Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

A Roma al via Trame di Luce, emozioni luminose all’Orto Botanico

A Roma al via Trame di Luce, emozioni luminose all’Orto BotanicoRoma, 2 dic. (askanews) – A Roma è stata inaugurata “Trame di Luce”, emozioni luminose all’Orto Botanico per la mostra sensoriale immersiva e interattiva di Light Art. Il coinvolgente percorso della nuova edizione, che si è acceso di luci per la prima volta nel giardino alle pendici del Gianicolo, e un gioioso brindisi tra i food truck del “Villaggio delle luci” hanno animato la partecipata preview della manifestazione di respiro internazionale organizzata da IMG e dal team di Be.it Events, che cura anche la direzione artistica di “Trame di luce”.


La kermesse tra arte, musica e natura nella sua storica location, resterà aperta ai visitatori da sabato 30 novembre 2024 a lunedì 6 gennaio 2025 ed è già corsa agli ultimi biglietti disponibili sul sito per il primo week end. È l’occasione per vivere un’esperienza unica, inedita e interattiva pensata per donare una nuova luce al Natale attraverso linguaggi artistici contemporanei. A realizzare le opere, tutte a basso impatto ambientale, sono stati artisti nazionali e internazionali, oltre a talentuosi studenti di alcuni atenei italiani, con la partecipazione del professore Riccardo Valentini, Premio Nobel italiano per le ricerche sui cambiamenti climatici nel 2007.


A comporre la mappa delle meraviglie luminose di “Trame di luce” sono 22 tappe, tra installazioni e opere di light art, alcune delle quali inedite e interattive, anche indoor, ideate ad hoc per il progetto capitolino di respiro internazionale che trae origine dalle manifestazioni a tema realizzate dal gruppo IMG nel 2021 a Windsor Park in Gran Bretagna e a Domaine National de Saint Claude a Parigi, prima che anche l’Italia si accendesse la luce grazie al team di Be.it Events. Stephen Flint Wood, Executive Vice President of Arts & Entertainment Events di IMG, ha dichiarato : “Con il Giubileo alle porte, abbiamo voluto contr ibuire a celebrare l’importanza storica e culturale di questa città creando un’esperienza spettacolare e coinvolgente che riunisce amici e famiglie nel periodo natalizio. Roma è sempre stata un faro di arte, storia e spiritualità, e crediamo che eventi com e “Trame di Luce”, che combinano comunità, tradizione e innovazione, rafforzino ulteriormente il suo ruolo centrale sulla scena culturale globale”.


Un traguardo reso possibile anche grazie al collettivo di talenti riuniti dalla curatrice di “Trame di Luce” Silvia Dorigo, cofondatrice di Be.it Events , che ha salutato i presenti all’inaugurazione della mostra spiegando: “Lavorare con artisti affermati e giovani promesse ci permette di gettare un ponte tra passato e futuro, creando qualcosa di veramente unico. È questo mix di eccellenza, visione e coraggio che rende “Trame di Luce” un progetto speciale, capace di coinvolgere tutti, dai più esperti ai semplici appassionati, in uno straordinario percorso culturale”.

Flautissimo 2024, al Teatro Torlonia di Roma arriva Peppe Servillo

Flautissimo 2024, al Teatro Torlonia di Roma arriva Peppe ServilloRoma, 2 dic. (askanews) – Per Flautissimo Festival, diretto da Stefano Cioffi, il 3 e 4 dicembre al Teatro India alle ore 21, in collaborazione con il Teatro di Roma, va in scena una prima assoluta il racconto della vita e della morte di Angela, una donna dal carattere impossibile: Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini, una produzione Flautissimo e Bellosguardo, con Peppe Servillo accompagnato da Cristiano Califano alla chitarra. Tratta dal libro vincitore del Premio Campiello – Selezione Giuria dei Letterati, è la storia di una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell’Italia, nessuno escluso: il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore… Un’eroina eccessiva e imprevedibile, capace di alternare toni drammatici e ossessivi a momenti decisamente comici.


