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Al via la nona edizione di Filming Italy Los Angeles

Al via la nona edizione di Filming Italy Los AngelesRoma, 26 feb. (askanews) – Al via la nona edizione di Filming Italy – Los Angeles creato e diretto da Tiziana Rocca, Agnus Dei, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, che si terrà fino al 29 febbraio a Los Angeles, in collaborazione con APA (Associazione Produttori Audiovisivi) e sotto gli auspici del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles. Filming Italy – Los Angeles, oltre a promuovere l’Italia come set cinematografico e ponte tra la cultura italiana e americana, sostiene la crescita culturale italiana attraverso il suo cinema, l’internazionalizzazione dei prodotti dell’audiovisivo italiani. Inoltre, supporta le relazioni interculturali tra i vari registi, produttori ed artisti.


Uno dei protagonisti di questa nuova edizione sarà Franco Nero. Al grandissimo attore, orgoglio del Cinema italiano nel mondo, verrà consegnato il Filming Italy Los Angeles Lifetime Achievement Award la sera del 29 febbraio. Per l’occasione, il Filming Italy proietterà una maratona di film a lui dedicati, come: Django di Sergio Corbucci del 1966; Il ritorno di Zanna Bianca di Luciano Fulci del 1974; Giorni felici di Simone Petralia del 1988; Il giorno della civetta di Damiano Damiani del 1968; Havana Kyrie di Paolo Consorti del 2019; Marcia trionfale di Marco Bellocchio del 1976; e Forever Blues diretto e interpretato da Nero nel 2005. Altro atteso ospite è il regista Matteo Garrone. Dopo la vittoria del Leone d’Argento a Venezia, il suo film Io Capitano è candidato come miglior film internazionale agli Oscar 2024. Il 27 febbraio, in apertura del Festival e in occasione di una proiezione speciale del film, Garrone e il giovane protagonista della pellicola, Seydou Sarr, verranno premiati in occasione di una proiezione speciale del film rispettivamente con il Filming Italy Los Angeles Best Director Award e il Filming Italy Los Angeles Best Actor Award. L’ambasciatrice del Festival sarà Ilenia Pastorelli, interprete di pluripremiati film come Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti e Benedetta follia di Carlo Verdone.


Tra gli attesissimi ospiti di questa edizione: Marisa Tomei, che riceverà il Filming Italy Los Angeles Women Power Award; Benedetta Porcaroli che riceverà il Filming Italy Los Angeles Women Power Award per il suo ultimo film Enea; Riccardo Scamarcio che riceverà il Filming Italy Los Angeles International Award; Ginevra Elkann che riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Director Award per il suo film Te l’avevo detto; Giacomo Gianniotti che riceverà il Filming Italy Los Angeles International Award; Ashley Greene che riceverà il Filming Italy Los Angeles Women Power Award; Danny Huston che riceverà il Filming Italy Los Angeles International Award; i Manetti Bros. che riceveranno il Filming Italy Los Angeles Best Directors Award per il loro film Diabolik – Chi sei?; la nuova Miss Italia Francesca Bergesio che riceverà il Filming Italy Los Angeles Made in Italy Award. Inoltre, l’AD di RAI Cinema Paolo Del Brocco riceverà il Filming Italy Los Angeles Best Producer Award. Numerosi anche i talent coinvolti nelle masterclass, che saranno premiati e che parteciperanno ai panel, tra questi: Dante Ferretti; Kasia Smutniak; Claudia Gerini; Alessandro Siani; Ficarra e Picone; Alba Rohrwacher e Roberta Torre per il film Mi fanno male i capelli; Franco Nero; Matteo Garrone con Seydou Sarr e Moustapha Fall; Riccardo Milani, per supportare il docufilm Io, noi e Gaber; Massimiliano Bruno, per Non ci resta che il crimine: La serie. Ad inaugurare il Festival, il nuovo e attesissimo film di Ginevra Elkann in anteprima assoluta, Te l’avevo detto, che conta tra i suoi protagonisti Valeria Golino, Danny Huston e Greta Scacchi. Il film sarà presentato alla presenza del cast al DGA Theater (Directors Guild of America Theater).

