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Lombardia, Santanchè: FdI traino, passati da 2 a 22 consiglieri

Lombardia, Santanchè: FdI traino, passati da 2 a 22 consiglieriRoma, 15 feb. (askanews) – “Fratelli d’Italia è il primo parti- to ma saremo generosi con gli alleati. In Lombardia avevamo due consiglieri, oggi sono ventidue”. Così Daniela Santanchè, ministro del Turismo, in un’intervista a La Stampa, commentando l’esito delle elezioni regionali.
“Le regionali erano una sorta di primo tagliando. FdI si è confermato il partito trainante della coalizione e il governo Meloni ne esce ancora più forte. Gli italiani credono in Giorgia Meloni, è indubbio che goda di grande consenso. In questi mesi ha dimostrato di saper meritare la loro fiducia. Il traino Meloni ha funzionato e non riconoscerlo vuol dire non saper leggere la politica”, ha spiegato.
“Direi una bugia se dicessi che non sono contenta del primato di FdI. Siamo il primo partito e dobbiamo essere generosi con gli alleati, però naturalmente ognuno avrà il giusto peso in giunta”.
“Non ho in mente cosa chiedere” per la giunta in Lombardia, “voglio prima vedere gli uomini e le donne a disposizione. Occorre una giunta forte, con le migliori personalità, per dare risposte ai lombardi e per fare ancora meglio di quanto fatto finora”. E con Fontana,troveremo un accordo”, ha sottolineato.

Fontana: aspetto l’autonomia, sarà una rivoluzione positiva

Fontana: aspetto l’autonomia, sarà una rivoluzione positivaRoma, 15 feb. (askanews) – “L’attesa più grande è per la rivoluzione dell’Autonomia”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al Corriere della sera. “È la possibilità di avere servizi migliori grazie a un trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione. Ciascuna Regione riceverà la cifra che oggi lo Stato spende per un determinato servizio: l’idea è che su quella cifra si possa risparmiare qualcosa da reinvestire in servizi migliori”, spiega.
“Un esempio concreto? Oggi lo Stato conferisce, poniamo, cento euro su una determinata materia. E suddivide quella somma in quattro capitoli. Con l’autonomia, fine dei capitoli: come spendiamo su quella materia sono affari nostri, senza quei vincoli che sono fonte di inefficienze”, sottolinea.
E sulle materie che saranno di competenza delle Regioni dice “in prospettiva, tutte quelle previste dalla Costituzione. Ma è chiaro che tutte insieme non è fattibile. Io comincerei dalla sanità e poi, gradualmente, una volta che siamo pronti ad organizzarci sul territorio, tutte le materie previste. Ma stiamo guardando troppo avanti, ora ci occupiamo della procedura per arrivare a quel risultato”.
Sulle dinamiche interne alla maggioranza in materia di autonomia si dice fiducioso. “Giorgia Meloni ha ribadito più volte di essere favorevole. I problemi semmai verranno da chi racconta certe bugie prive di significato. Si arriva a dire che l’autonomia è incostituzionale quando invece è una previsione esplicita della Costituzione”.

Lombardia, Fontana: ascolterò tutti ma il presidente sono io

Lombardia, Fontana: ascolterò tutti ma il presidente sono ioRoma, 15 feb. (askanews) – “Il presidente sono io. Sono io che dovrò decidere, ascoltati tutti quanti. Del resto, sono cinque anni che è così”. Lo dice al Corriere della sera, il rieletto presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
“Il bello dell’elezione diretta dei presidenti è proprio il fatto che sia… diretta. È una responsabilità che si sente forte da subito: l’essere più il governatore dei lombardi che dei partiti, con la piena consapevolezza dell’indipendenza che mi è stata assegnata con il voto”, spiega.
Sulla formazione della nuova giunta dice “posso dire che nessun partito al momento mi ha fatto alcuna richiesta”. Anche se la ministra Daniela Santanchè ha pubblicamente chiesto la vicepresidenza della Regione. “Che cosa c’è di strano che un partito importante come Fratelli d’Italia rivendichi la vicepresidenza? Quando mai non è stato così?”.