IL FUOCO CHE TI PORTI DENTRO: Libro Premio Campiello – Selezione Giuria dei Letterati: Il fuoco che ti porti dentro racconta la vita e la morte di Angela, una donna dal carattere impossibile. Una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell’Italia, nessuno escluso: “il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l’egoismo, l’opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell’ignoranza, il rancore…”. Questa donna era la madre dell’autore. Il romanzo è un’indagine nella vita, nelle passioni e negli odi di una donna, alla ricerca di una spiegazione possibile. La forma è quella della commedia, il contenuto quello della tragedia. Quale esperienza manifesta o occulta, quale frustrazione, quale nascosta ferita può renderci tanto ostili, rabbiosi, refrattari a qualsiasi forma di pacificazione? Quale motivo, semplice o complesso, sta dietro la furia di Angela: la guerra che la segna da bambina? un padre morto troppo presto o una madre morta troppo tardi che le ha, a sua volta, infelicitato la giovinezza e la maturità? un atavico complesso d’inferiorità o l’appartenenza alla cultura del Meridione oppresso le cui ragioni Angela vorrebbe far valere contro l’odiato Nord usurpatore? Oppure, più semplicemente, il fuoco interno che la divora è privo di qualsiasi ragione come il cuore nascosto di un vulcano? Antonio Franchini, con maestria e misura, eccesso e discrezione, ha scritto un romanzo-memoir popolato di personaggi che circondano una protagonista sempre al centro della scena. Un’eroina eccessiva e imprevedibile, capace di alternare toni drammatici e ossessivi a momenti decisamente comici. È un racconto che mescola la commedia eduardiana al furore ctonio, l’urgenza di uno sfogo viscerale alle cadenze studiate di una messa in scena, di una vera e propria recita. (Tratto da Marsilio Editori)


“Flautissimo #26. Sogno a occhi aperti” è una produzione Accademia Italiana del Flauto sostenuta dalla Regione Lazio, realizzata in collaborazione con Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Teatro di Roma, Teatro del Lido e Teatro Vascello. Il progetto è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” di Roma Capitale. IL FESTIVAL. Il festival diretto da Stefano Cioffi è una manifestazione che affonda le sue radici nella musica classica e che negli anni ha vissuto tante stagioni di aperture ai nuovi linguaggi dello spettacolo contemporaneo. E così oggi Flautissimo è anche teatro, altre musiche, performance cross-disciplinari. Tra i tanti grandi nomi ospitati ricordiamo Emma Dante, Massimo Popolizio, Ennio Fantastichini, Peppe Servillo, Galatea Ranzi, Elena Radonicich, Roberto Herlitzka, Massimo Wertmuller, Manuela Mandracchia, Francesco Piccolo, Giancarlo De Cataldo, Francesca Reggiani, Moni Ovadia, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Javier Girotto, Gabriele Coen, Emmanuel Pahud, Silvia Careddu, Avion Travel, Banda Ikona, Klezroym, Giorgio Tirabassi.

Concerto-omaggio a Franco Battiato, a Roma “Voglio vederti danzare”

Concerto-omaggio a Franco Battiato, a Roma “Voglio vederti danzare”Roma, 2 dic. (askanews) – Il 3 dicembre 2024 al Teatro Olimpico di Roma debutta la nuova produzione dedicata a Franco Battiato, Voglio Vederti Danzare, firmata Menti Associate in collaborazione con Good Vibrations Entertainment e la direzione artistica di Rossana Raguseo.


La carriera dell’artista siciliano, indiscusso e indimenticabile Maestro della musica contemporanea italiana, può essere vista come un viaggio continuo e in evoluzione, che attraversa fasi di sperimentazione, pop colto, mistica, classica e spirituale, dimostrando la sua capacità unica di reinventarsi senza mai perdere la sua essenza di artista visionario e ricercatore. “Voglio vederti danzare” condurrà lo spettatore attraverso un coinvolgente percorso musicale attraverso le sue varie stagioni: dalla svolta eclettica dell’Era del cinghiale bianco ai riferimenti letterari di Prospettiva Nevskij, dalla riflessione sulla vita, la spiritualità e la trascendenza, il metodo Gurdjieff per la ricerca del proprio Centro di gravità permanente, ai “dervishes turners” immortalati nei versi di Voglio vederti danzare e molto altro. Uno spettacolo emotivamente e spiritualmente suggestivo, in cui i tre aspetti fondamentali della natura umana, lo Spirito, l’Amore e l’Anima, si fonderanno tra note e parole.


Sul palco, accanto alla band formata da Simone Temporali alle tastiere, Antonello Pacioni e Leonardo Guelpa alle chitarre, Glauco Fantini al basso e cori e Mario Luciani alla batteria, le voci del frontman David Cuppari, musicista e cantante siciliano, e di Giorgia Zaccagni, l’Orchestra d’archi di Roma Sinfonietta diretta da Giovanni Cernicchiaro che ha curato gli arrangiamenti dei brani insieme a Simone Temporali. Lo spettacolo sarà impreziosito anche da tre dervisci rotanti, Shanti Vittorio Zotti, Silvia Layla e Zaira Giannotti e il loro spettacolare rito di danza, una rotazione incessante del corpo, non solo atto fisico ma un profondo rito di purificazione e di unione con il divino, che affascinò Battiato per la sua forza simbolica e spirituale.


