranza qualificata fissata nei due terzi dell’Assemblea. Tanto che fonti parlamentari di maggioranza spiegano che ad ora l’indicazione di voto è per la scheda bianca. Il quorum dei due terzi sarà valido per le prime tre votazioni: dopodichè la maggioranza necessaria scenderà ai tre quinti dell’Assemblea, rendendo a quel punto più semplice un accordo con almeno una parte delle opposizioni.

Accordo per i migranti Italia-Albania, confronto aperto tra Palazzo Chigi e Bruxelles

Accordo per i migranti Italia-Albania, confronto aperto tra Palazzo Chigi e BruxellesRoma, 7 nov. (askanews) – Confronto in corso tra Palazzo Chigi e Bruxelles per cercare di fugare i ‘dubbi’ dalla Commissione europea sull’intesa sottoscritta ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal premier albanese Edi Rama. L’accordo, che deve essere tradotto in atti normativi, prevede la realizzazione in Albania di due centri, sotto giurisdizione italiana, per gestire le richieste di asilo dei migranti salvati in mare da navi “ufficiali”.

La Commissione, come detto ieri da Meloni, era stata informata dell’intesa, ma ha chiesto “dettagli” per poter valutare se l’iniziativa è in linea con la normativa Ue sull’asilo. Una normativa che si applica dentro il territorio nazionale degli Stati membri, comprese le acque territoriali, mentre all’esterno si applicano il diritto internazionale (che prevede in ogni caso il dovere di ricerca e soccorso in mare e il principio di “non respingimento”) e la Convenzione europea sui diritti umani. “Abbiamo chiesto di ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”, ha detto la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper, precisando che “la normativa sull’asilo dell’Ue si applica alle domande di asilo presentate nel territorio degli Stati membri, e questo include sia le frontiere che le acque territoriali”. Alla richiesta di chiarimenti da parte di Bruxelles Palazzo Chigi sta rispondendo in queste ore: secondo quanto spiegano fonti che si occupano direttamente del dossier sono in corso “interlocuzioni” con “scambio di documenti”. Meloni, in un’intervista al ‘Messaggero’ assicura di aver informato la Commissione “senza che questo comportasse criticità”, dicendosi anzi convinta che l’intesa “possa diventare un modello di collaborazione tra Paesi Ue e Paesi extra-Ue sul fronte della gestione dei flussi migratori”. Per la premier, in definitiva, si tratta di “un accordo dal grande spirito europeo” che è “perfettamente in linea con quei principi di solidarietà e cooperazione alla base della famiglia europea”.

“Bene il governo, che ha siglato un accordo per trasferire in Albania gli immigrati clandestini che cercano di entrare nel nostro Paese. È un passo concreto e significativo. L’Italia non è il campo profughi d’Europa”, commenta Matteo Salvini, anche se la Lega non sarebbe stata a conoscenza dell’accordo “gestito direttamente dal premier Giorgia Meloni”, come dice il sottosegretario del Viminale Andrea Molteni. A proposito dei due centri che dovrebbero essere realizzati entro la primavera (uno nel porto di Shengjin e uno a Gjader) oggi è arrivata la precisazione di Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni ha spiegato che quelle previste dall’accordo “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica”, “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”.

Intanto l’opposizione va all’attacco. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein l’intesa “sembra in aperta violazione delle norme di diritto internazionale e di diritto europeo” mentre Peppe De Cristofaro (Avs) parla di “deportazione di massa” e Riccardo Magi (+Europa) di “Guantanamo Made in Italy”. “Meloni – attacca il M5s – si inventa soluzioni che non risolvono nulla, invece di fare l’unica cosa necessaria: lavorare su accordi europei di rimpatrio, su vie legali d’accesso in Europa con pre-selezione delle domande nei Paesi d’origine e distribuzione alla fonte e, in attesa di questo, su un meccanismo strutturale e obbligatorio di ricollocamento europeo”.

