Berlusconi chiama Meloni e Salvini: “governo di legislatura”
Berlusconi chiama Meloni e Salvini: “governo di legislatura”
“E’ stato un grande successo del centrodestra, stimolo per ottimo lavoro govermo”
Scritto da Redazione StudioNews il . Pubblicato in Politica.
Berlusconi chiama Meloni e Salvini: “governo di legislatura”
“E’ stato un grande successo del centrodestra, stimolo per ottimo lavoro govermo”
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In Lombardia Fontana centra il bis. Senza terremoto centrodestraMilano, 13 feb. (askanews) – Nell’appuntamento elettorale meno partecipato nella storia delle regionali lombarde, con quasi sei elettori su dieci che non si sono recati alle urne, il presidente uscente, candidato per il centrodestra, Attilio Fontana si riconferma alla guida di Palazzo Lombardia con oltre il 50 per cento dei voti (fra il 53,5% e il 54,6% secondo le proiezioni Rai), distaccando di quasi venti punti il suo principale rivale di centrosinistra Pierfrancesco Majorino, fermo al 34/35%, sostenuto dal Pd, dal M5s e dall’Alleanza Verdi-sinistra. Il forte astensionismo non ha, come temuto dal presidente uscente, favorito il centrosinistra. Né l’appello di Majorino agli elettori del Terzo Polo a dargli fiducia per mandare a casa la Giunta Fontana ha avuto successo.
Contrariamente alle speranze del centrosinistra, che puntava dopo 28 anni a strappare il Pirellone al centrodestra proponendo un netto “cambiamento” rispetto a una gestione della sanità e dei trasporti presentata come fallimentare, e a una controversa gestione del Covid, il centrodestra è tornato a macinare consensi questa volta perfino superiori a quelli delle ultime elezioni regionali del 2018, quando Fontana vinse con il 49,7 per cento e l’allora suo sfidante Giorgio Gori indietro di 20 punti al 29,7, con il Movimento 5 Stelle che correva da solo al 17.3%. Non ha pagato come sperato, per il partito di Majorino, il Pd, l’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Ma nemmeno Letizia Moratti, l’ex vice dello stesso Fontana ed ex assessore alla Sanità, sostenuta dal Terzo Polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, è entrata nella partita per la presidenza, con consensi che sembrano non superare il 10 per cento e un risultato per Azione-Iv, dopo il buon esito in Lombardia alle politiche di settembre, attorno al 4 per cento.
Con questo risultato il centrodestra torna in Lombardia a livelli di consenso non lontani a quelli del quattro volte presidente Roberto Formigoni, che nel 2010 ottenne il 56%, contro il 33 per cento dello sfidante Filippo Penati. Un esito, quello odierno, che viene letto a caldo non solo come una conferma di gradimento per il centrodestra di governo al primo test nazionale, ma anche come un successo personale di Attilio Fontana, che con la propria lista ottiene, secondo le proiezioni, il 5,5 per cento dei voti (il miglior risultato delle liste dei candidati presidenti e poco meno di Forza Italia, che si attesta al 6,5%) che si aggiungono ai risultati dei partito della coalizione: Fratelli d’Italia al 26,2 per cento, che stacca non di molto la Lega, che ottiene, sempre secondo le proiezioni il 23,2 per cento. Un successo personale, quello di Fontana, che si fonda anche sulle liste civiche che ha promosso in questi cinque anni, quelle di “Lombardia ideale” nelle sue declinazioni locali, con oltre trecento eletti che gli hanno consentito quel “radicamento” sul territorio e di “dialogo con tutti” di cui oggi ha parlato nella conferenza stampa al Pirellone. Stesso “radicamento” in un sistema con le preferenze in luogo dei listini bloccati, che avrebbe favorito anche il buon risultato della Lega, al 17 per cento, ma che insieme alla lista civica Fontana presidente guadagna 10 punti rispetto alle politiche di soli cinque mesi fa.
