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Meloni: in Europa con lo stesso perimetro di centrodestra

Meloni: in Europa con lo stesso perimetro di centrodestraRoma, 7 dic. (askanews) – Il centrodestra dovrebbe stare in Europa “con il perimetro che già conosciamo in Italia, un perimetro di centrodestra”. Dopo le tensioni all’interno del governo e della maggioranza sulle europee e all’indomani dell’incontro ‘chiarificatore’ con Matteo Salvini, oggi Giorgia Meloni è tornata a parlare della corsa per il voto di giugno.

Il colloquio di ieri a Palazzo Chigi con il leader della Lega (i due si sono visti anche oggi a Milano al pranzo di Sant’Ambrogio con oltre 500 componenti di famiglie fragili) ha portato a una “tregua” ma la campagna elettorale già iniziata, in cui ogni partito fa corsa solitaria, crea qualche preoccupazione per eventuali ripercussioni sulla stabilità dell’esecutivo. Da qui il richiamo all’unità, lanciato a margine della firma dell’Accordo di coesione con la Regione Lombardia alla Fiera di Rho. C’è il problema che i tre maggiori partiti sono in tre famiglie distinte: Fdi nei conservatori di Ecr (di cui Meloni è presidente), Forza Italia nel Ppe e la Lega in Id. Ma questo, per la premier, non sembra rappresentare un problema: “Mi fa un po’ sorridere – dice – che si veda come un problema che i partiti di centrodestra siano in famiglie politiche diverse in Europa. È sempre stato così. Non è che quando c’era la maggioranza giallorossa al governo stessero nella stessa famiglia europea. La dinamica delle elezioni europee è molto più complessa: si può far parte di famiglie politiche europee differenti e governare molto bene in Italia e, dico di più, provare a governare insieme con un’Europa diversa dopo le prossime elezioni europee. Il nostro obiettivo – ha proseguito – deve essere far crescere il ruolo dell’Italia in Europa e ragionare di costruire al Parlamento europeo una maggioranza che possa avere una visione compatibile rispetto a quanto abbiamo visto in passato”. Il punto è però eventualmente cosa fare nel caso in cui (come appare dai sondaggi di questi giorni) nel Parlamento europeo si venissero a creare le condizioni per una nuova maggioranza ‘Ursula’, di cui oggi fa parte il Ppe. “Per quanto riguarda Forza Italia – ha dichiarato oggi l’azzurro Giorgio Mulè – abbiamo dichiarato già da molto tempo e pubblicamente l’assoluta e totale incompatibilità, in qualsiasi scenario, di allearci con partiti come Afd in Germania, Wilders in Olanda e Le Pen in Francia, che hanno idee e valori inconciliabili e in contrasto con la nostra stessa essenza, non tanto di Popolari Europei, ma proprio di persone con diversa sensibilità. Con quei partiti siamo assolutamente incompatibili”. La Lega, da parte sua, non è certo disposta a mollare gli alleati di Id, riuniti appena domenica scorsa a Firenze, per abbracciare quello che Salvini ha più volte definito “inciucio”.

Nel caso di una larga coalizione (magari guidata dall’”amica” Roberta Metsola, anche lei incontrata ieri) cosa farebbe Meloni? Più volte, anche recentemente, ha assicurato che “posso escludere che governerò con i socialisti. Siamo antitetici”. Ma da qui a giugno la strada è lunga: al momento l’obiettivo sembra essere quello di mantenere la linea di unità del centrodestra, rimandando a dopo il voto – e al suo esito – ogni decisione sulle possibili alleanze.

Meloni: momento difficile, diamoci una mano oltre la politica

Meloni: momento difficile, diamoci una mano oltre la politicaRoma, 7 dic. (askanews) – “Fa la differenza la capacità dei vari livelli istituzionali di darsi una mano, al di là dell’appartenenza politica o di partito. Abbiamo tutti la stessa responsabilità in un tempo difficile, forse a volte capita anche a voi di chiedere perchè è capitato proprio a me di governare nel momento forse peggiore della storia repubblicana? Le persone serie si rimboccano le maniche e si mettono a lavorare. Ci recheremo in tutte le Regioni per firmare questi accordi con risposte. Quello che ci interessa è poter guardare i cittadini negli occhi e sapere di aver dato il massimo per offrire le risposte che meritavano”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel corso della cerimonia per la firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra Governo e Regione Piemonte.

