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Cinema, Jolie: l’incontro con Baricco e l’urgenza di “Without Blood”

Cinema, Jolie: l’incontro con Baricco e l’urgenza di “Without Blood”Roma, 24 nov. (askanews) – Angelina Jolie è arrivata al 42esimo Torino Film Festival per presentare in anteprima il suo nuovo film, “Without Blood”, che ha scritto, diretto e prodotto. Con lei c’era anche Alessandro Baricco, dal cui bestseller “Senza sangue” è tratto il film. Lo scrittore le ha consegnato il riconoscimento Stella del Mole con cui il festival l’ha omaggiata, prima dell’anteprima aperta al pubblico.


Jolie ha detto di essere una grande fan di Baricco e del suo modo di scrivere molto cinematografico e di essere rimasta affascinata dal libro letto circa otto anni fa. “Ho ritenuto fosse uno studio sull’umanità, sui rapporti umani e una discussione necessaria più che mai oggi e ho fatto il possibile per adattarlo cercando di essere fedele all’originale; mi sono avvicinata con grande umiltà, ho cercato di ascoltare le pagine e di entrare nella mente di Alessandro Baricco”, ha detto. Il film, girato in Italia, e con protaginisti Salma Hayek Pinault e Demián Bichir, è ambientato in un non luogo, all’indomani di un generico conflitto, ed esplora verità universali sulla guerra, il trauma, la memoria e la guarigione. Secondo l’attrice, alla sua quinta regia, la storia raccontata nel libro “è un viaggio per riflettere sulla complessità dell’essere umano e sulla capacità di ascoltarci. Oggi – ha affermato – il problema è l’incapacità di sederci a una tavolo e trattare e il film aiuta a riflettere sul saper stare insieme”.


Jolie ha detto di interessarsi a storie forti: “Trovo che una persona che ha sofferto di più abbia una maggior comprensione della vita, dell’amore, una maggior profondità, e penso ad esempio alle famiglie di rifugiati; io credo che, chi è stato privato di tante cose, abbia tanto da insegnarci”, ha aggiunto. Rispondendo poi a una domanda sulla violenza contro le donne, in vista della Giornata mondiale il 25 novembre, ha dichiarato: “Non riguarda solo loro, vediamo violenze ogni giorno ma certo le donne e le ragazze sono più esposte a violenze e abusi e la situazione peggiora, guardiamo ad esempio all’Afghanistan”. “La violenza ormai è purtroppo quasi normalizzata – ha detto ancora – vediamo stupri, omicidi, orrori ogni giorno, vorrei smettessimo di parlare come se non sapessimo che è inumano ed è qualcosa che va contrastato a tutti i costi. Sappiamo che è sbagliato ma dobbiamo chiederci come possiamo opporci a coloro che sono così ignoranti e violenti, concentrarci sullo stare insieme, sulla solidarietà e protezione reciproca”.


Alessandro Baricco si è detto onorato dalla scelta di Jolie di fare un film dal suo libro, ha parlato di una piccola “magia” e ha raccontato: “Mi ha scritto una mail, ed è come se ti scrivesse Jessica Rabbit o Topolino, una lettera che forse è il testo più bello su ‘Senza Sangue’ che io abbia mai letto e la conservo gelosamente. Poi mi ha invitata a Los Angeles e mi ha cucinato degli spaghetti non male, abbiamo parlato del libro, e da lì in poi lei è andata per la sua strada. Ho capito che vedeva quello che vedevo io e sarebbe stato tutto semplice”. Per lo scrittere fare un film da questo libro, in modo fedele, è stato un gesto coraggioso. “Confesso – ha concluso – che guardandolo ho provato l’emozione più forte mai provata vedendo un film da un mio libro”.

Cinema, Stone al TFF: Usa come un adolescente arrogante e ignorante

Cinema, Stone al TFF: Usa come un adolescente arrogante e ignoranteTorino, 24 nov. (askanews) – Domenica ricca di star al Torino Film Festival, tra cui Sharon Stone che dopo aver ricevuto il premio Stella della Mole nella serata d’apertura, presenta al pubblico “The Quick and the Dead” (Pronti a morire) di Sam Raimi, nella sezione Zibaldone del festival, film che ha anche prodotto.


