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Meloni ricorda il naufragio della “Costa Concordia”

Meloni ricorda il naufragio della “Costa Concordia”Roma, 13 gen. (askanews) – “Ricordiamo oggi Giuseppe Girolamo, un eroe silenzioso che, nel giorno del tragico naufragio della Costa Concordia, cedette il suo posto sulla scialuppa di salvataggio per salvare altre vite, non sapendo nuotare e consapevole di cosa avrebbe comportato per lui questa scelta. Onoriamo la sua memoria, già insignita della medaglia d’oro al valore civile, come esempio di altruismo e coraggio. Non dimentichiamo”. Lo ha scritto sui suoi canali social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ricorre oggi il dodicesimo anniversario della tragedia dell’Isola del Giglio.

Costa Concordia, Meloni: ricordiamo G. Girolamo, eroe silenzioso

Costa Concordia, Meloni: ricordiamo G. Girolamo, eroe silenziosoRoma, 13 gen. (askanews) – “Ricordiamo oggi Giuseppe Girolamo, un eroe silenzioso che, nel giorno del tragico naufragio della Costa Concordia, cedette il suo posto sulla scialuppa di salvataggio per salvare altre vite, non sapendo nuotare e consapevole di cosa avrebbe comportato per lui questa scelta. Onoriamo la sua memoria, già insignita della medaglia d’oro al valore civile, come esempio di altruismo e coraggio. Non dimentichiamo”. Lo ha scritto sui suoi canali social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ricorre oggi il dodicesimo anniversario della tragedia dell’Isola del Giglio.

Schlein: il governo spinge per una sanità riservata ai ricchi

Schlein: il governo spinge per una sanità riservata ai ricchiRoma, 13 gen. (askanews) – Sui temi della sanità “abbiamo presentato proposte concrete, quando si è discussa la manovra, abbiamo chiesto quattro miliardi in più, uno per sbloccare le assunzioni, c’è ancora un tetto che blocca le assunzioni delle regioni e questo fa svuotare i reparti. Perché 21mila medici sono già fuggiti all’estero, ne mancano 30mila e 70mila infermieri. Come fa la sanità pubblica a stare in piedi? Il Governo la sta consapevolmente smantellando, e non deve fare nulla, basta definanziarla, non mettere le risorse che servono”. Lo ha detto ad Agorà weekend la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Gli operatori della sanità “sono affaticatissimi – ha affermato – da turni massacranti, molti richiano il ‘burnout’. Sa qual è stata la risposta del governo Meloni davanti alle liste d’attesa che si allungano all’infinito? Hanno detto ‘facciamo lavorare di più il personale sanitario esistente. Vuol dire non avere nessuna idea di come vive oggi un operatore o una operatrice sanitaria”. A giudizio della leader democratica, che parlava in collegamento da Aielli in provincia dell’Aquila, “purtroppo il Governo spinge un modello di sanità pubblica, e lo vediamo in Abruzzo dove la gestione di Marsilio è stata disastrosa, i pronto soccorso sono in grande affanno, le liste d’attesa sono ancora più lunghe. L’idea della destra è che va bene così: chi è ricco potrà saltare le liste d’attesa e andare dal privato. Il problema è che chi è povero sta rinunciando a curarsi e questo va contro il diritto costituzionale alla salute”, ha concluso Schlein.

Pozzolo: in FdI per tutelare altri buttano giù me dalla torre

Pozzolo: in FdI per tutelare altri buttano giù me dalla torreRoma, 13 gen. (askanews) – “Dentro Fratelli d’Italia stanno succedendo cose strane, si cerca di uccidere me per salvare altri”. In un colloquio pubblicato oggi dal quotidiano Il Foglio Emanuele Pozzolo, il parlamentare di Fratelli d’Italia sospeso dal suo gruppo dopo l’incidente di Capodanno nel quale è rimasto ferito un giovane per un colpo esploso dalla sua pistola, si dice colpito dalle versioni che circolano sull’episodio e prende le distanze da quella che secondpo alcune ricostruzioni di stampa sarebbe stata la versione offerta agli inquirenti dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro.