Il panettone di Emergency nelle piazze a sostegno del diritto di cura

Il panettone di Emergency nelle piazze a sostegno del diritto di curaRoma, 7 dic. (askanews) – Da oggi, 7 dicembre, a domenica 10 dicembre si potrà portare in tavola il tipico dolce natalizio senza rinunciare alla solidarietà grazie al ‘Panettone fatto per Bene’ di Emergency nelle piazze di tutta Italia.

I volontari dell’associazione sono in più di 450 piazze. Il panettone, al prezzo di 20 euro, del peso di 1 kg ha una forma bassa e un impasto soffice arricchito con uvetta, scorzoni canditi di arance siciliane e cubetti di cedro Diamante che gli conferiscono un gusto ricco e pieno e un aroma di agrumi. Per ogni ‘Panettone fatto per bene’ acquistato in piazza si potrà ottenere una shopper Emergency in omaggio. Con il semplice acquisto di un dolce di Natale, spiega Emergency, “potrai sostenere i progetti dell’associazione in Italia e nel mondo, contribuendo concretamente a garantire il diritto alla cura. Essere curati è un diritto umano fondamentale, che deve essere riconosciuto a ogni persona in ogni parte del mondo”. Sono “moltissimi i progetti messi in campo da Emergency che dalla sua nascita, nel 1994, ha curato oltre 12,8 milioni di persone, senza alcuna discriminazione. Da Milano con l’ambulatorio mobile, il Polibus, che garantisce cure gratuite alle fasce più vulnerabili della città fino in Calabria a Rosarno (Rc) dove l’Ong offre assistenza medica gratuita ai braccianti, fino ad arrivare al centro di chirurgia pediatrica in Uganda e al centro chirurgico e pediatrico nella Valle del Panshir in Afghanistan”.

Chi non riuscirà ad acquistarlo dal 7 al 10 dicembre potrà trovarlo anche online sull’ecommerce dell’associazione o negli Spazi Natale di Emergency aperti dal 25 novembre al 24 dicembre in 19 città italiane: Aosta, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Ferrara, Firenze, Genova, Macerata, Milano, Napoli, Padova, Pisa, Roma, Teramo, Torino e Venezia.

Azione di Ultima Generazione a San Marco, Sangiuliano: eco-vandali

Azione di Ultima Generazione a San Marco, Sangiuliano: eco-vandaliRoma, 7 dic. (askanews) – “Non può definirsi, come nelle intenzioni degli eco-vandali, un allarme antincendio, ma un gesto vile e inqualificabile quello posto in essere oggi a Venezia. Uno sfregio a uno dei simboli più illustri del patrimonio culturale nazionale che va sanzionato con fermezza”. Lo dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, commentando l’azione degli attivisti per il clima che hanno imbrattato l’esterno della Basilica di San Marco.

“Il Senato ha già approvato il disegno di legge varato dal governo che punisce gli eco-vandali costringendoli a pagare di tasca propria il ripristino delle opere. Attendiamo il via libera definitivo della Camera. Chi danneggia paga economicamente in prima persona”, conclude il ministro.

Come si diventa guida turistica con la nuova legge

Come si diventa guida turistica con la nuova leggeRoma, 7 dic. (askanews) – Via libera dell’aula della Camera al ddl sulle guide turistiche con 139 voti a favore, nessun contrario e 80 astenuti. Il semaforo verde di Montecitorio arriva in seconda lettura sullo stesso testo trasmesso dal Senato ed entra in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Oltre alla maggioranza, hanno votato a favore alcuni gruppi di opposizione (Azione e Iv). Pd, M5S e Avs si sono astenuti.

Il disegno di legge, di iniziativa governativa, è collegato alla manovra di bilancio. Il provvedimento subordina l’esercizio della professione di guida turistica al superamento di un esame di abilitazione, che verrà svolto a cadenza annuale, o al riconoscimento della qualifica professionale conseguita all’estero. Introduce un codice Ateco e un tesserino di riconoscimento. In arrivo anche nuovi sanzioni e divieti per combattere l’esercizio abusivo. Saranno le regioni a disciplinare la professione di guida turistica nel rispetto dei principi contenuti nel ddl. Il testo prevede poi che negli istituti e nei luoghi della cultura aperti al pubblico non possa essere ostacolato l’ingresso e lo svolgimento dell’attività di guida turistica.

