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Romeo: Lega è preoccupata da guerra ma non crea problemi a Governo

Romeo: Lega è preoccupata da guerra ma non crea problemi a Governo


Romeo: Lega è preoccupata da guerra ma non crea problemi a Governo – askanews.it



Romeo: Lega è preoccupata da guerra ma non crea problemi a Governo – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “La Lega non crea alcun problema alla maggioranza, abbiamo però messo in evidenza un forte preoccupazione che la guerra, continuando così, possa portare a un’escalation molto pericolosa per tutti. Non è in discussione il sostegno all’Ucraina, ma siamo preoccupati dell’invio e dell’utilizzo di armi sempre più potenti”. Con queste parole il capogruppo del Carroccio al Senato Massimiliano Romeo, intervistato da Affaritaliani.it, torna sulla vicenda Ucraina dopo il suo intervento di ieri a Palazzo Madama che ha fatto dire a molti che la Lega si discosta dal governo e dalla premier Meloni sull’Ucraina.

La Gran Bretagna vorrebbe addirittura inviare proiettili all’uranio impoverito… “Appunto, io in Aula ho citato il caso della Polonia che intende mandare in Ucraina i caccia. Questo continuo premere sull’acceleratore può causare un incidente dal quale poi non si può più tornare indietro. Abbiamo quindi chiesto al presidente Meloni di parlare in Consiglio europeo anche con i leader degli altri Paesi e in sede Nato per portare avanti una maggiore cautela, pur comprendendo l’esigenza di continuare a sostenere l’Ucraina e il popolo ucraino”. Romeo insiste: “Bisogna predicare cautela, visto che ci sono molti analisti ed esperti americani vicini all’area del Dipartimento della Difesa Usa che sostengono e credono possibile un’escalation e che questa possibilità aumenti esponenzialmente ogni giorno che passa se non si arriva subito a una soluzione diplomatica. Insistiamo che l’Italia, ovviamente non da sola ma con gli altri Paesi europei, cerchi di intensificare gli sforzi affinché si arrivi almeno a una tregua, dato che finora abbiamo visto ben poco per fermare il conflitto”.

Crede nel piano di pace cinese? “Non è una questione solo della Cina. Dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022, abbiamo visto molti tentativi di vari Paesi, ricordo la Francia, la Turchia, Israele e ora la Cina, ma sono tutti stati subito accantonati. Questo è fonte di forte preoccupazione, sembra che non si riesca a trovare una soluzione diplomatica. La domanda è: si sta facendo tutto il possibile per fermare il conflitto?”. Forse con la guerra qualcuno ci guadagna economicamente… “Questo non so dirlo, anche se in tutte le guerre, la storia ce lo insegna, ci sono risvolti economici. Penso che dovremmo investire risorse economiche pensando prima alla tregua e poi alla pace e alla ricostruzione dell’Ucraina”. Qualcuno ha ricominciato a dire che la Lega è filo-putiniana dopo le sue parole al Senato… “Ecco, basta discostarsi un minimo dal pensiero dominante che si viene subito criminalizzati. La Lega chiede di fare il massimo sforzo diplomatico possibile per arrivare al risultato di una tregua e questo vuol dire essere filo-putiniani? Se questo è il pensiero dominante dell’Occidente siamo messi proprio male”, conclude il presidente dei senatori del Carroccio.

Ue, Camera approva mozione maggioranza e parte del Terzo Polo

Ue, Camera approva mozione maggioranza e parte del Terzo Polo


Ue, Camera approva mozione maggioranza e parte del Terzo Polo – askanews.it



Ue, Camera approva mozione maggioranza e parte del Terzo Polo – askanews.it



















Milano, 22 mar. (askanews) – La Camera ha approvato con 211 voti favorevoli e 108 contrari la risoluzione di maggioranza nella sua interezza ad eccezione dei capoversi sesto decimo e undicesimo del dispositivo che sono stati approvati con 191 voti favorevoli e 127 contrari. La votazione per parti separate è avvenuta su richiesta del Terzo polo.

Approvata anche parte della mozione del Terzo polo: la parte con il parere favorevole del governo è stata approvata con 261 voti favorevoli e 54 contrari, l’ottavo capoverso (che il Pd ha chiesto di votare separatamente) è stato invece approvato con 208 voti favorevoli e contrari 111, mentre le parti che vedevano il parere negativo del governo sono state bocciate con 80 voti favorevoli e 241 contrari. Bocciate le altre risoluzioni, che però hannovisto anche loro votazioni per parti separate per permettere alcune convergenze tra le opposizioni. Il Pd ha chiesto la votazione per parti separate dalle risoluzione del M5s, per poter votare a favore della risoluzione e contro la lettera a) del primo capoverso del dispositivo: 109 favorevoli e 206 contrari per la risoluzione, 52 favorevoli e 272 contrari per la lettera a).