Rispondendo a una domanda in conferenza stampa in vista della giornata mondiale contro la violenza sulle donne (il 25 novembre), ha dichiarato che è “importante iniziare a chiedersi chi scegliamo come governanti” con un chiaro riferimento all’attualità e alla politica Usa. “L’Italia ha conosciuto il fascismo, ha vissuto e ha provato cosa vuol dire – ha detto -l’America in questo senso è come un adolescente, un adolescente arrogante e ignorante, non sa cosa vuol dire; gli americani non viaggiano, molti non hanno il passaporto…, vivono nella loro ingenuità. Io voglio dire che il solo modo per affrontare questo problema è aiutarsi a vicenda: le donne devono aiutare le donne, gli uomini per bene devono aiutare e essere consapevoli che molti di loro non sono bravi uomini”, aggiungendo che bisogna smettere di far finta di niente e ricordando che ancora oggi “se per gli uomini il killer numero uno è un attacco di cuore, per le donne purtroppo il killer numero uno è ancora un uomo”. Stone, bellissima ed elegante, arrivata con abito nero e cappotto panna abbinato agli stivali, in attesa di introdurre il film al pubblico ha raccontato quanto si è divertita nelle vesti di produttrice di “Pronti a morire”, oltre che interprete nei panni di una pistolera pronta a tutto, anche perché fu lei a volere fortemente il giovanissimo Leonardo DiCaprio nel cast, accanto a Gene Hackman e Russell Crowe, tra gli altri.


Inoltre, ha parlato del suo grande amore per l’Italia: “Ho iniziato la mia carriera da modella in Italia, a Milano, ho avuto un fidanzato italiano e amo l’Italia, ma chi non la ama ha detto – io torno qui quando posso, ho portato qui i miei figli da piccoli, ho sempre voluto che conoscessero la cultura italiana”. Dalla pandemia l’attrice ha iniziato a coltivare la sua passione per la pittura e ha anticipato che tornerà a Torino anche per esporre le sue opere. Attrice, produttrice, modella, scrittrice e ora anche pittrice, Sharon Stone ha affermato che “al giorno d’oggi in cui abbiamo così tante idee diverse su noi stessi e ci sono così tanti conflitti, credo che la chiave sia comunicare in modo onesto e l’arte è il modo più bello per esprimersi, far arrivare i propri sentimenti ed emozioni. Pensiamo molto a come possiamo cambiare le società capitaliste ma ci dimentichiamo che un tempo c’erano i re, ogni cosa può cambiare se le persone esprimono cosa provano con qualsiasi forma d’arte”.


Infine, Stone ha detto che a fine anni ’90 e primi anni duemila aveva pensato alla regia ma “vedendo tante resistenze per le donne che dirigono film ho sentito che la mia intelligenza era sprecata a cercare di convincere gli studios a farmelo fare”. “C’era resistenza a dare potere alle donne così come al fatto che io potessi avere potere”, ha aggiunto.

Cinema, al TFF primo film di Gianluca Minucci: un monito all’Europa

Cinema, al TFF primo film di Gianluca Minucci: un monito all’EuropaTorino, 24 nov. (askanews) – Presentato in Concorso al 42esimo Torino Film Festival, “Europa Centrale”, opera prima di Gianluca Minucci. Un dramma ambientato nel 1940 che racconta il viaggio in treno di una coppia di comunisti che devono portare a termine una missione segreta affidatagli dal Comintern, nascondendosi dai fascisti. Un film claustrofobico, pervaso da un senso di angoscia, tra tradimenti e atmosfere cupissime, dove la violenza è fisica e psicologica e non c’è umanità.


