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Tajani: c’è coesione, possiamo governare per prossimi 4 anni e mezzo

Tajani: c’è coesione, possiamo governare per prossimi 4 anni e mezzoRoma, 7 set. (askanews) – “Ieri, nel corso della riunione, abbiamo ribadito la forte coesione che c’è all’interno della maggioranza e che possiamo governare insieme per i prossimi quattro anni e mezzo”. Così il vice presidente del Consiglio e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine della presentazione della proposta di legge per la prevenzione violenza di genere e dell’app ‘Mai sole’ alla Camera dei deputati.

“E’ una maggioranza composta da vari partiti, ognuno con la propria identità, ma il comune denominatore che ci unisce ci permetterà di lavorare bene, di dare risposte concrete agli italiani, nonostante le difficoltà che ci troviamo ad affrontare a livello nazionale ed internazionale e dalla coesione della determinazione di tutte le forze della maggioranza”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Manovra, fonti maggioranza: è complessa, priorità salari-famiglie

Manovra, fonti maggioranza: è complessa, priorità salari-famiglieRoma, 6 set. (askanews) – Le risorse della manovra saranno concentrate su salari, sanità, famiglie e pensioni. E’ quanto si apprende al termine della riunione a Palazzo Chigi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo di maggioranza.

“Si preannuncia – spiegano le fonti – un anno complesso che la maggioranza è pronta ad affrontare con determinazione e serietà, a partire dalla Legge di Bilancio sulla quale i partiti della maggioranza sono tutti concordi nel concentrare le risorse su salari, sanità, famiglie e pensioni, a partire da quelle dei giovani”.

Alla Camera primo sì unanime a legge contro bullismo e cyberbullismo

Alla Camera primo sì unanime a legge contro bullismo e cyberbullismoRoma, 6 set. (askanews) – L’aula della Camera ha approvato con 262 voti favorevoli e nessuno contrario il testo unificato delle proposte di legge recanti disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

Il testo prevede l’estensione della legge 71 (che si occupa solo di cyberbullismo) anche al bullismo; un codice interno ad ogni Istituto scolastico per la prevenzione e il contrasto e un tavolo permanente di monitoraggio; servizi di sostegno psicologico agli studenti; un riconoscimento al Dirigente scolastico di un ruolo più incisivo e strutturato per la gestione di episodi di bullismo che coinvolgono gli studenti, anche segnalando i casi più gravi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni per l’attivazione di misure di natura amministrativa. Ma il cuore pulsante del testo, ha spiegato Devis Dori (Avs), primo firmatario della proposta di legge, “è il ‘progetto di intervento educativo’ (art.25), che definisce il percorso di ‘condanna’ con finalità rieducativa e riparativa e può prevedere lo svolgimento di attività di volontariato sociale, o la partecipazione a laboratori teatrali, laboratori di scrittura creativa, corsi di musica, lo svolgimento di attività sportive e artistiche. Quindi, non una ‘condanna’ in senso stretto, ma un percorso da dover intraprendere”.

Molto importante, anche alla luce di recenti fatti di cronaca, anche il riferimento agli atti aggressivi nei confronti degli animali. Secondo Dori “le misure amministrative del Tribunale per i minorenni”, così come sono state congegnate dal provvedimento, “possono essere il giusto equilibrio tra prevenzione e contrasto del bullismo”.

Il Testo unificato, grazie a un emendamento approvato presentato dalla deputata Augusta Montaruli (Fdi), istituisce inoltre la Giornata del Rispetto, che ricorrerà il 20 gennaio, data di nascita di Willy Monteiro, il ragazzo brutalmente ucciso a Colleferro esattamente tre anni fa, il 6 settembre del 2020.

Lavoro, Schlein: destra frena su salario minimo, per Pd priorità

Lavoro, Schlein: destra frena su salario minimo, per Pd prioritàRavenna, 6 set. (askanews) – “In Italia ancora non c’è il salario minimo e la destra sta frenando. Il Pd, insieme alle altre forze dell’opposizione, è impegnato su questa battaglia”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, durante il confronto ‘Il lavoro prima di tutto’ alla Festa nazionale dell’Unità a Ravenna.

“Stiamo per discutere di una manovra importante – ha detto Schlein -. Per il Pd la priorità è sicuramente quella di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, motivo per cui stiamo facendo anche una battaglia per aumentare i salari, per stabilire un salario minimo nel Paese. Siamo qui alla Festa di Ravenna dove ospitiamo la ministra Diaz”, secondo vicepresidente del governo spagnolo, “che ha dimostrato come si può mettere al tavolo le imprese, i sindacati e negoziare una riforma che riduca i contratti a termine e contrasti la precarietà. La Spagna è un Paese dove hanno aumentato nel corso del governo Sanchez il salario minimo, lo hanno rafforzato fino a 1.080 euro”. In Italia invece “ancora non c’è – ha aggiunto la segretaria dem – e la destra sta frenando. Il Pd, insieme alle altre forze dell’opposizione, è impegnato su questa battaglia a raccogliere firme in tutto il Paese per dire che sotto i 9 euro all’ora non è lavoro ma è sfruttamento, per dire che dobbiamo sostenere con forza la contrattazione collettiva e farne valere gli effetti verso tutte le lavoratrici e i lavoratori”.

