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Consulta, Calenda: noi non faremo più Aventino parlamentare

Consulta, Calenda: noi non faremo più Aventino parlamentareRoma, 9 ott. (askanews) – “Ieri abbiamo dato un segnale di compattezza e siamo usciti ma non si può andare avanti così perché la Consulta rischia di non poter più funzionare da dicembre in poi. Ci sono 4 giudici da nominare, il governo deve dimostrare un minimo di apertura verso le opposizioni e le opoposizioni la devono piantare di fare l’Aventino. Noi la finiremo perché così non si va avanti”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, in un video, all’indomani dell’ottava fumata nera del Parlamento in seduta comune chiamato a eleggere un giudice costituzionale.


“La persona che vuole nominare Meloni alla Consulta – ha aggiunto – non è un pericoloso fascista, è un professore di diritto costituzionale che ha lavorato con la sinistra, con Zingaretti, e ha lavorato al premierato con la destra. È ciò rischioso perché deve giudicare il premierato forse? No, non lo è perché si deve astenere nel caso in cui il premierato venisse preso in analisi dalla Corte Costituzionale”.

Consulta, Schlein: la maggioranza ora accetti il dialogo

Consulta, Schlein: la maggioranza ora accetti il dialogoRoma, 8 ott. (askanews) – “La compattezza delle opposizioni ha fermato la forzatura che la maggioranza voleva fare, ora accettino il dialogo”. Lo scrive la segretaria Pd Elly Schlein sui social network.


“E quando parlo di dialogo non intendo chiamate spicce a parlamentari di minoranza per cercare dei voti per andare avanti sulla propria forzatura. Se esiste una maggioranza qualificata per questo voto è proprio perché la Costituzione prevede un dialogo tra maggioranza e opposizione”. Conclude la Schlein: “Noi ci aspettiamo che accettino di dialogare perché fin qui, con la prima forza di opposizione, si sono rifiutati di farlo su una delle massime garanzie costituzionali. L’Aventino lo stanno facendo loro che si rifiutano di fare quello che è sempre stato fatto”.

Ottava fumata nera sulla Consulta. Schlein: li abbiamo fermati

Ottava fumata nera sulla Consulta. Schlein: li abbiamo fermatiRoma, 8 ott. (askanews) – Anche l’ottava votazione del Parlamento in seduta comune per l’elezione di un giudice costituzionale finisce con una fumata nera: le opposizioni compatte non hanno partecipato allo scrutinio e la maggioranza, preso atto di non avere i 363 voti necessari per eleggere Francesco Saverio Marini – il consigliere giuridico della premier Giorgia Meloni su cui il centrodestra aveva trovato l’accordo -, ha dato indicazione di votare scheda bianca.


Alla fine entrano in Aula 342 parlamentari: 323 votano scheda bianca, 9 schede vanno disperse, 10 nulle. Dalla maggioranza minimizzano le 25 assenze tra deputati e senatori del centrodestra (12 della Lega – tra loro anche Andrea Crippa, seppure presente a Montecitorio – 8 di Fdi, 3 di Fi, 2 di Noi Moderati) visto che la chiamata alle armi dei giorni scorsi per eleggere Marini era venuta meno già in mattinata. “Stamattina è fallito il blitz organizzato da Meloni in persona per consentire alla sola maggioranza di eleggersi il giudice della Corte costituzionale. Li abbiamo lasciati da soli in aula con le loro paranoie, a scovare i traditori dentro Fratelli d’Italia”, commenta il presidente del M5S, Giuseppe Conte. Il centrodestra punta il dito contro “le opposizioni” definendo “istituzionalmente imbarazzante” l’atteggiamento dell’Aventino e accusandole di aver trasformato in un “ring di spartizione partitica un dovere così importante del Parlamento”. Ma la segretaria del Pd, Elly Schlein, respinge le critiche ed esulta: “La compattezza delle opposizioni ha fermato la forzatura che la maggioranza voleva fare. Ora accettino il dialogo con le opposizioni che si sono rifiutati di avere fino a qui. E quando dico dialogo non intendo fare chiamate spicciole a parlamentari di opposizione per cercare dei voti per andare avanti sulla propria forzatura, intendo chiamare le forze di opposizione a un dialogo sulla composizione della Corte Costituzionale”.


