Schlein: complotto migranti? Governo nasconde sue responsabilitàRoma, 14 set. (askanews) – Il governo parla di “complotto internazionale” sui migranti “per nascondere le proprie responsabilità”. Lo ha detto la leader Pd Elly Schlein, rilasciando una dichiarazione ai Tg.
L’esecutivo “sta cercando chi è responsabile del fatto che manca una riforma di Dublino che garantisca che chi arriva in Italia arriva in Europa e quindi tutti i paesi europei si devono fare carico equamente della responsabilità dell’accoglienza? Si deve guardare allo specchio, perché quando noi eravamo lì a batterci per modificare il regolamento di Dublino che blocca centinaia di migliaia di richiedenti asilo nel primo paese di arrivo, loro non sono mai venuti a negoziarlo. Perché non ha il coraggio di dire ai loro alleati nazionalisti – con loro se la dovrebbero prendere, con gli Orban, con coloro che hanno sempre ostacolato la solidarietà sull’accoglienza”.
Meloni: con il “Piano del Mare” invertiamo rotta, è una risorsaMilano, 14 set. (askanews) – “Questo governo ha deciso di lavorare perché venisse finalmente riscoperta e valorizzata la dimensione marittima e la millenaria vocazione agli scambi commerciali della nostra Nazione, mettendo fine al paradosso assurdo a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, il paradosso di un’Italia che ha smarrito la propria identità”. Lo ha sostenuto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in un videomessaggio per il Forum “Risorsa Mare”, promosso dal ministro Musumeci e organizzato da The European House-Ambrosetti.
“Noi siamo una Nazione di mare, una Penisola al centro del Mediterraneo, un ponte naturale tra Europa e Africa, un crocevia tra quello che avviene tra due grandi spazi marittimi del globo: l’Atlantico e l’Indo-Pacifico. Siamo una piattaforma immersa in un ‘mare di mezzo’ – tra Gibilterra e Suez – eppure abbiamo agito come se non fossimo eredi delle Repubbliche marinare, come se non fossimo incorniciati da oltre ottomila chilometri di coste”, ha affermato Meloni. E ha rivendicato: “Ecco, noi abbiamo scelto di invertire la rotta, di guardare finalmente al mare come una risorsa che va valorizzata con una visione d’insieme. Per questo abbiamo istituito un Ministero che si occupasse specificatamente di questo tema, creato una Struttura di missione ad hoc e affidato al Comitato interministeriale per le politiche del mare il compito di tradurre quella visione in una strategia concreta. Il primo mattone di questa strategia è il ‘Piano del Mare’, approvato dal Comitato e che verrà presentato in questa due giorni a Trieste”.
“Non spetta a me illustrarne i dettagli, sarà compito del Ministro Musumeci, ma ci tengo a sottolineare il cambio di prospettiva. Per la prima volta il Governo italiano ha messo intorno ad un tavolo tutti gli attori pubblici che hanno competenza sul mare, ha fatto dialogare le filiere, ha raccolto le proposte delle imprese e ha varato un documento che si occupa di tutti gli aspetti che ruotano attorno alla risorsa mare, con obiettivi che sono ambiziosi. Penso all’obiettivo strategico di fare dell’Italia l’hub energetico dell’Europa, penso al contributo decisivo che il mare può dare sul fronte della produzione di energia rinnovabile. Penso alla maggiore centralità che il nostro sistema portuale e logistico può e deve assumere nei traffici marittimi europei e internazionali, e alla necessità di sostenere la transizione energetica del trasporto marittimo. E a questo si aggiunge il lavoro che va fatto per rafforzare il primato italiano nella cantieristica e nell’industria armatoriale e la necessaria attenzione che dobbiamo mettere alle peculiarità di chi lavora nel settore marittimo. Senza dimenticare, ovviamente, alcuni asset nazionali che danno un contributo insostituibile al nostro prodotto interno lordo: il turismo, la pesca e l’acquacoltura. Ma penso anche ad una delle tante sfide che ci attendono: la corsa al mondo subacqueo e alle risorse geologiche dei fondali. Un ‘dominio’ nuovo nel quale l’Italia intende giocare un ruolo di primo piano”. Ha concluso Meloni: “Il nostro mare è molte cose: è identità, è cultura, è lavoro, è ricchezza. È la linea blu che disegna la fisionomia dell’Italia, rendendola unica. È confine ma anche orizzonte. È protezione e sfida, stimolo continuo a spingerci oltre i nostri limiti. Spetta a noi ora raccogliere questa immensa eredità e portarla nel futuro. Tracciando così nuove rotte per rendere l’Italia ancora protagonista”.
