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Massimo Giletti torna dopo 7 anni,firmato il contratto

Massimo Giletti torna dopo 7 anni,firmato il contrattoRoma, 25 mar. (askanews) – Dopo sette anni e dopo l’apparizione di fine febbraio alla guida di “La Tv fa 70”, Massimo Giletti torna ufficialmente in Rai. Oggi la firma del contratto che lo legherà alla Rai per la realizzazione di diversi progetti editoriali. “Siamo molto soddisfatti – dicono l’Amministratore Delegato Roberto Sergio e il Direttore Generale Giampaolo Rossi di riaccogliere uno dei volti più influenti della televisione italiana. Bentornato, Massimo, in quella che è stata per tanti anni la tua ‘casa’”.

Gigi D’Agostino torna live il venerdì 21 giugno a Milano

Gigi D’Agostino torna live il venerdì 21 giugno a MilanoMilano, 24 mar. (askanews) – Gigi D’Agostino, IL CAPITANO, padre indiscusso della musica dance, è pronto a fare la storia dell’estate 2024 con una data imperdibile, prodotta da Vivo Concerti, che si terrà a Fiera Milano Live venerdì 21 giugno 2024. Lo show, che darà ufficialmente il via alla stagione estiva, sarà l’occasione per il pubblico di ascoltare live le hit del dj per antonomasia ed essere catapultati nell’universo sonoro di uno dei migliori artisti dance al mondo. I biglietti saranno disponibili online su vivoconcerti.com da venerdì 22 marzo 2024 alle ore 14:00 e in tutti i punti vendita autorizzati da mercoledì 27 marzo 2024 alle ore 14:00. “L’Amour Toujours”, “Bla Bla Bla”, “In My Mind”, “Another Way” e “La Passion” sono solo alcune delle tante canzoni che hanno segnato – e continuano a segnare – intere generazioni di ragazzi che scendono in pista solo per scatenarsi al ritmo delle creazioni di Gigi D’Agostino, ascoltate e riprodotte in tutto il mondo. Artista che vanta una carriera pluritrentennale iniziata a fine anni ’80 quando comincia come deejay nelle note discoteche torinesi, Gigi D’Agostino ha raggiunto in pochi anni il successo non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo, riconosciuto con premi nazionali e internazionali.


Re della musica dance, ma anche innovatore del suono. “Lento Violento” non è solo lo pseudonimo da lui utilizzato dagli anni 90 ma è una vera e propria impronta artistica generazionale, uno degli innumerevoli segni che Gigi D’Agostino ha lasciato nella musica. Lo stile inconfondibile che caratterizza da sempre le sue sonorità si identifica in un iconico andamento lento ma pieno di energia:


“Con questo pseudonimo racconto quello che vedo, quello che sento…un mondo con il battito lento.” Dopo quattro anni lontano dalle scene e dopo essere stato ospite a febbraio al Festival di Sanremo, Gigi D’Agostino è pronto a conquistare il palco dell’estate milanese con la sua consolle, circondato da fan di tutte le età che da sempre hanno le sue canzoni come colonna sonora dei momenti più spensierati della propria gioventù.


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Descrizione generata automaticamente Radio Deejay e Radio m2o sono radio partner dell’evento. L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.