Sul nome di Marini che la maggioranza non sembra per ora togliere dal tavolo, non c’è un muro da parte dei dem. A domanda precisa, la risposta di Schlein non è di chiusura: “Mi aspetto che il dialogo si apra. Poi vediamo come andrà”. A difesa del nome che avrebbero voluto eleggere, fonti di Fdi sottolineano che “in concreto, il preteso conflitto di interessi del consigliere giuridico del presidente del Consiglio, è un bluff. Nel settembre 2022, ad esempio, venne nominato alla Consulta Marco d’Alberti, consigliere giuridico del presidente Draghi”. Dalla presidenza della Camera fanno sapere che verrà mantenuta la periodicità delle votazioni del Parlamento in seduta comune (“si potrebbe rivotare già la prossima settimana”, secondo il vicepresidente Giorgio Mulè) anche per dare seguito all’invito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a colmare un “vulnus” che va avanti da dieci mesi. Dunque prima di arrivare a dicembre, quando altri tre giudici costituzionali arriveranno al termine del loro mandato aprendo la strada a un accordo più ampio, ci saranno altre votazioni per eleggere il successore dell’ex presidente della Consulta Silvana Sciarra. In quale clima è tutto da vedere visto che i toni della maggioranza non sembrano mitigarsi. I capigruppo avvertono: “Solo per quel senso dello Stato e di responsabilità che è proprio del centrodestra i nostri parlamentari voteranno, per l’ultima volta, scheda bianca”. E il responsabile dell’organizzazione di Fdi, Giovanni Donzelli, rincara: “Se le opposizioni pensano di bloccare le istituzioni a vita fino a quando la maggioranza non fa quello che dicono loro sbagliano, fanno male alle istituzioni e a se stessi”.

Consulta, Conte: maggioranza rimasta sola con sue paranoie su ricerca infami

Consulta, Conte: maggioranza rimasta sola con sue paranoie su ricerca infamiRoma, 8 ott. (askanews) – “Stamattina è fallito il blitz organizzato da Meloni in persona per consentire alla sola maggioranza di eleggersi il giudice della Corte costituzionale. Li abbiamo lasciati da soli in aula con le loro paranoie, a scovare i traditori dentro Fratelli d’Italia”. Lo ha scritto su X il presidente del M5S, Giuseppe Conte.


“Piuttosto i membri del governo Meloni – ha aggiunto – avrebbero fatto bene a fare un blitz alla presentazione del rapporto di Gimbe sulla sanità: avrebbero scoperto che mentre tagliano le risorse, ci sono 4,5 milioni di italiani che rinunciano alle cure: 2,5 milioni perché non ce la fanno economicamente fra carovita, stipendi da fame e povertà diffusa. Dobbiamo investire di più in sanità con serie riforme per evitare sprechi, inefficienze e contrastare le disuguaglianze territoriali, che costringono i pazienti a scappare da una Regione all’altra”, ha concluso Conte.

Je accuse Ilaria Salis in Ue contro Orban: Maya e io detenute politiche in Ungheria

Je accuse Ilaria Salis in Ue contro Orban: Maya e io detenute politiche in UngheriaBruxelles, 8 ott. (askanews) – L’europarlamentare Avs Ilaria Salis ha attaccato oggi duramente il premier ungherese Viktor Orbßn, durante una conferenza stampa del gruppo della Sinistra a Strasburgo, per il trattamento durissimo che ha subito quando è stata in detenzione preventiva per 15 mesi a Budapest, e per l’analoga situazione in cui si trova oggi un’altra militante, la tedesca Maya T, di 23 anni, estradata dalla Germania in Ungheria con accuse simili alle sue.