Violenza donne, Varchi (Fdi): al via iter del nuovo ddl

Violenza donne, Varchi (Fdi): al via iter del nuovo ddlRoma, 6 set. (askanews) – “Un segnale chiaro e un atto concreto contro la violenza sulle donne. Oggi abbiamo incardinato in commissione Giustizia alla Camera il disegno di legge governativo. Un testo che prevede norme più severe e soprattutto una maggiore tutela della vittima, con l’inasprimento anche delle misure di protezione preventiva. Adesso siamo convinti che su questo tema verranno messi da parte approcci ideologici e polemiche e che presto la norma possa avere il via libera dall’intero Parlamento”. Lo dichiara Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia.

“Il testo – spiega Varchi – è molto ampio e interviene su diversi aspetti riguardanti i reati di violenza domestica e di genere. Ad esempio, il provvedimento fissa tempi stringenti per l’adozione delle misure cautelari, come l’utilizzo più rigoroso del braccialetto elettronico, e dispone l’arresto anche in ‘flagranza differita’, tramite l’acquisizione di video e foto. Ma non solo”. Inoltre “il ddl – aggiunge Varchi – favorisce la specializzazione dei magistrati che si occupano di questo reato, prevede una assoluta priorità per i processi riguardanti fatti di questo tipo e amplia l’ambito di applicazione per i casi di arresto eseguito per violazione dei provvedimenti del giudice. Il testo, poi, interviene anche sul fronte della prevenzione e dei risarcimenti. Nel primo caso, è previsto l’obbligo di ‘circolarità informativa’, affinché siano adottate le opportune misure di protezione delle vittime nel caso in cui venissero meno le misure cautelari per gli autori di violenza. Nel secondo caso, viene introdotta una provvisionale a titolo di ristoro, prima ancora di giungere alla sentenza, in favore della vittima o, in caso di morte, degli aventi diritto, in condizioni di bisogno”.

Si tratta di “un testo solido e un segnale forte contro reati odiosi che destano un sempre crescente allarme sociale al quale vogliamo dare adeguata risposta”, conclude l’esponente di Fratelli d’Italia.

Il garante: non serve inasprire le pene contro i reati fatti dai minorenni

Il garante: non serve inasprire le pene contro i reati fatti dai minorenniRoma, 6 set. (askanews) – “La criminalità minorile rappresenta un problema serio che va affrontato in modo deciso e con strumenti adeguati, ma quando parliamo di minorenni che commettono un reato occorre sempre partire da alcuni punti fermi, che a mio parere sono irrinunciabili”. Ad affermarlo è l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, che ha scritto una nota alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla vigilia di un Consiglio dei Ministri dal quale sono attese decisioni anche in tema di minorenni autori di reato: “Da un lato, infatti, si deve prevenire la commissione dei reati, dall’altro vanno valorizzati, quali finalità principali del sistema, il recupero del minorenne e l’attenzione alla vittima”.

“Il primo punto fermo – dice Garlatti sintetizzando i contenuti della nota – è che abbassare l’età imputabile non serve. Già oggi il minorenne che ha meno di 14 anni e commette reato può essere convocato davanti a un giudice. Inoltre, ove ne ricorrano le condizioni, può essere destinatario di interventi di sostegno che includano anche la sua famiglia. Nei casi più gravi anche il minore di 14 anni può essere destinatario di misure di sicurezza basate sulla sua pericolosità sociale. Le misure di sicurezza possono essere eseguite nella forma del collocamento in comunità, della permanenza in casa o di prescrizioni specifiche da parte del magistrato, che ad esempio possono consistere anche nel divieto di frequentare alcuni luoghi. Tra l’altro, nei paesi nei quali l’età imputabile è più bassa non mi risulta che le cose vadano meglio”. Il secondo principio al quale non si può derogare, secondo l’Autorità garante, è quello della specificità degli interventi destinati a persone che sono in crescita e la cui personalità è ancora in formazione. “Occorre pensare a sanzioni penali su misura per i minorenni, diverse da quelle degli adulti e parametrate alla gravità del fatto – afferma Carla Garlatti – come, per esempio, l’obbligo di svolgere servizi per la collettività. Ancora, nell’ottica del recupero e del reinserimento del minorenne, oltre che del contrasto alla recidiva, va valorizzata la giustizia riparativa, che offre strumenti che consentono all’autore del reato di comprendere la gravità delle proprie azioni, anche in relazione alla sofferenza di una vittima che finalmente non è più sola e trova supporto”.