Migranti, interlocuzione Governo-Commissione Ue su accordo con Albania

Migranti, interlocuzione Governo-Commissione Ue su accordo con AlbaniaRoma, 7 nov. (askanews) – Gli uffici della Presidenza del Consiglio stanno “interloquendo” con la Commissione europea, con cui è in corso uno scambio di documenti, a proposito dell’intesa siglata ieri con l’Albania per la realizzazione di due centri per la gestione dei migranti. E’ quanto si apprende da fonti che seguono il dossier.

Oggi la portavoce della Commissione per gli Affari interni Anitta Hipper aveva detto che la Commissione aveva chiesto al governo italiano di “ricevere informazioni dettagliate su questo tipo di accordi”.

Migranti, il ministro Piantedosi: in Albania non Cpr ma strutture come a Pozzallo

Migranti, il ministro Piantedosi: in Albania non Cpr ma strutture come a PozzalloRoma, 7 nov. (askanews) – Quelli previste nel protocollo con l’Albania “non sono Cpr” ma “strutture analoghe a quella realizzata a Pozzallo-Modica” e “dove è possibile trattenere, in base a provvedimenti adottati da un giudice, le persone per il tempo necessario per svolgere in modo accelerato le procedure di identificazione e gestire le domande di asilo di quanti provengono da Paesi sicuri”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso della audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen.

Piantedosi: ci sono 14.449 minori soli (+43,8%) tra i migranti arrivati in Italia

Piantedosi: ci sono 14.449 minori soli (+43,8%) tra i migranti arrivati in ItaliaRoma, 7 nov. (askanews) – “Dall’inizio dell’anno al 16 ottobre i minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia sono stati 14.449: il 10% del totale dei migranti sbarcati nel nostro Paese, il 43,8% in piùrispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel seguito della audizione davvenuta lo scorso 24 ottobre davanti al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione. “Al 6 novembre sono sbarcati in Italia 145.314 migranti, a fronte degli 88mila e 55mila dei due anni precedenti”, ha detto il ministro all’inizio della audizione.

Mattarella in visita di Stato in Corea, domani a 38esimo parallelo

Mattarella in visita di Stato in Corea, domani a 38esimo paralleloSeoul, 7 nov. (askanews) – Sergio Mattarella ha iniziato oggi la sua visita di Stato in Corea del Sud. Un ritorno importante in Asia per il Presidente della Repubblica che ha scelto questo Paese per la sua importanza strategica. L’ultima visita nel continente risale al 2017 in Cina. Domani prima del colloquio con il Presidente coreano Yoon Suk-yeol il capo dello Stato farà anche una visita simbolicamente significativa al 38esimo parallelo, la zona di confine tra le due Coree, luogo ancora oggetto di grande tensione e costantemente monitorato da entrambi i Paesi.

Oggi al suo arrivo Mattarella ha reso omaggio al cimitero nazionale e visitato il museo nazionale della Corea. La Corea è la quarta economia dell’Asia ma la prima per interscambio pro-capite e il suo dinamismo nel settore tecnologico la rende attrattiva per il nostro paese. E proprio per rafforzare le relazioni economiche domani pomeriggio (le 8 ora italiana) dopo i colloqui al palazzo presidenziale di Seoul ci sarà la firma di tre intese: una in ambito scientifico tra IBs e Infn per la collaborazione scientifica nelle aree della fisica sperimentale delle particelle elementari, nella fisica nucleare, nella fisica delle onde gravitazionali e nella fisica teorica. Il secondo in ambito economico: un Protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione industriale bilaterale nei settori dei semiconduttori, dei minerali critici e nuovi materiali, nel settore automobilistico e nelle nuove tecnologie verdi. La cooperazione prende forma attraverso la costituzione di un “Comitato di Coordinamento Congiunto”, che si incontrerà a cadenza annuale, per attività di scambio di informazioni, buone pratiche, e possibili progetti di collaborazione bilaterale. Infine un’intesa in ambito spaziale a fini pacifici tra Asi e Ict coreano. Le aree di cooperazione includono le scienze spaziali, l’esplorazione spaziale, ricerca e applicazioni delle osservazioni terrestri, con particolare attenzione al monitoraggio ambientale, e le tecnologie “Synthetic Aperture Radar”. Al termine dei colloqui i due capi di Stato faranno delle dichiarazioni alla stampa. La visita di Mattarella proseguirà il 9 novembre a Daegu dove si trova il tempio Heinsa patrimonio dell’Unesco. Il viaggio in Asia del presidente proseguirà in Uzbekistan dal 9 all’11 novembre.