Salis ha parlato in vista del dibattito in plenaria che ci sarà domani nella plenaria del Parlamento europeo, con Orbßn che presenterà il programma della presidenza semestrale di turno ungherese del Consiglio Ue, un’occasione per la ex detenuta di rivolgersi direttamente al premier accusato di non rispettare lo stato di diritto. “Io – ha esordito l’eurodeputata – ho conosciuto l’Ungheria dal suo lato peggiore, da dentro un carcere, perché sono stata imprigionata per 15 mesi in custodia cautelare. Ho già denunciato ampiamente le condizioni in cui sono stata detenuta lì. E tra l’altro mi sono trovata sottoposta a un processo politico, con una sentenza già scritta, prima ancora che dai giudici, da numerosi esponenti del governo ungherese. Non ultimo il presidente Orbßn, che quando un mese fa è venuto in visita in Italia mi ha dipinto pubblicamente come una criminale, come se fossi realmente colpevole di quei reati di cui mi hanno accusato senza che ci fosse nessun tipo di sentenza”.


“Oggi – ha continuato Ilaria Salis – sono qui grazie alla solidarietà di decine di migliaia di cittadini antifascisti. Ma la vicenda del processo contro gli antifascisti in Ungheria non è ancora conclusa. Oggi – ha denunciato – si trova in carcere Maya, che è un attivista tedesca, una persona non binaria. E anche lei si trova in custodia cautelare, con accuse simili alle mie; e non è ancora stata fissata per lei nessuna data di processo”. “La Germania ha deciso a giugno la sua estradizione verso l’Ungheria. Tra l’altro – ha riferito Salis – l’operazione di estradizione è avvenuta in piena notte, con modalità molto dure: è stata portata da decine di agenti con il volto coperto, ammanettata mani e piedi. Le è stato messo persino un sacco sopra la testa, non le è stato permesso di di bere durante il trasferimento. E’ stata trasferita prima dalla Germania all’Austria, poi dell’Austria all’ungheria”.


“E tutto ciò – ha aggiunto – è stato fatto dalle autorità tedesche prima che si esprimesse la Corte Costituzionale federale, che poi di fatto si è espressa chiedendo il blocco temporaneo dell’estradizione, ma quando Maya ormai era già stata consegnata nelle mani delle autorità ungheresi. Oggi si trova in carcere a Budapest in condizioni che sono assolutamente contrarie agli standard europei: è sottoposta a isolamento da più di tre mesi e può uscire dalla cElla, se non per l’ora d’aria ogni giorno; viene ammanettata anche per gli spostamenti interni al carcere, e la sua cella è sottoposta a video sorveglianza. Ogni giorno è costretta a perquisizioni personali in cui si deve spogliare completamente nuda”. “Riguardo a questa situazione – ha annunciato Salis – insieme al mio collega Martin Schirdewan abbiamo presentato un’interrogazione scritta alla Commissione europea. Inoltre voglio fare appello ai movimenti trans, femministi e queer, oltre che a tutti gli antifascisti, per mantenere alta l’attenzione sul caso di Maya e per fare tutto il possibile per esprimere la solidarietà più concreta, perché si tratta di una attivista non binaria, detenuta in un paese come l’Ungheria dove la transizione di genere è un fatto illegale”.