Dopo la data romana il tour, che si avvale del supporto tecnico di Event Group, prenderà il via il 2 febbraio 2025 dal teatro Politeama Rossetti di Trieste per proseguire il 3 febbraio a Mestre, al Teatro Toniolo, il 4 a Napoli al Teatro Acacia, il 6 al Politeama di Genova, il 7 a Milano al Teatro Dal Verme, il 2 marzo all’Auditorium Santa Chiara a Trento, il 3 al Palariviera a San Benedetto del Tronto, il 4 ad Ancona al Teatro delle Muse, il 5 al Teatro Nuovo di Ferrara, il 6 a Piacenza al Teatro Politeama per concludersi il 7 marzo ad Assisi al Teatro Lyrick.

”Cucina Social”, il nuovo programma condotto dalla food lover Procopio

”Cucina Social”, il nuovo programma condotto dalla food lover ProcopioRoma, 2 dic. (askanews) – A partire da martedì 3 dicembre su Cusano Media Play prende il via Cucina Social, il nuovo programma che unisce il mondo della cucina a quello dei social media e degli influencer. Le puntate di dicembre saranno caricate ogni martedì e venerdì, per un’esperienza che promette di unire gusto, risate e storie coinvolgenti.


Alla guida dello show c’è Gloria Procopio, Cake Designer, amante della cucina e conduttrice frizzante e appassionata. Cucina Social è il luogo dove il cibo incontra i protagonisti del mondo digitale, dando vita a un mix di sapori, chiacchiere intime e divertenti, e ricette che raccontano tendenze e tradizioni. Ogni puntata vede Gloria accogliere uno o più influencer nella sua cucina. Insieme preparano piatti unici: dalle ricette più trendy e instagrammabili del momento ai comfort food più amati. Tra battute, piccoli imprevisti e momenti di creatività, gli ospiti svelano curiosità, aneddoti personali e i segreti del loro lavoro nel mondo dei social media.


Cucina Social non è solo un programma di cucina, ma anche una finestra sul dietro le quinte del mondo digitale. Ogni episodio esplora temi diversi, come la cucina fusion, le tendenze alimentari e le ricette della tradizione, offrendo al pubblico non solo spunti culinari ma anche un modo per conoscere i propri beniamini in una luce inedita. Il programma ospiterà alcuni dei volti più seguiti del panorama digitale, tra cui Mister Mario (Mario Antonio Cioffi), Federico Fuso alias FuxTherapy, i Fratelli di Taverna Testaccio (Simone detto Mimmo e Valerio Di Maria), Samantha Curcio, Antonio S (Luisichenoncapisceledonne), Riccardo Nizzoli, Elisabetta Rubino alias Polpetta sui Tacchi, Marco Ronzani, Noemi Silipo, Sebastiano Nicolì, Il Bugatti, Roberto Calcaterra, Marco Diso e Fabrizio Galluzzo, noto come il “benzinaio di Instagram”.

Tv, su Rai3 in arrivo la docuserie “Las Leonas-La coppa del mondo”

Tv, su Rai3 in arrivo la docuserie “Las Leonas-La coppa del mondo”Roma, 2 dic. (askanews) – Sabato 28 dicembre e sabato 4 gennaio, in onda su Rai3 alle ore 15.00 “Las Leonas-La coppa del mondo”, una docuserie di Isabel Achaval e Chiara Bondì, ispirata al documentario “Las Leonas”, prodotto da Sacher Film con Rai Cinema.


Nel cuore della città di Roma, dieci squadre di donne provenienti da vari angoli della Terra si fronteggiano in un campionato di calcio femminile per vincere la Coppa del Mondo. Indossare la maglietta del proprio paese d’origine, o del “paese adottivo”, diventa per ognuna motivo di orgoglio nazionale. La posta in gioco è molto alta. La palla passa da dentro il campo da calcio a fuori, dove le vicende esistenziali, i percorsi e le storie di vita delle nostre protagoniste s’intrecciano all’evolversi del campionato. Come sono arrivate in Italia queste donne? Da quanto tempo vivono qui? Che lavori svolgono? Quali problemi hanno dovuto affrontare? Che rapporto hanno con il paese d’origine e con l’Italia? Quali sono i loro sogni?


“Las Leonas La coppa del mondo” parla della vita di donne arrivate qui, per studiare o lavorare, che trovano il proprio riscatto sociale giocando un campionato di calcio. Il racconto del campionato della Coppa del Mondo (le liti negli spogliatoi, la gioia di vincere, la competizione tra le squadre) s’intreccia con le storie personali di ciascuna delle protagoniste, che nella propria squadra di calcio spesso trovano un modo per evadere dalla routine quotidiana.