Lollobrigida: Draghi è di altro livello rispetto a GentiloniTrieste, 14 set. (askanews) – “Per quanto mi riguarda, con tutto il rispetto per il Commissario Gentiloni, Draghi è ad un altro livello”. Così il ministro delle Risorse Agricole e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, stamani a Trieste, a margine del Forum Risorsa Mare, organizzato da The European House Ambrosetti e dal ministero della Protezione civile e le Politiche del mare.
Soffermandosi sul nuovo ruolo europeo di Draghi, Lollobrigida ha aggiunto: “L’abbiamo sempre considerata una persona degna di rispetto col quale abbiamo collaborato, dimostrando che una forza politica, all’epoca Fratelli d’Italia era all’opposizione, potesse essere corresponsabile, sul piano internazionale, anche delle scelte del Governo sostenendole sempre fuori dai nostri confini. Un atteggiamento che noi ci aspetteremmo da tutti e che invece e che invece alcuni partiti dimostrano di non saper gestire, se vogliamo usare un eufemismo. Quindi una persona come Draghi è una risorsa per l’Italia. Quello che contrastavamo era il Governo Draghi frutto di un’alchimia di palazzo e non della volontà popolare”.
Urso: Draghi è una risorsa, il nuovo incarico Ue va nella giusta direzioneMilano, 14 set. (askanews) – Mario Draghi “è sicuramente una risorsa della nostra Europa, come presidente della Bce ha saputo tutelare gli interessi europei e italiani. Mi sembra indicativo l’editoriale che ha scritto per un giornale europeo (The Economist ndr) in cui dice che l’Ue non può tornare indietro, in particolare sul Patto di stabilità. Penso che l’incarico conferitogli vada nella direzione giusta”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a Sky TG24.
La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, ha incaricato Draghi di delineare una strategia sul futuro della competitività dell’Ue per tenere testa a Cina e Usa.
Ue, Lollobrigida: Draghi è di altro livello rispetto a GentiloniTrieste, 14 set. (askanews) – “Per quanto mi riguarda, con tutto il rispetto per il Commissario Gentiloni, Draghi è ad un altro livello”. Così il ministro delle Risorse Agricole e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, stamani a Trieste, a margine del Forum Risorsa Mare, organizzato da The European House Ambrosetti e dal ministero della Protezione civile e le Politiche del mare.
Soffermandosi sul nuovo ruolo europeo di Draghi, Lollobrigida ha aggiunto: “L’abbiamo sempre considerata una persona degna di rispetto col quale abbiamo collaborato, dimostrando che una forza politica, all’epoca Fratelli d’Italia era all’opposizione, potesse essere corresponsabile, sul piano internazionale, anche delle scelte del Governo sostenendole sempre fuori dai nostri confini. Un atteggiamento che noi ci aspetteremmo da tutti e che invece e che invece alcuni partiti dimostrano di non saper gestire, se vogliamo usare un eufemismo. Quindi una persona come Draghi è una risorsa per l’Italia. Quello che contrastavamo era il Governo Draghi frutto di un’alchimia di palazzo e non della volontà popolare”.
Europarlamento approva norme più severe contro inquinanti ariaStrasburgo, 13 set. (askanews) – E’ fallito in modo piuttosto netto il nuovo tentativo delle forze di centrodestra, conservatrici e di estrema destra del Parlamento europeo di affondare un importante atto legislativo del Green Deal contro l’inquinamento, in questo caso quello atmosferico, con nuove e più stringenti regole e limiti per ridurre le emissioni di sostanze dannose per l’ambiente e per la salute umana.
Con 363 voti a favore, 226 contrari e 46 astensioni, la plenaria di Strasburgo ha approvato nel pomeriggio la proposta di direttiva sulla qualità dell’aria ambiente, che la Commissione europea aveva presentato il 26 ottobre dell’anno scorso, con una serie di emendamenti che la rendono notevolmente più rigorosa. Il testo approvato costituirà ora la posizione negoziale del Parlamento europeo nel “trilogo” (le trattative con il Consiglio Ue e la Commissione) che dovrebbe portare a una accordo sulla versione finale della direttiva. Il gruppo dei Conservatori (compresi tutti gli eurodeputati di Fdi) e quello di estrema destra Id (con tutti gli eletti della Lega), più una buona parte del Ppe (un’ottantina di eurodeputati, tra cui tutti gli italiani e il capogruppo, Manfred Weber) hanno votato contro la direttiva, ma ancora una volta la Plenaria ha mostrato di avere una solida maggioranza ambientalista in questa legislatura.
