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Alcuni passaggi dell’omelia dell’arcivescovo Delpini alle esequie per Silvio Berlusconi

Alcuni passaggi dell’omelia dell’arcivescovo Delpini alle esequie per Silvio BerlusconiRoma, 14 giu. (askanews) – Si concentra su tre parole l’omelia che monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, pronuncia in occasione delle solenni esequie di Silvio Berlusconi: vita, amore e felicità. Un’omelia che assomiglia più a una poesia, dedicata all’uomo. “Ecco l’uomo: un desiderio di vita, di amore, di felicità”, esordisce Delpini. “Vivere. Vivere e amare la vita – sottolinea l’arcivescovo -. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita – prosegue mons. Delpini – che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti”.

“Vivere e sentire le forze esaurirsi – ribadisce – vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.La seconda parola che mons. Delpini utilizza nell’omelia dei funerali di Stato per Silvio Berlusconi è “amare ed essere amato”. “Amare e desiderare di essere amato”, dice l’arcivescovo. “Amare e cercare l’amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l’amore possa essere sempre e solo una concessione, una accondiscendenza. Amare e desiderare di essere amato per sempre – sottolinea – e provare le delusioni dell’amore e sperare che ci possa essere una via per un amore più alto, più forte, più grande”.

“Amare e percorrere le vie della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed arrendersi. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”, così Delpini.“Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini”. Ecco la terza parola che monsignor Mario Delpini utilizza nella sua omelia.

“Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione – sottolinea Delpini -. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”, spiega Delpini.Silvio Berlusconi, “uomo d’affari” ma anche “uomo politico”. Ma prima di tutto “è stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia”. E’ questo il passaggio chiave dell’omelia. “Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti – sottolinea l’arcivescovo -. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri, forse si dimentica dei criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari”, aggiunge mons. Delpini.

“Quando un uomo è un uomo politico – prosegue – allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico, nei nostri tempi, è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”.“Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”, conclude mons. Delpini. 

Berlusconi, Delpini: politico e imprenditore, prima di tutto uomo

Berlusconi, Delpini: politico e imprenditore, prima di tutto uomoRoma, 14 giu. (askanews) – Silvio Berlusconi, “uomo d’affari” ma anche “uomo politico”. Ma prima di tutto “è stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia”. E’ questo il passaggio chiave dell’omelia che mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, ha voluto pronunciare durante le solenni esequie di Silvio Berlusconi, al Duomo di Milano.

“Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti – sottolinea l’arcivescovo -. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri, forse si dimentica dei criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari”, aggiunge mons. Delpini. “Quando un uomo è un uomo politico – prosegue – allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico, nei nostri tempi, è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”.

“Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”, conclude mons. Delpini.

Berlusconi, mons. Delpini: “Viveva e amava la vita”

Berlusconi, mons. Delpini: “Viveva e amava la vita”Roma, 14 giu. (askanews) – Si concentra su tre parole l’omelia che monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, pronuncia in occasione delle solenni esequie di Silvio Berlusconi: vita, amore e felicità. Un’omelia che assomiglia più a una poesia, dedicata all’uomo. “Ecco l’uomo: un desiderio di vita, di amore, di felicità”, esordisce mons. Delpini.

“Vivere. Vivere e amare la vita – sottolinea l’arcivescovo -. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita – prosegue mons. Delpini – che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti”. “Vivere e sentire le forze esaurirsi – ribadisce – vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”.

Il feretro di Silvio Berlusconi in Duomo per le esequie

Il feretro di Silvio Berlusconi in Duomo per le esequieRoma, 14 giu. (askanews) – Il feretro di Silvio Berlusconi è al Duomo di Milano, dopo aver lasciato villa San Martino ad Arcore. Il feretro è stato salutato da un lunghissimo applauso della folla presente. Ad attendere l’auto, come previsto dal protocollo dei funerali di Stato, sei carabinieri in alta uniforme. Dalla piazza si è anche alzato il coro: “Un presidente, c’è solo un presidente”.

