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M5S, Conte: non vogliamo riarmo, follia Europa in economia guerra

M5S, Conte: non vogliamo riarmo, follia Europa in economia guerraRoma, 5 apr. (askanews) – “Da questa piazza parte un messaggio forte e chiaro: non vogliamo un piano di riarmo che butti 800 miliardi e porti l’Europa in una economia di guerra”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti alla partenza della manifestazione contro il riarmo.


“Vogliamo costruire – ha aggiunto l’ex premier – un percorso di pace e avere un’Europa che dia priorità alla sanità. Milioni di cittadini rinunciano a comprare farmaci e rinunciano alle cure; abbiamo bisogno di investire sul lavoro e abbiamo i salari più poveri d’Europa. Il futuro dei giovani non può essere nelle forze armate. No a questa follia peraltro senza un briciolo di difesa comune europea”, ha concluso.

M5S, Conte: opposizioni in piazza, piantiamo pilastro alternativa governo

M5S, Conte: opposizioni in piazza, piantiamo pilastro alternativa governoRoma, 5 apr. (askanews) – “Questa è stata una piazza che abbiamo messo a disposizione di tutti e sono contento che le forze principali di opposizione siano qui rappresentate. Stiamo piantando un pilastro molto solido, fermo, per costruire una alternativa di governo”. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, parlando con i cronisti alla partenza della manifestazione contro il riarmo.


“Perché – ha spiegato – avere un governo che ha svenduto il paese ai bisogni della Germania, tra l’altro con un progetto che disgregherà l’Europa creando ancora più divari e diseguaglianze anziché rafforzare il progetto comune vuol dire che è un governo che ha ulteriormente fallito. Il governo ha addirittura dichiarato che va rivisto il patto di stabilità, lo abbiamo detto in tutti i modi che quel patto di stabilità ci costringeva a tagliare 13 miliardi e lei solo adesso si rende conto dell’errore. Un fallimento che Meloni si porterà dietro per tutta la sua vita politica”, ha concluso Conte.

M5S, al via raduno contro riarmo. Conte chiama in piazza “popolo pace”

M5S, al via raduno contro riarmo. Conte chiama in piazza “popolo pace”Roma, 5 apr. (askanews) – Bandiere del Movimento 5 stelle, bandiere della pace, qualche sparuta bandiera rossa, kefie palestinesi, ma anche cartelli e striscioni contro il riarmo, a difesa dell’Onu e per chiedere investimenti in istruzione e sanità: sono queste le presenze che iniziano a popolare piazza Vittorio Emanuele II a Roma. Da qui partirà a breve il corteo verso i Fori Imperiali contro le scelte della Commissione europea e del governo italiano in materia di politica internazionale e di investimenti per le spese militari.


È duplice la sfida lanciata dal leader stellato Giuseppe Conte, con la convocazione “solitaria”, in origine, della manifestazione. Da un lato l’obiettivo è dimostrare che dopo aver toccato il fondo nelle urne europee del 2024, quando per la prima volta le sue liste sono scese sotto il 10 per cento in una consultazione elettorale nazionale, il Movimento è vivo e vegeto ed è in grado di trascinare in piazza qualche migliaio di attivisti e simpatizzanti (e le folte avanguardie già in piazza sembrano dimostrare la tenuta dell’organizzazione a 5 stelle); dall’altro che sollevare le bandiere della pace consente agli ex “grillini” ormai liberatisi della presenza ingombrante del fondatore Beppe Grillo di fare da punto di riferimento per un campo più ampio, quello appunto dei pacifisti di area cattolica o di sinistra radicale. Un biglietto da visita importante in vista di qualsiasi negoziato con le altre forze di centrosinistra per alleanze a livello locale, regionale o – in prospettiva – nazionale. Tra gli ospiti politici attesi in piazza e sul palco ci sono i soci fondatori di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, ma anche Maurizio Acerbo, attuale segretario di Rifondazione comunista. Annunciata al corteo anche una delegazione del Partito democratico guidata dal capogruppo al Senato Francesco Boccia e composta da parlamentari e componenti della segreteria nazionale. Tra gli speaker che avranno spazio ai Fori imperiali attivisti, giornalisti e intellettuali non solo strettamente “di area” (come Marco Travaglio, Tomaso Montanari, Barbara Spinelli) ma provenienti dal mondo pacifista e cattolico come Alex Zanotelli e Flavio Lotti, dall’arcipelago ambientalista come Giuseppe Onufrio di Greenpeace, dall’Anpi con il suo presidente Gianfranco Pagliarulo, o dal mondo della cultura e della tv come lo storico Alessandro Barbero o il divulgatore scientifico Mario Tozzi. E ancora: previsti interventi dell’economista Jeffrey Sachs e dell’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga.