Il regista, alla sua opera prima, ha detto ad askanews di aver voluto fare questo film quasi come un monito all’Europa di oggi, per mostrare “la pericolosità di aderire a certe ideologie e di perdere qualsiasi occhio critico nei confronti di certe fedi politiche”. Inoltre, ha spiegato Minucci, “volevamo fare un film profondamente diverso, nella forma e nel linguaggio, per la regia espressionista ma anche per la recitazione, l’intento era fare una seduta psicoanalitica personale del Novecento”, ha raccontato. In “Europa Centrale”, i protagonisti, interpretati da Paolo Pierobon, Tommaso Ragno, Catherine Bertoni de Laet, Matilde Vigna, Levente Molnar e Angelica Kazankova, si muovono sempre all’interno di un treno, tra scompartimenti e corridoi, aumentando la sensazione di claustrofobia. Il film è stato girato esclusivamente all’interno del Museo dei Treni di Budapest, in carrozze originali anni ’20 e ’30, dove gli attori vengono ripresi spesso in primo piano e tutto è molto teatrale.


“È un film profondamente mentale, psicotico e paranoide – ha spiegato ancora il regista – era fondamentale stare sui primi piani degli attori”. La colonna sonora originale è stata realizzata da Zbigniew Preisner, famoso per essere uno storico collaboratore del regista Krzysztof Kieslowski. “È un coro che non va solo a commento ma dialoga – ha affermato Minucci – quindi momenti del coro si inframmezzano con le battute degli gli attori, tutto l’impianto è squisitamente teatrale”. Un film che il regista ha raccontato di aver voluto fare per una sua esigenza personale, molto legata all’attualità: “Gli scontri ideologici, le fedi politiche sono purtroppo più forti che mai e credo che il bisogno di fare questo film sia nato dal vivere quotidianamente, anche sulla mia pelle, quello che sta accadendo”.

Cinema, al Torino Film Festival è il giorno di Angelina Jolie

Cinema, al Torino Film Festival è il giorno di Angelina JolieRoma, 24 nov. (askanews) – Al Torino Film Festival oggi è il gran giorno di Angelina Jolie. La superstar statunitense, annunciata all’ultimo momento tra i big di questa 42esima edizione, è attesa per presentare il suo nuovo film da regista “Without Blood”, che ha anche scritto e prodotto.


Il film è tratto da “Senza sangue” di Alessandro Baricco e lo scrittore sarà presente con Jolie alla presentazione ufficiale alle ore 17 al Cinema Ideal di Torino. I biglietti sono andati a ruba in poche ore dalla loro messa in vendita. Jolie è solo una delle tante star arrivate al festival torinese, che ha già visto sfilare tra gli altri Ron Howard, Sharon Stone, Matthew Broderick accompagnato dalla moglie Sarah Jessica Parker e Rosario Dawson.

Cinema, al Torino Film Industry incontro su doppiaggio, IA e sfide

Cinema, al Torino Film Industry incontro su doppiaggio, IA e sfideTorino, 23 nov. (askanews) – Nell’ambito del Torino Film Industry (organizzato in collaborazione con Torino Piemonte Film Commission), al Circolo dei Lettori si è svolto l’incontro “La figura del doppiatore, tra Intelligenza Artificiale, nuove sfide e tradizione” che ha visto protagonista l’ANAD – Associazione Nazionale Attori Doppiatori insieme ad O.D.S. storica società di doppiaggio torinese. Un momento di confronto per interrogarsi su cosa sia il doppiaggio oggi, perché alcuni lo definiscono un mestiere in pericolo nonostante la forte espansione degli ultimi anni, e le nuove sfide e criticità legate all’Intelligenza Artificiale e il machine learning.