Il corteo funebre ha percorso una trentina di chilometri, scortato dalle forze dell’ordine e seguito da due minivan con a bordo i familiari più stretti. Assiepate ai lati della strada, dietro le transenne, molte persone che hanno tributato un lungo applauso all’ex premier al passaggio del corteo. Tanta gente si è fermata lungo la strada che da Arcore conduce a Milano per salutare il feretro di Silvio Berlusconi diretto nel Duomo di Milano per i funerali. Fuori dalla villa dell’ex premier diverse persone erano dietro le transenne ad attendere che passasse l’auto, una ragazzino mostrava un cartello con su scritto “Mi consenta, grazie Silvio”. Anche lungo il tragitto per alcuni chilometri i passanti si sono fermati a salutare il corteo di macchine. Un lungo applauso è partito anche da piazza del Duomo quando le immagini, in diretta sui maxi schermi, hanno mostrato la partenza del carro funebre con a bordo la salma di Silvio Berlusconi da villa San Martino ad Arcore. Intanto, sono arrivati in piazza Duomo per partecipare alle esequie l’ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, e anche altri ex premier: oltre a Paolo Gentiloni, in rappresentanza delle istituzioni europee, ci sono anche Matteo Renzi e Mario Monti. Quando la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata al Duomo di Milano è stata accolta da un breve applauso della piazza. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è nel Duomo di Milano per il funerale di Stato di Silvio Berlusconi. Ad accoglierlo sul sagrato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il sindaco di Milano, Beppe Sala. Al suo ingresso nella cattedrale tutti i presenti si sono alzati in piedi e, solo dopo che il capo dello Stato ha preso posto, si sono seduti. Al fianco del presidente della Repubblica Sergio Mattarella anche l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, il presidente iracheno, Abdul Latif Rashid e i capitani reggenti della Repubblica di San Marino. In prima fila nel Duomo c’è un settore dedicato alle autorità: qui siedono, uno di fianco all’altro, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, il presidente dell’Iraq Abdul Latif Rashid, i presidenti delle Camere, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Consulta Silvana Sciarra. Alle loro spalle, ministri e vicepresidenti delle Camere, a fianco di Giancarlo Giorgetti c’è Paolo Gentiloni in rappresentanza della Ue e poi Matteo Renzi. Tra i presenti c’è anche una delegazione del Pd guidata dalla segretaria Elly Schlein. Tra le personalità straniere, è presente con la moglie, il premier ungherese Viktor Orban, salutato al suo arrivo dal leader della Lega Matteo Salvini. Tra i volti dello spettacolo Iva Zanicchi, Alba Parietti e Gerry Scotti. In Duomo sono arrivati insieme anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e il presidente della Lazio Claudio Lotito. Tra i presenti l’allenatore del grande Milan, Arrigo Sacchi e le bandiere Demetrio Albertini, Franco Baresi, Zvonimir Boban.

I solenni funerali di Stato di Silvio Berlusconi iniziano con il canto del Requiem aeternam. Poi la “monizione iniziale” dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che presiede le esequie. La liturgia prosegue con l’aspersione e l’incensazione del feretro. Segue l’orazione all’inizio dell’assemblea liturgica. La prima Lettura scelta dalla Diocesi di Milano per i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, è del profeta Daniele (“sarà un tempo di angoscia”), la seconda Lettura è dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi (“Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male”. Infine il Vangelo, (“Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Funerali di Berlusconi, presente la curva: Milan sospende attività

Funerali di Berlusconi, presente la curva: Milan sospende attivitàRoma, 14 giu. (askanews) – Dopo l’omaggio (circa 200 tifosi, tutti con la maglia nera della Curva Sud e una rosa rossa in mano) di ieri ad Arcore, la parte più rappresentativa del tifo rossonero è presente anche oggi in Duomo e questa sera darà l’ultimo saluto al Presidente a San Siro davanti al cancello 14. Tante le bandiere sul sagrato assieme a quelle del Monza, società che sotto la presidenza Berlusconi ha conquistato, e mantenuto, la serie A.

Il Milan ha sospeso le attività e lo ha reso noto con un tweet. “L’ultimo saluto al Presidente Silvio Berlusconi”. Questo il tweet della società rossonera pubblicato poco fa sull’account ufficiale del club, ultimo post social di oggi. La società che ha cambiato anche l’immagine del profilo. Nel maxi schermo della sede passeranno in loop alcune foto dello stesso Berlusconi.