“E’ un momento complesso, ma confido – dice, secondo la trascrizione della conversazione pubblicata dal quotidiano – che la verità emerga. Capisco il clamore mediatico per il ruolo che ricopro, però è un fatto di cronaca che devo affrontare con i magistrati. Sono passato sui media come un parlamentare della Repubblica, fattone, che si è presentato in una sala piena di gente e ha tirato fuori la pistola e ha sparato due colpi, tipo Terence Hill, colpendo un tizio. C’è una sproporzione rispetto alla realtà di cui non mi capacito: c’è una verità fattuale e giuridica che mi accomuna a qualsiasi cittadino”. “Capisco le logiche del partito, capisco che Giorgia Meloni deve pensare ai problemi della nazione, ma se quelle immagini così violente – accusa il deputato sospeso dal gruppo di FdI – avessero toccato un’altra famiglia, e ci siamo capiti, ci sarebbe stata subito la controreazione. Non mi sento una vittima e non faccio la vittima. Ma è tutto spropositato”.

Pozzolo non contraddice esplicitamente la versione, filtrata sempre attraverso gli organi di stampa, secondo la quale il sottosegretario Andrea Delmastro sarebbe stato lontano dai fatti, ma Il Foglio scrive: “Per essere chiari: è la presenza di Delmastro che fa ancora gonfiare questo caso. ‘Me ne rendo conto’”, commenta Pozzolo. “La versione del sottosegretario che esce da solo nella notte e cammina per trecento metri con le buste degli avanzi di cibo da riporre in auto – scrive ancora il quotidiano secondo molti, a partire da Matteo Renzi, non è credibile. Segue un lungo sospiro del deputato che decine di volte si appella alla verità processuale che emergerà. ‘E combacerà – commenta Pozzolo col Foglio – con la mia, con i fatti di quella notte. Posso perdere molto, ma non accetterò mai di affermare qualcosa che non è la verità’”. “Comunque onorevole, è una vicenda – lo sollecita ancora l’intervistatore – che non sembra affatto chiara, anzi. ‘E’ molto complessa’. Insistiamo: la sua verità sembra contrastare con quella del sottosegretario alla Giustizia. ‘Andrea – replica Pozzolo, sempre secondo la versione del Foglio – è come mio fratello Michele, almeno fino alla notte di Capodanno poi è scomparso, non ci siamo più sentiti. Non eravamo amici, ma fratelli. Però ora sembra che si voglia tutelare più una terza persona, e buttare giù dalla torre me’”.

(segue)

Schlein: confronto tv con Meloni? Nessuna novità

Schlein: confronto tv con Meloni? Nessuna novitàRoma, 13 gen. (askanews) – Sull’ipotesi di un confronto televisivo con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “non c’è nessuna novità”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite di Agorà weekend su Raitre.

“In questo momento – ha aggiunto la leader democratica, che parlava in collegamento dall’Abruzzo – sono impegnata a fare giri dei territori, a portare la nostra proposta. Ci stiamo occupando di tante altre cose e su questo non ci sono novità”.

Mar Rosso, Governo: l’Itala sostiene l’operazione dei Paesi alleati

Mar Rosso, Governo: l’Itala sostiene l’operazione dei Paesi alleatiRoma, 12 gen. (askanews) – “L’Italia condanna con fermezza i ripetuti attacchi degli Houthi a danno di navi mercantili nel Mar Rosso e conferma il proprio deciso sostegno al diritto di libera e sicura navigazione, in linea con le norme Internazionali. A fronte del comportamento inaccettabile degli Houthi, l’Italia sostiene le operazioni dei Paesi alleati, che hanno il diritto di difendere le proprie imbarcazioni, nell’interesse dei flussi commerciali globali e dell’assistenza umanitaria”. Lo si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi.   “L’Italia – afferma la presidenza del Consiglio- accoglie con favore l’approvazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2722 (2024) del 10 gennaio 2024 e sostiene pienamente gli sforzi dei Paesi membri delle Nazioni Unite per assicurare la libera e sicura navigazione nelle acque del Mar Rosso”. E “sono da condannare le ripetute violazioni dell’embargo di armi stabilito dalla Risoluzione 2216 (2016) e si fa appello a tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite affinché le restrizioni imposte siano rispettate”.   “È essenziale – sottolinea ancora il Governo italiano- garantire la sicurezza del Mar Rosso, prevenendo e contrastando azioni di destabilizzazione che non sono nell’interesse né degli attori locali, né della comunità internazionale”. Ed “è fondamentale evitare un ulteriore innalzamento del livello di tensione nella regione”.