Mentre continua lo spoglio dei voti, già iniziano al Pirellone i primi informali conteggi sulla composizione del nuovo Consiglio almeno per quanto riguarda la maggioranza, per cui è più facile il conteggio. Fratelli d’Italia esprimerà la maggioranza dei consiglieri della propria coalizione ma senza surclassare, come da alcuni previsto, quelli della Lega: dovrebbero andare a Fdi 22 seggi, 15/16 alla Lega, 6 a Forza Italia, 5 alla lista Fontana presidente, 0-1 ai centristi di Noi Moderati. Moratti non entrerà comunque in Consiglio regionale, in quanto non candidata a un seggio in assemblea, ma assicura che il suo impegno “per una proposta che va oltre la Lombardia” continua.
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La Lega tiene e Salvini stappa: risultato inatteso e straordinario
In Lombardia subisce il sorpasso Fdi. Ma il leader lumbard glissa: “Conta la squadra”
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Pd respinge tenaglia M5s-centristi, ma i big litigano tra loroRoma, 13 feb. (askanews) – E’ un Pd che alla fine si scopre più robusto del previsto quello che esce dallo schiaffo, ampiamente previsto, delle regionali. Eppure nemmeno questo sembra sufficiente a fare uscire il partito dalla sindrome dell’autoflagellazione.
La sconfitta in Lazio e Lombardia era praticamente scontata, visto che il centrosinistra si presentava diviso, ma i democratici sostanzialmente tengono rispetto al dato delle politiche mentre fallisce l’offensiva concentrica di M5s e centristi. Un dato che, però, di fatto viene esaltato solo dal segretario uscente Enrico Letta, perché la sfida congressuale porta gli altri dirigenti del partito a preferire appunto letture più severe, nel tentativo di marcare una discontinuità con il “vecchio” Pd.
Letta usa uno schema simile a quello già adoperato il giorno dopo le politiche, ma in questo caso infierendo sugli alleati-avversari di M5s e Azione-Iv. Il Pd, rivendica, è ancora la “seconda forza politica” e il “primo partito dell’opposizione”, mentre “l’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata. Ci auguriamo che questo risultato dimostri finalmente a M5s e Terzo Polo che l’opposizione va fatta al governo e non al Pd”. Una frase che provoca la reazione polemica di Giuseppe Conte e di Carlo Calenda, ma che nemmeno nel Pd alla fine viene troppo apprezzata.
I toni di molti dirigenti Pd sono assai diversi. Andrea Orlando, in un tweet, avverte: “Divisi non solo si perde ma non si porta nemmeno la gente a votare. Le due opa sono state bloccate ma questo non può consolarci”. E Goffredo Bettini ritiene che “l’esito delle elezioni regionali è negativo in modo schiacciante”, altro che Pd seconda forza politica. Anche per Elly Schlein “la sconfitta di oggi in Lazio e Lombardia è netta”, e la via d’uscita da questa situazione è “fare la sinistra”. Stefano Bonaccini, invece, è convinto che per la rivincita serva un “Pd che torna centrale e attrattivo”.
Scoppia anche una polemica con Bonaccini, che attacca i ‘big’ che sostengono Schlein: “Qualcuno ha detto che i migliori del Pd non starebbero con me, indicando persone che sono state protagoniste di questa serie di sconfitte. Diciamo così: se quelli indicati sono i migliori, allora si fermano un giro e stavolta facciamo giocare quelli che sono più banalmente normali, discreti, ma che hanno dimostrato di saper vincere contro la destra”. Ribatte Bettini: “Non è serio – afferma- sostenere che che i responsabili delle sconfitte degli ultimi anni siano Zingaretti, Orlando, Franceschini e il sottoscritto. Questo è il gruppo dirigente che ha invertito la catastrofica rotta del Pd di Renzi. E in due anni ha portato il Pd oltre il 22%, lo ha collocato al centro del governo del Paese, ha vinto alle regionali e nei grandi comuni italiani. Questa è la verità”.