“Infine – conclude l’Autorità garante – mi preme sottolineare che a proposito di criminalità minorile non si può avere soltanto un approccio di tipo repressivo: il ragazzo che sbaglia va certamente punito, ma questo non basta. È necessario in primo luogo investire nella prevenzione, rafforzando gli interventi educativi – in particolare nelle zone a maggior criticità – valorizzando il lavoro di rete tra scuole, autorità giudiziaria e servizi del territorio, creando percorsi di presa in carico che supportino l’intero nucleo familiare. Questo sempre che il contesto familiare non risulti dannoso per lo sviluppo e il futuro del ragazzo: infatti è chiaro che quando l’ambiente è permeato da una cultura dell’illegalità, come avviene nelle famiglie che appartengono alla criminalità organizzata, l’unico modo per sottrarlo a un destino già segnato e per mostrargli che può esistere un altro tipo di vita, è quello di è allontanarlo. Si tratta di un intervento già sperimentato dal progetto ‘Liberi di scegliere’ e che potrebbe essere replicato anche in altre realtà”. L’Autorità garante Carla Garlatti si riserva di formulare eventuali ulteriori osservazioni una volta avuta conoscenza del contenuto dei provvedimenti adottati dal Governo.

Amato: la politica può fare ancora molto per chiarire Ustica

Amato: la politica può fare ancora molto per chiarire UsticaRoma, 5 set. (askanews) – “Ho trovato singolare che sia stato detto che la politica con Ustica non c’entra, la politica può ancora fare molto se vuole perché Ustica sia chiarita”. Lo ha detto l’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, parlando alla Stampa estera, dopo l’intervista alla Repubblica sull’attentato al Dc9 dell’Itavia del 27 giugno 1980.

“Non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica, portavo avanti l’ipotesi più fortemente ritenuta credibile, più o meno, tra quelle che sono state formulate, specificando che io non avevo alcuna verità da offrire”, ha detto ancora Amato, evidenziando che sull’inchiesta di Ustica “ho solo tentato di provocare se possibile un avvicinamento alla verità”. “A Macron non ho mai detto che deve chiedere scusa, ho chiesto solo che se ne occupi”, ha precisato Amato. “La mia chiamata di Macron è una chiamata da amico, da persona non ostile alla Francia di oggi”, ha aggiunto.

“Mi sono rivolto a Macron perché il punto centrale è se fu dall’aeroporto francese di Solenzana o da navi francesi che partì l’aereo responsabile del fatto”, ha spiegato Amato, sottolineando che “Macron ha interesse a rispondere e a non nascondere alcunché per le ragioni che abbiamo detto e ridetto perché all’epoca aveva due anni e mezzo”.

Amato: non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica

Amato: non ho mai detto che stavo dando la verità su UsticaRoma, 5 set. (askanews) – “Non ho mai detto che stavo dando la verità su Ustica, portavo avanti l’ipotesi più fortemente ritenuta credibile, più o meno, tra quelle che sono state formulate, specificando che io non avevo alcuna verità da offrire”. Lo ha detto l’ex presidente della Consulta, Giuliano Amato, alla Stampa estera, tornando a parlare della strage dopo l’intervista a La Repubblica. Sull’inchiesta di Ustica “ho solo tentato di provocare se possibile un avvicinamento alla verità”, ha aggiunto.

Ustica, Schlein: Paesi partner aiutino a far emergere la verità

Ustica, Schlein: Paesi partner aiutino a far emergere la veritàMilano, 5 set. (askanews) – “Ancora oggi è il caso di ricordare che tutte le istituzioni devono fare tutto il possibile perché non è accettabile che dopo 43 anni ancora non ci sia la piena verità su quanto accaduto e questo implica anche una forte collaborazione con tutti i Paesi partner che possono aiutare a far emergere quei pezzi di verità che ancora sono mancati in questi anni perché il diritto la verità è anzitutto dei familiari delle vittime ma è un diritto che spetta tutto il Paese”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, da Parigi sulla strage di Ustica.

“Il Pd è stato sempre al fianco dell’associazione dei familiari delle 81 vittime di Ustica. Eravamo all’anniversario di quella strage al museo di Ustica, su questo continueremo a stare al loro fianco per la ricerca della verità”, ha aggiunto a margine di una delle visite nella capitale francese.

Caivano, Meloni: il governo si è impegnato a riportare legalità e sicurezza, basta zone franche

Caivano, Meloni: il governo si è impegnato a riportare legalità e sicurezza, basta zone francheRoma, 5 set. (askanews) – “Oggi è iniziata l’operazione di bonifica del Parco Verde di Caivano. La maxi operazione iniziata questa mattina all’alba – per la quale ringrazio tutte le forze dell’ordine coinvolte – è solo l’inizio di quel lungo percorso che il Governo si è impegnato a portare avanti per ripristinare legalità e sicurezza e per far sentire forte la presenza dello Stato ai cittadini. E gettare così le basi per la ricostruzione sociale e la rinascita del territorio”. Lo scrive su X la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Contro la criminalità procederemo sempre spediti e senza esitazioni. Affinché in Italia non ci siano più zone franche”, conclude.