“Trovo anche molto preoccupante il fatto che un paese come la Germania, storicamente molto attento allo stato di diritto, al rispetto dei diritti della persona, abbia deciso di collaborare con l’Ungheria di Orbßn in una questione del genere, dove evidentemente i diritti più basilari non sono garantiti. E io ritengo invece che gli Stati membri dell’Unione europea dovrebbero bloccare immediatamente tutte le estradizioni verso l’Ungheria”, ha sottoliineato Salis. “Alla luce di tutto ciò – ha osservato ancora -, secondo me la presidenza di turno da parte di questo governo ungherese del Consiglio dell’Unione europea è assolutamente inopportuna, perché l’Europa unita è nata proprio sulle ceneri del nazifascismo come risposta di cooperazione internazionale, antinazionalista e solidale. Ed è un paradosso che la presidenza possa toccare a qualcuno che dice pubblicamente di voler occupare Bruxelles, e che vuole smantellare l’Unione europea e i suoi valori nel nome di un nuovo nazionalismo. L’Ungheria di Viktor Orbßn è a suo stesso dire una democrazia illiberale, una oligarchia, uno stato etnico e autoritario”, con lui che “è al potere ininterrottamente da 14 anni”. “In Ungheria – ha denunciato Salis – lo stato di diritto non è garantito, i media sono sottoposti a stretto controllo e perfino a forma indirette di censura, le opposizioni sono criminalizzate, la società civile è repressa, c’è una struttura economica di tipo oligarchico, il Welfare è stato ridotto, i gruppi più svantaggiati sono stati ulteriormente marginalizzati, crescono le disuguaglianza sociale e le disparità fra una regione all’altra, i diritti delle minoranze e dei migranti sono calpestati e il razzismo ormai è qualcosa di assolutamente sdoganato dal governo”. “I problemi di Orban sono i diritti delle minoranze, il diritto di asilo, la libertà di espressione, lo stato di diritto, e lui scientificamente, quotidianamente, fa di tutto per poter smantellare queste questi diritti queste garanzie in Ungheria. Tra l’altro alimenta per mezzo della propaganda l’odio, l’ostilità, del popolo ungherese verso quell’Europa che lui definisce come degenerata, e quindi crea questo nemico esterno; ma tuttavia vuole starci dentro per accaparrarsi i fondi economici”. “Non ci sorprendono – ha continuato Salis – i legami di Orbßn con le peggiori destre europee, perché condividono gli stessi valori sovranisti nazionalisti e autoritarie non ci stupisce il fatto che abbia partecipato alla festa della Lega Nord a Pontida, e che abbia fondato il gruppo dei Patrioti per l’Europa. Sostanzialmente Orbßn e i suoi solidali sovranisti sono una variante autoritaria del capitalismo globale, si pongono in modo falso come difensori delle classi popolari quando in realtà lavorano solo a vantaggio delle elite economiche nazionali e sono un ostacolo all’amicizia, la solidarietà, la fratellanza fra i popoli, e rappresentano anche – ha concluso – una minaccia per tutti i cittadini che aspirano a vivere in libertà in Europa”. Infine, a un giornalista che chiedeva se interverrà domani in plenaria al dibattito con Orbßn sul programma della presidenza di turno Ungherese del Consiglio Ue, Ilaria Salis ha riposto: “Sì, sì, assolutamente, pensavo di intervenire domani perché appunto volevo esprimere quello che è il mio punto di vista, anche alla luce dell’esperienza che ho avuto. E poi anche un discorso più generale sull’Europa, sulla presidenza di turno ungherese del Consiglio Ue”.

Consulta, centrodestra: scheda bianca per l’ultima volta. Schlein: compattezza opposizioni li ha fermati

Consulta, centrodestra: scheda bianca per l’ultima volta. Schlein: compattezza opposizioni li ha fermatiRoma, 8 ott. (askanews) – “Solo per quel senso dello Stato e di responsabilità che è proprio del centrodestra i nostri parlamentari voteranno, per l’ultima volta, scheda bianca, auspicando che anche nell’opposizione prevalga il rispetto delle istituzioni piuttosto che le logiche di parte”, lo hanno scritto i capigruppo di Camera e Senato del centrodestra in una nota in relazione alla votazione per l’elezione di un giudice costituzionale.