Ad animare questo dibattito sono intervenuti tra gli altri Daniele Giuliani, presidente di ANAD e voce italiana di Paura in Inside Out 2 e di Jon Snow de Il Trono di Spade; Ilaria Latini, doppiatrice del canarino Titti nei Looney Tunes e voce di attrici quali Katie Holmes in Dawson’s Creek, Amy Adams in L’uomo d’acciaio, Come d’incanto, Arrival e Hayley Atwell in Captain America e Mission: Impossible – Dead Reckoning; Flavio Aquilone, la voce italiana del Draco Malfoy di Tom Felton nella saga di Harry Potter, di Zac Efron da High School Musical a The Greatest Showman, di Light Yagami nell’anime Death Note. Flavio Aquilone, classe 1990, doppiatore da quando aveva quattro anni ha detto: “Il doppiaggio è un lavoro in continua evoluzione. Gli anni ’80 e ’90 hanno segnato un periodo di passaggio importante perché l’arrivo delle nuove tecnologie ha decretato unaumento significativo della produttività. Quello che prima di faceva in poco tempo è stato velocizzato raggiungendo tecnicamente livelli eccellenti. Allo stesso tempo però la resa artistica del doppiaggio, in alcuni casi, è stata compromessa. Dal 2015, con l’arrivo delle piattaforme di streaming, sono cambiate molte cose – ha proseguito Aquilone è arrivato molto più lavoro per noi doppiatori perché si sono triplicati i clienti, segnando una grande espansione del doppiaggio. Le piattaforme hanno iniziato a editare gli stessi prodotti in tante lingue diverse e, a seconda del Paese, il lavoro veniva fatto in maniera diversa”.


Proprio in questa direzione l’ANAD (nata negli anni ’80 per salvaguardare il mestiere e incentivare la qualificazione professionale) è diventata membro di UVA – United Voice Artists, la prima confederazione mondiale che raccoglie tutte le Associazioni di categoria operanti fuori dall’Italia. “Abbiamo scoperto che ci sono Associazioni gemelle all’ANAD in Paesi dove non pensavamo neppure che si editassero i film” – ha spiegato Aquilone – “e avere un contatto diretto con loro è uno strumento importantissimo perché ci aiuta a capire le differenze strutturali del nostro lavoro in altri luoghi e a creare un fronte comune per trovare soluzioni alle minacce e criticità legate all’AI”. ANAD che ha permesso di rendere concreta la collaborazione con le maggiori Major. Dallo scorso 17 giugno, infatti, gli attori doppiatori hanno un nuovo strumento a salvaguardia della propria voce: la presenza di clausole contrattuali specifiche nelle cessioni diritti prodotte da tutte le Major che tutela i lavoratori dall’utilizzo incontrollato e non concordato delle loro voci.


Ilaria Latini, nel mondo del doppiaggio dall’età di quattro anni, ha riportato l’attenzione sul significato che sta alla base del doppiaggio: “Tradurre un’opera vuol dire accrescerne il valore, vuol dire prendere parte alla sua creazione, riportandola nella propria lingua e nella propria cultura. Noi cerchiamo sempre di rispettare il più possibile quello c’è stato fatto e pensato da chi l’ha creata e dagli stessi attori originali, con un profondo lavoro di creazione ed empatia allo stesso tempo”. L’incontro è entrato poi nel vivo sul tema dell’Intelligenza Artificiale, un argomento che desta molta preoccupazione nel settore e ne chiede con urgenza una regolamentazione a livello mondiale perché il rischio è che il doppiaggio di un film o una serie risulti meno empatico e non riesca a restituire le emozioni in modo credibile. “Il settore del doppiaggio è stato sempre aperto all’evoluzione tecnologica – ha spiegato Daniele Giuliani, presidente di ANAD dal 2020 e anche lui doppiatore da quando era bambino. Noi oggi lavoriamo con il Pro Tools che è uno strumento meraviglioso che consente di fare qualunque cosa con le incisioni dei nostri doppiatori; ma non ci dobbiamo dimenticare che la scelta alla base che determina l’uso di questo strumento è sempre una scelta umana. Con l’ANAD stiamo portando avanti in questi anni un confronto con le Istituzioni italiane ma non solo, un anno fa abbiamo portato queste questioni all’attenzione anche della Commissione europea, perché le Istituzioni sono chiamate a tutelare le forme artistiche – ha proseguito Giuliani”.