E poi, il presidente dell’Emilia Romagna se la prenda con M5s e Terzo polo: “Se vogliono continuare ad andare da soli sappiano che si riveleranno i migliori alleati della destra”. Per Bettini, invece, è bene che “riflettano anche coloro che nel Pd hanno dimostrato insofferenza e persino dileggio circa la necessità delle alleanze, in particolare con i 5Stelle”.
Di fatto, un Pd che accusa il colpo, nonostante il tentativo di Letta di buttare la palla nel campo degli alleati-avversari. Il congresso, del resto, dura fino al 26 febbraio e tra gli sfidanti Bonaccini e Schlein non è tempo di fair-play.
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##Conte ammette: M5s cresce ma risultato Lazio non ci soddisfaRoma, 13 feb. (askanews) – Ci sono volute quasi quattro ore prima che un rappresentante del M5s commentasse i risultati delle elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia. Bocche cucite tra i vertici del MoVimento nella sede di via Campo Marzio, chiusi in una saletta al primo piano, davanti a un televisore che snocciolava prima gli exit poll e poi le proiezioni, mentre in sala stampa, gli oltre 60 tra giornalisti e operatori chiedevano una battuta.
Dopo le 19, uno dopo l’altro, sono comparsi davanti alle telecamere, la candidata alla presidenza della Regione Lazio, Donatella Bianchi, e il leader di M5s, Giuseppe Conte. Tutti e due si sono trovati concordi sul risultato “insoddisfacente” e “lontano dalle aspettative”.
A chi nel corso del pomeriggio, recitava il ‘de profundis’ per il MoVimento, Conte ha detto che “qualcuno suona le campane a morto per il M5s, ma non esagererei la portata, rimane un risultato territoriale. Anzi secondo un ultimo sondaggio siamo in crescita”. Per il presidente il risultato ottenuto “è in linea con la serie storica del M5s, non avendo strutture territoriali” e ha annunciato che “da domani avremo i coordinatori territoriali. C’è l’impegno a fare di più”.
Conte ha lanciato una stoccata anche al segretario uscente del Pd, Enrico Letta. “Capisco che il Pd è in pieno congresso e ha i suoi problemi interni, ma ascoltare Letta che sembra stappare bottiglie di champagne sulle performance Pd”, se “pensiamo al Lazio dove c’è un candidato di Letta e Calenda” che “ha consegnato la regione al centrodestra, francamente avrei poco da festeggiare”.
Il leader di M5s ha ribadito che “un’accozzaglia e un cartello elettorale non ci avrebbe portato da nessuna parte. Per noi contano i programmi, non ci interessa vincere con i cartelli elettorali. In politica conta anche la coesione, e noi non siamo sati capaci di comunicare ai cittadini la solidità e la concretezza del nostro progetto politico”.
Da parte sua Bianchi si è detta preoccupata “del forte astensionismo. Una regione in cui vota solo 37% degli aventi diritto è una regione parzialmente rappresentata. Bisogna tornare a credere nella politica e nei partiti. Speravo con la mia discesa in campo di rinvigorire il partito dell’astensionismo”.
“Il mio 11,9% è un buon risultato ma abbiamo avviata la campagna elettorale in ritardo e in un tempo brevissimo non siamo riusciti a raggiungere e a convincere tutti gli elettori che erano indecisi”, ha detto ancora Bianchi.
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##Regionali, Lega tiene. Salvini: risultato inatteso e straordinarioMilano, 13 feb. (askanews) – La Lega tira un sospiro di sollievo. Il risultato della Lombardia è migliore delle aspettative, e il sorpasso di Fratelli d’Italia – ormai ampiamente previsto – non assume le dimensioni del tracollo. Anche perchè al dato del Carroccio (intorno al 16%) a via Bellerio sommano anche il 6 abbondante della lista Fontana, arrivando così vicini al 25% circa del partito di Giorgia Meloni. Nel Lazio la Lega è ferma sotto il 10%, superata anche da Forza Italia, ma Matteo Salvini si dice ugualmente “contento” del risultato del suo partito.