Nastri d’Argento, “Enigma rol” di Anselma dell’Olio miglior docufilm

Nastri d’Argento, “Enigma rol” di Anselma dell’Olio miglior docufilmRoma, 26 feb. (askanews) – Assegnato a “Enigma Rol”, il film documentario di Anselma Dell’Olio diventato un piccolo caso al box office italiano e dedicato alla controversa figura del sensitivo Gustavo Rol, il premio come miglior docufilm ai Nastri d’Argento 2024. Scritto dalla stessa regista insieme ad Alessio De Leonardis, è prodotto da Francesca Verdini e coprodotto da Pietro Peligra e Agostino Saccà ed è una produzione La Casa Rossa con Rai Cinema, in coproduzione con RS Productions e Pepito Produzioni e in associazione con Luce Cinecittà ed è distribuito da RS Productions.


Attraverso testimonianze, materiale di repertorio, fotografie, video d’archivio e ricostruzioni sceniche, “Enigma Rol” è allo stesso tempo ritratto, indagine e antologia del carattere, della personalità e delle opere del controverso sensitivo torinese Gustavo Adolfo Rol (1903-1994), amico di Federico Fellini e Franco Zeffirelli e considerato un maestro spirituale da personaggi come Charles De Gaulle, John F. Kennedy, Jacqueline Kennedy, Giorgio Strehler. Per fare luce su questa figura inspiegabile e allo stesso tempo affascinante e misteriosa, non sono sufficienti termini come “paranormale”, “extrasensoriale” o “parapsicologico”. Gustavo Rol rifiutava ogni etichetta esoterica. Nel corso della sua vita è stato molto di più. Chi gli ha dato del “mediocre illusionista” (tra i più scettici Piero Angela) e chi lo ha considerato un maestro spirituale, un illuminato, messo sulla Terra per renderci migliori o, comunque, un uomo straordinario, speciale, con possibilità misteriose e incredibili; tra questi ultimi anche Vittorio Valletta, Cesare Romiti, Sergio Rossi, Jean Cocteau, Adriana Asti, Valentina Cortese, Vittorio Gassman, Luciana Frassati Gawronska e molti altri personaggi noti e non. La sua vita viene ripercorsa attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto, di chi ha assistito ai suoi esperimenti e anche di chi ha sempre messo in dubbio le sue capacità, con la volontà di fornire allo spettatore gli strumenti necessari per formarsi un proprio punto di vista e decidere poi da che parte stare.


Il film vuole essere un viaggio nel dubbio di fronte alla “domanda eterna”: è davvero possibile? Il dubbio oltre la ragione. La possibilità che qualcosa di inspiegabile esista davvero o che Gustavo Rol sia stato solo un abile e fantasioso prestidigitatore.

Teatro, “Sei personaggi in cerca d’autore” alla Sala Umberto di Roma

Teatro, “Sei personaggi in cerca d’autore” alla Sala Umberto di RomaRoma, 26 feb. (askanews) – Dal 29 febbraio al 10 marzo va in scena alla Sala Umberto, a Roma, “Sei personaggi in cerca d’autore”, di Luigi Pirandello. Quando lo spettacolo debuttò nel 1921, al Teatro Valle di Roma, la platea contestò la pièce al grido: “Manicomio! Manicomio!”. Il pubblico si trovò di fronte a qualcosa di completamente inedito, un assalto alla forma del teatro borghese, una non-storia in cui a essere messi sotto indagine non erano solo il meccanismo teatrale e la creazione artistica, ma lo stesso rapporto tra realtà e finzione. Nel tempo, però, i Sei Personaggi sono passati da essere una pietra di scandalo a testo “classico”, da matinée per le scuole, un pezzo da museo della letteratura italiana.


Mettere in scena questo testo oggi significa muoversi in una mediasfera dove il confine tra vita privata, storytelling, informazione e manipolazione è sempre più labile. Senza contare che lo stesso concetto di “io” è profondamente mutato, moltiplicandosi e sfaccettandosi su tutti i nostri device e account social, in un’oscillazione continua tra realtà e rappresentazione. A quasi cento anni di distanza, Sei personaggi in cerca d’autore è ancora l’opera che meglio indaga il nostro rapporto tra vita e arte, reale e virtuale. Tra incursioni meta teatrali, prove aperte e nuovi ospiti ogni sera, l’opera di Pirandello è l’occasione per confrontarsi con la grande domanda: che cosa rimane dell’arte nell’epoca della sua riproducibilità digitale?


Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello – il nome dell’autore in questo allestimento è diventato parte del titolo – è uno spettacolo matrioska, se così si può dire, in cui il piano meta-teatrale già presente nel testo viene portato all’estremo generando un cortocircuito dove attori, personaggi e pubblico convivono e si mescolano in un happening unico e irripetibile ogni sera. Ad ogni replica, infatti, fra gli attori del cast irromperanno sul palco altre persone/personaggi a sorpresa – protagonisti del panorama teatrale – che interpreteranno una scena dello spettacolo destinata poi ad essere riprodotta come in uno specchio riflesso all’infinito. In un gioco di rifrazioni che userà ogni mezzo tecnologico a disposizione per ricreare il qui e ora dello spettacolo.

Rai, Giletti: amareggiato per assenza di Fazio a “La tv fa 70″

Rai, Giletti: amareggiato per assenza di Fazio a “La tv fa 70″Roma, 26 feb. (askanews) – “Sono un po’ rammaricato, avrei voluto Fabio Fazio come ospite, gli ho scritto, poteva esserci, ma non mi ha mai risposto. Sono rimasto un po’ deluso umanamente, ma riesco a capire… Io e lui ci siamo confrontati in prima linea per tanto tempo, ci sono state delle tensioni”. Lo ha detto Massimo Giletti, durante la presentazione di “La tv fa 70”, evento speciale in onda mercoledì 28 febbraio alle 21.30 su Rai 1 per celebrare il compleanno della tv italiana.


“Però è un personaggio molto importante nella storia della televisione e sarebbe stato importante per me raccontare le sue qualità e la sua bravura. Questa mancanza mi lascia perplesso e amareggiato, dico peccato”, ha aggiunto.

La Hong Kong Philharmonic a Roma per la tournée dei suoi 50 anni

La Hong Kong Philharmonic a Roma per la tournée dei suoi 50 anniRoma, 25 feb. (askanews) – In occasione del 50esimo anniversario dalla fondazione della Hong Kong Philharmonic Orchestra giunge anche in Italia il 5 marzo a Roma, all’Accademia di Santa Cecilia, la tournée europea della celebre orchestra, mancante dall’Europa e dal nostro paese da anni a causa della pandemia: sul podio il direttore musicale Jaap van Zweden e sul palco il giovane premio Ciaikovsky, primo nella storia di Francia, Alexandre Kantorow al piano solo.


In programma con Rachmaninov e Mahler anche la nuova commissione “Asterismal Dance” di Daniel Lo, compositore contemporaneo di Hong Kong e simbolo della giovane compagine di artisti cinesi cresciuti nel milieu culturale della metropoli asiatica. Il tour europeo toccherà otto città tra Germania, Francia, Benelux e Italia. Acclamato come il “giovane zar del pianoforte” (Classica), Kantorow eseguirà a Roma la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov. La parte sinfonica aprirà ogni appuntamento, incluso quello romano, con la nuova commissione al giovane compositore di Hong Kong Daniel Lo “Asterismal Dance”, già noto e ben eseguito in Europa ma al suo debutto in Italia. Si tratta di uno scherzo ricco di un senso ritmico impetuoso ed energico che trae ispirazione dalla naturale consuetudine dell’uomo, fin dall’antichità, di osservare la notte stellata, disegnando in cielo collezioni di costellazioni attraverso l’immaginazione e la libera associazione di fantasia. Grande chiusura di concerto a Roma con l’oceanica sinfonia N.1 “Titano” di Mahler.


La HK Phil è riconosciuta come una delle più importanti orchestre classiche dell’Asia. Jaap van Zweden, uno dei direttori d’orchestra più richiesti del momento, è il direttore musicale dell’orchestra dalla Stagione 2012/13, carica che ricoprirà fino alla fine della Stagione 2023/24. Van Zweden è anche direttore musicale della New York Philharmonic (NY Phil) e diventerà direttore musicale della Filarmonica di Seoul nel 2024. Sotto la sua guida la HK Phil ha completato con successo in quattro anni la Tetralogia dell’Anello di Wagner, eseguendo e registrando un’opera del ciclo ogni anno dal 2015 al 2018. La Hong Kong Philharmonic ha inoltre effettuato numerose tournée in tutta la Cina continentale. Nel 2017 l’orchestra ha intrapreso una grande tournée a Seoul, Osaka, Singapore, Melbourne e Sydney per celebrare il ventesimo anniversario dell’istituzione della Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong. Nella Stagione 2023/24, l’orchestra intraprenderà tournée in più di 18 città. Dopo il ritorno dall’Europa, quest’anno sono previste collaborazioni con star internazionali come Yo-Yo Ma e Lang Lang.