Il Ppe si è spaccato in tre tronconi, con 54 eurodeputati che hanno votato a favore e 20 che si sono astenuti. La grande maggioranza dei Liberali di Renew è rimasta nel fronte ambientalista (con solo 11 eurodeputati contrari e sei astenuti), mentre sono rimasti compattissimi a favore della direttiva i Verdi, i Socialisti e Democratici, la Sinistra e, tra i non iscritti, il M5s. Durante il voto sugli oltre 350 emendamenti non sono passate, anche se a volte solo per pochi voti, una serie di modifiche che avrebbero reso la direttiva molto meno stringente, in certi casi addirittura meno delle norme attuali, e che non avrebbero consentito l’allineamento con i valori indicati dall’Oms. Non sono passati neanche degli emendamenti che avrebbero concesso, in certe condizioni, più tempo e più flessibilità per conseguire gli obiettivi (una richiesta che veniva, ad esempio dalle regioni Lombardia e Piemonte, dove fattori orografici e meteorologici specifici rendono più difficile limitare la concentrazione di inquinanti nell’atmosfera). Secondo studi dell’Agenzia europea per l’Ambiente di Copenaghen, l’inquinamento atmosferico continua ad essere la prima causa ambientale di morte prematura nell’Ue, con circa 300.000 morti premature all’anno, che potrebbero essere evitate. In causa ci sono soprattutto gli inquinanti più dannosi: il particolato (Pm2,5 e Pm10), gli ossidi di azoto (NO2), l’anidride solforosa (SO2) e l’ozono (O3).
Rispetto alla proposta della Commissione, nel testo votato oggi il Parlamento europeo ha chiesto di fissare valori limite da imporre e obiettivi da raggiungere più rigorosi per diversi inquinanti, tra cui proprio quelli più dannosi (particolato, NO2, SO2 e ozono). Le nuove regole mirano a garantire che la qualità dell’aria nell’Ue non sia dannosa per la salute umana, gli ecosistemi e la biodiversità, e intendono allineare le regole Ue con le più recenti linee guida per la qualità dell’aria dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Secondo il testo approvato, i valori proposti dalla Commissione andrebbero imposti come obiettivi intermedi, da raggiungere quanto prima e al più tardi entro il 2030, mentre quelli più rigorosi chiesti dal Parlamento europeo dovrebbero essere conseguiti entro il 2035. La stessa proposta della Commissione, d’altra parte, si inserisce nel Piano d’azione Ue sull’obiettivo “inquinamento zero” entro il 2050.
Il Parlamento europeo sottolinea inoltre la necessità di aumentare il numero di punti di campionamento della qualità dell’aria, chiedendo che nelle aree urbane ci sia almeno un super-sito di monitoraggio ogni due milioni di abitanti, mentre la Commissione ne aveva proposto uno ogni 10 milioni di abitanti. Ma nei luoghi in cui è probabile che si verifichino alte concentrazioni di particelle ultrafine (Ufp), di carbone nero, di mercurio e di ammoniaca (NH3), dovrebbe esserci un punto di campionamento ogni milione di abitanti, mentre la Commissione proponeva centraline ogni cinque milioni di abitanti, e solo in caso di concentrazioni di particolato ultrafine. L’Europarlamento insiste anche sulla necessità di armonizzare in tutta l’Ue gli indici di qualità dell’aria usati negli Stati membri, che sono attualmente frammentati e poco comprensibili. Gli indici dovranno essere comparabili, chiari e disponibili al pubblico, con aggiornamenti ogni ora in modo che i cittadini possano proteggersi durante gli alti livelli di inquinamento atmosferico prima che vengano raggiunte soglie di allarme obbligatorie. Inoltre, dovranno essere rese disponibili informazioni per il pubblico sui rischi per la salute, e in particolare i sintomi associati ai picchi di inquinamento atmosferico, associati a ciascun inquinante, con informazioni più specifiche per i gruppi vulnerabili. Un nuovo elemento molto importante introdotto dalla proposta della Commissione, che il Parlamento europeo ha appoggiato, è il diritto al risarcimento dei cittadini, la cui salute è danneggiata dall’inosservanza delle nuove norme da parte delle amministrazioni. Questo nuovo diritto (che non è previsto dalle norme attuali, come ha chiarito il 22 dicembre scorso una sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue) potrà essere esercitato anche attraverso azioni collettive in giustizia, condotte dalle Ong attive nel campo dell’ambiente o della salute, a nome e per conto delle vittime. Gli eurodeputati propongono inoltre che, oltre alle misure di emergenza per migliorare la qualità dell’aria, necessarie quando in un paese vengono superati i limiti, tutti gli Stati membri predispongano tabelle di marcia per la qualità dell’aria con azioni a breve e lungo termine per conformarsi ai nuovi valori limite.
