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Aurigemma: Consiglio regionale Lazio avrà un ruolo centrale

Aurigemma: Consiglio regionale Lazio avrà un ruolo centraleRoma, 13 mar. (askanews) – Il “ruolo centrale” del Consiglio regionale del Lazio. Lo ha posto in rilievo il neo eletto Presidente del Consiglio regionale del Lazio nel suo primo intervento in Aula alla Pisana. Sarà “una presidenza imparziale – ha assicurato Aurigemma che saprà ispirarsi alle norme e ai regolamenti ma che sarà sensibile alle sollecitazioni di tutti gli eletti” attraverso “l’ascolto e la partecipazione”. Aurigemma ha auspicato un “confronto democratico nel rispetto delle pur differenti opinioni politiche. La dialettica fra maggioranza e opposizione se condotta in un confronto civile e rispettoso può aiutare a migliorarci e stimolarci a rispondere alle legittime istanze dei cittadini”.
“La disaffezione al voto di queste ultime elezioni regionali ci ha dimostrato purtoppo l’urgenza di avvicinarsi ai cittadini. Dobbiamo provare e riuscire a ribaltare la percezione che i cittadini hanno di questa istituzione” ha aggiunto. “Il ruolo del Consiglio regionale sarà per me e per noi un banco di prova stimolante”. E poi “un pensiero ai sindaci e alle giunte ai consiglieri comunali dei nostri comuni del Lazio che si spendono per il benessere della propria comunità. Vi siamo vicini, vi sosterremo” ha assicurato. Infine, Aurigemma ha ricordato don Luigi Sturzo: ‘La politica è sintesi di teorie e interessi, è vita nel vero senso della parola’. L’augurio che rivolgo è che in questo consiglio regionale si possa tornare a vivere”.

Consiglio Lazio: oggi l’insediamento, parte la XII Legislatura

Consiglio Lazio: oggi l’insediamento, parte la XII LegislaturaRoma, 13 mar. (askanews) – È tutto pronto alla Pisana per il passaggio del testimone. Dopo dieci anni di governo del centrosinistra a guida Nicola Zingaretti, la palla passa da oggi al centrodestra uscito vittorioso dalle urne con Francesco Rocca presidente. Ieri l’ufficializzazione della Giunta regionale, cinque uomini e cinque donne, oggi in Consiglio regionale si avvia la nuova Legislatura. C’è attesa alla Pisana “vestita” per le grandi occasioni, tra l’emozione dei nuovi consiglieri e di chi li accompagna e qualche nostalgia per chi del centrosinistra fino ad una manciata di settimane fa sedeva in maggioranza. Fra qualche minuto prenderà il via la prima seduta della XII Legislatura convocata dal consigliere “anziano” Giancarlo Righini, eletto con il maggior numero di preferenze nelle liste provinciali per Fratelli d’Italia nella circoscrizione di Roma. Sarà un momento solenne. All’ordine del giorno l’insediamento del Consiglio regionale, l’elezione del presidente, dei vicepresidenti e dei consiglieri segretari, e poi le comunicazioni del presidente del Consiglio regionale e le comunicazioni del presidente della Regione, Francesco Rocca. Dopo gli adempimenti preliminari, il Consiglio procederà all’elezione dei sei membri dell’Ufficio di Presidenza con votazioni a scrutinio segreto, secondo quanto previsto dall’articolo 20 dello Statuto. Il meccanismo per l’elezione del Presidente prevede nella prima votazione la maggioranza dei due terzi dei componenti dell’assemblea (34 voti); nella seconda votazione la maggioranza richiesta scende a tre quinti (31 voti); infine, dal terzo scrutinio in poi è sufficiente la maggioranza dei componenti (26 voti). Per i Vicepresidenti che sono due, uno dei quali in rappresentanza delle minoranze, ciascun consigliere può votare un solo nominativo e risultano eletti i due candidati con il maggior numero di preferenze. A parità di voti sono eletti i più anziani di età. E poi i Consiglieri segretari che sono tre, uno dei quali in rappresentanza delle minoranze e si segue la stessa procedura prevista per i vicepresidenti. I componenti dell’Ufficio di Presidenza restano in carica per l’intera legislatura salvo dimissioni o grave impedimento. Nell’Ufficio di presidenza è garantita una presenza equilibrata delle donne nel rispetto dell’articolo 20, comma 2. A svolgere le funzioni di consiglieri segretari provvisori nella prima seduta, fino all’elezione dei definitivi, saranno i tre consiglieri più giovani di età: Marco Colarossi (23 anni) eletto a Roma nel Movimento 5 stelle; Laura Corrotti (32 anni) e Micol Grasselli (33 anni) elette entrambe a Roma con Fratelli d’Italia.

