Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Antimafia, Scarpinato: conversazioni con Natoli, nulla da nascondere

Antimafia, Scarpinato: conversazioni con Natoli, nulla da nascondereRoma, 11 ott. (askanews) – “Il quotidiano La Verità ha pubblicato in data odierna un articolo nel quale si afferma che la Procura della Repubblica di Caltanissetta, in occasione della mia audizione come testimone in un procedimento penale nei confronti del dott. Gioacchino Natoli, mi avrebbe contestato il contenuto di mie conversazioni con il medesimo, casualmente intercettate, nel corso delle quali avremmo ‘aggiustato’ le dichiarazioni che si apprestava a rendere alla Commissione parlamentare Antimafia. E’ radicalmente falso che la Procura di Caltanissetta mi abbia mai contestato il contenuto di conversazioni con Natoli, anche perché non vi sarebbe stato nulla da contestare”. Lo afferma in una nota il senatore del M5S Roberto Scarpinato.


“Con Natoli – rivendica l’ex magistrato – ho condiviso un lunghissimo percorso di lavoro di contrasto alla criminalità organizzata all’interno della magistratura che ha reso normale un costante e approfondito scambio di idee tra noi. In questo contesto, dopo che nei suoi confronti dinanzi alla Commissione Parlamentare Antimafia erano stati sollevati sospetti di condotte illegali, mi ha esternato il proprio rincrescimento per l’infondatezza delle accuse e mi ha anticipato la sua ferma volontà di essere ascoltato dalla Commissione per esporre analiticamente le sue ragioni ed illustrare i documenti da lui progressivamente reperiti, che avrebbero dimostrato la regolarità della sua condotta. Ragioni che mi ha esposto e che, in attesa di essere convocato dalla Commissione, aveva ritenuto anche di anticipare e rendere pubbliche con plurime interviste agli organi di stampa, dettagliandole infine nella sua audizione in Commissione. Ascoltando elementi a mio avviso rilevanti per la completa ricostruzione dei fatti, ho esortato il dottor Natoli a riferirle con rigore alla commissione”. A giudizio del senatore del M5S “è evidente il contenuto fuorviante e falsificatorio dell’articolo, per il quale valuterò con i miei legali come procedere, chiaramente finalizzato a supportare l’azione di quelle parti politiche che, sin dall’inizio dei lavori della commissione Antimafia, hanno ripetutamente anticipato la loro volontà di escludermi dalle indagini conoscitive sulle stragi, in modo da impedirmi di apportare il mio contributo per fare luce su tutti i buchi neri, sui depistaggi, sui retroscena politici scottanti che possono coinvolgre personaggi ‘intoccabili’. Non mi turba in alcun modo l’essere stato intercettato, non avendo nulla da nascondere”, conclude Scarpinato.

Dossieraggio, La Russa: un modo per scardinare la volontà degli italiani

Dossieraggio, La Russa: un modo per scardinare la volontà degli italianiMilano, 11 ott. (askanews) – “Quando non si riesce con le ragioni del consenso a scardinare una realtà che gli italiani vogliono, allora si cercano altri rimedi. Una volta si diceva della via giudiziaria, io ho troppo rispetto per la magistratura per dirlo, adesso la moda è questa dei dossieraggi, scava scava magari si trova qualcosa…. Poi non trovano niente e si devono rassegnare”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, parlando al convegno organizzato dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia a Milano.


“Questa mania dei dossieraggi, ne vogliamo parlare? Ai capigruppo parlamentari ho detto: mi chiedete di far venire in Aula tutti i giorni la Meloni, a riferire su un incidente stradale a Forlimpopoli o perchè la cugina è scivolata e si è sbucciata un ginocchio, nesusno mi chiede che venga a riferire sui dossieraggi… In altri contesti sarebbe una vicenda di una gravità inaudita”, ha detto La Russa. Per poi aggiungere: “Non c’è niente da nascondere ma l’idea che qualcuno rovisti tutti i giorni nelle nostre cose, come dice Giorgia, su questo bisogna interrogarsi”.

La Russa: credibilità Italia cresce, a sinistra restano Report e La7

La Russa: credibilità Italia cresce, a sinistra restano Report e La7Milano, 11 ott. (askanews) – “La sinistra credeva che FdI non potesse avere il riscontro di una adesione o perlomeno di un’attenzione a livello internazionale, come quando un belga non strinse la mano a Tatarella. E ci sono rimasti di un male… Più Giorgia va all’estero più la credibilità sale e la sinistra deve accontentarsi di Report e di La7 per fare politica”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, parlando ad un convegno di Fratelli d’Italia a Milano.