“Oggi il vero tema – cha concluso il presidente di ANAD – è che le grandi società pensano che con l’Intelligenza Artificiale possano risparmiare sostituendo il lavoro dei professionisti con il lavoro artificiale. Ma se il pubblico si opponesse a questo uso sbagliato dell’AI sono sicuro che le grandi aziende cambierebbero atteggiamento perché il mercato è fondamentale ed è fortemente influenzato dall’opinione degli spettatori. Quindi il nostro compito è continuare a sensibilizzare il pubblico e far capire che il lavoro umano e artistico hanno un valore che nessun lavoro artificiale potrà mai avere e se ci si innamora di un personaggio di un film o di una serie è anche e soprattutto per alcune piccole sfumature nei suoi movimenti o nella voce, che nessuno strumento digitale sarebbe in grado di riprodurre, perché l’arte è meravigliosa nelle sue imperfezioni”.

Cinema, al 42 TFF presentato “Il corpo”, giallo con Claudia Gerini

Cinema, al 42 TFF presentato “Il corpo”, giallo con Claudia GeriniTorino, 23 nov. (askanews) – Un giallo denso di mistero in cui ogni personaggio sembra aver qualcosa da nascondere e offre un motivo per far dubitare allo spettatore di essere il colpevole. Presentato in anteprima Fuori Concorso al 42esimo Torino Film Festival, “Il Corpo” di Vincenzo Alfieri, che arriverà nelle sale il 28 novembre. Tra ambientazioni cupe, inquadrature particolari, pioggia, rumori e luci spettrali, in una notte l’ispettore interpretato da Giuseppe Battiston deve risolvere il caso della sparizione dall’obitorio del corpo di una’affascinante imprenditrice trovata improvvisamente morta. Tanti potrebbero averla uccisa e avere delle ragioni per far sparire il cadavere, primo tra tutti il marito della donna (Andrea Di Luigi).


Il regista: “Ero sposato da poco quando ho iniziato a parlare del film con il produttore e mi interessava molto indagare le piccole fratture che possono crearsi in un matrimonio, in una chiave dark; a me piace parlare dell’ordinario in chiave straordinaria, attraverso il genere, in questo caso il giallo. Secondo me nella vita non c’è mai un solo binario, il giusto o sbagliato, il bello o il brutto, ci sono tante sfumature e questo film vuole essere un po’ così” ha aggiunto. Nel film Claudia Gerini è la donna di cui sparisce il corpo: “Questa donna eccentrica e a tratti malvagia, imprevedibile che fa cose strane perché è ricca e può comprare tutto e tutti – ha detto l’attrice – c’è tutto un rimando di ambiguità, di diverse nuances di emozioni”.


Anche l’ispettore Battiston si rivela ambiguo e fin dall’inizio sembra avere le idee molto chiare: “È particolare – ha affermato – perché come tutti i personaggi ha un lato oscuro che lo rende particolarmente interessante”. (Il video su www.askanews.it)

Cinema, Ron Howard al 42 TFF: con Eden indago gli istinti più oscuri

Cinema, Ron Howard al 42 TFF: con Eden indago gli istinti più oscuriTorino, 23 nov. (askanews) – Ron Howard ha aperto il 42esimo Torino Film Festival con il suo nuovo film, “Eden”, presentato in anteprima internazionale. La prima al Teatro Regio, è stata preceduta dalla premiazione del regista sul palco che ha ricevuto la Stella della Mole. “È davvero un grande onore essere qui in questa città e ricevere questo premio, ma da regista vedere il mio film proiettato su questo grande schermo e davanti a questo grande pubblico mi rende anche terribilmente nervoso” ha detto.


“Eden”, con un cast stellare che comprende Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Bruhl, Sydney Sweeney è il film che Ron Howard voleva fare da 15 anni. Una storia misteriosa che avvolge l’isola di Floreana alle Galapagos. Qui un medico e filosofo tedesco e la sua compagna si trasferiscono nel ’29 dalla Germania, diventando un modello di sopravvivenza e vita migliore a contatto con la natura, tanto da ispirare un’altra coppia a seguire i loro passi, così come un’audace ed egocentrica baronessa disposta a tutto, con al seguito il suo harem. Ma la convivenza difficile e gli istinti umani hanno la meglio, portando al conflitto senza scrupoli e alla tragedia, trasformando profondamente ogni personaggio. “Quando ho scoperto questa storia ero in vacanza con la mia famiglia e abbiamo iniziato a chiederci cosa avremmo fatto al posto di ogni personaggio – ha raccontato il regista – se avremmo ceduto o meno agli istinti più oscuri e questo è ciò che mi ha attratto della storia”.