Si stabilisce inoltre, tra l’altro, che le guide turistiche già abilitate alla data di entrata in vigore del disegno di legge vengano iscritte, a domanda, nell’elenco nazionale e venga loro rilasciato il tesserino personale di riconoscimento.

Lollobrigida ha firmato il decreto che posticipa le norme Ue sulle etichette del vino

Lollobrigida ha firmato il decreto che posticipa le norme Ue sulle etichette del vinoRoma, 7 dic. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino. Ad annunciarlo è in una nota, lo stesso ministro. La firma segue a quanto già annunciato nell’incontro con i componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta da Federico Caner, e alle associazioni di settore.

“Il Masaf – spiega Lollobrigida – infatti, si è attivato sin da subito per arrivare alla data dell’8 dicembre con la soluzione per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra Nazione. In sede europea, nel prossimo Agrifish, tratterò il tema delle linee guida sulla etichettatura, per risolvere alcune indicazioni che presentano criticità e che ad oggi risulterebbero superabili con il buonsenso”, conclude il ministro.

Meloni: in Ue maggioranze da sempre in famiglie politiche diverse

Meloni: in Ue maggioranze da sempre in famiglie politiche diverseRho, 7 dic. (askanews) – Il centrodestra dovrebbe stare in Europa “con il perimetro che già conosciamo in Italia, un perimetro di centrodestra. Dopodiché mi fa un po’ sorridere che si veda come un problema che i partiti di centrodestra siano in famiglie politiche diverse in Europa. È sempre stato così”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine della sua visita tra gli stand di ‘Artigiano in fiera’ a Rho.

“Non è che quando c’era la maggioranza giallorossa al governo stessero nella stessa famiglia europea – ha aggiunto la premier – La dinamica delle elezioni europee è molto più complessa: si può far parte di famiglie politiche europee differenti e governare molto bene in Italia e, dico di più, provare a governare insieme con un’Europa diversa dopo le prossime elezioni europee. Il nostro obiettivo – ha proseguito- deve essere far crescere il ruolo dell’Italia in Europa e ragionare di costruire al Parlamento europeo una maggioranza che possa avere una visione compatibile rispetto a quanto abbiamo visto in passato”.

Meloni: da colossi web opportunità e rischi, trend va governato

Meloni: da colossi web opportunità e rischi, trend va governatoRoma, 7 dic. (askanews) – “L’avvento del commercio elettronico e delle grandi piattaforme online”, una “innovazione che la pandemia ha contribuito ad accelerare in modo determinante”, “se non è adeguatamente governato, può portare insieme a grandi opportunità anche enormi rischi. È un cambiamento che è ancora in atto, sul quale è necessario punto di vista trovare un giusto equilibrio per fare in modo che il suo impatto sul nostro sistema economico e produttivo sia sostenibile”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio all’Assemblea annuale 2023 di Confesercenti.

“Certo – ha aggiunto – noi possiamo contare su due punti di forza: la capacità di fare rete dei commercianti e degli artigiani italiani e la straordinaria potenza del Made in Italy, un brand globale di cui i colossi del commercio non possono fare a meno e che nessun altro è in grado di eguagliare. Nessun commercio elettronico o colosso del web potrà mai sostituire la funzione culturale e sociale che ricoprono i commercianti, gli artigiani, esercizi di vicinato”, ha concluso.

Meloni: Stato deve garantire sicurezza ai commercianti

Meloni: Stato deve garantire sicurezza ai commerciantiRoma, 7 dic. (askanews) – Commercianti e artigiani sono “presidi di sicurezza e di socialità, il principale antidoto alla desertificazione delle nostre strade, allo spopolamento dei nostri borghi. In questo compito non potete essere ovviamente lasciati da soli e noi siamo convinti che lo Stato debba fare la sua parte. A partire proprio dalla sicurezza, che è la precondizione per fare impresa e per permettervi di alzare ogni mattina la saracinesca della vostra attività”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio all’Assemblea annuale 2023 di Confesercenti.

“È il motivo – aggiunge – per il quale questo Governo ha deciso di aumentare gli organici delle Forze dell’Ordine, di stanziare un miliardo e mezzo di euro per rinnovare i loro contratti, potenziare l’operazione ‘Strade sicure’ e riconoscere ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa maggior strumenti per fare il proprio lavoro”.