Quirinale, Mattarella nomina 29 giovani Alfieri della Repubblica

Quirinale, Mattarella nomina 29 giovani Alfieri della RepubblicaRoma, 5 apr. (askanews) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha conferito 29 attestati d’onore di ‘Alfiere della Repubblica’ a giovani che, nel 2024, si sono distinti nello studio, in attività culturali, scientifiche, artistiche, sportive, nel volontariato oppure hanno compiuto atti ispirati a senso civico, altruismo e solidarietà. Lo riferisce un comunicato del Quirinale.


Accanto ai riconoscimenti per comportamenti individuali, il presidente Mattarella ha assegnato anche 4 targhe per premiare azioni collettive di giovani e giovanissimi, anch’esse espressione dei valori di solidarietà, inclusione e accoglienza. ‘Nuove vie per la solidarietà’, è il tema che ha ispirato la scelta dei giovani insigniti dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, con gli attestati d’onore di ‘Alfiere della Repubblica’. Negli ultimi anni – si precisa in un comunicato del Quirinale – l’idea di solidarietà si è evoluta integrando nuove tecnologie, approcci sostenibili e un maggior coinvolgimento delle comunità. E i giovani, in particolare, sono oggi protagonisti di una solidarietà moderna che riflette uno spirito dinamico, creativo e tecnologico. Una solidarietà che è sempre più accessibile, inclusiva e adattata alle sfide del mondo contemporaneo.


Tra le storie narrate vi si trovano quelle di ragazze e ragazzi che hanno deciso di impiegare le proprie abilità scientifiche e tecnologiche per affrontare importanti sfide sociali e ambientali al fine di migliorare la qualità di vita di tante persone; gli esempi di adolescenti che utilizzano la scrittura come strumento di cambiamento sociale, per affrontare temi rilevanti e sensibilizzare i coetanei sull’importanza della cultura nella costruzione di una società più consapevole e aperta; la testimonianza di giovani attivi nel valore universale dello sport, potente strumento che consente di superare qualsiasi barriera fisica, culturale, sociale o economica.

Difesa Ue, Weber (Ppe): se vogliamo la pace prepariamoci alla guerra

Difesa Ue, Weber (Ppe): se vogliamo la pace prepariamoci alla guerraRoma, 5 apr. (askanews) – “Se vogliamo mantenere la pace, dobbiamo rafforzarci, il miglior modo per creare la pace è prepararsi alla guerra, essere preparati per difendere noi stessi. Noi abbiamo un forte esercito italiano e abbiamo una forte industria italiana della difesa che possono beneficiare moltissimo degli investimenti” che si stanno profilando. Lo ha detto il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, a margine del Consiglio nazionale di Forza Italia, in corso al Palazzo dei congressi.

Dazi, Tajani: il primo obiettivo è ridurre al 10% quelli Usa

Dazi, Tajani: il primo obiettivo è ridurre al 10% quelli UsaRoma, 5 apr. (askanews) – “Noi non siamo per la guerra commerciale. Se poi diventa indispensabile intervenire e dare un segnale politico, allora quello lo si potrà dare, ma non in un’ottica di escalation. Il primo obiettivo potrebbe essere la riduzione dal 20 al 10% dei dazi americani per poi arrivare a dazi zero-dazi zero”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo, al suo arrivo al Palazzo dei congressi di Roma per il Consiglio nazionale del partito, a una domanda su come affrontare i dazi imposti dagli Usa all’Unione europea.

Governo, Tajani: non farei mai parte di esecutivo anti-Ue

Governo, Tajani: non farei mai parte di esecutivo anti-UeRoma, 5 apr. (askanews) – “Sia chiaro che noi difendiamo l’Europa, continueremo a difenderla, l’Europa è la nostra casa, io non farei mai parte di un governo antieuropeo quindi questo deve essere chiaro, per fortuna mi pare che il presidente del consiglio Meloni abbia fatto sempre scelte a difesa dell’Unione europea”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo, al suo arrivo al Palazzo dei congressi di Roma dove a breve prenderà il via il Consiglio nazionale del partito, a una domanda sull’atteggiamento della Lega, spesso ostile all’Unione europea.

