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Vertice Meloni-Salvini-Tajani 20 minuti,non sblocca nodo Regionali

Vertice Meloni-Salvini-Tajani 20 minuti,non sblocca nodo RegionaliRoma, 16 gen. (askanews) – A quanto si apprende da fonti parlamentari, al termine della riunione del Consiglio dei ministri c’è stato un incontro di circa 20 minuti tra la premier Giorgia Meloni e i suoi vice, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Nessuno conferma che il focus sia stato sulle regionali e, in particolare sul nodo Sardegna. Segno che il colloquio potrebbe non essere bastato a sbloccare lo stallo. Il tempo, però, incombe: un accordo va infatti trovato entro lunedì prossimo, data ultima per la presentazione delle liste in Sardegna.

Pnrr, Meloni: bilancio estremamente positivo, 2024 anno decisivo

Pnrr, Meloni: bilancio estremamente positivo, 2024 anno decisivoRoma, 16 gen. (askanews) – “Oggi, a Palazzo Chigi, la prima cabina di regia sul Pnrr del 2024. Un’occasione per fare il punto sugli importanti obiettivi raggiunti finora e su quelli futuri. Il lavoro di squadra che siamo riusciti a costruire in questi mesi, ci ha consentito di chiudere il 2023 con un bilancio estremamente positivo. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo ottenuto quattro grandi risultati”. Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sui social.

“Primo: il completamento e la verifica degli obiettivi per il pagamento della terza rata. Secondo: la verifica e la rendicontazione degli obiettivi per chiedere la quarta rata, versata dalla Commissione europea. Terzo: il completamento della revisione del PNRR con l’implementazione del Capitolo REPowerEU e l’approvazione del nuovo Piano da parte del Consiglio UE. Quarto: il raggiungimento degli obiettivi per la quinta rata e la presentazione della nuova richiesta di pagamento. Abbiamo toccato così un doppio primato: essere la prima Nazione in Europa non solo a presentare la richiesta e a ricevere dalla Commissione europea la quarta rata, ma anche a presentare entro il 2023 la richiesta per la quinta rata. Dobbiamo essere molto orgogliosi di questo traguardo, che non era affatto scontato”, sottolinea ancora la premier. “È un obiettivo che ha richiesto tanto impegno, ma il risultato finale è molto gratificante e ringrazio tutti, ad ogni livello, per il contributo che hanno dato. Il 2024 è un anno decisivo ed è necessario assicurare il massimo presidio dell’attuazione di tutte le misure concordate per il raggiungimento degli obiettivi previsti, anche in vista della presentazione della sesta e della settima richiesta di pagamento. Avanti così”, conclude Meloni.

Autonomia, Conte in piazza: pronti a chiamare cittadini a referendum

Autonomia, Conte in piazza: pronti a chiamare cittadini a referendumRoma, 16 gen. (askanews) – “La battaglia in Parlamento è assolutamente viva. Stiamo contrastando questo progetto con grande determinazione in Senato, continueremo a farlo”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei cronisti a margine della manifestazione in piazza del Pantheon a Roma contro il ddl Calderoli per l’istituzione dell’autonomia regionale differenziata.

“E poi, se non fosse sufficiente, è certo – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – che dovremo andare a interpellare l’intero Paese, e chiamare a responsabilità la coscienza di tutti i cittadini che sono dei veri patrioti per l’Italia”.

Autonomia, Schlein in piazza: fotografa e sigilla le disuguaglianze

Autonomia, Schlein in piazza: fotografa e sigilla le disuguaglianzeRoma, 16 gen. (askanews) -“Questo ddl sigilla le disuguaglianze, le cristallizza e le fotografa. Il Pd con nettezza è al vostro fianco e lo deve essere da Nord a Sud”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, prendendo la parola in piazza del Pantheon a Roma alla manifestazione delle associazioni e dei comitati contro l’autonomia regionale differenziata.