Felicitazione Giani per nomina Cassano a guida Cassazione

Felicitazione Giani per nomina Cassano a guida CassazioneRoma, 14 feb. (askanews) – “Ci sono passaggi che segnano in positivo il cambiamento e la crescita culturale e sociale di un paese. La scelta unanime della Commissione incarichi direttivi del Csm di designare Margherita Cassano come presidente della Corte di Cassazione è uno di questi”. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, saluta così la storica decisione del Csm di scegliere per la prima volta nella storia d’Italia una donna per la guida della Suprema corte.
“Ricordo – continua Giani – la professionalità e l’autorevolezza con cui la dottoressa Cassano ha presieduto la Corte d’appello di Firenze e sono certo che le sue qualità e competenze emergeranno nel nuovo altissimo incarico cui viene chiamata. A lei le felicitazioni mie personali e di tutta la giunta regionale toscana”.

Nel Lazio Rocca al lavoro sulla squadra. E quota interim Sanità

Nel Lazio Rocca al lavoro sulla squadra. E quota interim Sanità

Primi contatti con le forze della maggioranza. Fdi e Lega vogliono contare in Giunta

Roma, 14 feb. (askanews) – Il toto nomi dei protagonisti della prossima giunta regionale del Lazio ha preso il via, e il neoeletto presidente Francesco Rocca sta facendo i conti con i nomi di chi potrà riunirsi intorno al tavolo di via Cristoforo Colombo e decidere le sorti del territorio. Già da ieri, a urne ancora aperte, nel Salone delle Fontane all’Eur dove era riunito il Comitato Rocca, si parlava dei prossimi assessori regionali. Unico rumors certo la sanità, “potrebbe trattenerla a sè” ha spiegato ai giornalisti un esponente di Fratelli d’Italia. E oggi Rocca ha confermato. Potrebbe trattenere la delega alla sanità, del resto lo aveva fatto comprendere anche ieri a risultato certo. Oggi lo ha ribadito.
“La delega alla sanità e al bilancio? Eh, ma qualcos’altro e così non vivo più, sto riflettendo, ma non sulla delega al bilancio, semmai alla sanità”. Rocca la sanità non la molla. È il tema su cui più si è speso in campagna elettorale, la sua priorità per restituire “dignità” ai cittadini laziali. Lo ha detto da subito “non c’è tempo da perdere”. Ma il Lazio non è solo sanità.
Fratelli d’Italia è vincitore assoluto e, tra i possibili aspiranti assessori, Antonello Aurigemma, Fabrizio Ghera, Giancarlo Righini, e poi Roberta Angelilli. La Lega preme e lo ha fatto sapere con un messaggio del senatore Claudio Durigon.”Se ci spetterà almeno un assessorato? Speriamo qualcosa in più questo 8,5% non è così malvagio dai” ha fatto sapere. Del resto i candidati stanno facendo oggi i conti con il loro futuro. E anche da quello dipenderà un possibile assessorato.

##Nel Lazio Rocca al lavoro sulla squadra. E quota interim Sanità

##Nel Lazio Rocca al lavoro sulla squadra. E quota interim Sanità

Primi contatti con le forze della maggioranza. Fdi e Lega vogliono contare in Giunta

Roma, 14 feb. (askanews) – Il toto nomi dei protagonisti della prossima giunta regionale del Lazio ha preso il via, e il neoeletto presidente Francesco Rocca sta facendo i conti con i nomi di chi potrà riunirsi intorno al tavolo di via Cristoforo Colombo e decidere le sorti del territorio. Già da ieri, a urne ancora aperte, nel Salone delle Fontane all’Eur dove era riunito il Comitato Rocca, si parlava dei prossimi assessori regionali. Unico rumors certo la sanità, “potrebbe trattenerla a sè” ha spiegato ai giornalisti un esponente di Fratelli d’Italia. E oggi Rocca ha confermato. Potrebbe trattenere la delega alla sanità, del resto lo aveva fatto comprendere anche ieri a risultato certo. Oggi lo ha ribadito.
“La delega alla sanità e al bilancio? Eh, ma qualcos’altro e così non vivo più, sto riflettendo, ma non sulla delega al bilancio, semmai alla sanità”. Rocca la sanità non la molla. È il tema su cui più si è speso in campagna elettorale, la sua priorità per restituire “dignità” ai cittadini laziali. Lo ha detto da subito “non c’è tempo da perdere”. Ma il Lazio non è solo sanità.
Fratelli d’Italia è vincitore assoluto e, tra i possibili aspiranti assessori, Antonello Aurigemma, Fabrizio Ghera, Giancarlo Righini, e poi Roberta Angelilli. La Lega preme e lo ha fatto sapere con un messaggio del senatore Claudio Durigon.”Se ci spetterà almeno un assessorato? Speriamo qualcosa in più questo 8,5% non è così malvagio dai” ha fatto sapere. Del resto i candidati stanno facendo oggi i conti con il loro futuro. E anche da quello dipenderà un possibile assessorato.