Berlusconi, Cattaneo: Fi difenderà il suo spazio politico con i denti

Berlusconi, Cattaneo: Fi difenderà il suo spazio politico con i dentiMilano, 14 giu. (askanews) – “Riusciremo a restare uniti? Assolutamente sì, glielo dobbiamo. Dobbiamo guardare avanti, adesso dobbiamo solo restare uniti. Forza Italia tra l’altro ha uno spazio politico che è il più prezioso per il paese, è quello dei valori che fanno bene all’Italia, c’è bisogno di quella rivoluzione liberale che abbiamo cominciato a fare, che abbiamo fatto e che va continuata. C’è bisogno di buon europeismo. Oggi tutti stanno cercando di spostarsi verso il nostro spazio politico, quindi noi lo difenderemo con i denti nel nome del presidente Berlusconi”. Lo ha detto il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo, al suo arrivo in piazza del Duomo per il funerale di Silvio Berlusconi.

Misure di sicurezza eccezionali per i funerali di Berlusconi. Il percorso del feretro per il centro di Milano

Misure di sicurezza eccezionali per i funerali di Berlusconi. Il percorso del feretro per il centro di MilanoMilano, 14 giu. (askanews) – Meno di diecimila le persone che possono seguire in piazza Duomo a Milano i funerali di Silvio Berlusconi che saranno officiati alle 15 dall’Arcivescovo Mario Delpini nella Cattedrale. Per motivi di sicurezza, infatti, il sagrato e una ampia fetta sottostante della piazza è stata transennata ed è “off limit” per tutti, e un’altra porzione è stata destinata a due aree che ospiteranno giornalisti, fotografi e troupe televisive presenti in gran numero già da questa mattina, e che non potranno accedere all’interno del Duomo. Sono poi previsti dei corridoi liberi per eventuali emergenze e chi vorrà accedere alla piazza dovrà farlo attraverso appositi varchi attrezzati con i metal detector e sarà sottoposto a “controlli accurati”. Tutto questo rende difficile la presenza nella piazza di eventuali contestatori organizzati ma non può impedire del tutto gesti di protesta isolati o messi in atto da mitomani.

L’arrivo del feretro pochi minuti prima delle 15, anticipato dall’arrivo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ultima delle personalità presenti ad entrare nella Cattedrale. Impressionante il dispositivo di sicurezza schierato per questi funerali di Stato, chiamato a vigilare oltre che sui cittadini provenienti da tutta Italia, soprattutto sulle più alte cariche della Repubblica (premier e presidenti di Camera e Senato), sui ministri e le personalità estere che presenzieranno oggi a fianco dei familiari del quattro volte premier. L’intera zona “sensibile” è stata sottoposta a bonifica anti-esplosivo e tutti i tombini sono stati sigillati, ma gli artificieri con le unità cinofile continueranno ad effettuare i controlli anche durante la cerimonia. Schierati anche i tiratori scelti e le squadre antiterrorismo di pronto intervento di polizia e carabinieri, oltre a costanti servizi di controllo e vigilanza mobile, in divisa e in borghese, da parte di tutte le forze di polizia. Controlli sono stati disposti anche negli scali aerei, nelle stazioni cittadine ma anche lungo tangenziali e autostrade. Pronto ad alzarsi in volo l’elicottero della polizia.

Sono state inoltre interdette la sosta ad auto e moto, sospesi i parcheggi dei taxi, il deposito delle biciclette in sharing e le concessioni temporanee di suolo pubblico. Sono stati inoltre deviate le linee dei mezzi pubblici che non potranno raggiungere la piazza, e dalle 11 è stata chiusa la fermata della metropolitana Duomo, che sarà saltata dai treni in transito. Chiusi sia il Museo del Novecento che Palazzo Reale. Il feretro di Silvio Berlusconi attraverserà il centro di Milano per raggiungere il Duomo, dove alle 15 saranno celebrati i funerali di Stato. Da villa San Martino ad Arcore il corteo funebre percorre una trentina chilometri prima di arrivare in Duomo. A seguire l’auto con le spoglie dell’ex premier – scortata dalle forze dell’ordine – due minivan con i familiari.