Musica contro la mafia: da Silvestri a Ayane il 25/05 a Selinunte

Musica contro la mafia: da Silvestri a Ayane il 25/05 a SelinunteRoma, 23 mar. (askanews) – Dopo il successo dello scorso anno, torna “A Nome Loro – Musiche e voci per le vittime di mafia”, una lunga maratona musicale (e non solo) che il 25 maggio 2024, nello straordinario scenario del Parco Archeologico di Selinunte, Comune di Castelvetrano, in provincia di Trapani, riunirà alcuni dei più importanti protagonisti della musica italiana, oltre a giornalisti, attivisti e familiari di vittime della mafia. Prodotto dalla neonata associazione “A nome loro” e realizzato con il contributo della Regione Siciliana e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, CGIL, CISL e UIL, Nuovo Imaie, Ebat Trapani, il patrocinio morale della Fondazione Falcone e Libera Sicilia, l’evento ha la direzione artistica di Sade Mangiaracina, è scritto dall’autore Paolo Biamonte e verrà presentato da Francesca Barra, Stefania Renda e Gino Castaldo. Una seconda edizione che intende ribadire con forza, attraverso la vitalità della musica e la bellezza di un luogo dall’immenso patrimonio archeologico, l’esigenza di tenere alta la guardia rispetto al fenomeno mafioso e mantenere vivo il ricordo delle vittime di mafia. Ma che intende anche valorizzare l’estrema ricchezza artistico-culturale di una terra per troppo tempo identificata esclusivamente con le attività del crimine organizzato, grazie alla costruzione di una relazione fra la produzione culturale locale e quella nazionale e internazionale. La Rappresentante di Lista, Malika Ayane, Donatella Rettore, Arisa, Daniele Silvestri, Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Bonnot, Raiz, Simona Molinari, Modena City Ramblers insieme al Coro Do Re Mi composto dai bambini della scuola “Giuseppe Di Matteo” di Castelvetrano, Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Shorty, Giuseppe Anastasi, Andrea Satta dei Têtes de Bois, Franca Masu, Silvia Mezzanotte e Mario Lavezzi sono solo alcuni dei primi artisti annunciati che si esibiranno dal vivo nella parte serale dell’evento. Durante il pomeriggio invece spazio a  una nutrita rappresentanza di musicisti siciliani. Sul palco, a portare la loro testimonianza di impegno e di memoria,  saliranno inoltre attrici e attori come Dajana Roncione, Donatella Finocchiaro, Luigi Lo Cascio, Paolo Briguglia, Fabrizio Ferracane e I Sansoni. Interverranno i rappresentanti di Addiopizzo, il giornalista Lirio Abbate e alcuni familiari di vittime di mafia come Salvatore e Emilia Catalano, Rosa Maria Vento, Fina Valenti e Giovanni Montinaro. Nata lo scorso anno da un’idea della pianista jazz Sade Mangiaracina qualche settimana dopo la cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro la prima edizione della manifestazione è stata organizzata nel febbraio 2023 in modo estemporaneo, sull’onda emotiva del successo riportato dalle forze dell’ordine. “Il 16 gennaio 2023 è una data che ha cambiato la narrazione della Sicilia, anzi dell’Italia intera e ha cambiato me in quanto cittadina Castelvetranese. Ho subito desiderato festeggiare, soprattutto non solo l’arresto di un latitante, ultimo degli stragisti, ma ho sentito in maniera prepotente l’esigenza di ricordare tutte le vittime di mafia e tutte le persone che lottano da troppo tempo contro tutte le mafie. In quei giorni successivi all’arresto si parlava, attraverso giornali e telegiornali, soltanto di quanti covi avesse o di quanti “cimeli” di vario tipo vi fossero all’interno; nessuno parlava delle decine e decine di persone che per mano sua o di mandanti avevano perso la vita dagli anni ottanta a questa parte. Lì ho iniziato a fare telefonate ad amici che come me sono di quel territorio per organizzare un evento che fosse grande e pieno di musica e parole contro tutto quello che Messina Denaro rappresentava” racconta la Direttrice Artistica, che aggiunge: “in pochi giorni è successo un miracolo e il 24 febbraio siamo riusciti a portare al Parco Archeologico di Selinunte tantissimi artisti sul palco, la Rai, giornalisti, molte famiglie delle vittime di mafia, rappresentanti delle forze dell’ordine che hanno partecipato alla cattura di MMD e sotto il palco 4000 persone”. Poi la creazione dell’omonima associazione, di cui a oggi fanno parte, oltre alla Direttrice stessa: la cantautrice pop-jazz Simona Molinari, Dario Mangiaracina, musicista e co-fondatore di La Rappresentante di Lista, Franco D’Aniello musicista e co-fondatore dei Modena City Ramblers,  il cantautore Giuseppe Anastasi, la manager musicale Stefania Conte, l’esperto di comunicazione Flavio Leone, i giornalisti Patrizia Vivona e Max Firreri; e, infine, il responsabile delle attività educative della Fondazione Falcone Turi Benintende. Il secondo passo, la decisione di spostare l’evento nell’area antistante al meraviglioso Tempio di Hera (stile dorico, V sec A.C.) in grado di accogliere oltre 15.000 persone e di riprogrammarlo nella settimana di commemorazioni della Strage di Capaci.

Musica/Morto il pianista Maurizio Pollini. Il maestro aveva 82 anni

Musica/Morto il pianista Maurizio Pollini. Il maestro aveva 82 anniRoma, 23 mar. (askanews) – Si è spento, all’età di 82 anni, il pianista Maurizio Pollini. Ne da notizia il Teatro alla Scala di Milano che ricorda “uno dei grandi musicisti del nostro tempo e un riferimento fondamentale nella vita artistica del Teatro per oltre cinquant’anni”. Il Sovrintendente Dominique Meyer, il Direttore Musicale Riccardo Chailly, i professori dell’Orchestra e i lavoratori scaligeri “sono accanto alla moglie Marilisa, al figlio Daniele e a tutta la famiglia”.