“A fronte della esigenza di eleggere il giudice vacante della Corte costituzionale, che a norma di legge dovrebbe essere individuato entro un mese dalla cessazione dalla carica e non dopo 10 mesi, come ogni volta, le forze di maggioranza hanno convocato i propri gruppi per procedere alla nomina – scrivono i capigruppo -. Come noto, l’elezione richiede un quorum più ampio dei numeri su cui può contare la maggioranza parlamentare, e quindi nessuna forzatura o blitz possono essere attuati, come qualcuno prova a raccontare in queste ore. È istituzionalmente imbarazzante l’atteggiamento delle forze di opposizione, che hanno trasformato in un ring di spartizione partitica un dovere così importante del Parlamento”.“La sinistra è arrivata addirittura ad imporre ai propri parlamentari di non ritirare la scheda, temendo che, di fronte all’emersione in sede parlamentare di un nome autorevole, potessero saltare i propri diktat- proseguono -. È molto grave precludere la libertà di giudizio e di espressione a deputati e senatori, che sono stati di fatto limitati nell’esercizio delle proprie funzioni. E ben poca solidità hanno le preclusioni della sinistra verso eventuali candidati che hanno in qualche modo hanno collaborato con l’attuale governo, visto che in passato, e senza polemica alcuna, sono state elette alla Corte personalità che avevano avuto significativi ruoli non solo in politica ma anche nei partiti che le proponevano. Solo per quel senso dello Stato e di responsabilità che è proprio del centrodestra i nostri parlamentari voteranno, per l’ultima volta, scheda bianca, auspicando che anche nell’opposizione prevalga il rispetto delle istituzioni piuttosto che le logiche di parte”.


“La compattezza delle opposizioni ha fermato la forzatura che la maggioranza voleva fare. Ora accettino il dialogo con le opposizioni che si sono rifiutati di avere fino a qui. E quando dico dialogo non intendo fare chiamate spicciole a parlamentari di opposizione per cercare dei voti per andare avanti sulla propria forzatura, intendo chiamare le forze di opposizione a un dialogo sulla composizione della Corte Costituzionale”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, parlando in Transatlantico alla Camera del voto sul giudice costituzionale.“Se esiste una maggioranza qualificata per questo voto – ha proseguito – è proprio perché la Costituzione prevede un dialogo tra maggioranza e opposizione. Noi non siamo stati nemmeno cercati, abbiamo cercato noi un dialogo e la risposta fin qui è stata un muro. Speriamo che il fatto che si siano fermati sia la premessa al dialogo su un passaggio così importante che ha visto storicamente sempre il dialogo tra maggioranza e opposizione”. “Intanto abbiamo appreso dalla stampa che avevano un nome e volevano tirare dritto senza nemmeno avvertire le opposizioni. Dopo il passaggio di oggi, dove la nostra compattezza li ha fermati, mi aspetto che il dialogo si
apra. Poi vediamo come andrà”, ha sottolineato  Schlein, in Transatlantico alla Camera, a chi gli ha chiesto se ci possa essere ancora un dialogo sul nome di Francesco Saverio Marini come giudice della Corte costituzionale.


 

M.O., Conte: strategia Netanyahu fomenterà odio e radicalizzazione

M.O., Conte: strategia Netanyahu fomenterà odio e radicalizzazioneRoma, 8 ott. (askanews) – “Quanto odio, quanta radicalizzazione fomenterà questa criminosa strategia militare del Governo Netanyahu che si rifiuta di distinguere tra miliziani e civili inermi”: è uno dei passaggi chiave del nuovo post sui canali social che il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha dedicato alle vicende mediorientali, sotto il titolo “Se il diritto e la politica si eclissano e si afferma un’economia di guerra”.