Un thriller sulla sopravvivenza che porta a interrogarsi sui lati più oscuri di ognuno, con una natura potente e protagonista. Ron Howard ha raccontato di aver capito dopo la pandemia che era il momento giusto per fare questo film proprio perché era sempre più diffusa tra le persone la voglia di interrogarsi sulla propria vita e rimettere tutto in discussione, chiedendosi in quale direzione si stava andando e se verso un futuro migliore. Inoltre, ha detto, “era per me una sfida capire e comprendere cosa accadesse a ognuno di questi personaggi ed entrare in empatia anche con quelli che commettono cose atroci”.


Il grande regista di capolavori “A Beautiful Mind”, “Apollo 13”, “Il Codice da Vinci” ha affermato che fare un film per lui “è un grande viaggio di scoperta”, anche interiore, e ogni volta cerca di capire quale sia la cosa giusta in quel preciso momento storico e che possa dare delle risposte al pubblico. Infine, parlando del boom dei film sulle piattaforme ha detto: “È un processo inarrestabile, ma i festival mi ricordano quanto sia bello e entusiasmante venire e vedere i film tutti insieme e condividerli”.

Al via la Milan Games Week & Cartoomics 2024

Al via la Milan Games Week & Cartoomics 2024

Milano, 22 nov. (askanews) – A Milano apre le porte da oggi fino al 24 novembre la Milan Games Week & Cartoomics 2024, l’evento che ogni anno porta negli spazi di Fiera Milano (Rho), il meglio del mondo dei videogame, dei fumetti, dei giochi, dei collezionabili, ma anche del cinema, delle serie tv e della musica.


La cultura pop declinata in ogni sua forma è protagonista di eventi, talk, panel e incontri con ospiti nazionali e internazionali che prenderanno vita tra gli stand e sui palchi dei padiglioni 9, 11, 13, 15 e l’Auditorium. Gli appassionati possono scegliere fra Esportshow, il distretto dedicato agli sport elettronici nei padiglioni 13 e 15 e il mondo dei comics e dei manga nei padiglioni 9 e 11, con tutti i grandi nomi fra cui Panini Comics, Edizioni BD, Saldapress, Gigaciao, Star Comics, Bao publishing, Tunuè, Astorina, J-POP Manga, Saldapress, Star Comics.


Ospiti nazionali e internazionali si alternano in appuntamenti, panel e talk show sui vari palchi. Fra i grandi nomi internazionali più attesi Jason Aaron, Hiroyuki Eto, Takahiro Yoshimatsu, Auri Hirao, Bruce Heard, J.P. Ahonen, Bartosz Stzybor. Il Padiglione 11 ospita Electric Town, dove spicca il Nintendo Stage che porterà sul palco i suoi titoli più celebri, giocati assieme celebrità del settore fra cui Mario Kart, con Jeopard17; The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom, con RoundTwo e molti altri.


Grande spazio ai videogiochi nella Gaming Zone (padiglioni 13 e 15). Tante sfide sui titoli del momento e le grandi finali tra i migliori team e pro-player che si alternano sul palco. Non solo: una Freeplay Area realizzata con il supporto di isybank, la banca digitale di Intesa Sanpaolo, è attrezzata con circa 200 postazioni che le attribuiscono il titolo di più grande area mai realizzata in MGWCMX, per giocare gratuitamente ai giochi più recenti. Il quartiere Indie Dungeon è il palcoscenico della creatività Made in Italy, con particolare cura per le realtà indipendenti: con oltre 30 studi presenti, si tratta dell’area indie di MGWCMX più grande di sempre, allestita da sempre in collaborazione con l’associazione di categoria dell’industria dei videogiochi in Italia, IIDEA.


