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Stasera Mattarella al festival di Sanremo, omaggio per i 75 anni della Costituzione

Stasera Mattarella al festival di Sanremo, omaggio per i 75 anni della CostituzioneSanremo, 7 feb. (askanews) – “Ho il piacere di annunciare che questa sera, per la prima volta nella storia del Festival, sarà presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sono grato al Presidente che ha accettato questo invito. La sua presenza è segno della vicinanza del capo dello Stato al mondo della cultura e per celebrare i 75 anni della Costituzione”. Lo ha annunciato Amadeus in conferenza stampa a Sanremo.
“Il presidente Mattarella non salirà sul palco – ha spiegato Amadeus -. Apriremo la serata con lui”.
La notizia che il presidente della Repubblica assisterà all’apertura del Festival della canzone a Sanremo per la prima volta nella storia ha suscitato grande clamore, tanto da aprire tutte le prime pagine dei siti di informazione. Dal Quirinale chiariscono le ragioni della scelta: quest’anno è il 75esimo anniversario della Costituzione italiana e il presidente Mattarella vuole partecipare ad alcune iniziative. Anche Sanremo dedicherà uno spazio all’evento: ad aprire la kermesse canora sarà Roberto Benigni che leggerà un testo della Costituzione, mentre Gianni Morandi canterà l’Inno di Mameli.
Sembrava giusto – visto che la Costituzione parla di cultura – fare anche un omaggio alla cultura, non solo alla cultura alta ma anche alla cultura popolare. Sicuramente Sanremo è il festival della cultura popolare e la presenza del capo dello Stato è dunque una attestazione di questo grande evento che interessa gran parte del paese.
Quella di Mattarella sarà quindi una presenza simile a quella alla Scala: il presidente, accompagnato dalla figlia Laura, assisterà in prima fila, non è previsto un suo intervento. E non resterà per tutte e cinque le ore della durata dello spettacolo che notoriamente si conclude a notte inoltrata.

Regionali, a Milano niente più file al seggio in base al genere

Regionali, a Milano niente più file al seggio in base al genereMilano, 7 feb. (askanews) – In occasione delle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, il Comune di Milano ha pubblicato tre video per supportare presidenti di seggio, scrutatrici e scrutatori nell’accogliere elettrici ed elettori in maniera inclusiva alle urne. In particolare il primo di questi filamti, realizzato con la collaborazione di Arcigay, contiene un’indicazione ai presidenti di seggio affinché il giorno delle elezioni distribuiscano gli elettori e le elettrici in un’unica fila, anziché dividerli in file differenziate sulla base dei generi femminile e maschile.
I registri elettorali, per legge, sono divisi in base al genere e nella maggior parte dei casi avviene che i presidenti seguano questo criterio per gestire il flusso delle persone che si recano a votare. Si tratta di una pratica in uso da decenni, ma che da diversi anni viene talvolta contestata perché ritenuta discriminante e lesiva nei confronti delle persone transgender e non binarie.
Una nota di Palazzo Marino fa notare che “mettersi in fila in base al genere assegnato alla nascita costringe, nei casi in cui esso non corrisponda alla propria identità o espressione di genere, a coming out forzati che possono sfociare in situazioni di imbarazzo o disgusto, a causa delle quali molte persone sono portate a scegliere di rinunciare al voto”.
Per questo motivo, l’Amministrazione comunale ha scelto di sensibilizzare chi presiede il seggio elettorale affinché, consapevole dell’impatto della divisione in uomini e donne, non distribuisca gli elettori in due file, tenga i registri vicini e proceda all’identificazione delle persone solo quando arriva il proprio turno, optando per una modalità non discriminante e maggiormente rispettosa dell’identità di genere di ciascuno. L’iniziativa è in linea con la mozione “Provvedimenti volti a favorire l’inclusione e la cittadinanza delle persone transgender”, approvata dal Consiglio comunale nel maggio dell’anno scorso.
Nel secondo video Giuseppe Arconzo, delegato per le Politiche sull’accessibilità del Comune di Milano, richiama l’attenzione sul tema del voto riservato a quegli elettori ed elettrici impossibilitati a votare in modo autonomo e sul loro diritto a farsi assistere in cabina da un accompagnatore. Il terzo dei brevi filmati è dedicato alle modalità di voto e alle indicazioni da seguire per una corretta verbalizzazione delle schede, illustrate dal vice segretario generale del Comune Andrea Zuccotti.