Alla Iuc martedì 27 la prima mondiale in concerto di “7” di Filotei

Alla Iuc martedì 27 la prima mondiale in concerto di “7” di FiloteiRoma, 25 feb. (askanews) – Una riflessione tra passato e presente, su tradizione e sperimentazione, spiritualità e modernità, anche tecnologica: è “7” – Meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn, per percussioni, baritono ed elettronica (2023), del compositore romano Marcello Filotei. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana lo scorso aprile, il pezzo è atteso in prima assoluta in concerto all’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc) della Sapienza di Roma, martedì 27 febbraio alle 20.30 in Aula Magna, nell’esecuzione dell’Ars Ludi Ensemble con Gianluca Ruggeri maestro concertatore e la partecipazione del baritono Patrizio La Placa, cantore della Cappella Musicale Pontificia Sistina.


“Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce sono state messe in musica continuamente, – ci racconta Marcello Filotei – in tutte le epoche. Evidentemente in ogni tempo gli artisti si sono sentiti chiamati in causa. Si tratta quindi di capire cosa significano per noi oggi. Nella mia meditazione personale sono partito dal capolavoro di Haydn, dal quale ho preso la struttura: un’introduzione, sette movimenti e un terremoto finale. Ovviamente non era possibile né utile una trascrizione. In primo luogo perché Haydn usa milioni di note, e io quasi solo rumori. Poi perché anche quando le percussioni sono intonate, spesso risultano imprecise. Non a caso si dice ‘stonato come una campana’. Ma soprattutto in un mondo ‘stonato’ e confusionario che senso avrebbe avuto descrivere l’ordine. Poi c’era l’esigenza di parlare a tutti, ovunque. Per questo il brano si chiama 7 (scritto a numero), in modo che ognuno possa leggerlo nella propria lingua. E per questo il baritono canta in latino, il linguaggio verbale più universale che conosco. “Ma resta aperta la questione centrale: che significa ogni parola che Cristo pronuncia per me oggi. Facciamo un esempio: Sitio (‘ho sete’). Io l’ho interpretata come un’emergenza del corpo, e per questo in quel movimento ho utilizzato soprattutto colpi delle mani sulle pelli, ma anche un crotalo che viene a tratti immerso in una vasca, per cercare di capire che differenza c’è tra avere l’acqua e non averla. Lo stesso ragionamento si può fare per ogni momento del brano, ma in particolare ce ne è uno in cui ho avuto bisogno dell’elettronica: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’. Forse non in questo modo, ma tutti ci siamo sentiti abbandonati in qualche momento, a qualsiasi latitudine. E allora ho chiesto ai colleghi di Radio Vaticana di pronunciare nelle loro lingue madri questa frase. Uomini e donne che chiedono aiuto, o, con un certo cipiglio, vogliono proprio capire ‘perché’ sono rimasti soli. Mentre le loro voci si diffondono grazie agli altoparlanti, le percussioni improvvisano su alcune idee ricorrenti. A volte soffocano le richieste d’aiuto, altre le fanno emergere. Come succede nel mondo, dove sembrano esserci sofferenze di serie A e dolori di serie B”.


Marcello Filotei è nato a Roma nel 1966 e si è diplomato in pianoforte, composizione e musica elettronica al Conservatorio di musica di Santa Cecilia. Dopo avere concluso gli studi, si è dedicato all’approfondimento dei linguaggi musicali contemporanei, con particolare attenzione alle nuove tecnologie. Oltre alla produzione per organici tradizionali, il suo catalogo conta diversi lavori che prevedono l’intervento dell’elettronica. In particolare è interessato all’interazione tra gli strumenti acustici e le macchine, mantenendo un profondo senso della forma mutuato dalla tradizione. Ha ricevuto commissioni tra gli altri da Biennale Musica di Venezia, Accademia Filarmonica Romana, Teatro La Fenice di Venezia, Cantiere internazionale d’arte di Montepulciano, Orchestra della Toscana, Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, Sagra Musicale Umbra, Ensemble orchestral contemporain, Ars Ludi ensemble, Tiroler Festspiele Erl, festival PlayIt, festival Evenings of actual music in Yekaterinburg, Milano Musica, Festival Puccini Torre del Lago, Cantus Ansambl, Ensemble orchestral contemporain ecc.. Nel 2000 il suo atto unico Il Sogno di Arsenio è andato in scena al Teatro Valle di Roma, con Piera degli Esposti voce recitante. Da sempre interessato al teatro musicale, ha scritto negli anni diverse opere tra le quali L’ultima estate, eseguita nei teatri delle città colpite dal terremoto del 2016, e Ricordarsi di vivere, su testi di Pasolini, andata in scena al Festival di Torre del Lago e al Teatro centrale di Zagabria.