Dazi, Tajani: solo la Commissione Ue può trattare con gli Usa

Dazi, Tajani: solo la Commissione Ue può trattare con gli UsaRoma, 5 apr. (askanews) – “Io non faccio polemiche con nessuno, dico soltanto che è competente soltanto la Commissione europea a trattare con gli Stati Uniti in materia commerciale perché la competenza della Commissione europea è esclusiva, quindi non tocca a noi trattare, noi possiamo fare altro tipo di trattative. Un conto è una trattativa per un piano di export, ma la trattativa sui dazi normativa la fa soltanto la Commissione europea, questi sono i trattati. Sono le regole, quindi quando si parla bisogna ben conoscere le regole e sapere qual è il diritto”. Lo ha affermato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo, al suo arrivo al Palazzo dei congressi di Roma dove a breve prenderà il via il Consiglio nazionale del partito, a una domanda sull’atteggiamento della Lega, che continua a invocare una trattativa bilaterale tra Italia e Stati Uniti in materia di dazi.

Dazi, Meloni: dal panico i danni più gravi. Lunedì task force a palazzo Chigi

Dazi, Meloni: dal panico i danni più gravi. Lunedì task force a palazzo ChigiRoma, 4 apr. (askanews) – “Il panico e l’allarmismo possono causare danni ben maggiori di quelli strettamente connessi con i dazi”. Nella giornata in cui le borse europee registrano le peggiori performance da cinque anni a questa parte (e Milano risulta la peggiore (-6,5%), la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato ai colleghi riuniti a Palazzo Chigi per il Cdm la ragione per cui bisogna tenere i nervi saldi e non alimentare il panico sui mercati e tra i cittadini. “Pochi giorni fa – ha ricordato la premier – la presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che ‘un dazio statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa ridurrebbe la crescita dell’area euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. Quindi, dei dazi al 20% dovrebbero portare a una riduzione del Pil europeo inferiore allo 0,3% finora stimato. E’ certamente un impatto significativo – ha ammesso la premier -, ma di un ordine di grandezza affrontabile.


Molto diversa è la situazione che si potrebbe creare nel caso in cui si scatenassero panico e aspettative negative tra i consumatori, portando quindi ad una contrazione dei consumi e degli investimenti delle imprese. Il compito di tutte le Istituzioni, non solo del Governo, è quello di riportare l’intera discussione alla reale dimensione del problema”. Sotto accusa è la proposta, arrivata da più parti, di mettere subito in campo delle ritorsioni. Cosa che ha annunciato oggi la Cina, con controdazi del 34% su tutte le importazioni dagli Usa, e che ha scatenato l’ondata di panico sui mercati. La premier invece scommette su misure ‘ragionate’, da varare con calma, convinta che i dazi finiranno presto per rivelarsi un boomerang per gli Stati Uniti.


“La decisione dell’amministrazione Trump è sbagliata – ha ammesso Meloni -, perché le economie delle nazioni occidentali sono fortemente interconnesse e politiche protezionistiche così incisive danneggeranno non solo l’Ue ma anche gli Stati Uniti. Ciò detto – ha ribadito -, è importante non amplificare ulteriormente l’impatto reale che la decisione americana può avere”. Ad ogni modo, ha aggiunto la premier, “ho deciso di chiedere ai due vicepremier, al Ministro dell’Economia, dell’Industria, dell’Agricoltura, delle Politiche europee, di vederci lunedì pomeriggio e di portare, ciascuno per la propria competenza, uno studio sull’impatto che questa situazione può avere per la nostra economia. Lo stesso gruppo di lavoro del Governo, che da ora deve sentirsi prioritariamente impegnato sul tema, si confronterà anche con i rappresentanti delle categorie produttive, che sono stati convocati a Palazzo Chigi per martedì 8 aprile. Ci confronteremo anche con loro, per trovare le soluzioni migliori”.