“Scorrono le immagini – scrive l’ex presidente del Consiglio – dell’esercito israeliano che avanza in territorio libanese. Si cumulano alle immagini delle famiglie libanesi, che sfollate e stipate nelle loro automobili, risalgono a Nord con code chilometriche. Non è facile presagire gli esiti di questa deflagrazione nel quadrante medio-orientale. Rileggo le dichiarazioni del ministro israeliano dell’istruzione Kisch che esplicitamente non fa distinzioni tra Hezbollah e il Libano e in una intervista televisiva ha risolutamente affermato che il ‘Libano sarà annientato’ e che ‘non esisterà più come lo conosciamo adesso’”. “Ho riascoltato – sottolinea Conte – il discorso di Netanyahu all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Molto toccante quando ha ricordato i cittadini israeliani trucidati da Hamas e presi in ostaggio. Ma del tutto inaccettabile quando ha sorvolato sugli oltre 41mila civili palestinesi rimasti uccisi dagli attacchi dell’esercito israeliano. Netanyahu stesso ha ricordato che dal 2014 sono 174 le condanne di Israele da parte dell’Assemblea dell’Onu: ma la spiegazione che ha offerto è che l’Onu è diventato un ‘pantano antisemita’. Nessun accenno ai coloni israeliani che occupano abusivamente e con violenza la Cisgiordania. Nessun principio di ‘umanità’ per i civili inermi palestinesi rimasti uccisi, nessuna considerazione per le sofferenze altrui. E intanto dagli Stati Uniti arriva la benedizione per l’invasione del Sud del Libano: saranno ‘incursioni limitate’, garantisce Biden. Su questo fronte, non mi aspetto distinzioni tra Trump e Harris”.


“La storia – accusa il presidente del M5S – non insegna proprio nulla. Si può pensare mai che le occupazioni, le morti, le distruzioni possano creare un orizzonte di pace e sicurezza? Quanto odio, quanta radicalizzazione fomenterà questa criminosa strategia militare del Governo Netanyahu che si rifiuta di distinguere tra miliziani e civili inermi. Nessuno più ricorda che Hezbollah si formò nel 1982 a seguito dell’occupazione israeliana del Libano? La visione manichea di Netanyahu spacca il mondo in due: da una parte la maledizione perseguita dall’Iran, dall’altra la benedizione portata da Israele. Si è vantato orgoglioso: stiamo vivendo ‘giorni di successo storici’, stiamo facendo ‘il lavoro che il popolo di Israele e intere generazioni di israeliani si aspettano che facciamo’. Ma se l’Iran è la maledizione, siamo sicuri che da quest’altro lato ci sia la benedizione? Che ne è del nostro quadro di valori occidentali? Ci rassegniamo a credere che il più ingiusto torto possa essere riparato dalla più feroce rappresaglia? La tutela della integrità e della sovranità territoriale vale giustamente per l’Ucraina ma non per il Libano? Ci adattiamo a giustificare attacchi distruttivi a interi territori senza nessuna distinzione tra terroristi e civili inermi? Accettiamo occupazioni militari di interi territori con i civili superstiti ridotti a vivere in docili stabulari? Accettiamo che chi possiede la migliore tecnologia informatica e militare possa far esplodere a distanza, contemporaneamente, dispositivi elettronici che si presumono in mano a nemici, a prescindere che siano con famiglie, nei bar, in centri commerciali?” “Attenzione! Siamo a una svolta. Se accettiamo tutto questo – avverte Conte – distruggeremo il diritto internazionale umanitario e i principi stessi dello Stato di diritto. A nessuno può essere concessa la licenza di sospendere i principi universali del diritto. Mentre il Diritto è sospeso, la Politica è completamente sparita. È sparito anche solo l’impegno a discernere, a comprendere gli interessi in gioco, le ragioni altrui oltre alle proprie, a costruire percorsi negoziali che – attraverso la faticosa spirale di reciproche concessioni – portino alla cessazione delle ostilità e a prospettive di convivenza pacifica. Si sviluppa fiorente, invece, un’Economia di guerra. Ci illudiamo che la produzione di armi sempre più sofisticate, l’acquisto di armamenti sempre più letali possano garantirci sicurezza. Ormai l’orizzonte di guerra definisce le nostre vite, i nostri investimenti, il nostro futuro. Noi del Movimento 5 stelle non ci rassegneremo mai a tutto questo e faremo di tutto, in ogni sede, per contrastare questo declino dell’umanità, questa spirale di morte e di distruzione. Questo per noi significa essere ‘progressisti’”.