Votazioni per parti separate anche per la risoluzione PD, su richeista dei presentatari: favorevoli 93, contrari 187 sulla risoluzione nella sua interezza ad eccezione del primo capoverso del dispositivo che ha visto 120 favorevoli e 201 contrari. La risoluzione di AVS è stata bocciata con 110 voti favorevoli e 208 contrari.

Ucraina, Conte: Meloni con il suo piglio porta l’Italia in guerra

Ucraina, Conte: Meloni con il suo piglio porta l’Italia in guerra


Ucraina, Conte: Meloni con il suo piglio porta l’Italia in guerra – askanews.it



Ucraina, Conte: Meloni con il suo piglio porta l’Italia in guerra – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “Lei sta portando l’Italia in guerra esibendo un piglio coraggioso”, “della guerra ha parlato il suo maitre a penser, Viktor Orban”, mentre “l’unica via alternativa è quella politica”. Lo ha detto a proposito dell’Ucraina il leader M5s Giuseppe Conte, parlando in aula alla Camera dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni.

“Ci state trascinando di gran carriera in guerra, non possiamo più sostenere ulteriori forniture militari” all’Ucraina, ha concluso Conte.

Meloni: da inizio mandato salvati 36.500 migranti, basta calunnie

Meloni: da inizio mandato salvati 36.500 migranti, basta calunnie


Meloni: da inizio mandato salvati 36.500 migranti, basta calunnie – askanews.it



Meloni: da inizio mandato salvati 36.500 migranti, basta calunnie – askanews.it



















Roma, 22 mar. (askanews) – “Dall’inizio del mio mandato l’Italia ha salvato 36mila e 500 persone in mare, siamo stati lasciati da soli a fare questo lavoro e raccontare al cospetto del mondo, di fronte all’enorme sforzo che stiamo facendo che lasceremmo bambini morire è una calunnia non al governo ma nei confronti dello Stato italiano”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera, tornando sul tema migranti nella replica al dibattito in vista del Consiglio Ue che si riunisce giovedì e venerdì a Bruxelles.

Una calunnia, ha rilanciato con impeto accusando l’opposizione di dire “falsità”, “alle forze dell’ordine, all’intero sistema, o volete dire che ci sono uomini e donne delle forze dell’ordine che non salverebbero bambini se il governo dicesse loro di non farlo?”. “Nel Mediterraneo dal 2013 al 2023 – ha riferito – secondo dati Unhcr sono morte complessivamente 25.692 persone. Il rischio che qualcosa vada storta è insito nelle partenze ed è infatti accaduto a tutti i governi. Sono andata a guardare i dati di coloro che non si è riusciti a salvare in rapporto alle persone che sbarcavano: siamo quelli che in base a quelli che arrivavano, con numeri peraltro senza precedenti, siamo riusciti a salvare più persone”. “I dati smontano una certa propaganda e ci viene riconosciuto anche dalla Commissione Ue che ricorda che ‘la Guardia Costiera ha salvato 1.300 persone nel weekend di Cutro, stanno facendo un ottimo lavoro’. Ringraziamo la Commissaria europea per il rispetto che almeno lei ha nei confronti della Guardia costiera e della situazione che l’Italia sta affrontando”.

Meloni ha citato ancora una volta il naufragio a Cutro: “Si continua a insinuare questo dubbio pur senza avere elementi. Se non hai le prove! In uno stato di diritto i colpevoli li fanno le prove e non si stabilisce a monte un colpevole, al di là dei riferimenti avvilenti se mi comporti o meno da madre cito il tema per dire che ai colleghi sfugge la conseguenza di questo dibattito” che è “la calunnia all’Italia”.