Mattarella in visita di Stato in Corea, mercoledì al 38esimo parallelo

Mattarella in visita di Stato in Corea, mercoledì al 38esimo paralleloSeoul, 7 nov. (askanews) – Sergio Mattarella ha iniziato oggi la sua visita di Stato in Corea del Sud. Un ritorno importante in Asia per il Presidente della Repubblica che ha scelto questo Paese per la sua importanza strategica. L’ultima visita nel continente risale al 2017 in Cina. Domani prima del colloquio con il Presidente coreano Yoon Suk-yeol il capo dello Stato farà anche una visita simbolicamente significativa al 38esimo parallelo, la zona di confine tra le due Coree, luogo ancora oggetto di grande tensione e costantemente monitorato da entrambi i Paesi.

Oggi al suo arrivo Mattarella ha reso omaggio al cimitero nazionale e visitato il museo nazionale della Corea. La Corea è la quarta economia dell’Asia ma la prima per interscambio pro-capite e il suo dinamismo nel settore tecnologico la rende attrattiva per il nostro paese. E proprio per rafforzare le relazioni economiche domani pomeriggio (le 8 ora italiana) dopo i colloqui al palazzo presidenziale di Seoul ci sarà la firma di tre intese: una in ambito scientifico tra IBs e Infn per la collaborazione scientifica nelle aree della fisica sperimentale delle particelle elementari, nella fisica nucleare, nella fisica delle onde gravitazionali e nella fisica teorica. Il secondo in ambito economico: un Protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione industriale bilaterale nei settori dei semiconduttori, dei minerali critici e nuovi materiali, nel settore automobilistico e nelle nuove tecnologie verdi. La cooperazione prende forma attraverso la costituzione di un “Comitato di Coordinamento Congiunto”, che si incontrerà a cadenza annuale, per attività di scambio di informazioni, buone pratiche, e possibili progetti di collaborazione bilaterale. Infine un’intesa in ambito spaziale a fini pacifici tra Asi e Ict coreano. Le aree di cooperazione includono le scienze spaziali, l’esplorazione spaziale, ricerca e applicazioni delle osservazioni terrestri, con particolare attenzione al monitoraggio ambientale, e le tecnologie “Synthetic Aperture Radar”. Al termine dei colloqui i due capi di Stato faranno delle dichiarazioni alla stampa. La visita di Mattarella proseguirà il 9 novembre a Daegu dove si trova il tempio Heinsa patrimonio dell’Unesco. Il viaggio in Asia del presidente proseguirà in Uzbekistan dal 9 all’11 novembre.

Fine vita, la famiglia di Sibilla Barbieri denuncia la Asl per tortura

Fine vita, la famiglia di Sibilla Barbieri denuncia la Asl per torturaRoma, 7 nov. (askanews) – Sibilla Barbieri, attrice, regista e produttrice romana “ci ha lasciato una settimana fa”, a 58 anni, accompagnata “fino all’ultimo momento” dal figlio Vittorio, in una clinica in Svizzera dove ha potuto accedere – malata oncologica terminale – alla “morte volontaria” come in Italia non le è stato possibile, nonostante la sua richiesta presentata a inizio agosto. La storia è stata raccontata in una conferenza stampa, organizzata dal partito Radicale e dall’associazione Luca Coscioni, alla quale hanno partecipato, oltre al figlio di Sibilla, Vittorio, i radicali Marco Perduca e Marco Cappato e l’avvocato Filomena Gallo.