”Diventare un abero” vince il 67° Festival dello Zecchino d’Oro

”Diventare un abero” vince il 67° Festival dello Zecchino d’OroRoma, 2 dic. (askanews) – La canzone vincitrice del 67° Festival dello Zecchino d’Oro è “Diventare un albero” musica di Rebecca Pecoriello, Stefano Francioni e Nicola Marotta e testo di Rebecca Pecoriello, Nicola Marotta e Luca Argentero. Il brano è stato premiato al termine della grande finale, andata in onda ieri in diretta su Rai 1, condotta dal direttore artistico di Zecchino D’Oro, Carlo Conti.


A dare voce alla canzone, sul palco dell’Antoniano di Bologna, Anna Sole, di 9 anni, proveniente da Voltana (RA), accompagnato dal Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni. Tematica del brano l’importanza del vivere le diverse fasi della crescita: non bisogna avere fretta di diventare grandi. Ci sono tante cose da scoprire giorno dopo giorno mentre, piano piano, si cresce e si diventa uno splendido albero.


Al secondo posto la canzone “Per un pezzetto di terra” – musica: Giuseppe De Rosa; testo: Irene Menna; interpreti: Beatrice, 6 anni, di San Giovanni Teatino (CH) e Gabriele, 4 anni, di Aci Catena (CT) – e al terzo posto il brano “Nonna rock” – musica: Carmine Spera, Lodovico Saccol; testo: Carmine Spera, Lodovico Saccol. Interprete: Martina, 10 anni, di Trapani. Le Giurie che hanno votato i 14 brani in gara e decretato il vincitore di questa edizione: la giuria di grandi, composta da Caterina Balivo, Elisabetta Ferracini, Bianca Guaccero, i conduttori delle semifinali Carolina Benvenga e Lorenzo Baglioni e la una giuria di bimbi, giuria ufficiale dello Zecchino d’Oro. Ai voti delle due giurie si sono aggiunti anche i voti delle bimbe e dei bimbi del Piccolo Coro dell’Antoniano e dei cori della Galassia dell’Antoniano (circa 2.000 bambini appartenenti a cori di tutta Italia affiliati all’Antoniano). Nella finale ha vestito i panni del giurato anche Topo Gigio, grande ritorno in questa edizione 2024 (dal 2006 non era nel cast fisso del programma).


Il “Premio Rai Radio Kids”, attribuito alla canzone più adatta all’ascolto in radio, è stato assegnato al brano “Un rospo nel bosco”, musica di Andrea Mingardi e Sandro Comini e testo di Andrea Mingardi e Sandro Comini; Interprete: Andrea, 8 anni, di Decimomannu (Cagliari). Il “Premio Galassia”, assegnato dai cori della Galassia dell’Antoniano va al brano “Nonna rock” (Musica: Carmine Spera, Lodovico Saccol; testo: Carmine Spera, Lodovico Saccol. Interprete: Martina, 10 anni, di Trapani).


Ospiti della finale anche i Ricchi e Poveri, che hanno presentato il loro ultimo brano, dedicato al Natale, “Il Natale degli Angeli”.

Al via Vertical Movie Festival, festival internazionale audiovisivo

Al via Vertical Movie Festival, festival internazionale audiovisivoRoma, 2 dic. (askanews) – Al via la settima edizione del Vertical Movie Festival 2024, il primo festival internazionale dell’audiovisivo nel formato video verticale 9/16, il 4-5-6 dicembre dalle ore 12,00 alle ore 21,00 a Roma.


Il Festival è ideato e diretto da Salvatore Marino con il partenariato di Rai Italia, ComingSoon, Dagospia, Artisti7607. Il proposito di VerticalMovie è dare spazio alla creatività delle giovani generazioni, al fine di sviluppare progetti audiovisivi nel formato verticale. VerticalMovie non ha scopo di lucro, e il suo l’unico fine è promuovere e divulgare le nuove tendenze, le virtù creative del mondo giovanile. I 40 cortometraggi finalisti sono stati selezionati da oltre 2000 opere pervenute da 117 paesi. Il Vertical Movie Festival è il primo evento di cinema verticale al mondo e nasce dall’esigenza di trovare un nuovo modo di raccontare, di definire e rendere concreto quello che per le giovani generazioni è il formato video per eccellenza. Siamo chiaramente di fronte ad una nuova forma espressiva, una nuova forma d’arte. Ad oggi oltre il 70% dei filmati caricati in rete sono nel formato verticale. Un nuovo linguaggio che nasce con i social media e diventa parte integrante della narrativa audiovisiva.