Alluvione, Bonaccini: si sta perdendo tempo, serve commissario

Alluvione, Bonaccini: si sta perdendo tempo, serve commissarioBologna, 14 giu. (askanews) – “Spero si vada velocemente verso la nomina di un commissario straordinario e una struttura commissariale” per la gestione dell’emergenza e della ricostruzione dopo i danni dell’alluvione in Romagna. Perché “noi stiamo perdendo settimane quando invece e avremmo bisogno di avere interlocuzione veloce, rapida nel rapporto che abbiamo aperto col governo che vuole essere da parte mie e da parte nostra il più collaborativo possibile nell’interesse delle popolazioni colpite”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a margine del convegno di Legacoop a Bagnacavallo, nel ravennate.

“Stiamo lavorando con i singoli ministeri ma adesso serve una forma di unitarietà perché la struttura commissariale per la ripartenza serve a questo” ha aggiunto Bonaccini ricordando che c’è da gestire “un’emergenza” ma anche “una ricostruzione immediata, non solo quella futura”.

Renzi: il lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi è una legittima scelta del governo

Renzi: il lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi è una legittima scelta del governoRoma, 14 giu. (askanews) – La scelta del lutto nazionale in occasione del funerale di Silvio Berlusconi è stata del “governo che può farlo in presenza di personalità istituzionali”. Così il leader Iv Matteo Renzi, a Sky Tg24. “Trovo assurdo che questo paese che ha litigato e si è diviso su Berlusconi vivo, oggi debba di nuovo tornare a dividersi su una scelta del governo che è del tutto legittima e rispettabile, punto”. Inoltre, sui funerali di Stato, Renzi ricorda che “Silvio Berlusconi ha diritto ai funerali di Stato perché è un ex premier, la possibilità dei funerali di Stato non è inventata per Berlusconi perché è prevista da una legge”.

 

Meloni: Berlusconi lascia all’Italia una grande eredità, ne sapremo fare buon uso

Meloni: Berlusconi lascia all’Italia una grande eredità, ne sapremo fare buon usoRoma, 14 giu. (askanews) – Della figura di Silvio Berlusconi “prevalgono le molte luci, sul piano umano e ancor di più su quello politico, essendo stato da leader di partito e da presidente del Consiglio un formidabile difensore del nostro interesse nazionale e del nostro tessuto produttivo e sociale. È questa la grande eredità che Berlusconi lascia all’Italia. Ne sapremo fare buon uso. Grazie Silvio”, così la premier Giorgia Meloni, in una lettera sul Corriere della Sera, nel giorno del funerale di Berlusconi.

Sul nome di Silvio Berlusconi “gli italiani si sono divisi e il giudizio della storia sarà diverso da quello della cronaca. Più sereno, meditato ed equilibrato”, prosegue la premier nel suo intervento su ‘Il Corriere della Sera’. “Berlusconi esce di scena da protagonista. Molti in queste ore ne hanno raccontato l’avventura umana, imprenditoriale e politica. C’è chi lo ha combattuto politicamente con lealtà e chi invece ha usato mezzi impropri per provare a sconfiggerlo. Anche questo è un dato sul quale riflettere, per l’oggi e il domani, perché alla fine di questa storia i suoi avversari hanno perso”, sottolinea la Premier.

Per Meloni, Berlusconi “ha impedito che i post comunisti prendessero il potere in Italia pochi anni dopo il crollo dell’Unione Sovietica, che aveva sancito la fine del comunismo in Europa. Un paradosso storico evitato dalla sua decisione di fondare Forza Italia e federare le forze politiche del centro, della destra e il movimento leghista. È questa, in fin dei conti, la grande colpa che la sinistra non gli ha mai perdonato”. Il suo ingresso nell’arena della politica, prosegue, “ha accelerato i processi di trasformazione che erano già in corso a destra e a sinistra. Berlusconi ebbe il tempismo e colse il momento. Quella che doveva essere una lunga stagione di governi di estrazione socialista, senza reali alternative nel campomoderato, si è trasformata nell’era dell’alternanza al governo tra centrodestra e centrosinistra, dando all’Italia una dimensione occidentale e contemporanea, rafforzando così l’intera Nazione a livello internazionale”.