Schlein contro “l’onda nera”. Prodi cita l’Ulivo e il riformismo

Schlein contro “l’onda nera”. Prodi cita l’Ulivo e il riformismoRoma, 12 gen. (askanews) – Romano Prodi e Elly Schlein, una dopo l’altro, sullo stesso palco, a parlare di Europa, ma non solo. E’ la seconda volta che accade in un mese, la segretaria Pd torna a giocare “in doppio” con l’ex premier ed ex presidente della Commissione Ue, stavolta per l’evento in memoria di David Sassoli che si è tenuto al Campidoglio. Del resto, la sfida di giugno per l’europarlamento è cruciale, c’è da “fermare l’onda nera sovranista” – incalza la leader Pd – ma c’è anche da mettere in campo tutta la potenza di fuoco possibile per resistere alle incursioni esterne di Giuseppe Conte e alla prevedibile ripresa di un conflitto con la minoranza interna se il risultato non dovesse essere soddisfacente. Prodi fa la sua parte, da “padre nobile” del Pd traccia ancora una volta un’ampia analisi della situazione mondiale e non si limita ad un intervento di circostanza, i suoi messaggi sono molto politici, quasi una traccia di lavoro.

La sua analisi sullo stato dell’Ue è piuttosto severa, come già a dicembre, spiega che sta cambiando tutto, perché la decisione della Germania di avviare una politica di riarmo manda in soffitta quel “tandem” con Berlino-Parigi che fin qui ha guidato l’Unione. E d’altro canto, aggiunge, l’Ue è assente, per cercare una soluzione in Ucraina si è mossa la Turchia ma non l’Europa e ½io mi sono sentito umiliato». E va bene la “difesa dei diritti” che è nel Dna dell’Ue, ma “ragazzi, insieme alla difesa dei diritti ci vuole la forza per difendere i diritti. Se continuiamo a essere soltanto coloro che ammoniscono e gli altri poi vanno avanti, dividono il mondo, questa funzione così bella di richiamare i principi finisce per essere vuota”. Per essere ancora più chiaro, rilancia la richiesta di una “politica estera e di difesa comuni”, precisando però che adesso tutto dipende dalla Francia. L’esempio è crudo, diretto, senza concessioni agli equilibrismi di qualche giorno fa sulle mozioni sull’Ucraina e sull’invio delle armi: “la Francia dicesse: il diritto di veto alle Nazioni unite passa all’Europa, l’arma nucleare passa all’Europa? Il giorno dopo si fa l’esercito europeo e la politica estera europa. Pensiamo davvero davvero che si possa fare un esercito europeo in cui un paese ha l’arma nucleare e gli altri no? Ma ragioniamo!”.

Quindi, il richiamo finale, quella citazione dell’Ulivo che non sembra solo il ricordo di una stagione vincente. “Il nostro punto di riferimento è il riformismo. Non esiste la possibilità di un governo riformista se non pluralista… Non si può rifare l’Ulivo ma i conti con la realtà bisogna pur farli”. Prodi cita le parole del papa sui cattolici che sono “lievito” in politica. E parlando di ambiente ricorda a tutti che senza “Cina e India a bordo il problema non si risolve”. Quindi, a margine ribadisce il consiglio alla Schlein sulle candidature già espresso ieri sera in Tv: “Io non stoppo nessuno – precisa – ho fatto un discorso generale. Vale per tutti. Se ci metti cinque candidature e ne scegli una vuol dire che alle altre quattro non ci vai. In alcuni casi non ci vai proprio. Questo è un vulnus per la democrazia”. La leader Pd interviene dopo di lui, rilancia anche lei la necessità di una “politica estera e di difesa” di tutta l’Ue. Quindi, la Schlein ribadisce: “La nostra sfida è quella di mobilitarci per fermare quella che Sassoli chiamava l’onda nera del sovranismo”. La leader Pd insiste con l’idea del “green deal col cuore rosso”, cioè un patto per la riconversione verde dell’economia europea “attento a ciò che serve per accompagnare famiglie e imprese in questa transizione: “Pensate a una grande proposta europea di efficientamento energetico delle case popolari, pensate alla mobilità sostenibile, alle potenzialità dell’economia circolare, alle comunità energetiche…”.