La novità di questa settima edizione sono le opere realizzate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, a cui il Vertical Movie dedica la sezione Vertical AI a cura dell’attrice e sceneggiatrice Serena Di Marco. Saranno proiettate sugli schermi verticali del festival, per la prima volta in assoluto ed in esclusiva internazionale, le opere dell’artista newyorkese Anthony Edwards @anteddai, dell’artista leccese Valerio Calsolaro @valeriocalsolaro e dell’artista Ray Tijssen 0010×0010 @0010×0010. Saranno inoltre presentate brevi antologie degli artisti. In questa edizione verrà inoltre proposta, fuori concorso, la prima opera verticale del regista e autore storico del Bagaglino Pierfrancesco Pingitore (Ciao Marziano, Il tifoso, l’arbitro e il calciatore, Gole Ruggenti) in collaborazione con il regista e produttore Mirko Alivernini.


Altra novità assoluta di questa settima edizione è la sezione Vertical Fashion curata dal noto fashion designer Marco Coretti che racconta i fenomeni di tendenza legati al fashion. “L’obiettivo – afferma Coretti – è quello di aprire alla GenZ, che utilizza sempre più spesso questo linguaggio visivo contemporaneo e anticipatore delle tendenze nel settore moda, nuove strade, ma soprattutto scenari internazionali”. Da segnalare per questa nuovissima sezione la presenza dell’artista e performer internazionale Baby Marcelo con il suo corto Visioni scritto e diretto insieme a Marina Savarese. Un viaggio mistico introspettivo, fatto di fantasmi e icone che invitano, con il ricordo della loro arte a spingersi sempre oltre per realizzare i propri sogni. Il VerticalMovie Festival quest’anno ha scelto un tema tutto Green: l’ecologia, la sostenibilità, le energie rinnovabili e il rispetto dell’ambiente. Per dirla con Greta Thumberg: ogni giorno è “La Giornata della Terra”, e questo ci ricorda che l’emergenza ambientale e climatica deve essere il perno centrale della nostra esistenza, che dobbiamo intensificare economia circolare, rinnovabili ed efficienza energetica.


La serata finale che premierà i vincitori sarà condotta dalla presentatrice Eva Crosetta. Nell’arco delle tre giornate, condotte da Maddalena Zoppoli, si alterneranno panel, masterclass e dibattiti sul cinema verticale, le nuove tecnologie e sull’intelligenza artificiale. Saranno presenti anche L’Assessore ai Grandi Eventi Sport Turismo e Moda di Roma Capitale Alessandro Onorato, la Consigliera delegata alla Cultura, Pari opportunità e Politica sociale Tiziana Biolghini e Silvia Bompiani coordinatrice produttiva del Festival. I talk di questa edizione a cura del format evento About You, vedranno protagonisti attori e registi di grande rilievo tra i quali l’attore Stefano Fresi (Smetto quando voglio, I delitti del BarLume) l’autrice e sceneggiatrice Silvia Scola (Che ora è, La Cena, Concorrenza sleale, Gente di Roma, Che strano chiamarsi Federico, diretti dal padre Ettore) l’attrice Miriam Galanti (Vita da Carlo), Ivan Silvestrini regista della serie tv Mare fuori e l’attore e doppiatore Massimiliano Manfredi (Toy Story, Coco, Star Trek, Thor). La giuria di quest’anno è presieduta dalla sceneggiatrice e autrice Silvia Scola diretti dal padre Ettore e composta dal vice direttore di RaiPlay Claudia Sasso, dal consulente Rai Roberto Nepote, dal musicista e compositore Fabrizio Fornaci, dalla scrittrice e saggista Isabella Cesarini, dall’attore Jonis Bascir, dal regista e produttore messicano Octavio Maya Rocha, dal regista, autore e produttore coreano Chul Heo, dall’attrice Roberta Lista, dalla sceneggiatrice e autrice Alessandra Kre, dall’attore e autore Rubens Giusberti, dal direttore casting e aiuto regia Andrea Marrari, dall’attrice Valentina Gemelli, dall’attrice e critica Maria Scuotto, dal giovane produttore e regista Simone Fordham, dal regista e autore Emanuele Matera, dalla makeup artist Rose Mazzone, dall’attrice Letizia De Ieso, dal giovane scrittore Giulio Maria Miele. Il Vertical Movie Festival inoltre, annuncia con entusiasmo che quest’anno lo svolgimento del festival si terrà presso il Teatro di Posa della Roma Film Academy, una delle scuole di cinema più prestigiose della capitale che con le sue strutture all’avanguardia, rappresenta il palcoscenico ideale per questa edizione del festival, che vuole esplorare e celebrare le nuove forme di linguaggio cinematografico. Grazie a questa partnership, il Vertical Movie Festival potrà offrire in tal modo un’esperienza unica agli studenti, ai professionisti del settore e al pubblico, attraverso proiezioni, workshop e incontri con esperti. Questo anno, il festival si svolgerà anche in collaborazione con l’Accademia Griffith, una scuola che forma i cineasti del futuro, consolidando una sinergia tra realtà formative e l’innovazione nell’ambito cinematografico. LE SEZIONI DEL VERTICAL MOVIE VERTICAL GREEN, accoglie opere il tema tratti la cura dell’ambiente, le rinnovabili, l’attenzione alla sostenibilità. VERTICAL OPEN, una sezione a tema libero. VERTICAL REPORT, opere reportage, che raccontino avvenimenti che riguardano fatti di attualità, di di cronaca politica e di costume. Un’indagine sull’operato dell’uomo nella sua stratificazione sociale. A cura di Enzo Aronica, autore, scrittore, documentarista e produttore. VERTICAL DRAMA. Opere a ispirazione teatrale che si sviluppano con soluzioni monologanti o di dialoghi a due o a tre personaggi. Sezione curata dall’attore e regista Maximilian Nisi VERTICAL FASHION. Sezione che racconta fenomeni di tendenza legati al fashion. Sezione a cura del designer Marco Coretti. VERTICAL SONG. Accoglie videoclip musicali. A cura di Fabrizio Fornaci, compositore di colonne sonore per film e documentari, nonché di musiche per sigle e programmi Rai e Mediaset. Segretario dell’ A.C.M.F. (Associazione Compositori Musica per Film).