Rai, L. Fontana: servizio pubblico strumento di coesione e crescita

Rai, L. Fontana: servizio pubblico strumento di coesione e crescitaRoma, 11 ott. (askanews) – “La Camera dei deputati è lieta di ospitare la cerimonia celebrativa della prima trasmissione radiofonica italiana, andata in onda il 6 ottobre 1924, e dell’inizio della programmazione televisiva, avvenuto il 3 gennaio 1954. Due date che hanno segnato una svolta epocale per l’Italia. La radio e la televisione hanno infatti contribuito al progresso sociale e culturale del nostro Paese, rivelandosi preziosi strumenti di coesione e di crescita delle nostre comunità”. Lo ha detto, prendendo la parola in aula in apertura della cerimonia in corso a Montecitorio, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.


“La storia del servizio pubblico radiotelevisivo – ha sottolineato – è strettamente intrecciata con quella italiana. L’annuncio della fine della guerra attraverso la voce di Corrado Mantoni, il disastro del Vajont, le Olimpiadi di Roma del 1960, l’alluvione di Firenze, lo sbarco dell’uomo sulla Luna con la telecronaca di Tito Stagno. E ancora, la drammatica stagione del terrorismo e dello stragismo, il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, l’attentato a Papa Giovanni Paolo II, la tragedia di Vermicino, il crollo del Muro di Berlino. Avvenimenti impressi nella nostra memoria, che si aggiungono a molti altri eventi entrati nelle case degli italiani grazie al racconto della radio e della televisione”. “In tutti questi anni, il servizio pubblico – ha osservato ancora Fontana – ha offerto informazione giornalistica, divulgazione culturale, trasmissioni di intrattenimento. E ha regalato anche tante emozioni. Emozioni convissute attorno al focolare domestico da milioni di radioascoltatori e telespettatori attraverso un unico e invisibile filo conduttore. Penso agli anni in cui le famiglie si riunivano attorno alla radio prima e alla televisione poi, riempiendo il salotto di voci e di speranze, condividendo momenti di ascolto e di silenzio”.


A giudizio del presidente della Camera “il servizio pubblico radiotelevisivo ha assolto – e assolve tuttora – il proprio compito istituzionale, nel rispetto del pluralismo. In un mondo sempre più interconnesso e ormai pienamente entrato nell’era digitale, la Rai sta affrontando sfide ambiziose. Lo sviluppo di tecniche e di linguaggi nuovi e la presenza in rete testimoniano la sua capacità di innovazione, fattore essenziale di fronte alle complessità del nostro tempo. Il servizio pubblico radiotelevisivo custodisce, dunque, il passato e il presente di una grande storia italiana. Una storia che prosegue nel futuro, rinnovando il proprio impegno a informarci e a ispirarci, nel rispetto dei valori e delle tradizioni che rendono l’Italia unica al mondo”. “Una storia che – me lo auguro con tutto il cuore – possa presto arricchirsi di una nuova pagina, quella della pace”, ha concluso Fontana.

Ucraina, Zelensky da Meloni per presentare “Piano per la vittoria”

Ucraina, Zelensky da Meloni per presentare “Piano per la vittoria”Roma, 10 ott. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Villa Doria Pamphilj, accolto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.


Meloni e Zelensky si sono salutati con un caloroso abbraccio e adesso è in corso il bilaterale. Il leader ucraino è impegnato in questi giorni in un tour delle capitali europee per presentare il suo “Piano per la vittoria”.


Prima di arrivare a Roma, oggi Zelensky è stato ricevuto a Londra dal premier britannico Keir Starmer, presente anche il segretario generale della Nato Mark Rutte, e poi a Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron.

Spari israeliani sull’Unifil, Crosetto: non è stato un incidente

Spari israeliani sull’Unifil, Crosetto: non è stato un incidenteMilano, 10 ott. (askanews) – “Non si tratta di un errore, non si tratta di un incidente”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto in una conferenza stampa dalla sala stampa di Palazzo Chigi, a Roma in merito a quanto accaduto alla missione Unifil in Libano. “Unifil ha esortato tutti gli attori coinvolti a cessare immediatamente il fuoco”, ha aggiunto sottolinendo che gli atti ostili compiuti “potrebbero costituire crimini di guerra”. Sicuramente “violazioni non giustificate”. Crosetto ha anche specificato che: “Non c’è stato nessun ferito tra i caschi blu italiani” ma “quello che è successo tra ieri e oggi” in Libano “è totalmente inaccettabile”.