Musica Classica: Gianandrea Noseda torna nella sua Milano, alla Scala

Musica Classica: Gianandrea Noseda torna nella sua Milano, alla ScalaMilano, 25 feb. (askanews) – Gianandrea Noseda torna nella sua Milano, alla Scala. Una fama mondiale, costruita grazie al suo talento nel tempo, lo accompagna. Mentre un programma strepitosamente attuale attende il pubblico. La Stagione della Filarmonica della Scala riprende domani 26 febbraio con il concerto dell’orchestra ospite del 2024, la National Symphony Orchestra, in arrivo da Washington insieme con il suo direttore musicale Noseda.


Il pianista Seong-Jin Cho manca al Teatro alla Scala dal 2018, ed è solista nel Quarto Concerto di Ludwig van Beethoven, mentre in apertura Noseda dirige la prima esecuzione italiana di Wake Up!, nuova commissione al giovane compositore statunitense Carlos Simon. Nella seconda parte è in programma la Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dmitrij Shostakovich. Fondata nel 1931, la National Symphony Orchestra è tra le compagini più conosciute in tutti gli Stati Uniti, protagonista di centinaia di concerti e di uno dei più ampi programmi educativi del paese, inclusi i concerti gratuiti sul Colle del Campidoglio a Washington in occasione delle festività nazionali. Noseda è al suo settimo anno da direttore musicale, carica che prima di lui hanno ricoperto musicisti del calibro di Christoph Eschenbach, Mstislav Rostropovich e Antal Doráti. La commissione e l’esecuzione di nuova musica sono al cuore della sua attività.


Noseda è anche il nuovo General Musik Direktor dell’Opernhaus di Zurigo, dove è in programma il suo primo “Ring” wagneriano. Direttore Musicale del Festival di Tsinandali in Georgia dal 2019, Gianandrea Noseda è anche Direttore Ospite Principale della London Symphony Orchestra. Tra il 2007 e il 2018 è stato direttore musicale del Teatro Regio Torino, che ha portato a una nuova dimensione internazionale, caratterizzata da importanti tournée internazionali e da una imponente attività discografica. In riconoscimento della sua attività torinese, ha assunto la carica di direttore emerito della Filarmonica Teatro Regio Torino. Carlos Simon – classe 1986 – è compositore in residenza al Kennedy Center di Washington ed è un ambasciatore culturale ricercato per la nuova musica a livello globale, portavoce della comunità nera e del nuovo pubblico. Nominato ai Grammy Awards nel 2023, è impegnato nella sensibilizzazione sociale e il suo lavoro affronta temi complessi come la migrazione, l’appartenenza e la comunità, in particolare facendo luce sulla tratta transatlantica degli schiavi, sull’epoca di Jim e Jane Crow e sull’ingiustizia che le persone di origine africana devono affrontare tutt’oggi. A proposito del nuovo brano Wake up! Concerto for Orchestra, Simon spiega: “Questo concerto è ispirato alla poesia Awake, Asleep, scritta dal poeta nepalese Rajendra Bhandari. Bhandari avverte del pericolo di essere inconsapevolmente addormentati in un mondo sociale, e di come tuttavia la veglia collettiva fornisca ‘un abbondante raccolto di pensieri’. Il mio obiettivo nello scrivere è di lasciare a chi ascolta la domanda: sto dormendo?”


D’altra parte con il suo stile unico, caustico, Shostakovich nasconde nella Quinta Sinfonia una potente chiamata a guardare la realtà. Luigi Di Fronzo nelle note di sala scrive: “Visto alla rovescia, Shostakovich fu lasciato in vita da un dittatore feroce, ma stupido: inconsapevole di quanto la dimensione epica e celebrativa di non poche partiture (anche per l’immane perorazione di molte sinfonie, in primo luogo la Decima) non fosse che un modo per denunciare il falso ottimismo di quegli anni. E in realtà non celava, nemmeno troppo in profondità, la tragedia dello stalinismo interpretata in modo spietato, grazie all’arma grottesca della satira e al ricorso allo humour corrosivo”. Milano è l’unica tappa italiana, nell’ambito della tournée europea che comprende concerti in Spagna (Barcellona, Madrid e Zaragoza) e Germania (Berlino, Norimberga, Francoforte, Colonia e Amburgo).