Allievo di Carlo Lonati e Carlo Vidusso, “protagonista assoluto della scena concertistica internazionale fin dalla vittoria, diciottenne, al concorso Chopin di Varsavia nel 1960, Pollini è stato un interprete capace di rivoluzionare la percezione di autori come Chopin, Debussy e lo stesso Beethoven e promuovere con infaticabile dedizione l’ascolto delle avanguardie storiche, sopra a tutti Schönberg, e della musica d’oggi”, scrive il Teatro sul suo sito, ricordando Pollini, sottolineando che “accanto alla sua grandezza di strumentista resta fondamentale la sua testimonianza sul ruolo stesso della musica, intesa come componente essenziale della cultura e della vita civile e come strumento di trasformazione della società”. Dal debutto l’11 ottobre 1958 all’ultimo recital il 13 febbraio 2023 Pollini ha suonato alla Scala 168 volte – ricorda ancora il Teatro, ricordando con affetto il musicista scomparso – cui si aggiungono gli incontri con gli studenti e le partecipazioni a giurie e convegni. Dopo i primi concerti diretti da Thomas Schippers e Sergiu Celibidache, con la serata del 23 ottobre 1969 prende avvio la collaborazione con Claudio Abbado, destinata a segnare la storia dell’interpretazione ma anche la storia culturale della città di Milano. Il comune impegno per allargare il repertorio, in particolare alla seconda scuola di Vienna e alla nuova musica si coniuga ad un eguale impegno ad allargare le platee in linea con l’impostazione di Paolo Grassi che in quegli anni sviluppava nuove politiche per coinvolgere tutta la città nelle attività del Teatro. Fondamentali anche le collaborazioni con Riccardo Muti e poi con Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, ma nel corso dei decenni si ricordano anche concerti con Carlo Maria Giulini Pierre Boulez e Zubin Mehta. Al rapporto costruito negli anni con i musicisti scaligeri, sia in veste di Orchestra della Scala sia soprattutto in veste di Filarmonica, si aggiungono le apparizioni con grandi orchestre come i Wiener Philharmoniker (con Abbado) e il Gewandhausorchester di Lipsia (con Chailly) e numerose compagini dedicate alla musica d’oggi, in particolare nei “Cicli Pollini” promossi da Stéphane Lissner: l’Ensemble Intercontemporain, il Klangforum Wien, la Musikfabrik Köln, l’Experimentalstudio SWR. Nel campo della musica da camera lo ricordiamo in particolare accanto a Salvatore Accardo, Toby Hoffmann, Margaret Batjer e Rocco Filippini. Ma al centro dell’ininterrotta presenza scaligera di Maurizio Pollini ci sono soprattutto i recital: dallo storico ciclo con le 32 sonate di Beethoven nel 1995 al sempre attesissimo concerto annuale in cui ricorrevano le stelle fisse del suo universo musicale: oltre ad alcune occasioni bachiane, Beethoven, Brahms, Chopin, Debussy, Schönberg, e Nono. E “lo aspettavamo di nuovo il prossimo 20 ottobre”.


(Foto Teatro Alla Scala)

Torna “Trame Sonore” la Woodstock della Musica d’arte dal mondo

Torna “Trame Sonore” la Woodstock della Musica d’arte dal mondoRoma, 22 mar. (askanews) – Il più grande meeting di musica strumentale d’Europa, l’unica Woodstock della musica d’arte nell’arte ritorna a far danzare gli affreschi, le prospettive architettoniche di Mantova in un gioioso esperimento sociale e culturale: 250 artisti, 140 concerti, 12 trame per 5 giorni e 5 notti di pura felicità a cui prendono parte straordinari musicisti con l’Orchestra da Camera di Mantova nel ruolo di complesso residente.


Ben 16 ore al giorno di eventi a ciclo continuo dal primo mattino a tarda sera in 30 diverse location d’arte: Palazzo Ducale, Palazzo Te, Palazzo Castiglioni, Rotonda di S. Lorenzo, Teatro Bibiena, Santa Barbara, Palazzo D’Arco, Biblioteca Teresiana e ancora dimore storiche private, piazze, vicoli e chiostri. Per una full immersion nel Bello con modalità d’offerta e fruizione innovative, per avvicinare tutti alla Classica. Da 12 anni l’anima di Trame Sonore non cambia, fedele ad una linea che si è dimostrata irripetibile in altri luoghi o con altri team creativi: nessuna concessione al routinario cliché dello star system, bensì altissima qualità complessiva per un happening corale dove anche le grandi eccellenze internazionali si mettono in gioco in modo orizzontale, sperimentando formazioni e repertori inediti, portando in scena nuovi volti e nuove soluzioni. Ciò che ogni anno, invece, si rinnova è l’ordito delle trame sonore che avvolgono la città, gli appassionati, gli operatori di settore e i turisti che giungono da ogni dove, conducendoli per infiniti sentieri d’ascolto.