Sugli spari israeliani Meloni sente il comandante Unifil: inammissibile

Sugli spari israeliani Meloni sente il comandante Unifil: inammissibileRoma, 10 ott. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto questo pomeriggio un colloquio telefonico con il Comandante del Settore Ovest della missione UNIFIL, Generale Messina, dal quale ha ricevuto un aggiornamento sulla missione e sulla situazione del nostro contingente impegnato in Libano, dopo che il quartier generale e due basi italiane che si trovano negli avamposti sono state raggiunte da colpi di armi da fuoco da parte dell’esercito israeliano.


“Il Governo italiano – si legge in una nota di Palazzo Chigi – ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente UNIFIL non è ammissibile. Anche per questo, il Governo, attraverso il Ministro della Difesa, ha convocato l’Ambasciatore d’Israele in Italia. Il Presidente Meloni – che segue in maniera attenta gli sviluppi, in costante contatto con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Crosetto – ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell’ambito della missione ONU e di quella bilaterale MIBIL”. “Meloni – si legge ancora nella nota – ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un’opera preziosa per la stabilizzazione dell’area, in aderenza al mandato delle Nazioni Unite. Il Governo, nel confermare il ruolo fondamentale di UNIFIL nel sud del Libano, continua a lavorare per la cessazione delle ostilità e alla de escalation della regione”.

Meloni sente comandante Unifil: inammissibile, forte vicinanza

Meloni sente comandante Unifil: inammissibile, forte vicinanzaRoma, 10 ott. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto questo pomeriggio un colloquio telefonico con il Comandante del Settore Ovest della missione UNIFIL, Generale Messina, dal quale ha ricevuto un aggiornamento sulla missione e sulla situazione del nostro contingente impegnato in Libano, dopo che il quartier generale e due basi italiane che si trovano negli avamposti sono state raggiunte da colpi di armi da fuoco da parte dell’esercito israeliano.


“Il Governo italiano – si legge in una nota di Palazzo Chigi – ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente UNIFIL non è ammissibile. Anche per questo, il Governo, attraverso il Ministro della Difesa, ha convocato l’Ambasciatore d’Israele in Italia. Il Presidente Meloni – che segue in maniera attenta gli sviluppi, in costante contatto con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Crosetto – ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell’ambito della missione ONU e di quella bilaterale MIBIL”. “Meloni – si legge ancora nella nota – ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un’opera preziosa per la stabilizzazione dell’area, in aderenza al mandato delle Nazioni Unite. Il Governo, nel confermare il ruolo fondamentale di UNIFIL nel sud del Libano, continua a lavorare per la cessazione delle ostilità e alla de escalation della regione”.

Consulta, La Russa: dobbiamo accelerare e ripetere le votazioni

Consulta, La Russa: dobbiamo accelerare e ripetere le votazioniRoma, 10 ott. (askanews) – Le convocazioni del Parlamento in seduta comune per eleggere un giudice costituzionale si ripeteranno a oltranza? “Dobbiamo”, ha risposto ai cronisti il presidente del Senato, Ignazio La Russa, parlando a palazzo Madama a margine della presentazione di un libro sull’Inter.


“C’è una cosa – ha aggiunto – che ho trovato strana. Il presidente della Repubblica ci ha segnalato che bisognava andare a votare, poi qualcuno non è andato a votare. Capisco le ragioni, capisco tutto. Però questo mi induce a ritenere che insieme a Fontana (il, presidente della Camera, ndr) dobbiamo accelerare e ripetere le votazioni. Insomma, la tesi di aspettare che se ne liberino tre, io non la trovo giusta”, ha concluso La Russa, facendo riferimento al fatto che altri tre giudici costituzionali di nomina parlamentare hanno il mandato in scadenza a dicembre.