Nell’Auditorium va in scena il “Fantasticon Film Fest”, la seconda edizione del festival dedicato al genere anime, fantasy e horror con una sezione competitiva dedicata ai corti di genere e un evento speciale giovedì 21 novembre con la prima di “The Beast”, in uscita al cinema lo stesso giorno con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, la nuova attesa opera del maestro Bertrand Bonello con protagonisti Léa Seydoux e George MacKay. Il Central Stage è il palcoscenico su cui si terranno alcuni fra gli appuntamenti più attesi, con panel e ospiti del panorama eSport e del videogioco, fra cui anche Shinji Mikami, inventore del capolavoro Resident Evil.

”M – Il Figlio del Secolo”, la serie dal 10 gennaio in esclusiva Sky

”M – Il Figlio del Secolo”, la serie dal 10 gennaio in esclusiva SkyRoma, 22 nov. (askanews) – Debutta già a inizio anno una fra le serie più attese del 2025: da venerdì 10 gennaio arriverà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, come annunciato dal nuovo trailer appena rilasciato, la serie Sky Original “M – Il Figlio del Secolo”, dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale (edito da Bompiani).


Reduce da un’accoglienza calorosissima all’81esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove è stata presentata fuori concorso, la serie in otto episodi diretta da Joe Wright (“L’ora più buia”, “Espiazione”, “Cyrano”) racconta la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere di Benito Mussolini. A interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani, Luca Marinelli, vincitore del David di Donatello, del Nastro d’Argento, della Coppa Volpi a Venezia e del prestigioso Shooting Stars Award al Festival di Berlino. “M – Il Figlio del Secolo” è prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle, in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle e CINECITTÀ S.p.A.. La distribuzione internazionale è di Fremantle.


Come il romanzo di partenza, la serie racconterà la storia di un Paese che si è arreso alla dittatura e la storia di un uomo che è stato capace di rinascere molte volte dalle sue ceneri. Ripercorrerà la Storia dalla fondazione dei Fasci Italiani nel 1919 fino al famigerato discorso di Mussolini in Parlamento nel gennaio del 1925, dopo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti. Offrirà, inoltre, uno spaccato del privato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quelle con la moglie Rachele, con l’amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell’epoca. “M – Il Figlio del Secolo” racconta l’ascesa politica di Mussolini e della sua creatura: il fascismo. Prima un movimento, poi un partito che Mussolini conduce fino al vertice del governo italiano per poi sovvertire la democrazia e instaurare la dittatura.


Attraverso un linguaggio contemporaneo – con Mussolini che rompe la quarta parete e si rivolge direttamente a noi per rivelarci i suoi pensieri più inconfessabili e commentare le svolte della Storia – la serie offre un ritratto originale, “pop”, a tratti pregno di umorismo nero, dell’uomo che, pur avendo tradito ideali, persone e istituzioni, pur essendosi macchiato di atti di violenza inaudita, fece innamorare di sé l’Italia intera, diventandone l’incontrastato Duce. Scritta da Stefano Bises (“Gomorra – La Serie”, “The New Pope”, “ZeroZeroZero”, “Speravo de morì prima”) e Davide Serino (1992, “1993”, “Il Re”, “Esterno Notte”), con soggetto di serie e soggetti di puntata firmati da Stefano Bises, Davide Serino e Antonio Scurati, la serie racconterà gli accadimenti che portarono Mussolini a impossessarsi dell’Italia e a fondare la dittatura in modo storicamente accurato, ampiamente documentato e testimoniato da più fonti.