La Schlein dedica anche un passaggio all’Ucraina, dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi nel partito. La linea non cambia, è il senso: “Sostenere con convinzione il popolo ucraino, con ogni mezzo necessario. E accanto a questo pretendere un ruolo politico e diplomatico più forte dell’Ue”. Quindi, un altro affondo contro la destra: “Il fascismo non è un’opinione ma è un reato, una piaga. Per questo mi aspetto che il valore dell’antifascismo sia condiviso”. Quello che è accaduto in questi giorni, dai “saluti romani” ai colpi di pistola alle cene di capodanno, “non è normale”.

Mes, il Giurì d’onore giovedì 18 ascolta Conte e venerdì 19 Meloni

Mes, il Giurì d’onore giovedì 18 ascolta Conte e venerdì 19 MeloniRoma, 12 gen. (askanews) – Giuseppe Conte verrà ascoltato giovedì prossimo dal Giurì d’onore chiesto alla Camera sulle dichiarazioni della premier a proposito del Mes. Il giorno seguente, venerdì, alle 12, sarà la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a riferire davanti all’organismo parlamentare presieduto dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè.

Giorgia Meloni ha accusato il governo Conte di aver ratificato il Meccanismo europeo di stabilità senza il consenso del Parlamento; su questo il leader M5s ha chiesto e ottenuto che si aprisse una indagine interna della Camera per accertare la verità dei fatti.

Nordio non firma: no estradizione in Argentina per il prete che assisteva alle torture

Nordio non firma: no estradizione in Argentina per il prete che assisteva alle tortureRoma, 12 gen. (askanews) – Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha respinto l’estradizione in Argentina del sacerdote Don Franco Reverberi che era stata concessa dalla Corte di Cassazione. Franco Reverberi, il sacerdote della diocesi di Parma accusato di diversi crimini compiuti in Argentina durante la dittatura civico-militare del 1976-83, tra i quali l’omicidio nel 1976 di Josè Guillermo Beron, all’epoca ventenne e tuttora desaparecido, non sarà non consegnato alle autorità argentine per essere processato.

Don Reverberi è anche accusato di aver assistito a numerose torture alle quali erano sottoposti i prigionieri del regime di Videla prima di essere uccisi e fatti scomparire. La Corte di Cassazione nell’ottobre scorso, recependo le argomentazioni dell’avvocato Arturo Salerni, legale dell’ambasciata argentina in Italia, aveva confermato la decisione della corte di appello di Bologna respingendo il ricorso contro l’estradizione presentato dalla difesa del sacerdote. Il ministro Nordio aveva 45 giorni di tempo per confermare o meno la decisione che è stata respinta. Don Reverberi ha 87 anni e come diversi altri individui accusati di essere stati parte attiva nei crimini compiuti durante la dittature del Cono Sur, come per es. Carlos Malatto, Daniel Cherutti, Jorge Troccoli, grazie al doppio passaporto si è trasferito in Italia molti anni fa e per lungo tempo ha vissuto indisturbato.

Prodi: non stoppo Schlein, discorso candidature vale per tutti

Prodi: non stoppo Schlein, discorso candidature vale per tuttiRoma, 12 gen. (askanews) – “Ho fatto un discorso generale. Vale per tutti. Se ci metti cinque candidature e ne scegli una vuol dire che alle altre quattro non ci vai. In alcuni casi non ci vai proprio. Questo è un vulnus per la democrazia”. Lo ha detto Romano Prodi a margine dell’evento in onore di David Sassoli in Campidoglio.

“Io non stoppo nessuno – ha precisato – ho parlato di candidature multiple. E’ un serio principio di democrazia. Se continuiamo a indebolire la democrazia in tutti i suoi aspetti, poi non ci lamentiamo se arriva la dittatura perché se risolve più problemi la dittatura della democrazia poi vince la dittatura”.