Meloni vede Crosetto e cerca di stoppare tensioni su manovra

Meloni vede Crosetto e cerca di stoppare tensioni su manovraRoma, 9 ott. (askanews) – Un incontro dopo i tanti rumor che, nelle ultime settimane, hanno messo in dubbio il rapporto tra Giorgia Meloni e Guido Crosetto. Rapporto sempre ritenuto di ferro, fin da quando insieme fondarono Fratelli d’Italia, ma che negli ultimi tempi – secondo le indiscrezioni – avrebbe mostrato qualche crepa. Il ministro della Difesa, appena finita l’audizione davanti al Copasir sul caso dossieraggi, alle 18.30 è entrato a Palazzo Chigi per un incontro che aveva preannunciato questa mattina su X, smentendo il “gelo” con Meloni, con cui c’è “totale sintonia” e contatti “2-3 volte al giorno”. Né, per Crosetto, al rapporto con la presidente del Consiglio sono legate alcune sue assenze in Consiglio dei ministri: “Non in tutti i Cdm ci sono argomenti che riguardano la Difesa e non possono essere fissati tenendo conto delle agende, degli impegni istituzionali o internazionali di ogni ministro”, ha spiegato, annunciando che nella seduta di domani ci sarà.


Che esista o meno un ‘caso’ Crosetto, gli ultimi giorni, per la maggioranza, sono stati abbastanza burrascosi. Antonio Tajani non ha certo gradito gli attacchi venuti da Pontida, dove è stato oggetto di striscioni e cori in cui è stato definito “scafista”, condito con “vaffa..”, per l’iniziativa sullo Ius Italiae. Proposta depositata ufficialmente oggi alla Camera e al Senato e certo non accolta con entusiasmo dagli alleati, Carroccio in testa. Ieri c’era stata poi la nuova ‘fumata nera’ sull’elezione di un giudice della Corte Costituzionale. La premier voleva far eleggere Francesco Saverio Marini, suo consigliere giuridico ed estensore della riforma del premierato, e per questo aveva chiamato tutti i parlamentari a raccolta. Poi, però, le chat riservate di Fdi con la convocazione perentoria sono state diffuse e pubblicate e il blitz è saltato. Con grande rabbia di Meloni, che ha minacciato di “mollare” tutto per colpa degli “infami” (contro cui lo stesso Crosetto ha annunciato un esposto). Alla fine da Fdi la colpa della mancata elezione di Marini è stata data al centrosinistra, che ha scelto la tattica dell’Aventino, ma la realtà è che la decisione di Meloni di far votare schieda bianca sarebbe arrivata per evitare di essere impallinata dai franchi tiratori, che sarebbero stati annidati – secondo fonti parlamentari – tra i banchi di Lega e Forza Italia.


Tutto questo mentre resta aperto il cantiere di una manovra complicatissima, che crea fibrillazione nella maggioranza. In particolare è l’ipotesi di una revisione degli estimi catastali per chi ha usufruito del superbonus – annunciata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – a dividere. Forza Italia ha alzato un muro sulla proposta: “Abbiamo sempre lottato per ridurre l’imposizione sugli immobili, che è già tra le più alte al mondo”, ha ribadito oggi il portavoce del partito Raffaele Nevi, mentre Antonio Tajani, dal Brasile, avverte che “la priorità è ridurre il costo del debito pubblico abbassando i tassi d’interesse”. Le polemiche sui “sacrifici” chiesti da Giorgetti, che comprendono tra l’altro tagli ai Ministeri, aumento delle accise sul diesel, una possibile maxi-tassa sulle sigarette, stanno comunque mettendo in difficoltà l’esecutivo. Tanto che, questa mattina Meloni ha deciso di intervenire pubblicando su Facebook un video in cui attacca l’opposizione ma probabilmente parla (anche) al titolare di via XX settembre e agli alleati. “Leggo in queste ore dichiarazioni fantasiose, secondo cui il governo vorrebbe aumentare le tasse sui cittadini. E’ falso” perchè, ricorda la premier, “la cultura politica di questo governo è quella di ridurre le tasse, sostenere le famiglie e le imprese. Non la cultura di gravare ulteriormente sui cittadini”. Su tutto questo è possibile che un chiarimento tra Meloni, Salvini e Tajani avvenga già domani mattina, a margine del Consiglio dei ministri in programma per le 11.


Domani sera poi, a Villa Doria Pamphilj, Meloni incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in questi giorni impegnato in un tour delle capitali europee per presentare il suo “Piano per la vittoria”.