Meloni: basta calunnie, dall’inizio del mio governo sono stati salvati 36.500 migranti

Meloni: basta calunnie, dall’inizio del mio governo sono stati salvati 36.500 migranti


Meloni: basta calunnie, dall’inizio del mio governo sono stati salvati 36.500 migranti – askanews.it



Meloni: basta calunnie, dall’inizio del mio governo sono stati salvati 36.500 migranti – askanews.it



















Milano, 22 mar. (askanews) – “Dall’inizio del mio mandato l’Italia ha salvato 36mila e 500 persone in mare, siamo stati lasciati da soli a fare questo lavoro e raccontare al cospetto del mondo, di fronte all’enorme sforzo che stiamo facendo che lasceremmo bambini morire è una calunnia non al governo ma nei confronti dello Stato italiano”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera.

Una calunnia, ha rilanciato con impeto, “alle forze dell’ordine, all’intero sistema, o volete dire che ci sono uomini e donne delle forze dell’ordine che non salverebbero bambini se il governo dicesse loro di non farlo?”.

Il Papa: l’acqua non può essere sprecata, va preservata

Il Papa: l’acqua non può essere sprecata, va preservata


Il Papa: l’acqua non può essere sprecata, va preservata – askanews.it



Il Papa: l’acqua non può essere sprecata, va preservata – askanews.it



















Città del Vaticano, 22 mar. (askanews) – “L’acqua non può essere oggetto di sprechi o di abusi o motivo di guerre ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future”. Così Papa Francesco, al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro, ha voluto rivolgere un nuovo richiamo per la preservazione di quello che ha definito un “bene primario” per l’umanità. Riferendosi alla Giornata mondiale dell’acqua, che ricorre oggi, il Papa ha detto: “Tornano alla mente le parole di San Francesco d’Assisi: ‘Laudato sì o mi Signore per sora acqua la quale è molto utile, e umile e preziosa e casta’. In queste parole semplici sentiamo la bellezza del creato e la consapevolezza delle sfide che implica prendersene cura. – ha detto Papa Bergoglio – In questi giorni si svolge a New York la seconda conferenza dell’acqua dell’organizzazione delle Nazioni Unite. Prego per il buon esito dei lavori e auspico – ha aggiunto – che l’importante evento possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsità di acqua, di questo bene primario”.

Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega

Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega


Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega – askanews.it



Meloni ‘mette la faccia’ su armi a Kiev. Ma pesa distinguo Lega – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – La risoluzione unitaria c’è. Le voci, però, non intonano tutte lo stesso coro. Giorgia Meloni parla in Senato alla vigilia del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo e, come sempre indica una linea di netto sostegno all’Ucraina. Ne ha fatto un punto di forza della sua credibilità internazionale, anche perchè non ha mai cambiato idea, sempre la stessa anche quando era all’opposizione. Ma nell’aula di palazzo Madama, ancora una volta, deve fare i conti con i distinguo di Forza Italia e, soprattutto, della Lega. Gli azzurri continuano a chiedere una “soluzione politica”, ma è il Carroccio – con il capogruppo Massimiliano Romeo – ad alzare i toni mettendo in dubbio una strategia che rischia di portare, dice, a un’escalation.

Il nodo è sempre quello dell’invio di armi. La presidente del Consiglio replica a chi, dall’opposizione (leggi M5s), l’accusa di far spendere al Paese soldi che potrebbe utilizzare diversamente. Ma, di fatto, risponde anche alle perplessità che come sa bene serpeggiano nella sua maggioranza. L’Italia – spiega – sta inviando a Kiev “materiali e componenti già in suo possesso, che, per fortuna, noi non abbiamo necessità di utilizzare” e lo fa “anche per poter tenere la guerra lontana dal resto d’Europa e da casa nostra”. “Dunque, raccontare agli italiani che se non fornissimo le armi all’Ucraina si potrebbero aumentare le pensioni o si potrebbero tagliare le tasse è una menzogna che intendo chiamare con il suo nome”, aggiunge. Ne fa una questione di coerenza, ma non solo. Spiega che su queste cose si deve “mettere la faccia e non abbiamo paura di dire che rispettare gli impegni assunti è vitale per la nostra credibilità internazionale e per la nostra stessa sovranità nazionale, perché banalmente la libertà ha un prezzo e, se non sei in grado di difenderti, qualcun altro lo farà per te, ma non lo farà gratuitamente”. La premier sa che nel gradimento degli italiani la linea di sostegno all’Ucraina perde sempre più quota e in Fratelli d’Italia la convinzione è che la Lega parli così per non lasciare alle opposizioni quell’elettorato.