Lega, Salvini vede parlamentari, sottosegretari e ministriRoma, 13 set. (askanews) – “Manovra economica, infrastrutture, sicurezza e immigrazione. Matteo Salvini riunisce parlamentari, sottosegretari e ministri, questa sera alle porte di Roma, per fare il punto della situazione sui principali dossier”. E’ quanto si legge in una nota della Lega. “Dobbiamo cambiare l’Europa, che con la presenza dei socialisti fa il male dell’Italia” spiega Salvini.
“Tra le altre cose, ha espresso apprezzamento – sottolinea il comunicato – per le odierne dichiarazioni di Giorgia Meloni a partire dalle rassicurazioni sul Ponte di Messina. Salvini ha confermato l’importanza della manifestazione di Pontida, in programma il prossimo 16 e 17 settembre e che vedrà la partecipazione di Marine Le Pen. L’incontro, ancora in corso, durerà alcune ore”.
Migranti, Salvini: l’Europa ci lascia da soli a difendere i confiniRoma, 13 set. (askanews) – “Ho dei dubbi che questa Europa possa aiutare l’Italia, ci stanno lasciando totalmente da soli a difendere in nostri confini via mare e via terra. Quindi dobbiamo organizzarci, tornare a dei decreti sicurezza che siano ancora più rigorosi”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, segretario della Lega, intervistato dal Tg1.
“Io – ha aggiunto – più che andare a processo per aver bloccato gli sbarchi da navi straniere che arrivavano tutte in Italia non sono riuscito a fare ma vedremo di essere ancora più incisivi
Morti sul lavoro, dal Senato il segnale di una mozione unitariaRoma, 13 set. (askanews) – La notizia dell’ennesima strage sul lavoro, tre morti in una fabbrica di esplosivi a Casalbordino, in Abruzzo, ha accompagnato la seduta del Senato dedicata proprio al tema della sicurezza del lavoro. La mozione unitaria è stata sottoscritta da tutti i gruppi di palazzo Madama e approvata all’unanimità. Un atto politico che risponde non solo ai drammatici eventi delle ultime settimane, che hanno conosciuto il picco con la strage di Brandizzo, in Piemonte (dove cinque operai hanno perso la vita, travolti da un treno in un cantiere sulla linea ferroviaria Milano-Torino), ma anche all’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che martedì aveva ammonito con queste parole politica, istituzioni e parti sociali: “I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza”. Parole che hanno trovato eco nella breve introduzione del presidente del Senato, Ignazio La Russa, alla seduta di palazzo Madama.”Ci associamo alle sue parole, sulla necessità che tutti, Governo, maggioranza, opposizione e qualunque organismo dello Stato, facciano di più per contrastare questo stillicidio di morti e di tragedie”, ha detto, prima di chiedere silenzio all’aula per “un momento di cordoglio”.