FdI: governo Meloni sblocca 58 mln per Basilicata fermi da anni

FdI: governo Meloni sblocca 58 mln per Basilicata fermi da anniRoma, 13 mar. (askanews) – “A seguito del nostro interessamento, il Governo Meloni sblocca una situazione durata anni che porterà nelle casse della Regione Basilicata oltre 58 milioni di euro. Abbiamo scritto al Presidente per informarlo di aver aperto un tavolo con l’Agenzia delle Entrate per la liquidazione delle somme. Parliamo delle somme vantate dalle Regioni provenienti della devoluzione delle risorse rivenienti dall’attività di recupero dell’evasione fiscale, riferita all’IRAP ed all’addizionale regionale IRPEF. Per gli anni 2011-2018 la Regione Basilicata vantava oltre 58 milioni di euro oltre interessi che erano bloccati. Con il comma 818 dell’articolo 1 della L. 197/2022 viene auorizzata al pagamento l’Agenzia delle Entrate. Il nostro ringraziamento va al Vice Ministro Maurizio Leo ed alla Sottosegretaria Lucia Albano per l’attenzione dimostrata. Il Governo Meloni sblocca un’annosa vicenda per la Basilicata, di cui i Governi precedenti, sia regionali che nazionali, non si erano mai interessati, e dimostrando, con i fatti, grande attenzione alla nostra Terra”. Lo scrivono in una nota il senatore Gianni Rosa e l’onorevole Salvatore Caiata, parlamentari di Fratelli d’Italia.