Il vice premier scende in sala stampa alle otto meno un quarto, spiega che farà solo dichiarazioni perchè “ci rivedremo tra un’oretta, un’oretta e mezza con dati più approfonditi”. Evita così di rispondere alle domande sulle parole di Silvio Berlusconi. O a quelle su Fratelli d’Italia che chiede di cambiare gli equilibri nella Giunta della Lombardia. Salvo poi lasciare via Bellerio e far sapere che “per la serata non sono previste altre dichairazioni”.
Nella dichiarazione rilasciata, Salvini parla di risultato “straordinario” e “inatteso” per la Lega, cita i risultati di “Como, Lecco, Bergamo, Brescia, Sondrio”, con il Carroccio “sopra il 20%” e sommando i voti della Lista Fontana “primo partito”: “È la strada giusta”. Sul Lazio elenca i risultati a due cifre di “Latina, Rieti, Frosinone… Tanta roba”. Poi sottolinea che per lui “la competizione non è mai interna”, e che le vittorie in Lazio e Lombardia testimoniano “che il gioco di squadra con Giorgia e Silvia funziona. Si chiacchierava di competizione interne, rivalità… ho sentito sia Silvio che Giorgia e siamo tutti contenti dell’affermazione della squadra”. Ma la frecciata la lancia: “A differenza di altri non mi interessava il confronto interno, ma che i ministri della Lega fossero apprezzati. Così è”.
L’afflato unitario torna però subito: “Lega e centrodestra hanno smentito quelli che dicevano che avremmo avuto tanti problemi, stiamo recuperando credibilità in Europa”, sostiene. Per poi assicurare: “Siamo al governo da 4 mesi, ci stiamo per 5 anni”.
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Ruby Ter, P. Chigi revoca costituzione parte civile contro BerlusconiRoma, 13 feb. (askanews) – La Presidenza del Consiglio informa in una nota “di avere in data odierna dato incarico all’Avvocatura dello Stato perché revochi la propria costituzione di parte civile nel processo penale cosiddetto ‘Ruby ter’ a carico, fra gli altri, del senatore Silvio Berlusconi”.
“La costituzione – spiega la nota di Palazzo Chigi – era stata disposta nel 2017 dal Governo Gentiloni, un Esecutivo a guida politica, in base a una scelta dettata da valutazioni sue proprie, in un momento storico in cui non erano ancora intervenute pronunce giudiziarie nella medesima vicenda. La formazione, avvenuta nell’ottobre 2022, di un nuovo governo, espressione diretta della volontà popolare, determina una rivalutazione della scelta in origine operata”.
“Ciò appare tanto più opportuno alla stregua – afferma Palazzo Chigi – delle assoluzioni che dapprima la Corte di Appello di Milano con sentenza del luglio 2014, divenuta irrevocabile, poi il Tribunale di Roma con sentenza del novembre 2022 hanno reso nei confronti del Sen. Berlusconi in segmenti della stessa vicenda”.
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##Meloni:Regionali rafforzano governo.Ma Fi-Lega sotto osservazione
Gli alleati tengono, ma le Europee non sono così lontane. C’è anche partita nomine
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##Lazio: Rocca nuovo presidente, centrodestra si riprende Regione
Dopo 10 anni il centrosinistra torna all’opposiozione. L’astensionismo batte tutti
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Regionali, Salvini: risultato Lega straordinario e inattesoMilano, 13 feb. (askanews) – Quello della Lega alle elezioni Regionali in Lombardia e Lazio è “un risultato straordinario, per quanto ci riguarda, inatteso, bello”. Lo ha detto il vice premier e segretario della Lega, Matteo Salvini, in una dichiarazione a via Bellerio. “Il dato non è definitivo, ma in alcune province lombarde i dati di Lega e lista Fontana sono quelli di un partito ampiamente primo. E anche nel Lazio tanta roba”, ha rivendicato Salvini, citando le province di Como, Lecco, Bergamo e Brescia.