“È importante – ha aggiunto – che su questa battaglia uniamo le nostre forze per dire no a chi vuole sfasciare il Paese”. A giudizio della leader del Pd “è vergognoso che questa riforma sia oggetto di un becero baratto fra Salvini e Meloni, perché di mezzo c’è una riforma costituzionale che indebolisce il Parlamento, indebolisce il presidente della Repubblica e supera la forma di Repubblica parlamentare. Noi dobbiamo essere compattamente contro questa riforma e dire una cosa chiara: non c’è riscatto per l’Italia – ha concluso Schlein – senza il riscatto del Sud”.

Autonomia, Schlein in piazza a Roma: Pd compatto contro ddl Calderoli

Autonomia, Schlein in piazza a Roma: Pd compatto contro ddl CalderoliRoma, 16 gen. (askanews) – “Siamo una forza che fortunatamente fa i congressi. C’è stato un congresso che mi ha eletto segretaria e che ha sancito una linea chiara e inequivocabile per cui tutto il Pd compattamente contrasta questa riforma Calderoli dell’autonomia differenziata”. Così Elly Schlein, al microfono della manifesta al Pantheon contro il ddl Calderoli, ha replicato a chi le ha chiesto se fosse disponibile a chiedere al presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini il ritiro della sua regione dalle pre-intese con il Governo sull’autonomia.

Salario minimo, al Senato riparte battaglia comune opposizioni

Salario minimo, al Senato riparte battaglia comune opposizioniRoma, 16 gen. (askanews) – Torna al Senato la battaglia delle opposizioni per il salario minimo: il Pd, Azione e Alleanza Verdi Sinistra, a quanto si apprende, stanno preparando un emendamento unitario da presentare domani in commissione Politiche Ue alla legge di delegazione europea 2022/2023.

Tra le direttive da recepire attraverso il ddl già approvato alla Camera c’è la direttiva Ue 2022/2041 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 ottobre 2022 relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea. Il termine di recepimento è fissato al 15 novembre 2024. La Direttiva Ue fissa dei principi, non stabilisce l’obbligo per gli Stati membri di introdurre un salario minimo legale. Per le opposizioni tuttavia si tratta comunque dell’occasione per riprendere una battaglia sulla quale brucia ancora la sconfitta recente alla Camera: è passato poco più di un mese, infatti, da quando la maggioranza ha approvato in prima lettura a Montecitorio una legge delega al governo per un provvedimento sull’equa retribuzione. Provvedimento che di fatto ha stoppato la proposta di legge a prima firma del leader M5s, Giuseppe Conte, condivisa da tutte le opposizioni, che prevedeva il salario minimo di 9 euro all’ora. Quella legge delega ora giace nella commissione Affari sociali, sanità e lavoro a Palazzo Madama che non ha ancora iniziato a esaminarla. Nel frattempo, per riprendere la battaglia sul salario minimo, cara alla segretaria dem Elly Schlein, si sceglie la legge di delegazione europea su cui domani alle 16 è previsto il termine per gli emendamenti. È altamente probabile che un emendamento per il salario minimo arrivi anche da M5s e non viene escluso che alla fine i pentastellati sottoscrivano la stessa proposta di modifica cui sta lavorando il resto dell’opposizione.

Pnrr, Meloni: impegno straordinario Governo per messa a terra

Pnrr, Meloni: impegno straordinario Governo per messa a terraRoma, 16 gen. (askanews) – “La Cabina di regia di oggi apre un nuovo anno di impegno straordinario del Governo per la concreta messa a terra del Pnrr, all’indomani del pagamento della quarta rata, della richiesta per il versamento della quinta e, soprattutto, dell’entrata in vigore del nuovo Piano italiano, che, tra le nuove misure, prevede uno stanziamento di oltre 12 miliardi per sostenere la produttività delle imprese e per rilanciare l’economia attraverso la tecnologia verde, per l’implementazione dei contratti di filiera e per la transizione ecologica e digitale dell’intera Nazione”. Così la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, al termine della cabina di regia sul Pnrr a Palazzo Chigi.