Schlein chiama il Partito democratico all’unità, Bonaccini: è casa mia

Schlein chiama il Partito democratico all’unità, Bonaccini: è casa miaRoma, 12 mar. (askanews) – E’ “unità” la parola che ricorre di più durante l’ora e un quarto di intervento di Elly Schlein all’assemblea Pd. Il primo discorso ufficiale da segretaria rivela bene quanto la neo-leader abbia ben chiari i vizi della casa e le priorità da affrontare. L’intesa con Stefano Bonaccini serve proprio a questo, a ricomporre le spaccature degli ultimi anni e della campagna congressuale e a provare a sterilizzare il solito risiko delle correnti.
La presidenza affidata all’ex avversario inaugura una gestione unitaria, almeno questo è l’auspicio della segretaria, e il presidente dell’Emilia Romagna onora il patto con un forte appello alla lealtà e alla collaborazione. Perché per sconfiggere il “governo più a destra di sempre”, come lo chiama la Schlein, è fondamentale tenere il Pd unito e provare ad essere il partito più votato, o almeno il primo partito del centrosinistra, alle prossime europee.
E’ anche l’invito che le arriva da Enrico Letta, il segretario uscente pronuncia poche parole e – appunto – si concentra soprattutto su questo punto: “Una delle cose che il nostro popolo ti ha chiesto è di portarci avanti uniti, ecco perché la scelta di oggi è positiva, è giusta. Ti hanno chiesto di fare le scelte che devi fare, senza andare a trattare con nessuno, con nessuna corrente. La forza dell’investitura e della legittimazione che hai usala fino in fondo”. Suggerimento che anche Romano Prodi e Walter Veltroni hanno reiterato più volte nei giorni scorsi.
Ma la Schlein sembra avere ben chiaro il concetto. “Avere cura della nostra comunità e tenerla insieme è il primo grande impegno che prendo. Abbiamo bisogno di porre definitivamente fine alle conflittualità interne così forti che ci sottraggono energie preziose”. Lo ripete tante volte, durante i 75 minuti di discorso, cita spesso il “pluralismo”, da “salvaguardare ma senza rinunciare a darci una linea chiara, comprensibile alle persone che incrociamo per strada”. Fa l’esempio della Costituzione “forgiata da chi, pur venendo da culture diverse, ha saputo unirsi”.
Dichiara guerra ai “capibastone, ai cacicchi”, dice che non tollererà più “irregolarità nei tesseramenti”, assicura che “da domani chi ha votato chi non conta niente. Sarò la segretaria di tutte e di tutti, questo è l’impegno che mi prendo”. E ancora: “Non ci serve una resa di conti identitaria”, bisogna “mettere a valore le nostre differenze, senza farci silenziare, o intimidire”, e invita tutti a “stare unite e stare uniti. Unità e chiarezza”.
Parole che trovano sponda, come da copione, nell’intervento di Bonaccini: “Questo è il tempo di unire. Non ci possono essere altre magliette che quelle del Pd. Ci aspetta un percorso lungo, faticoso, non facile. Ma sappiamo qual è l’obiettivo comune: mandare a casa questa destra inadeguata”. E ancora: “Il Pd è casa mia, io non mi sento minoranza e tantomeno opposizione. Il successo di questo partito mi e ci riguarda tutti allo stesso modo. Mi metto e ci mettiamo a disposizione per dare una mano, per unire attraverso un confronto franco, leale e costruttivo”.
Per il resto, la Schlein traccia l’identikit del suo “nuovo Pd”. Un partito che incarni una “sinistra che oggi non può che essere ecologista, femminista, inclusiva, di governo. Questa è la mia storia, questa è la nostra storia”. La sfida è tenere assieme diritti sociali e civili, transizione ecologica e posti di lavoro, tutela dei diritti della comunità Lgbtqi+ ma anche attenzione al mondo cattolico. Fa gli auguri al papa per il decimo anniversario della sua elezione, cita l’enciclica ‘Laudato sì’. Parla di diritto alla casa e dice no all’autonomia di Calderoli, promette di “fare muro” di fronte alla riforma fiscale della destra, assicura che il Pd continuerà a sostenere l’Ucraina che ha diritto di difendersi, ma aggiunge che chiederà anche con più forza un’iniziativa diplomatica dell’Ue. Spiega che la transizione ecologica è fondamentale ma non deve “lasciare indietro nessuno”.
Quindi, avverte M5s e Terzo polo: “Molti hanno scommesso sulla sopravvivenza stessa del Pd. Hanno perso la loro scommessa contro il Pd. Siamo ancora qui, siamo più forti, uniti. Stiamo arrivando. Sarà una nuova primavera”. Il primo giorno dell’era Schlein finisce così, con un partito che si mostra unito. Ora inizia la sfida alla destra.

Migranti, decreto al via in Senato. Chigi: “Improcrastinabili azioni Ue”

Migranti, decreto al via in Senato. Chigi: “Improcrastinabili azioni Ue”

Mantovano: “Rivedere la Bossi-Fini”. Iezzi: ‘Su protezione speciale fare di più’

Roma, 11 mar. (askanews) – Dall’inasprimento delle pene per gli scafisti alla stretta sulla protezione speciale. E’ entrato oggi in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il decreto varato dal governo nel Consiglio dei ministri che si è svolto a Cutro a dieci giorni dalla tragedia del naufragio dei migranti. Intanto Palazzo Chigi ha diffuso una nota dove si sottolinea la “piena sintonia” con il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, su un “impegno comune a una risposta adeguata” e si sollecita la “ancora più improcrastinabile attuazione di quanto deciso al Consiglio europeo di febbraio”.
Il provvedimento varato dal governo è atteso in Senato dove si avvierà l’iter di conversione. Il testo pubblicato in Gazzetta ha registrato alcune modifiche rispetto alle precedenti versioni, in particolare sulle disposizioni per la protezione speciale per le “categorie vulnerabili”, per le quali si conferma la stretta ma salvaguardando da questa, in parte, chi la protezione l’ha già chiesta e chi l’ha già ottenuta.
Il percorso in Parlamento rischia di essere in salita e non solo perché tema divisivo tra maggioranza e opposizione. I partiti che sostengono l’esecutivo puntano a mostrare compattezza, tanto che la Lega ha espresso apprezzamento per le misure entrate nel decreto-legge. Ma le sensibilità sul tema non sono identiche. Oggi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha definito la legge Bossi-Fini un “Arlecchino” e ha puntualizzato: “Un conto è un decreto urgente, altro è rimettere mano all’intera legge sull’immigrazione che ha fatto il suo tempo. Bisognerà fare qualcosa di nuovo, ma con calma e in maniera articolata”.
Quanto alla decisione dell’ultimo momento di non introdurre nel decreto la norma che attribuiva un ruolo di primo piano alla Marina Militare, e dunque al ministero della Difesa guidato da Guido Crosetto, nella gestione degli sbarchi, Mantovano ha precisato che non c’è “nessun mistero. Ragionando ci siamo resi conto che sarebbe stato un intervento spot. Quindi abbiamo rimandato la decisione ad un momento successivo”.
“I soccorsi in mare che in queste ore vengono svolti dalla nostra Marina Militare e i trasferimenti effettuati dall’Aeronautica Militare per decongestionare gli hotspot di Lampedusa sono l’ennesima dimostrazione della altissima professionalità e generosità delle nostre Forze Armate”, ha poi commentato in una nota il ministro della Difesa Crosetto.
Mentre Igor Iezzi, capogruppo della Lega in commissione Affari costituzionali della Camera, e primo firmatario di una Pdl che punta ad un inasprimento delle norme che riguardano la concessione della protezione speciale, afferma di essere “contentissimo” che nel decreto-legge sia “entrato il tema” e “al Senato sicuramente qualche emendamento per cose che non ci sono lo presenteremo, per ritornare sulla strada dei decreti sicurezza di Salvini”.