Consulta, Schlein: maggioranza si fermi e dialoghi, Aventino fanno loro

Consulta, Schlein: maggioranza si fermi e dialoghi, Aventino fanno loroRoma, 8 ott. (askanews) – “Noi gli chiediamo di fermarsi, perché sarebbe una forzatura senza precedenti, gli chiediamo di fermarsi e di accettare di dialogare con le opposizioni sulla composizione della Corte costituzionale com’è sempre accaduto. Si tratta delle fondamentali garanzie costituzionali della nostra Repubblica”. Lo ha detto, parlando a margine della presentazione del Rapporto Gimbe sulla sanità, la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, commentando l’atteggiamento della maggioranza di governo sulla votazione per l’elezione di un giudice costituzionale.


“Noi ci aspettiamo che accettino di dialogare, l’Aventino – ha sottolineato – lo stanno facendo loro, nessuno può arrogarsi il diritto di sentirsi proprietario degli organi costgituzionali”. L’argine delle opposizioni ha retto? “Certamente sì, ma perché condividiamo il fatto che siamo di fronte a una forzatura ingiustificata, senza che sia stato cercato il dialogo che è necessario”, ha ribadito Schlein.

Mattarella: il Servizio sanitario nazionale è pilastro essenziale del diritto alla salute

Mattarella: il Servizio sanitario nazionale è pilastro essenziale del diritto alla saluteRoma, 8 ott. (askanews) – “Il Servizio Sanitario Nazionale costituisce una risorsa preziosa ed è pilastro essenziale per la tutela del diritto alla salute, nella sua duplice accezione di fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Presidente della Fondazione GIMBE, Antonino Cartabellotta.


Per il capo dello Stato “il Rapporto che la Fondazione GIMBE pubblicato periodicamente rappresenta un prezioso spaccato di analisi sulle condizioni e i problemi della sanità in Italia. L’edizione di quest’anno, dedicata alle criticità del sistema sanitario, acquisisce un interesse particolare, ponendosi come sollecitazione all’applicazione dei principi di universalità e uguaglianza sanciti dalla Costituzione”. L’efficienza del servizio sanitario, ha osservato ancora il Presidente della Repubblica, “è frutto, naturalmente, delle risorse dedicate e dei modelli organizzativi applicati, responsabilità, quest’ultima, affidata alle Regioni. Per garantire livelli sempre più elevati di qualità nella prevenzione, nella cura e nell’assistenza, è necessaria la costante adozione di misure sinergiche da parte di tutti gli attori coinvolti”.

Consulta, centrodestra vota scheda bianca per giudice

Consulta, centrodestra vota scheda bianca per giudiceRoma, 8 ott. (askanews) – Il centrodestra voterà scheda bianca nel voto per l’elezione del giudice della Corte costituzionale. E’ l’indicazione arrivata ai parlamentari dei gruppi di maggioranza di Camera e Senato. Il voto delle Camere in seduta comune ha inizio alle 12.30.


“Le opposizioni decidono di trasformare perfino l’elezione dei giudici costituzionali in terreno di propaganda politica. Hanno deciso di disertare l’Aula nonostante l’esigenza di sostituire dopo 10 mesi un giudice della Consulta. La maggioranza decide nonostante loro di continuare a rispettare le istituzioni e oggi vota scheda bianca”, dichiarano i capigruppo di Camera e Senato del centrodestra.