In un video Sibilla stessa aveva raccontato la sua condizione e la sua urgenza: “Sono malata oncologica da dieci anni, ho fatto tutte le cure che mi sono state proposte ma purtroppo non hanno più funzionato, sono una malata terminale e non ho più tempo, ho provato a chiedere aiuto per il suicidio assistito in Italia, a casa mia…”. La famiglia ha presentato due esposti alla Procura della Repubblica contro l’Asl Roma 1, “due esposti – ha spiegato l’avvocato e amica di Sibilla, Filomena Gallo – presentati, uno dalla madre e dalla sorella e uno dai figli di Sibilla, affinché la magistratura rilevi i reati esistenti, per noi si configura anche il reato di tortura: l’azienda saanitaria non ha dato seguito alla richiesta di Sibilla in tempi celeri, dopo tutta la documentazione fornita anche dall’oncologo. Si sarebbe dovuto procedere come previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale”. “Per anni Sibilla si è battuta per vivere – ha aggiunto Marco Cappato -, poi ha scelto l’aiuto di Vittorio, con coraggio anche rispetto alle conseguenze che potrebbero esserci per lui. Non è possibile interpretare in modo diverso la sentenza della Consulta: Sibilla era dipendente da trattamenti di sostegno vitale, quindi negarle quel diritto ad autodeterminarsi è stata una violenza di Stato. Spero che di questa vicenda non fosse informato il governatore del Lazio Rocca che ora deve chiarire cosa è accaduto nello sviluppo delle decisioni. Altrimenti dovrebbe dimettersi, la politica si assuma le sue responsabilità”.

Secondo i Radicali, peraltro, “tutto ciò è frutto dell’ignavia del legislatore italiano, che sceglie di non fare una legge, nonostante i richiami della Corte costituzionale ad emanare una legge in materia siano tre”. “Mia madre era talmente esausta che ha chiesto l’anticipo della procedura in Svizzera dal 31 al 30 ottobre – ha detto il figlio Vittorio -, era arrivata al limite massimo di esistenza terrena… Gli ultimi giorni di vita sono stati strazianti e non dovevano esserlo, si è spinta fino al limite, all’ultimo secondo, questo ha fatto in modo che tutti avessimo più sofferenza”. Il figlio di Sibilla Barbieri, Vittorio, che ha spiegato, rispondendo a una domanda in conferenza stampa, di essersi offerto “volontariamente” di accompagnare la madre in Svizzera per il suicidio assistito ha ricordato gli ultimi, difficili, giorni, “Mia madre era una donna ed è tuttora, chissà dove, decisa e determinata, non ha mai tentennato rispetto alla sua voglia di autodeterminarsi, di essere libera – ha detto -. Con i suoi sguardi, con i suoi momenti ci ha sempre dato affetto. Mia madre è sempre rimasta una madre, fino all’ultimo, non ha mai pesato su di noi. Quando siamo arrivati in clinica ci eravamo già detti tutto, non avevamo più bisogno di parlare, ma solamente di guardarci”. Sibilla era “attaccata alla vita”, “iscritta da sei anni all’associazione Luca Coscioni” e aveva fatto richiesta alla “sua” Asl di poter accedere alla morte volontaria ma, ha spiegato Marco Perduca, che insieme al figlio ha accompagnato l’attrice in Svizzera e si è autodenunciato stamani ai carabinieri, “di fronte a questa necessità di prendere una decisione immediata l’Asl si è presa settimane e mesi”. “Quando questa estate, dopo l’ultimo colloquio con i suoi medici, è stato chiaro che non c’era nessuna terapia per fare tornare indietro il cancro, che era avanzato ai polmoni, al cervello, alla spina dorsale, lei ha chiamato Marco Cappato, ha preso contatto con la Svizzera ma anche con l’Italia perché poteva procedere anche in Italia e ha inviato una richiesta all’ Asl Roma 1 – ha aggiunto Filomena Gallo -. La richiesta è rimasta inascoltata fino a settemnre, finchè non abbiamo inviato diffida ed è stato fissato un appuntamento il 19 settembre con un team di esperti” che poi hanno visitato la paziente dando parere negativo sul suicidio assistito. “Mi ha chiamato piangendo, forse mi sono presentata troppo bene, mi ha detto – ha continuato Gallo con emozione -, spiegandomi che i medici le avevano proposto trattamenti per la spina dorsale… Dopo aver sentito il suo oncologo ha inviato una email all’Asl in cui spiegava che l’intervento sulla spina non avrebbe fermato il tumore nelle altri parti del suo corpo”.