## Regione Lazio, Rocca è pronto. Domani presenta la Giunta

## Regione Lazio, Rocca è pronto. Domani presenta la GiuntaRoma, 11 mar. (askanews) – C’è la squadra e ci sono le deleghe e domattina a Roma, nella sede della Presidenza della Regione Lazio, il Presidente Francesco Rocca presenterà la sua Giunta. Alle 11 calerà il sipario sul palco che, per oltre un mese, ha visto protagonisti gli attori che, dopo dieci anni di giunta di centrosinistra a guida Nicola Zingaretti, andranno a sedere nelle stanze del comando del territorio laziale.
Erano giorni che si attendeva l’ufficializzazione della squadra che affiancherà Rocca tra rumors di litigi, attriti, accordi falliti. Sarà una giunta a trazione Fratelli d’Italia, forte del risultato elettorale schiacciante delle urne. Il neo presidente terrà nelle sue mani la delicatissima delega alla sanità. Dai primi giorni della sua discesa in campo l’ex presidente della Croce rossa internazionale lo aveva detto chiaramente: “voglio intervenire sulla sanità” stritolata dal nodo delle liste d’attesa, dalla carenza del personale sanitario, dalle difficoltà post covid. Rocca è sempre stato chiaro sul tema spiegando di doverlo ai cittadini, una questione di dignità.
Fratelli d’Italia al timone con sei assessorati. A Giancarlo Righini e Fabrizio Ghera potrebbero andare rispettivamente Bilancio e Agricoltura, e Trasporti e Rifiuti, la vicepresidente potrebbe essere Roberta Angelilli, Elena Palazzo allo Sport, Massimiliano Maselli all’Urbanistica e Michele Nicolai alle Politiche sociali. Due assessorati alla Lega, con Pasquale Ciacciarelli alla Cultura e Cinzia Bonfrisco al Turismo. Due assessorati a Forza Italia, con Giuseppe Schiboni che potrebbe andare all’Ambiente e Luisa Regimenti alla Scuola.
Fondamentali per gli equilibri politici le cariche pesanti alla Pisana. La presidenza del Consiglio regionale sarebbe nelle mani di Antonello Aurigemma di Fratelli d’Italia. E lunedì la cerimonia di insediamento del nuovo Consiglio regionale, una due giorni decisiva per tracciare il futuro della Regione.