Nations Award, Massimo Boldi e Neri Parenti tornano a Cortina

Nations Award, Massimo Boldi e Neri Parenti tornano a CortinaRoma, 2 dic. (askanews) – Massimo Boldi e Neri Parenti tornano nella loro amata Cortina d’Ampezzo per rivivere il lungo filone del cinepanettone, che ha caratterizzato trent’anni di commedia italiana, e sarà ripercorso e raccontato in occasione dello spin off invernale dei Nations Award, il prestigioso riconoscimento taorminese che ormai da 18 anni premia big del grande schermo e, per il secondo anno consecutivo, organizza nella Regina delle Dolomiti una tregiorni di eventi e proiezioni, in collaborazione con l’Hotel de la Poste, storica location delle pellicole di Natale. Appuntamento da venerdì 13 a domenica 15 dicembre coi due grandi artisti che ritireranno il Premio e saranno protagonisti di una festa in loro onore, nel 25° anniversario dall’ultimo Vacanze di Natale 2000.


“Alla luce del successo della precedente edizione, che era stata dedicata all’anniversario del primo Vacanze di Natale 1983, quest’anno vogliamo premiare due maestri ancora oggi punto di riferimento per chi si approccia al cinema leggero e brillante – spiega il presidente dei Nations Award Michel Curatolo – e lo faremo insieme ad un parterre ricco di ospiti tra cui Barbara Tabita, Umberto e Rudy Smaila, Raffaella Fico, Francesca Manzini e, in video collegamento, il grande maestro Enrico Vanzina”. Incontri, dibattiti, serate di gala, party in piena atmosfera di “vanziniana” memoria per conoscere ancora più da vicino chi ha narrato l’Italia per oltre 40 anni in modo ironico e scanzonato: “È importante poter celebrare tanti iconici film che ci hanno fatto ridere e anche riflettere sull’italianità e ormai fanno parte della storia del nostro cinema recente – sottolinea il patron dell’Hotel de la Poste Gherardo Manaigo – alcuni sono considerati cult, oltre ad essere stati per molti anni campioni d’incassi; ed è un piacere accogliere un’iniziativa che continua a consolidare, attraverso la presenza di noti attori e registi, la brand identity di Cortina, costruita nel tempo e legata al cinema e al periodo natalizio ma soprattutto a quella magica atmosfera che la nostra struttura ha contribuito a creare”.


Il progetto si svolge in collaborazione con Bottega Spa, azienda di vini, grappe e distillati: “Le Vacanze di Natale nel nostro immaginario sono ancora oggi legate a Cortina – evidenzia l’istrionico imprenditore Sandro Bottega, presidente onorario del comitato organizzatore dell’evento – e il prosecco, abbinato al panettone, è diventato un must di tante scene divertenti che ancora oggi rivediamo con piacere e con un pizzico di nostalgia. Da qui l’impegno a investire in iniziative capaci di valorizzare il patrimonio cinematografico dell’Italia, unito allo stile made in Italy, che tanti Paesi ci invidiano e in particolare la qualità della nostra enogastronomia, di cui cerchiamo di esserne ambasciatori”. La manifestazione sarà arricchita dalla presenza di alcuni chef stellati siciliani e il maestro pasticcere di Bronte (patria del pistacchio in provincia di Catania), Roberto Luca, che preparerà un “cinepanettone” monumentale accompagnato da degustazioni tipiche. Nell’ambito dell’evento si svolgerà la rassegna “Cortina come in un film… per lo sport” con la proiezione di pellicole nazionali e internazionali dedicate al cinema sportivo e un talk sull’importanza degli eventi sportivi e delle produzioni cine-televisive per la promozione del territorio, anche alla luce del fatto che Cortina ospiterà le Olimpiadi nel 2026. Interverranno la senatrice Lucia Borgonzoni, sottosegretaria al Ministero della Cultura, il maestro Parenti, giornalisti, esperti di cinema e altri illustri relatori.