Secondo l’Asl però non era possibile accedere alla morte volontaria come prevista dalla sentenza Cappato della Corte costituzionale perchè la paziente “era priva di qualunque terapia di sostegno alla vita” mentre, poi, ha concluso Gallo, “un verbale del comitato etico ha riconosciuto che Sibilla aveva tutti i requisiti per potervi accedere”.

La famiglia di Sibilla Barbieri denuncia Asl per tortura

La famiglia di Sibilla Barbieri denuncia Asl per torturaRoma, 7 nov. (askanews) – Sibilla Barbieri, attrice, regista e produttrice romana “ci ha lasciato una settimana fa”, a 58 anni, accompagnata “fino all’ultimo momento” dal figlio Vittorio, in una clinica in Svizzera dove ha potuto accedere – malata oncologica terminale – alla “morte volontaria” come in Italia non le è stato possibile, nonostante la sua richiesta presentata a inizio agosto. La storia è stata raccontata in una conferenza stampa, organizzata dal partito Radicale e dall’associazione Luca Coscioni, alla quale hanno partecipato, oltre al figlio di Sibilla, Vittorio, i radicali Marco Perduca e Marco Cappato e l’avvocato Filomena Gallo.

In un video Sibilla stessa aveva raccontato la sua condizione e la sua urgenza: “Sono malata oncologica da dieci anni, ho fatto tutte le cure che mi sono state proposte ma purtroppo non hanno più funzionato, sono una malata terminale e non ho più tempo, ho provato a chiedere aiuto per il suicidio assistito in Italia, a casa mia…”. La famiglia ha presentato due esposti alla Procura della Repubblica contro l’Asl Roma 1, “due esposti – ha spiegato l’avvocato e amica di Sibilla, Filomena Gallo – presentati, uno dalla madre e dalla sorella e uno dai figli di Sibilla, affinché la magistratura rilevi i reati esistenti, per noi si configura anche il reato di tortura: l’azienda saanitaria non ha dato seguito alla richiesta di Sibilla in tempi celeri, dopo tutta la documentazione fornita anche dall’oncologo. Si sarebbe dovuto procedere come previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale”. “Per anni Sibilla si è battuta per vivere – ha aggiunto Marco Cappato -, poi ha scelto l’aiuto di Vittorio, con coraggio anche rispetto alle conseguenze che potrebbero esserci per lui. Non è possibile interpretare in modo diverso la sentenza della Consulta: Sibilla era dipendente da trattamenti di sostegno vitale, quindi negarle quel diritto ad autodeterminarsi è stata una violenza di Stato. Spero che di questa vicenda non fosse informato il governatore del Lazio Rocca che ora deve chiarire cosa è accaduto nello sviluppo delle decisioni. Altrimenti dovrebbe dimettersi, la politica si assuma le sue responsabilità”. Secondo i Radicali, peraltro, “tutto ciò è frutto dell’ignavia del legislatore italiano, che sceglie di non fare una legge, nonostante i richiami della Corte costituzionale ad emanare una legge in materia siano tre”. “Mia madre era talmente esausta che ha chiesto l’anticipo della procedura in Svizzera dal 31 al 30 ottobre – ha detto il figlio Vittorio -, era arrivata al limite massimo di esistenza terrena… Gli ultimi giorni di vita sono stati strazianti e non dovevano esserlo, si è spinta fino al limite, all’ultimo secondo, questo ha fatto in modo che tutti avessimo più sofferenza”.