## Regione Lazio, la squadra di Francesco Rocca è pronta

## Regione Lazio, la squadra di Francesco Rocca è prontaRoma, 11 mar. (askanews) – La squadra è pronta. Ad un mese e più dalle elezioni regionali che hanno portato Francesco Rocca a conquistare per il centrodestra la Regione Lazio, la Giunta che affiancherà il presidente Rocca nel governo del territorio è stata definita.
Ci sono volute settimane per raggiungere l’accordo tra i partiti che hanno sostenuto la candidatura di Rocca presidente. Fratelli d’Italia si presentava al tavolo delle trattative con l’ampio margine elettorale conquistato alle urne, e Forza Italia e la Lega hanno trattato fino a questa mattina per limare dettagli e incarichi anche in Consiglio regionale. C’è attesa per l’ufficializzazione che potrebbe arrivare o nel tardo pomeriggio di oggi o domattina.
Venendo ai possibili nomi dei futuri assessori, Fratelli d’Italia ne avrà sei e la delega alla sanità sarà in mano a Rocca, come annunciava da tempo lo stesso governatore. Due assessorati andranno alla Lega e altri due a Forza Italia. Per FdI, da quel che si apprende, a Giancarlo Righini e Fabrizio Ghera andranno rispettivamente Bilancio e Agricoltura, e Trasporti e Rifiuti. La vicepresidenza sarà in mano ad un’esponente di grande esperienza, Roberta Angelilli, che potrebbe avere la delega allo Sviluppo economico e alle attività produttive. Elena Palazzo potrebbe essere il nuovo assessore allo Sport, mentre Massimiliano Maselli all’Urbanistica, e Michele Nicolai dovrebbe avere l’incarico di guidare le Politiche sociali.
Per la Lega, Pasquale Ciacciarelli avrà la Cultura e Cinzia Bonfrisco il Turismo. Per Forza Italia, Giuseppe Schiboni potrebbe andare all’Ambiente e Luisa Regimenti alla Scuola.
Sul fronte del Consiglio regionale la presidenza dovrebbe essere nelle mani di Antonello Aurigemma di Fratelli d’Italia. E proprio lunedì è in calendario la cerimonia di insediamento del nuovo Consiglio regionale. La regione per dieci anni nelle mani del centrosinistra si avvia ad una nuova stagione.

Migranti,Palazzo Chigi: improcrastinabili scelte Consiglio Ue febbraio

Migranti,Palazzo Chigi: improcrastinabili scelte Consiglio Ue febbraioRoma, 11 mar. (askanews) – “Palazzo Chigi esprime sentito apprezzamento per le parole rivolte all’Italia dal Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Quanto affermato dal Presidente Michel è in piena sintonia con l’azione del governo italiano in Europa volta a una migliore gestione della migrazione e al contrasto del traffico di migranti”. E’ quanto si legge in una nota.
“Dopo la terribile tragedia di Cutro, l’impegno comune a una risposta europea adeguata al complesso fenomeno della migrazione rende ancora più improcrastinabile l’attuazione di quanto deciso al Consiglio europeo di febbraio”, prosegue la nota.
“Come sottolineato dal Presidente Michel, occorre realizzare misure concrete di aumentata azione esterna, una cooperazione rafforzata in materia di rimpatri e riammissioni, il controllo delle frontiere esterne dell’Ue e la lotta al traffico di esseri umani, utilizzando tutte le politiche e gli strumenti necessari da parte dell’Ue”.

Migranti, con dl governo arriva stretta sulla protezione speciale

Migranti, con dl governo arriva stretta sulla protezione specialeRoma, 11 mar. (askanews) – Arriva la stretta sulla protezione speciale per i migranti con il decreto varato dal Governo nel Cdm in Calabria. Con un paracadute per coloro che hanno già presentato domanda. Secondo quanto si apprende, Palazzo Chigi avrebbe recepito su quest’ultimo punto le indicazioni del Quirinale così da salvaguardare le persone già presenti nel nostro Paese.
Il decreto dell’esecutivo Meloni cambia l’articolo 19 del testo unico sull’immigrazione che riguarda le disposizioni in materia di “categorie vulnerabili”. Resta in vigore la protezione speciale che prevede il divieto di espulsione e respingimento della persona migrante “qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti”. Ma saltano due periodi dello stesso comma.
In primo luogo, viene cancellato il passaggio dove si stabiliva che non erano ammessi respingimento o espulsione qualora esistessero “fondati motivi di ritenere che l’allontanamento dal territorio nazionale” potesse comportare una “violazione del diritto al rispetto della sua vita privata e familiare” e, in secondo luogo, viene soppressa anche la parte che teneva conto, nella valutazione del “rischio” della “natura e della effettività dei vincoli familiari dell’interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale nonche dell’esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il suo Paese d’origine”.
Dalla stretta, contenuta nel decreto uscito in Gazzetta, si salvaguarda però, dicevamo, chi ha già presentato domanda o già ottenuto il permesso di soggiorno per motivi di protezione speciale. Si legge infatti che: “per le istanze presentate fino alla data di entrata in vigore del presente decreto, ovvero nei casi in cui lo straniero abbia già ricevuto l’invito alla presentazione dell’istanza da parte della Questura competente, continua ad applicarsi la disciplina previgente” anche se “i permessi di soggiorno già rilasciati, in corso di validità, sono rinnovati per una sola volta e con durata annuale, a decorrere dalla data di scadenza. Resta ferma la facoltà di conversione del titolo di soggiorno in motivi di lavoro se ne ricorrono i requisiti di legge”.