Governo in tensione su europee, Meloni e Salvini cercano tregua

Governo in tensione su europee, Meloni e Salvini cercano treguaRoma, 6 dic. (askanews) – Prima messaggi “a mezzo stampa”, poi un incontro (almeno nelle intenzioni) chiarificatore. La campagna elettorale per le europee è già partita e crea tensioni nel centrodestra, in particolare tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni.Dopo la convention sovranista di Firenze, con le critiche del ministro delle Infrastrutture a Roberta Metsola (oggi ricevuta a Palazzo Chigi), la premier e il suo vice si sono incontrati oggi, in quello che sembra un tentativo di ‘tregua’.

La mattinata è però cominciata sui media. Salvini in una lunga lettera al ‘Corriere della Sera’ invita a far cadere i “veti” sui suoi alleati, in testa Afd e Marine Le Pen. “Davvero – chiede – un pezzo di centrodestra europeo preferisce allearsi con i socialisti in cambio di prebende e cedendo sulla linea politica?”. L’”insegnamento” da seguire per il leader del Carroccio è quello di Silvio Berlusconi” che “sdoganò l’Msi” – riferimento non casuale diretto a Meloni – “per bloccare il Pci-Pds, ora Pd. Includere. Non porre veti”. Dunque occorre “coltivare l’unità in Europa come continueremo a fare in Italia. Ce lo ha insegnato Silvio Berlusconi. Io non lo dimentico”. Da parte sua, di buon mattino, Meloni arriva negli studi di Rtl 102.5 e tra i vari argomenti c’è proprio la coesione del centrodestra, in vista del voto di giugno. La premier assicura che “il centrodestra sta molto bene, in salute” e lo dimostra il fatto che “questo governo lavora velocemente perchè è facile mettersi d’accordo”, perchè c’è “una coesione di fondo” al di là delle “sfumature che sono una ricchezza”. Per quanto riguarda le europee Meloni non scende nel dettaglio della sua visione riguardo a eventuali alleanze o alla posizione sulla nuova Commissione che dovrà essere votata. “Quello che siamo riusciti a fare in Italia si deve tentare di costruire anche in Europa. Oggi abbiamo abbiamo una grande occasione: si potrebbe realizzare uno scenario in cui nel Parlamento europeo si potrebbe costruire una maggioranza più compatibile a livello di visione” e “ritrovarci istituzioni europee in cui l’Italia conta molto di più, che è l’obiettivo mio e di tutta la maggioranza”.

In mattina Salvini è stato poi a Palazzo Chigi per la cabina di regia del Pnrr e al termine ha avuto un colloquio di un’ora con Meloni. La nota dettata da fonti di governo parla di clima “come sempre amichevole” e come ‘testimonianza’ viene inviata una foto sorridente dei due, al termine di una pausa caffè fuori dal Palazzo. La riunione, riferiscono le fonti, “è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione politica e aggiornarsi sui principali dossier. È confermata la piena sintonia per raggiungere tutti gli obiettivi del programma elettorale con l’ambizione di rivincere le elezioni politiche al termine della scadenza naturale della legislatura”. Nessun accenno – significativamente – alla ben più vicina scadenza del voto per Bruxelles. Ma è assai probabile che i due ne abbiano parlato, per cercare di condividere almeno le ‘regole di ingaggio’ per una campagna elettorale, in cui ogni partito fa corsa a sé (e in tre famiglie diverse, Ecr per Fdi; Ppe per Fi e Id per la Lega), che Meloni teme possa destabilizzare l’esecutivo. In questo contesto, come detto, a Palazzo Chigi è arrivata all’ora di pranzo anche Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo che potrebbe aspirare anche alla guida della Commissione e che per Salvini “cerca un nuovo inciucio con le sinistre”. Con la premier il colloquio “cordiale” è durato un’ora e – informa Palazzo Chigi – “è stato l’occasione per fare il punto sui principali dossier dell’attualità internazionale ed europea. Ucraina e Medio Oriente, ma anche migrazione, allargamento dell’Unione Europea, revisione del Quadro Finanziato Pluriennale Ue e Sicurezza e Difesa in vista del Vertice UE Balcani del 13 dicembre e del Consiglio Europeo del 14 e 15 dicembre 2023”. Da parte sua Metsola, intercettata in una caffetteria a poca distanza dalla Presidenza del Consiglio, è parsa contrariata per le polemiche di questi giorni e si è limitata a una battuta, ma significativa: “L’incontro è andato molto bene, abbiamo contatti regolari”. Poi, su X, ha aggiunto: “Continueremo il nostro lavoro per un’Europa che è di tutti i cittadini. Più libera e sicura”.