Ecco il programma degli appuntamenti: venerdì 13 alle ore 17 la conferenza d’apertura con Boldi e Parenti e gli altri ospiti, giornalisti e autorità e il taglio del panettone; alle ore 19 la presentazione della rassegna “Cortina come in un film… per lo sport”; alle ore 21 nel Salon Dolomieu, lo spettacolo condotto dagli Smaila e la premiazione del maestro Parenti. Sabato 14 alle ore 10 il talk sull’importanza degli eventi sportivi e le produzioni cine-televisive; alle ore 21, la presentazione del trailer dell’ultimo film di Natale con Massimo Boldi “A Capodanno tutti da me” e la consegna del riconoscimento.


I Nations Award – Premio Cinematografico delle Nazioni (nelle ultime edizioni al Teatro Antico di Taormina e negli spin off di Venezia e Cortina, tra i premiati Claudia Cardinale, Gèrard Depardieu, F. Murray Abraham, Nicola Piovani, Paolo Conte, Kevin Spacey, Giancarlo Giannini, Enrico Vanzina e Aurelio De Laurentiis), si svolge sotto l’Alto Patronato del Parlamento Europeo e il patrocinio del Comune di Cortina e della Regione Siciliana.

Cinema, “La Valanga Azzurra” di Veronesi il 30 dicembre su Rai3

Cinema, “La Valanga Azzurra” di Veronesi il 30 dicembre su Rai3Roma, 2 dic. (askanews) – “La Valanga Azzurra”, il documentario di Giovanni Veronesi sui campioni della nazionale italiana di sci alpino degli anni ’70, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, andrà in onda lunedì 30 dicembre in prima serata su Rai 3.


Il film ripercorre la parabola irripetibile della nazionale italiana di sci alpino degli anni ’70, guidata dal leggendario tecnico Mario Cotelli e capitanata da campioni come Gustavo Thoeni e Piero Gros. Attraverso successi che hanno riscritto la storia dello sport italiano, come la conquista di cinque Coppe del Mondo e numerose medaglie tra Olimpiadi e Mondiali, il documentario celebra le rivalità interne, i contrasti caratteriali e i sacrifici che hanno reso invincibile questa squadra. Le testimonianze inedite dei protagonisti, intrecciate alla narrazione di Giovanni Veronesi, che rivela in questa occasione i suoi trascorsi di aspirante campione, fanno rivivere l’epopea unica di un ciclone sportivo, dagli esordi gloriosi fino a un inevitabile declino. Il documentario è scritto da Lorenzo Fabiano, Domenico Procacci, Giovanni Veronesi, Sandro Veronesi con la consulenza di Luca Rea, ed è una produzione Fandango e Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Documentari.

Teatro, “Lettere a Bernini” di Martinelli debutta il 3 dicembre a Ravenna

Teatro, “Lettere a Bernini” di Martinelli debutta il 3 dicembre a RavennaRoma, 2 dic. (askanews) – Il rapporto fra gli intellettuali e il Potere in un’epoca segnata dalla propaganda. La complessità dell’animo umano contro ogni tentativo di semplificazione. Uno sguardo su un Passato che, per certi versi, somiglia al nostro presente. Sono soltanto tre dei nodi affrontati in Lettere a Bernini, la nuova creazione del drammaturgo e regista Marco Martinelli – fondatore delle Albe insieme a Ermanna Montanari con cui condivide l’ideazione di questo spettacolo – che debutta in prima assoluta martedì 3 dicembre 2024 al Teatro Rasi di Ravenna dove sarà in programma fino a domenica 15.


Dopo Ravenna, nel 2025 lo spettacolo andrà in scena dal 28 al 30 gennaio al Teatro Eleonora Duse di Genova, dal 4 al 9 febbraio al Teatro Elfo Puccini di Milano, dal 4 al 9 marzo al Teatro delle Passioni di Modena, dal 2 al 6 aprile al Teatro Biondo di Palermo e, dal 10 al 16 aprile, a Gallerie d’Italia, Napoli. La nuova opera di Marco Martinelli è una coproduzione Albe/Ravenna Teatro, Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale mentre la drammaturgia è pubblicata da Einaudi nella collana Collezioni di Teatro ed è disponibile in tutte le librerie dal 26 novembre. Il libro verrà presentato sabato 7 dicembre al Teatro Rasi dallo stesso Martinelli in dialogo con Mauro Bersani, consulente Einaudi.