Meloni ribadisce la linea dura sugli scafisti, ora partita in Ue

Meloni ribadisce la linea dura sugli scafisti, ora partita in Ue

Post su Fb il giorno dopo il Cdm a Cutro. Lega rilancia sui decreti Salvini

Roma, 10 mar. (askanews) – “Il decreto legge approvato in Consiglio dei ministri ribadisce la nostra determinazione nello sconfiggere i trafficanti di esseri umani, combattere l’immigrazione illegale e fermare le morti in mare”. Il giorno dopo la seduta del Consiglio dei ministri a Cutro e la “turbolenta” conferenza stampa che ne è seguita, Giorgia Meloni è tornata con un breve post sul decreto che ha avuto il via libera ieri. La premier ha passato la giornata al lavoro a Palazzo Chigi, dove ha incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, limitando al minimo la comunicazione sul tema migranti.
In mattinata la lettura dei giornali aveva restituito l’immagine di una giornata, quella a Cutro, complessa per la premier che, secondo alcuni commenti, avrebbe ceduto troppo alle richieste di Matteo Salvini, in particolare sulla limitazione della protezione speciale e sullo stralcio della norma che avrebbe dato maggiori poteri alla Marina militare nella sorveglianza in mare. Del resto il leader leghista appariva visibilmente soddisfatto. “Ora in conversione del decreto bisogna completare il ripristino dei decreti Salvini”, rilancia il sottosegretario all’Interno leghista Nicola Molteni. Un protagonismo, quello leghista, che potrebbe creare qualche dissapore nella maggioranza. Anche perchè – è una riflessione raccolta nel centrodestra – non è il momento di gettare benzina sul fuoco, quando negli occhi degli italiani sono ancora impresse le immagini del naufragio e il mare continua a restituire i cadaveri: sono stati ritrovati i resti di un bambino, la vittima numero 73.
Per questo la premier ha affidato al post su Facebook (il social generalmente meno ‘giovane’) il compito di ricordare le “principali norme” contenute nel provvedimento: pene fino a 30 anni per gli scafisti; procedure semplificate per le espulsioni; gestione ordinata dei flussi regolari. Per il resto, la linea sembra quella di cercare di frenare la comunicazione sul tema, quantomeno di non alimentarla. Adesso dunque, a parte l’annunciato invito ai familiari delle vittime a incontrarla a Palazzo Chigi – che ancora non sarebbe partito – il prossimo passaggio sul tema è il Consiglio europeo del 23 e 24 marzo a Bruxelles. Anche giovedì la premier ha ribadito che il problema deve essere affrontato a livello europeo e che se è vero che nella precedente riunione sono stati fatti “passi avanti”, dal prossimo summit devono uscire “atti concreti”. Anche perchè la pressione sull’Italia resta alta. Oggi sono molti gli interventi in mare, per mettere in salvo oltre mille migranti. La Guardia costiera sta operando con varie navi ed è stato necessario mettere in campo anche la Marina militare. Il presidente della Calabria Roberto Occhiuto si dice “preoccupato” e propone una “Mare Nostrum” europea, con navi battenti bandiera europea che potrebbero occuparsi dei salvataggi dei migranti e “di ricollocarli già quando sono sulle navi nei diversi Paesi”.
Intanto a Bologna sono state sepolte le prime sette vittime del naufragio e sabato, a Steccato di Cutro, si terrà la manifestazione “Fermare la strage, subito!”, a cui parteciperanno varie associazioni e delegazioni di partiti come Pd, Avs e M5s. “Sarò a Cutro per manifestare con tante e tanti altri per l’umanità, per i diritti, per la dignità”, dice Nicola Fratoianni mentre i Dem con Graziano Delrio attaccano: “Quello del governo Meloni a Cutro è stato un viaggio indifferente alla sofferenza”.