Auto, Salvini: porterò a Bruxelles richiesta di più gradualità

Auto, Salvini: porterò a Bruxelles richiesta di più gradualitàMilano, 14 feb. (askanews) – “Perchè bisogna regalare alla Cina, che è la più grande produttrice di batterie, il mercato mondiale ed europeo? Ci vuole gradualità”. Dunque “porterò a Bruxelles l’idea, penso di tutto il governo italiano ma sicuramente dei ministridella Lega, che ci vuole più gradualità. Regali alle industrie cinesi sulla pelle dei lavoratori italiani non se ne fanno, in questo momento”. Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e vice premier Matteo Salvini, in una diretta su TikTok.
“Se tra un anno, 5 anni, 10 anni non hai i 50mila euro per comprarti l’auto elettrica, come fai? Vai a lavorare a piedi? Mettere fuori legge l’auto diesel e benzina nell’arco di così poco tempo è una fesseria. Come è una fesseria – aggiunge riferendosi alla direttiva Case Green – sborsare migliaia di euro per mettere a norma casa loro. Ma a Bruxelles non capiscono che è un momento di crisi e in tanto non ce la fanno? E cambia le finestre, cambia la macchina, cambia l’impianto…”.

Auto, Salvini: da Ue decisione folle, ideologia o malafede?

Auto, Salvini: da Ue decisione folle, ideologia o malafede?Milano, 14 feb. (askanews) – “Decisione folle e sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi. Ideologia, ignoranza o malafede?”. Se lo chiede Matteo Salvini, vice premier e segretario della Lega, commentando il voto del Parlamento Europeo sullo stop ai motori termici a partire dal 2035. Sui social il minsitro delle Infrastrutture posta la foto con i leader dell’opposizione e dice: “Giù la maschera, Pd, M5s, Renzi e Calenda votano contro l’Italia”.