Niente da fare per Bertè, “I Megara” all’Eurovision per San Marino

Niente da fare per Bertè, “I Megara” all’Eurovision per San MarinoRoma, 25 feb. (askanews) – All’Eurovision di Malmo, in Svezia, il prossimo maggio, a rappresentare la Repubblica di San Marino ci andrà il gruppo rock spagnolo “I Megara”. La terza edizione del festival Una Voce per San Marino, infatti, è stata vinta da loro con il brano “11.11”.


Seconda “per un soffio” è arrivata Loredana Bertè, grande favorita della vigilia, che con il brano “Pazza” era arrivata settimana al Festival di Sanremo. La serata finale, in diretta tv e web dal Teatro Nuovo di Dogana, è stata presentata da Fabrizio Biggio e Melissa Greta Marchetto e gli artisti sono stati valutati da una giuria presieduta dal compositore e produttore discografico Celso Valli.


Alla finale hanno preso parte otto emergenti e nove big: Bertè, La Rua, Pago, Marcella Bella, i Jalisse tornati in pista con “Il paradiso è qui” dopo l’ospitata a Sanremo e classificati al decimo posto, Aaron Sibley, Aimie Atkinson, Wlady-Corona-Ice Mc-Dj Jad e la cantante blues britannica Dana Gillespie, vincitrice del contest di Casperaki per brani che uniscono la creatività degli artisti alla tecnologia dell’intelligenza artificiale.

Virginia Bocelli debutta al cinema in Usa

Virginia Bocelli debutta al cinema in UsaRoma, 24 feb. (askanews) – Virginia Bocelli, la terzogenita del grande tenore Andrea Bocelli, debutta sul grande schermo. Undici anni, la piccola ha già recitato come attrice in tv due anni fa, apparendo in un piccolo ruolo nella serie “Doc – Nelle tue mani”, ora apparirà anche nel film “Cabrini” in uscita in America l’8 marzo, Giornata internazionale della donna.


Nel cast John Lithgow (vincitore di 6 Emmy Awards, 2 Golden Globe e insignito della Stella sulla Walk of Fame), Giancarlo Giannini, David Morse e Cristiana dell’Anna. La pellicola descrive in dettaglio la vita della famosa missionaria cattolica romana e futura santa Francesca Cabrini e il suo lavoro negli Stati Uniti. Virginia è anche protagonista insieme al padre della colonna sonora del film, con il brano portante ‘Dare To Be’ (Capital/Universal Music), un inno al potere della fede e della perseveranza. La traccia è disponibile da oggi, 23 febbraio, su tutte le piattaforme digitali. Cantante, musicista (è diplomata in pianoforte), ginnasta (è campionessa regionale di ginnastica ritmica), studentessa (fa la seconda media) Virginia è sempre più richiesta a livello internazionale, dove si è fatta amare e apprezzare accompagnando il padre in alcuni dei suoi concerti. Ha debuttato in discografia lo scorso anno nell’album di Natale (con release mondiale) “The Christmas Family” insieme al papà Andrea e al fratello Matteo.

Cinema, “Indelebile”: terminate riprese del film di Simone Valentini

Cinema, “Indelebile”: terminate riprese del film di Simone ValentiniRoma, 24 feb. (askanews) – Terminate le riprese di “Indelebile”, opera prima diretta da Simone Valentini e prodotta da Giovanni Amico e Twister Film. Le riprese, concluse sabato 17 febbraio, si sono svolte interamente in Sicilia, in particolare nella zona di Castelbuono e delle Madonie. Il cast è interamente siciliano e annovera Fabrizio Ferracane e Giulia Dragotto nei ruoli dei protagonisti.


Tra gli altri interpreti figurano Ester Vinci, Miriam Dalmazio, Susanna Piraino, Federica De Cola e Goffredo Maria Bruno. Il film è una produzione di Giovanni Amico e Twister Film, con il sostegno della Sicilia Film Commission e della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. La sceneggiatura è opera di Francesca Scanu, Laura Chiossone, Francesca Tassini e Luca Di Molfetta, basata su un soggetto di Laura Chiossone e Paolo Bernardelli. Il regista Simone Valentini è uno sceneggiatore e regista di diversi spot, programmi e docu per Twister Film dove collabora con il reparto cretivo nello sviluppo di nuovi progetti.