Italia-Albania, esame sprint. Governo: screening migranti in mare

Italia-Albania, esame sprint. Governo: screening migranti in mareRoma, 16 gen. (askanews) – Esame sprint per il ddl di ratifica dell’accordo Italia-Albania sui migranti, nelle commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera. Tanto che sono cominciate le votazioni, e le bocciature, sugli oltre 150 emendamenti delle opposizioni (nulla è stato presentato da governo e gruppi di maggioranza) e già mercoledì sera potrebbe arrivare il via libera delle commissioni. I pareri sono tutti contrari e solo tre proposte sono state accantonate (di M5S, Azione e Iv). Non è escluso, secondo quanto si apprende, che dal governo o dai relatori possa arrivare qualche ritocco che tuttavia non metterà in discussione l’impianto del ddl di ratifica contestato dai gruppi di minoranza. Questo mentre si delineano i contorni di un’operazione che vedrà svolgersi in acque internazionali il primo screening degli stranieri che saranno dirottati nei centri in Albania (sotto sovranità italiana).

Secondo quanto riferito dal viceministro agli Affari esteri Edmondo Cirielli (Fdi), “a seguito dell’intervento delle autorità italiane, dovrebbe essere effettuata una immediata verifica dei migranti in mare” su natanti a disposizione dello Stato italiano, per individuare “gli stranieri che, prima facie”, cioè a prima vista, dovessero risultare “eleggibili” per le strutture in Albania. Dall’applicazione del protocollo sono esclusi infatti i soggetti vulnerabili di cui il viceministro ha ricordato l’elenco: “minori, minori non accompagnati, disabili, anziani, donne, genitori singoli con figli minori, vittime della tratta di esseri umani, persone affette da gravi malattie o da disturbi mentali, persone per le quali è accertato che hanno subito torture, stupri o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale, vittime di mutilazioni genitali”. Un accertamento non banale e non privo di rischi se non effettuato da personale adeguatamente formato e con la dovuta tempistica, fanno notare le opposizioni.

Dopo lo screening in mare, i soggetti ritenuti vulnerabili resteranno a bordo per essere condotti in Italia. Se un soggetto dovesse essere portato in Albania e si vedesse riconosciuta la protezione internazionale verrebbe trasferito dall’Albania in Italia e inserito nel Sai, il Sistema di accoglienza e integrazione gestito dagli enti locali, “ove è accolto nel limite dei posti disponibili”, ha precisato il viceministro. Il viceministro ha inoltre confermato che se la domanda di asilo nei centri in Albania non fosse evasa entro i 28 giorni previsti per la procedura accelerata, il migrante a quel punto dovrà essere condotto in Italia.

Sotto accusa delle opposizioni poi la previsione che le strutture avranno tre diverse aree. “Oltre a una parte del centro che avrà funzione di hotspot, una parte avrà funzioni di Cpr e una parte sarà un vero e proprio carcere italiano al di fuori del territorio italiano” dove sarà “difficile poter garantire tutto quello che è previsto dall’ordinamento penitenziario italiano”, fa notare Riccardo Magi di +Europa, il quale parla di uno “spot elettorale del governo Meloni in vista delle europee”. Cirielli ha puntualizzato che in Albania “saranno applicate le stesse garanzie e le stesse limitazioni previste dalla normativa italiana”. Matteo Mauri del Pd ha parlato di “molte zone d’ombra” nell’applicazione dell’intesa e ha sollecitato l’esecutivo a mettere nero su bianco, nel testo, la garanzia della piena applicazione della normativa italiana ed europea.

Tornando ai tre emendamenti accantonati, Azione chiede che le Camere si esprimano sul rinnovo del protocollo alla scadenza e “in assenza di espressa autorizzazione delle Camere, il governo comunica, entro il termine di preavviso di sei mesi rispetto alla scadenza, la propria intenzione di non rinnovare il protocollo”. Il testo dei Cinque Stelle punta a inserire nell’elenco delle leggi di riferimento anche la legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati. Infine, la proposta Iv, a prima firma Maria Elena Boschi, punta a mettere il migrante “nelle condizioni di accedere” all’elenco, presso il ministero della Giustizia, dei difensori d’ufficio. I voti proseguiranno in serata e nella giornata di mercoledì. Il via libera delle commissioni è atteso mercoledì sera, al massimo giovedì mattina. Poi toccherà all’Aula. Il provvedimento è in prima lettura e dopo l’ok di Montecitorio passerà in Senato. E mentre va avanti l’iter nel Parlamento italiano, resta sospesa la ratifica del protocollo da parte dell’Albania. E’ atteso per i primi di marzo il verdetto della Corte costituzionale albanese che dovrà esprimersi se l’intesa violi la Costituzione e le convenzioni internazionali sottoscritte da Tirana.