La colonna sonora è composta da Tom Rowlands, noto anche per essere parte del duo britannico di musica elettronica The Chemical Brothers, tra i pionieri che hanno portato il big beat in prima linea nella cultura pop, scalando le classifiche di tutto il mondo. Pluripremiati, hanno all’attivo 6 Grammy Awards, 1 Brit Award, 1 MTV Europe Music Award e un NMA Award. Accanto a Marinelli nel cast Francesco Russo (Call My Agent – Italia, A classic horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare Rossi; Barbara Chichiarelli (Suburra – La serie, The Good Mothers, Favolacce) nei panni di Margherita Sarfatti; Benedetta Cimatti (Ricordi?, Tina Anselmi – Una vita per la democrazia) in quelli di Donna Rachele; Federico Majorana (Prisma, Favolacce, Padre Pio) interpreta Amerigo Dumini; Lorenzo Zurzolo (EO, Prisma, Baby) è invece Italo Balbo. E ancora Federico Mainardi (Il ritorno di Casanova, Il mammone) che interpreta Albino Volpi; Maurizio Lombardi (The Young Pope, The New Pope, 1992, Ripley) nei panni di Emilio De Bono; Gianmarco Vettori (La Belva, Briganti, Padrenostro) in quelli di Dino Grandi; Gaetano Bruno (Martin Eden, Indivisibili, Il Cacciatore, Doc – Nelle tue mani) che interpreta Giacomo Matteotti; Paolo Pierobon (Rapito, Esterno notte, Qui rido io, 1994) nei panni di Gabriele D’Annunzio; Elena Lietti (Il Miracolo, Anna, Il sol dell’avvenire, Siccità) è Velia Titta, moglie di Giacomo Matteotti; Gianluca Gobbi (Fabrizio De Andrè – Principe Libero) nel ruolo di Cesare Maria de Vecchi; Gabriele Falsetta (Io sono l’amore) in quello di Roberto Farinacci. Vincenzo Nemolato (La chimera, Tutto chiede salvezza, Supersex) interpreta Vittorio Emanuele III.

Fuori “Forbidden road” il nuovo singolo di Robbie Williams

Fuori “Forbidden road” il nuovo singolo di Robbie WilliamsMilano, 22 nov. (askanews) – È in radio da oggi e disponibile in digitale, “Forbidden road”, il nuovo attesissimo singolo di Robbie Williams, estratto dalla soundtrack ufficiale del film omonimo sulla vita dell’artista, “Better Man”, al cinema in Italia dal 1° gennaio 2025. Scritta da Robbie insieme a Freddy Wexler e Sacha Skarbek, “Forbidden Road”, presente alla fine del film, ha un testo riflessivo, unito al suono di una chitarra acustica, che si sviluppa poi in un emozionante crescendo di archi. L’album “Better Man (Original Motion Picture Soundtrack)”, disponibile dal 27 dicembre in digitale e successivamente anche in versione fisica in formato CD, è già in pre-order.


La copertina della colonna sonora riflette il poster del film, ed è un omaggio alla leggendaria cover dell’album di Robbie Williams, “Life Thru a Lens”. L’immagine originale della copertina dell’album è stata scattata dal rinomato fotografo, Andy Earl, autore di oltre 120 indimenticabili cover e interni di album, tra cui quelli di Robbie, Pink Floyd, Johnny Cash, Madonna e Prince. Il film biografico “Better Man” vedrà l’artista ritratto come una scimmia CGI per tutto il film.


Basato sulla storia vera della vita di Robbie e diretto da Michael Gracey (“The Greatest Showman”), il film è raccontato in modo unico dal punto di vista dell’artista, e riesce a catturare il suo noto umorismo e il suo spirito indomabile. Il biopic segue il suo viaggio dall’infanzia all’essere il membro più giovane di una delle boyband più famose di sempre, i Take That, fino ai suoi impareggiabili successi e record come artista solista, affrontando nel mentre le sfide che la fama e il successo possono portare.


Nel preparare il film, il regista Michael Gracey si è concentrato sul fatto che Robbie si riferisse a sé stesso come una scimmia più e più volte. “Robbie diceva cose del tipo: “Sto ballando come una scimmia”. Dopo un po’, ho pensato: “Non sarebbe fantastico rappresentare Robbie come una scimmia nel film?” Perché è Robbie che sta raccontando questa storia, ed è così che vede sé stesso”. La popstar inglese arriverà in Italia con un unico imperdibile appuntamento nel 2025, giovedì 17 luglio allo Stadio Nereo Rocco di Trieste con il tour Robbie Williams Live 2025.


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