##In Lombardia Fdi punta a 8 assessorati “pesanti” e vicepresidenza

##In Lombardia Fdi punta a 8 assessorati “pesanti” e vicepresidenzaMilano, 14 feb. (askanews) – Otto assessorati “pesanti”, la vicepresidenza a Romano La Russa e la presidenza del Consiglio regionale. Sono queste le richieste di Fratelli d’Italia dopo le elezioni regionali in Lombardia, che hanno visto il partito di Giorgia Meloni affermarsi come prima forza del centrodestra, con il 25,18%. Non è forse il terremoto che molti si aspettavano, ma sicuramente un ribaltmento nei rapporti di forza nella coalizione che governa la Regione da 28 anni, della quale il presidente rieletto, Attilio Fontana, non potrà non tenere conto. D’altra parte, osservano in Fdi, i loro numeri di oggi sono poco distanti da quelli della Lega di ieri (32%) e tali dovrebbero essere anche quelli dei posti assegnati.
“Questa settimana non ci sono per nessuno, da settimana ventura inizierò a parlare con gli alleati, poi penso che nel giro di due, massimo tre settimane, arriveremo a una soluzione” ha promesso stamani Fontana. L’ipotesi sul tavolo è quella di una nuova giunta, come quella uscente, composta da 16 assessori e quattro sottosegretari, cioè il massimo consentito. Tra le deleghe alle quali punta il partito di Meloni i trasporti, l’agricoltura, l’ambiente, il bilancio e il territorio con Marco Alparone, Barbara Mazzali e Franco Lucente tra i più accreditati come possibili assessori. Tutte caselle importanti tra le quali non figura però quella del “super assessorato” al Welfare, dal quale passa un budget di oltre 23 miliardi di euro, pari all’80% del bilancio regionale. Se infatti l’assessore uscente, l’ex capo della protezione civile nazionale Guido Bertolaso, dovesse accettare di rimanere al suo posto è probabile che i partiti, Fdi in primis, accetterebbero volentieri di lasciargli questo scottante e complesso incarico.
Romano La Russa, fratello del presidente del Senato, in campagna elettorale è rimasto dietro le quinte, su indicazione della coordinatrice regionale Daniela Santanchè che non ha voluto candidarlo al Consiglio regionale, ma sembra essere il favorito per la carica di vice di Fontana. Per le altre caselle della Giunta uno dei nomi più probabili è quello di Gianluca Comazzi, campione di preferenze in Forza Italia, che ha superato l’ex l’assessore al Welfare Giulio Gallera, rimasto fuori dal Consiglio. Il modello, ha comunque assicurato Fontana, è quello degli ultimi cinque anni, durante i quali “abbiamo governato senza che alcun partito che aveva il maggior numero di voti prevaricasse sugli altri”.
Alla Lega, che è la seconda forza della coalizione con il 16,53%, potrebbero essere assegnate quattro o cinque deleghe, due a Forza Italia che ha preso il 7,23%, due alla lista civica di Fontana (6,16%) e una a Noi Moderati (1,17%), che ha eletto un solo consigliere così come nella passata legislatura regionale nella quale aveva un assessore. Il gruppo di Fdi passa da tre consiglieri eletti nel 2018 a 22, la Lega da 28 a 14, Forza Italia da 14 a sei, mentre la lista civica di Fontana da uno a cinque. Un fattore, quest’ultimo, che indubbiamente dà al presidente un maggiore margine di autonomia dai partiti nella formazione del nuovo esecutivo regionale.

##In nuovo Consiglio Lombardia 34 i confermati e 46 i volti nuovi

##In nuovo Consiglio Lombardia 34 i confermati e 46 i volti nuovi

Record di preferenze per Del Bono. Feltri presiederà prima seduta

Milano, 14 feb. (askanews) – Sono 34 i consiglieri regionali uscenti riconfermati nella dodicesima legislatura del Consiglio regionale della Lombardia, a fronte di un significativo rinnovamento che vede approdare sui banchi del Pirellone 46 volti nuovi. Tra gli eletti, il più anziano per età è Vittorio Feltri, 80 anni il prossimo mese di giugno, eletto a Milano nelle fila di Fratelli d’Italia e che presiederà la prima seduta della nuova legislatura. Il più giovane è sempre espressione di Fratelli d’Italia: Michele Schiavi, sindaco di Onore in Valle Seriana (BG), che compirà 24 anni il prossimo 24 febbraio. L’età media degli eletti è di poco superiore ai 48 anni.
Il più votato è il sindaco di Brescia Emilio Del Bono che conquista 35.761 preferenze nella circoscrizione bresciana del Partito Democratico: per la maggioranza, il recordman di preferenze è il presidente uscente del Consiglio regionale Alessandro Fermi che a Como in quota Lega ottiene 13.883 preferenze. Il “meno votato” è Jacopo Dozio che conquista un seggio al Pirellone nella lista “Lombardia Ideale – Fontana Presidente” nella circoscrizione di Monza e Brianza con soli 93 voti.
Non vengono rieletti nelle fila della Lega ben 14 consiglieri: Francesco Ghiroldi, Simone Giudici, Curzio Trezzani, Alex Galizzi, Federica Epis, Francesca Ceruti, Monica Mazzoleni, Debora Giovanati, Selene Pravettoni, Andrea Monti, Francesca Brianza, Gigliola Spelzini, Pietro Foroni e Fabrizio Turba (da registrare anche la mancata elezione di Stefano Bruno Galli e Raffaele Cattaneo, assessori uscenti). In Forza Italia restano fuori Giulio Gallera, Fabio Altitonante, Paola Romeo, Claudia Carzeri e Gabriele Barucco.