Lettere a Bernini si svolge interamente in un giorno d’estate dell’anno 1667, esattamente il 3 agosto. In scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio Gian Lorenzo Bernini interpretato dall’unico attore sul palco, Marco Cacciola, che recita in italiano e in napoletano. La massima autorità artistica della Roma barocca è infuriata con Francesca Bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella Fabbrica di San Pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro. Da questa vicenda, storicamente documentata, prende il via Lettere a Bernini: sono le lettere che la Bresciani spediva ai potenti committenti del Bernini, per denunciare il torto subito e rivendicare i propri diritti, rivelandosi figura di emancipazione femminile ante litteram.


Nell’infuriarsi con la donna, – in questo atelier che era un vero e proprio teatro, in cui, mentre scolpiva e creava, parlava con i cardinali, impartiva degli ordini ai suoi artigiani e spesso, appunto, si infuriava – Bernini evoca l’ombra dell’odiato rivale, Francesco Borromini. Ed è proprio in Borromini che risiede la genesi di questo lavoro di Martinelli, risalente a una visita, compiuta insieme ad Ermanna Montanari, alla Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, edificata a Roma nel XVII secolo ad opera del genio ticinese: “L’amore per Bernini nasce paradossalmente dal suo grande rivale, Francesco Borromini” afferma infatti Martinelli. “Anni fa Ermanna e io entrammo in San Carlino, il capolavoro di Borromini, e rimanemmo incantati, travolti, tramortiti. Da lì ho cominciato a leggere di tutto; e più entravo nella vita di Borromini, più si faceva avanti il rivale, Gianlorenzo. All’inizio tendevo ad allontanarlo, mi dava fastidio questa figura così prepotente, così protetta dai papi, il dittatore artistico della Roma del suo tempo. Non era solo un grande artista, era un imprenditore, decideva lui chi lavorava e chi no. Poi a un certo punto, grazie a Ermanna, mi sono fatto rapire anche io dalla grandezza di Bernini e il primo pensiero è stato quello di creare un dialogo fra i due”, continua l’autore e regista.


Ma come in un film western, “non c’era spazio per entrambi sul palcoscenico, per cui Bernini alla fine s’è preso la scena, perché oltre a essere pittore, scultore, architetto era anche uomo di teatro” conclude Martinelli, spiegando il passaggio da un’iniziale idea di dialogo alla forma finale di un monologo densamente popolato da figure fantasmatiche. Quando, poi, giungerà la notizia inaspettata del suicidio di Borromini, la furia di Bernini cederà il passo alla pietas: per la tremenda depressione che aveva colpito il rivale in quegli ultimi anni e, al contempo, per l’incessante guerra che gli artisti si fanno, tutti contro tutti, per il loro ‘sgomitare sotto il cielo’, come direbbe Thomas Bernhard. Travolto da quella pietas, Bernini giungerà a riconsiderare l’opera del collega, riconoscendone l’alto valore. Chi può comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? Il suo rivale. Il suo avversario. Il suo simile. “Bernini era una figura piena di contraddizioni, capace di violenze e di prepotenze da una parte e capace di momenti, invece, di grande umanità, altrimenti non ci avrebbe regalato tutti i suoi capolavori” sottolinea Martinelli a proposito di questa indagine sulla complessità dell’animo umano, ancor più significativa in un’epoca, la nostra, dominata da manicheismi, (anti)ideologie semplificatorie e gogne mediatiche. Così, fra una citazione di un Papa e una di un Cardinale, il Bernini incarnato da Marco Cacciola parla di Hitler e di followers, catapultando il pubblico immediatamente dal Seicento all’oggi. Attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell’attore e quella di Bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuità, a generare sulla scena, come scolpendo nel vuoto, presenze, figure e ricordi, l’opera di Martinelli ci mostra dunque un Seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della Scienza nuova e l’attuale imbarbarimento, sempre più incombente. Infine, per approfondire la figura del Bernini, Albe/Ravenna Teatro propone un ciclo di tre appuntamenti: oltre alla presentazione del libro del 7 dicembre, l’8 dicembre, sempre al Rasi, La commedia di Filodosso, ovvero: le fatiche della Virtù, una lettura teatrale, ad opera dell’attore/performer Gianfranco Tondini, della Philodoxeos fabula di Leon Battista Alberti con l’introduzione del docente Alberto Giorgio Cassani, mentre la mattina del 14 dicembre, nella sala Muratori della Biblioteca Classense di Ravenna, verrà presentato A questo serve il corpo. Viaggio nell’arte attraverso i corpi delle donne (Bompiani, 2023) di Roberta Scorranese che dialogherà con Marco Martinelli e con Francesca Masi, direttrice di RavennAntica.