Non è la prima volta che il capogruppo del Senato prende una posizione di questo tipo. Era già accaduto a gennaio, in occasione del voto proprio sul decreto Ucraina. Oggi, come allora – e come già accaduto per le intemerate anti Zelensky di Silvio Berlusconi – la posizione ufficiale di palazzo Chigi è che “a parlare sono i fatti”. Dunque, gli atti parlamentari e governativi che vanno tutti nella stessa direzione. Ma dal carroccio spiegano che l’intenzione è cominciare a frenare sin da ora proprio sull’ipotesi di nuovi decreti Tuttavia in Fratelli d’Italia – e, dicono anche nella stessa presidente del Consiglio – a colpire sarebbero stati i toni scelti da Romeo. “Ma a parlare è un esponente della Lega o del M5s”, la battuta sfuggita a un senatore. “Il problema – afferma infatti il capogruppo del Carroccio – non è il sostegno militare all’Ucraina. Il problema è una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro. Siamo certi che una escalation del conflitto riuscirà a tenere lontana la guerra dall’Europa e dal nostro Paese?”. Romeo sostiene anche che le “iniziative di mediazione di alcuni Paesi vengono subito accantonate e giudicate non credibili ancora prima di essere attentamente analizzate”, un chiaro riferimento – seppur non esplicito – alla visita del leader cinese a Mosca e all’opinione degli Stati Uniti. Poi, l’appello diretto a Meloni.

“L’Italia conta su di lei. Sento dire dalla gente che lei è una tosta, non solo perché ha avuto il coraggio di andare all’assemblea della Cigl, ma per tutta una serie di motivazioni”, “se è vero che stiamo combattendo la battaglia per difendere la libertà dell’Occidente, dobbiamo essere anche pronti a difenderla all’occorrenza in casa nostra. Che libertà è quella che criminalizza qualsiasi idea che si discosti, anche di un millimetro, dal pensiero dominante? Mi faccia dire che assomiglia più ad una dolce tirannia”.

Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza

Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza


Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza – askanews.it



Migranti, Meloni sente von der Leyen: Ue agisca con urgenza – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito oggi la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, in vista del Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì a Bruxelles.

Con von der Leyen, riferisce Palazzo Chigi, “è stata condivisa l’urgenza di agire a livello europeo sulla migrazione, sottolineata dal presidente della Commissione Europea nella sua lettera di ieri ai Leader Ue, in sintonia con le priorità italiane sul tema”.

La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile

La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile


La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile – askanews.it



La visita di Mattarella a Casal di Principe: battere la mafia è possibile – askanews.it



















Casal di Principe, 21 mar. (askanews) – Battere la mafia è possibile, lo diceva Giovanni Falcone, e lo ripete oggi a Casal di Principe Sergio Mattarella che ha scelto la città di don Peppe Diana per celebrare la giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Il Presidente della Repubblica ha fortemente voluto trascorrere una giornata qui tra i giovani delle scuole di una delle aree più difficili del paese che ha dimostrato però, grazie anche al sacrificio di uno dei suoi cittadini più coraggiosi, Don Diana appunto, che è possibile sconfiggere la criminalità organizzata e creare qualcosa di bello per il futuro, anche dei più deboli. Come dimostra un’altra realtà che qui ha saputo mettere radici: la Cooperativa Agropoli, che nel 2007 ha dato vita alla Nuova cucina organizzata, in una villetta confiscata alla camorra, che è diventato un ristorante che da opportunità di lavoro ai ragazzi con disabilità mentale. “Questa terra in passato duramente ferita dalla presenza della criminalità organizzata – ha sottolineato il capo dello Stato – ora è protagonista di una stagione straordinaria di fermento e riscatto”.