A presentare la mozione in aula è stato Tino Magni, senatore di Alleanza Verdi Sinistra, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro istituita a palazzo Madama: “La mozione – ha spiegato il senatore, che ha alle spalle una lunga esperienza da sindacalista – impegna il governo a potenziare tutti gli organi di controllo; a inserire la manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti; a implementare il Fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore; ad individuare percorsi formativi premiali di sicurezza tarati sulle caratteristiche dei singoli lavoratori; ad una valutazione analitica della possibile relazione causale tra il decentramento produttivo, tra cui la subfornitura, il subappalto, e l’eventuale abbassamento della soglia delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro; a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in ogni livello di istruzione e formazione”. La mozione parlamentare suggerisce l’opportunità di fare un “tagliando” al vigente testo unico sulla sicurezza del lavoro. Questi alcuni degli impegni che l’aula del Senato ha indicato al Governo: potenziare i controlli, favorire l’interoperabilità della banche dati di Inail e ispettori del lavoro, premiare le imprese virtuose e aggravare le sanzioni per quelle che violano le norme di sicurezza, indagare sulla relazione causale fra decentramento, subfornitura, subappalto e allentamento delle garanzie di sicurezza sui luoghi di lavoro. A nome dell’esecutivo, al Senato ha preso la parola la ministra del Lavoro Marina Calderone, che ha parlato di una “operazione di ispezione” in corso sulle imprese italiane, dalla quale, ha spiegato “emerge che è diffusa la disapplicazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”. L’esponente del Governo ha rivendicato il rafforzamento dell’impegno sulla sicurezza: “Tra luglio e settembre 2023 sono stati assunti dall’Ispettorato nazionale del lavoro 800 ispettori tecnici da destinare agli uffici territoriali per i quali proprio ieri è stato avviato un corso di 175 ore all’interno del quale sarà trattata specificatamente la vigilanza in ambito ferroviari. Lo sforzo di rafforzamento continuerà con ulteriori contingenti”.
Il dibattito e le dichiarazioni di voto hanno valorizzato il clima costruttivo che i gruppi hanno creato nella elaborazione della mozione parlamentare, ma il tema non consente di eliminare del tutto differenze e visioni anche nettamente contrastanti, nonostante l’iniziativa condivisa. Un esempio particolarmente rilevante di queste differenze è rappresentato proprio dal tema dei subappalti, indicato nell’atto votato all’unanimità come uno dei punti critici del sistema. Per Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia, che ha accusato fra le altre cose la Cgil di “pregiudizio e faziosità” su queste vicende, “era del tutto inutile cercare di individuare un colpevole politico, anche in una terribile tragedia come quella di Brandizzo, puntando l’indice contro appalti e subappalti”, il problema casomai è “come questi lavori vengono svolti”. Elena Murelli della Lega, tuttavia, ha citato “l’esternalizzazione dei servizi, degli appalti e dei subappalti”, che, ha osservato, “sono pericolosi perché permettono di ridurre al minimo la responsabilità, che viene così distribuita tra una miriade di soggetti e rende più difficile la comunicazione interna”. A giudizio di Susanna Camusso, senatrice Pd ed ex leader della Cgil, “questi numeri, quelli che conosciamo e quelli che non conosciamo, sono i numeri, non di qualche fatalità, ma sono i numeri di una guerra”. “Il problema principale – – ha sostenuto invece Ernesto Rapani di Fratelli d’Italia – è la cultura della sicurezza”, su questa “dobbiamo lavorare ed intervenire a prescindere da leggi, sanzioni e pene”. In una nota congiunta a conclusione dei lavori dell’aula, Gisella Naturale ed Elisa Pirro del M5S hanno lanciato l’auspicio “che gli impegni contenuti in questo atto possano trasformarsi con celerità in azioni concrete. Nei primi sette mesi del 2023, 559 persone hanno perso la vita sul lavoro: fermare questa strage dev’essere l’assoluta priorità di tutte le istituzioni del nostro Paese”.
Superbonus, Conte: Meloni disperata, scarica colpe ma è inadeguataRoma, 13 set. (askanews) – “Le accuse trite e ritrite di Giorgia Meloni sul Superbonus sono il gesto disperato di chi ieri prometteva mari e monti e adesso non sa a che santo votarsi”. Lo hga scritto su X (Twitter) il eader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.
“Gli sbarchi – accusa l’ex presidente del Consiglio – raddoppiano, Lampedusa è al collasso, il Pil cade a picco, il carovita morde il ceto medio, le famiglie più bisognose sono state abbandonate al loro destino. In Europa abbiamo perso credibilità e non ci rispettano più. E Meloni che fa? Corre da Bruno Vespa per scaricare la colpa della propria inadeguatezza su una misura, il Superbonus, che invece ha creato occupazione e crescita”. “Un film già visto: mente agli italiani, sapendo di mentire. È ormai un anno che guida il Governo ma non è in grado di affrontare la manovra e prova a scaricare su altri le proprie responsabilità. Imbarazzante”, conclude Conte.