Mattarella: altro che inerte, generazione ‘Z’ è motivo speranza

Mattarella: altro che inerte, generazione ‘Z’ è motivo speranzaVercelli, 16 gen. (askanews) – Altro che “inerte” o “estraniata dalla realtà”: la generazione ‘Z’, i giovani che frequentano questi anni le università, è “motivo di speranza per il nostro Paese”. E se “disorientamento” talvolta “affiora” tra di loro, questo è responsabilità “degli adulti e del mondo che in questo momento presentano loro”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel breve saluto rivolto ala platea del Teatro Civicodi Vercelli per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università delPiemonte Orientale.

Mattarella ha ripreso quello che gli è parso “un dialogo” tra il rettore Gian Carlo Avanzi e il rappresentante degli studenti: “Entrambi hanno manifestato grande legame con questo ateneo. Il Rettore ha parlato di disorientamento che affiora tra i giovani del nostro tempo, il dottor Iato ci ha detto che la loro generazione Z è vista come inerte, estraniata dalla realtà, rinunciataria. Sinceramente non so da dove possano uscire valutazioni così difformi dalla realtà, così gravemente sbagliate sulla nostra gioventù. Personalmente penso, costantemente trovandone conferma, che questa generazione sia motivo di speranza per il nostro Paese”, ha affermato il capo dello Stato. “Il disorientamento che talvolta affiora nei giovani sono convinto sia responsabilità di noi adulti. Come potrebbero sentirsi a loro agio, trovare parametri di riferimento, coordinate di comportamento nel mondo che oggi gli adulti presentano loro in questo periodo?”, ha sottolineato ancora Mattarella.

Allora per il capo dello Stato “va richiamato il ruolo delle Università, della formazione culturale, il mestiere di rendere i giovani capaci di spirito critico. Questo è il veicolo per fare emozionare gi studenti: difficile trovare espressione più significativa e pregnante, fare emozionare gli studenti, questo è il compito degli atenei”.

Mattarella: altro che inerte, la generazione ‘Z’ è motivo di speranza

Mattarella: altro che inerte, la generazione ‘Z’ è motivo di speranzaVercelli, 16 gen. (askanews) – Altro che “inerte” o “estraniata dalla realtà”: la generazione ‘Z’, i giovani che frequentano questi anni le Università, è “motivo di speranza per il nostro Paese”. E se “disorientamento” talvolta “affiora” tra di loro, questo è responsabilità “degli adulti e del mondo che in questo momento presentano loro”. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel breve saluto rivolto ala platea del Teatro Civicodi Vercelli per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università delPiemonte Orientale.

Mattarella ha ripreso quello che gli è parso “un dialogo” tra il rettore Gian Carlo Avanzi e il rappresentante degli studenti: “Entrambi hanno manifestato grande legame con questo ateneo. Il Rettore ha parlato di disorientamento che affiora tra i giovani del nostro tempo, il dottor Iato ci ha detto che la loro generazione Z è vista come inerte, estraniata dalla realtà, rinunciataria. Sinceramente non so da dove possano uscire valutazioni così difformi dalla realtà, così gravemente sbagliate sulla nostra gioventù. Personalmente penso, costantemente trovandone conferma, che questa generazione sia motivo di speranza per il nostro Paese”, ha affermato il Capo dello Stato. “Il disorientamento che talvolta affiora nei giovani sono convinto sia responsabilità di noi adulti. Come potrebbero sentirsi a loro agio, trovare parametri di riferimento, coordinate di comportamento nel mondo che oggi gli adulti presentano loro in questo periodo?”. Allora per il capo dello Stato “va richiamato il ruolo delle Università, della formazione culturale, il mestiere di rendere i giovani capaci di spirito critico. Questo è il veicolo per fare emozionare gi studenti: difficile trovare espressione più significativa e pregnante, fare emozionare gli studenti, questo è il compito degli atenei”.