La visita del Presidente è iniziata alle 10,30 con l’omaggio alla cappella dove è sepolto don Diana, accompagnato dai familiari. Poi la cerimonia nella palestra dell’istituto Guido Carli insieme agli studenti della scuola e degli istituti “Don Diana” e “Spirito Santo” di Casal di Principe. “Questo incontro è dedicato a voi, testimoni di speranza”, ha esordito Mattarella ricordando loro che “la lotta alle mafie riguarda tutti , ciascuno di noi, non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventare complici. Battere la mafia è possibile, lo diceva Giovanni Falcone e Casal di Principe lo ha dimostrato”. “L’efferato omicidio di Don Diana (assassinato nella sua parrocchia, ndr) è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto”, secondo Mattarella che riconosce come 29 anni dopo, la città rappresenta “un modello virtuoso di partecipazione civile”. Parole che hanno suscitato grande entusiasmo tra i ragazzi che hanno ripetutamente applaudito il Presidente e poi chiesto di poter parlare con lui o farsi una foto insieme. La presenza del Capo dello Stato oggi ha dato ai casalesi un riconoscimento che forse attendevano dalle istituzioni: “E’ stato come ricevere una pacca sulla spalla da un genitore che ti vuol dire ‘vai avanti cosi’ che vai bane’, ha raccontato il sindaco Renato Natale dopo l’incontro con Mattarella. I ragazzi di Casal di Principe devono essere “fieri di essere nati in questa terra, che ha saputo compiere questa vera, grande, rinascita”, dice ancora il capo dello Stato ricordando di sapere bene cosa signfica venire da un paese vittima di pregiudizi esterni. “Dovete avvertire l’orgoglio di essere concittadini di Don Diana” e soprattutto “dovete rifiutare, fin dai banchi di scuola, la sopraffazione, la violenza, la prepotenza, il bullismo, che sono un brodo di coltura della mentalità mafiosa – è stato il consiglio del capo dello Stato -. Ricordate sempre che siete la generazione della speranza, quella a cui don Diana ha passato idealmente il testimone della legalità”. A proposito del ruolo delle nuove generazioni il capo dello Stato ha citato un’altro magistrato “conoscitore dell’organizzazione mafiosa, Antonino Caponnetto” che “soleva ripetere che ‘i mafiosi temono di più la scuola che i giudici, perchè l’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa’. In questa scuola – ha aggiunto – con i vostri docenti, state ponendo le basi per un futuro migliore, per il vostro territorio e per la vita delle vostre comunità”. Naturalmente un ruolo spetta anche alla politica che deve essere “autorevole nel dare risposte alle emergenze e ai problemi socio-economici dei territori. Le istituzioni sono chiamate ad abbattere le barriere che impediscono ai giovani di realizzare i propri sogni nel territorio in cui hanno le loro radici”, ha sottolineato il capo dello Stato.

Questa visita ha quindi per Mattarella un preciso messaggio: “Sono venuto a portarvi l’apprezzamento e l’incoraggiamento della Repubblica”. Un incoraggiamento che più tardi il Presidente ha espresso in modo ancora più diretto andando a pranzo alla Nuova cucina organizzata. Il Presidente dell’associazione che ha dato vita a questa realtà, Pasquale Corvino è soddisfatto per l’entusiasmo suscitato dall’evento: “Però chiamateli beni ‘liberati’ e non confiscati ha un suono meno giudiziario – ha chiesto ai cronisti -: qui lavorano 18 persone con disabilità mentale più 4 con autismo, di tutte le età dai 27 ai 65 anni, persone che le famiglie non erano in grado di gestire ma che grazie alla socialità e alla opportunità di lavoro hanno potuto fare tanti progressi qui con noi”. Il pranzo si è svolto in modo molto informale, il Presidente ha voluto sedere accanto a due “giovani speranze” di questa città: Francesco Rocco Capasso, vincitore delle Olimpiadi di italiano e Maria Zagaria, insignita dell’onoroficenza di Alfiere della Repubblica per aver dato vita alla prima biblioteca della città.

Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale)

Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale)


Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale) – askanews.it



Per combattere la siccità arriva il commissario straordinario (nazionale) – askanews.it



















Roma, 21 mar. (askanews) – Cabina di regia per accelerare e coordinare la pianificazione degli interventi infrastrutturali di medio e lungo periodo e, nel breve periodo, un commissario nazionale fino al 31 dicembre 2023, con un incarico rinnovabile e con un perimetro molto circostanziato di competenze. È quanto deciso al termine della cabina di regia sulla crisi idrica convocata oggi a Palazzo Chigi e presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini. Presenti anche i ministri Francesco Lollobrigida, Nello Musumeci, Roberto Calderoli, il Viceministro Vannia Gava, i sottosegretari Alfredo Mantovano e Alessandro Morelli.

In particolare, spiega Palazzo Chigi, il commissario potrà agire sulle aree territoriali a rischio elevato e potrà sbloccare interventi di breve periodo come sfangamento e sghiaiamento degli invasi di raccolta delle acque, aumento della capacità degli invasi, gestione e utilizzo delle acque reflue, mediazione in caso di conflitti tra regioni ed enti locali in materia idrica, ricognizione del fabbisogno idrico nazionale. Sono in corso le valutazioni tecniche per formalizzare la soluzione definitiva.