Lombardia, Conte tra pendolari sul treno Vigevano-Milano

Lombardia, Conte tra pendolari sul treno Vigevano-MilanoMilano, 7 feb. (askanews) – Il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha dedicato l’inizio della sua seconda giornata elettorale in Lombardia a un viaggio in treno con i pendolari della Vigevano-Milano. L’ex premier ha viaggiato sul convoglio partito alle 7:35 dalla stazione di Vigevano ed è sceso a Porta Genova. Si tratta della quarta tappa del tour d’ascolto dei rappresentanti locali del Movimento sulle tratte maggiormente problematiche del trasporto pubblico ferroviario lombardo.
“Dati alla mano, il trasporto pubblico ferroviario in Lombardia è in costante peggioramento” hanno commentato Nicola Di Marco e Simone Verni, consiglieri regionali uscenti e ricandidati come capilista a Milano e Pavia, che l’hanno accompagnato. “Una condizione che non si può comprendere barricandosi all’interno degli uffici di Palazzo Lombardia come hanno fatto in questi anni Fontana e l’assessore Terzi. Per questo è importante viaggiare al fianco dei pendolari e ascoltare quali sono i problemi che lavoratori, studenti e viaggiatori vivono sulla propria pelle ogni giorno” hanno aggiunto.
“In questo senso la presenza di Conte rappresenta l’immagine di un’altra Lombardia, quella che vogliamo costruire con Majorino presidente. Una Regione dove i servizi tornano ad essere efficienti e i cittadini vengono ascoltati e non messi alla porta” hanno concluso gli esponenti pentastellati.

Lombardia,Riccardi:donne penalizzate,in sordina preferenza genere

Lombardia,Riccardi:donne penalizzate,in sordina preferenza genereRoma, 7 feb. (askanews) – La doppia preferenza di genere c’è, ma è come se non ci fosse perché non viene incentivata. A partire dai candidati che chiedono il voto per sé ma non indicano la possibilità della seconda preferenza che tiene conto della parità di genere. Lo afferma Francesca Riccardi, una delle cinque donne candidate nella lista Pd alle elezioni Regionali in Lombardia.
“Noi donne all’apparenza partiamo dalla stessa linea, ma in realtà siamo penalizzate: molti candidati, infatti, nell’invitare a scrivere il proprio cognome, non indicano la seconda riga che pure è sulla scheda elettorale e che prevede il doppio voto di genere. Così – spiega Riccardi, avvocato, membro dell’assemblea nazionale del Pd e consigliere comunale per due mandati a Bergamo nell’amministrazione di Giorgio Gori – già l’elettore non sa che il 12 e 13 febbraio si vota in Lombardia per il rinnovo del Presidente della Giunta e per il Consiglio Regionale, se poi non gli si dice che può esprimere due preferenze, per un candidato uomo e per un candidato donna, questo significa non dargli un’informazione corretta. E, ovviamente, non garantire pari condizioni di ‘corsa’ elettorale alle donne”.
“Se nei consigli di amministrazione delle società pubbliche è prevista la parità di genere, non altrettanto avviene nelle istituzioni elettive – aggiunge Riccardi -. I numeri non mentono: alle ultime elezioni regionali della Lombardia gli eletti sono stati per il 70% uomini e solo per il 30% donne”. Non è solo un problema di leggi e di buone pratiche che promuovano la parità di genere, ma anche una grande questione culturale, di temi e di linguaggio. “In questa campagna elettorale i miei compagni di viaggio sono degli amici che conosco da tanto tempo ma ciò non toglie – conclude Riccardi, che è candidata nel collegio della provincia di Bergamo – che in occasioni pubbliche come la presentazione della lista noi donne candidate siamo state presentate come ‘le ragazze delle lista’. Insomma, come donna, per vincere i 100 metri piani ne devo correre 110”.

Regionali, Salvini: Fontana vincerà con almeno 20 punti di vantggio

Regionali, Salvini: Fontana vincerà con almeno 20 punti di vantggioMilano, 7 feb. (askanews) – “Squadra che vince non si cambia, penso che Fontana vincerà con almeno 20 punti di distacco. Spero che tanta gente vada a votare, il voto è un diritto, ma in questo momento di difficoltà è anche un dovere”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine di un convegno a Milano.
“Faccio i migliori auguri ai competitor, mi dispiace soltanto che abbiano fatto una campagna elettorale basata sull’insulto quotidiano più che sulla proposta”, ha aggiunto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture.
“I lombardi sono persone concrete, Regione Lombardia è la più industrializzata d’Europa, quella che sta offrendo più lavoro, dove vengono a farsi curare centinaia di migliaia di persone da altre città e altre regioni”, ha concluso.

Ue, Meloni sente Macron e Rutte in vista del Consiglio

Ue, Meloni sente Macron e Rutte in vista del Consiglio

Telefonate anche con Neharner e Mitsotakis. Tra temi Ucraina e aiuti Stato

Milano, 6 feb. (askanews) – Dopo gli incontri il 3 febbraio a Stoccolma e Berlino, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una fitta serie di telefonate in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9-10 febbraio, con il Presidente della Repubblica francese, Macron, con il Primo Ministro olandese, Rutte, con il Cancelliere federale austriaco, Nehammer, e con il Primo Ministro greco, Mitsotakis.
Al centro dello scambio di vedute, riferisce una nota di palazzo Chigi, “la priorità di un segnale concreto del Consiglio Europeo sul pieno sostegno all’Ucraina a 360 gradi, e su soluzioni UE a sostegno della competitività delle imprese e per una gestione finalmente europea dei flussi migratori incentrata sulla dimensione esterna e sul controllo dei confini”.