“L’obiettivo – ha spiegato – è avere in tempo breve un’idea il più possibile chiara, per l’economia italiana e del quadro complessivo, dell’impatto e dei settori maggiormente danneggiati nei diversi scenari, una linea d’azione per sostenere quelle filiere, un set di proposte da portare in Europa su come affrontare e rispondere a questa crisi e una linea di negoziato con gli Stati Uniti. Ci troviamo davanti ad un’altra sfida complessa, ma abbiamo tutte le carte in regola per superare anche questa”, ha rassicurato. Parte della soluzione, secondo la premier, potrebbe venire da novità sul fronte dell’Unione europea. “Possiamo sfruttare la difficoltà per passi avanti importanti in una fase che lo richiede”, aveva detto la premier a margine della visita alla nave Vespucci nel porto di Ortona (Chieti). Per esempio “lavorando sulla competitività delle nostre imprese”. E poi, ha aggiunto c’è “un tema aperto rispetto al Patto di stabilità, c’è una norma che si chiama clausola generale di salvaguardia che prevede una sospensione, una deroga al Patto di stabilità. Forse dovremmo ragionare di quello, o di fare una valutazione ulteriore su come è stato indicato il Patto di stabilità”. E poi, ha concluso, “dovremmo ragionare di sospendere le norme del Grean Deal sull’automotive”.


Su come affrontare questa nuova tempesta Meloni ha avuto nel pomeriggio anche uno scambio di vedute col premier britannico Starmer. “I due Leader – ha fatto sapere Palazzo Chigi – hanno avuto uno scambio sugli ultimi sviluppi internazionali e sul continuo rafforzamento della eccellente cooperazione bilaterale, concordando di proseguire il coordinamento su tutti i temi di comune interesse e sulle principali sfide globali”. Intanto le opposizioni attaccano duramente la premier. “Meloni – ha detto ai microfoni del Tg1 il presidente del M5s Giuseppe Conte – è arrivata completamente impreparata ai dazi: la borsa crolla, sono a rischio migliaia di posti di lavoro. E notate la differenza: in Spagna” il premier “Sanchez vara un piano da 14 miliardi per le imprese”, mentre “in Italia Meloni dice che incontrerà gli imprenditori. La verità è che noi soluzioni o per le imprese, per l’export, per il caro bollette le abbiamo messe sul tavolo, ma Meloni le ha strappate”. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein “Meloni è stata fino a qui ambigua, ha usato il condizionale fino al minuto prima che Trump annunciasse quello che già da tempo aveva detto e non ha messo in campo ancora alcuna risposta. Ora è necessaria una risposta unitaria europea che sia mirata e proporzionata, ma è necessario anche aprire nuove relazioni commerciali e sul versante interno serve una risposta del governo che tuteli le imprese e le famiglie, come sta facendo la Spagna”.

Lega per due giorni a congresso, Salvini candidato unico a succedere a se stesso

Lega per due giorni a congresso, Salvini candidato unico a succedere a se stessoMilano, 4 apr. (askanews) – Due giorni di confronto, nessuna suspense. La Lega si ritrova domani e dopodomani a congresso a Firenze, con esito scontato: in corsa per la segreteria c’è il solo Matteo Salvini, nessuno ha inteso provare a contestare la sua leadership ormai ultradecennale. Il “dibattito interno” avverrà sugli “atti di indirizzo”, ovvero proposte di linea politica (al momento almeno 17) che dovranno essere approvate o eventualmente recepite dal segretario federale.


I 725 delegati (400 eletti in tutte le regioni e gli altri di diritto) potranno discutere dunque di vari temi: tra gli altri, l’adeguamento dei salari, l’Islam, “sicurezza/immigrazione”, l’energia con riferimento al nucleareáeálaágiustizia. Ma non è detto che si arrivi al voto: una volta rieletto, Salvini potrebbe anche decidere di recepire tutte le mozioni. Il confronto ci sarà invece per i 22 posti elettivi nel consiglio federale, per i quali sono state depositate 36 candidature. Quanto alle modifiche allo statuto, anche qui tutto già deciso: degne di rilievo politico ci sono la modifica al numero dei vice segretari, che consentirà la cooptazione di Roberto Vannacci in aggiunta agli attuali 3; poi la possibilità di elettorato attivo ma non passivo – a livello di sezione – per i “sostenitori” del partito e non solo per i militanti.


Salvini aprirà e chiuderà il congresso: il saluto iniziale alle 14 di domani, l’intervento di chiusura nel primo pomeriggio di domenica. In mezzo, molti ospiti internazionali: manderanno il loro contributo video praticamente tutti i “Patrioti” alleati europei: Viktor Orbàn, Jordan Bardella, Santiago Abascal, Geert Wilders, Andre Ventura. Altri interventi “Potranno essere annunciati in diretta”, dice una nota della Lega. E il sogno è quello di un collegamento con Elon Musk: “Tutto è possibile, quando si parla di lui…”, si limita a dire un esponente leghista.