L’edizione alle porte propone gli esiti di una prima provvisoria (ri)definizione del ‘metodo Trame Sonore’: ne deriva una programmazione che cerca di fare il punto sui precedenti undici anni di sperimentazioni, raccogliendone i frutti migliori, come le irripetibili combinazioni di musicisti dal mondo, i dialoghi in musica fra i cameristi dell’Orchestra residente e i solisti del panorama internazionale, la ricerca di una convergenza perfetta di location e repertori. A Trame Sonore 2024 ogni concerto viene trattato come un’avventura unica di scoperta del messaggio universale della musica, per ogni programma musicale si mette in atto una ricerca mirata dei partner e delle acustiche congeniali. Ne deriva un approccio progettuale al limite dello spericolato, se applicato a 140 concerti, ma che innesca l’esplosiva creatività degli artisti coinvolti ed enfatizza il contributo delle location alla congiunta promozione di musica d’arte e patrimonio artistico della città. Uno sguardo che cerca la sintesi, per rendere sempre più evidenti l’approccio divulgativo, la ricerca della sostenibilità ambientale, la cura nei confronti del futuro del settore, di cui Trame Sonore rappresenta esempio raro di networking.


All’interno di questo sconfinato arazzo sonoro trovano collocazione infinite unicità e inedite combinazioni di talenti. Una tesi forte percorre il progetto di questo programma artistico: la musica da camera come generatore inesauribile di incontri. Perché Trame Sonore 2024 è un festival d’incontri. Già uno sguardo al fitto programma dell’Artist in Residence, a cui è dedicata una specifica trama (Sulle tracce dell’Artist in Residence), ne dà la misura: Alexander Lonquich vestirà i panni del solista, del direttore, del camerista e del divulgatore, lavorando ora con il Quartetto Indaco (Schumann, op. 44), ora con il Quartetto Kuss (Korngold, op. 15), ora con uno dei massimi interpreti della liederistica schubertiana, Mark Padmore (per quello che si annuncia come un memorabile Schwanengesang), ora con l’Orchestra da Camera di Mantova (Chopin, Concerto n. 2). Innumerevoli anche gli intrecci fra i grandi affezionati del festival – tra cui Nurit Stark, Marco Rizzi, Andrea Lucchesini, Giovanni Gnocchi, Gemma Bertagnolli, Roberto Prosseda, Danusha Waskiewicz, Jennifer Stumm, Antonio Ballista, Pietro Roffi – che non perderanno occasione di sperimentare nuove collaborazioni tra loro e con musicisti che per la prima volta approdano a Mantova, come Kirill Troussov, Alexandra Troussova, Natalie Clein, Ying Li, Veriko Tchumburidze. L’Orchestra da Camera di Mantova si mostra quanto mai prima nella sua natura di ensemble fondato sulla fusione di ottimi cameristi, lasciando ampio spazio ai suoi musicisti in programmi diffusi lungo tutto il cartellone, aprendo a programmi con ospiti: ecco allora i concerti per pianoforte di Mozart in versione per quintetto d’archi, che vedono come solisti Andrea Bacchetti e Luca Ciammarughi; il Settimino di Ravel in una metamorfica versione col pianoforte di Alessandro Stella; l’Ottetto di Schubert in compagnia di Giovanni Guzzo, Mirijam Contzen, Anna Serova e Dorukhan Doruk. Così assumono diverso significato anche le quattro serate in cui l’Orchestra da Camera di Mantova s’esibirà con Tai Murray, Mark Padmore, Giovanni Sollima e concluderà con Alexander Lonquich. Tra gli altri grandi nomi attesi: Quartetto Prometeo, Silvia Chiesa, Javier Comesana Barrera, Quartetto Avetis, Clarissa Bevilacqua, Maurizio Baglini, Maya Oganyan, gli Ensemble Zefiro, Diderot e Micrologus. Anche l’impianto delle trame riflette l’approccio sistemico adottato. Due in particolare quelle inedite. La prima, Metamorfosi, nasce su sollecitazione del tema cui s’ispira la stagione espositiva e di eventi di Fondazione Palazzo Te e indaga quel fiume carsico di metamorfosi musicali che attraverso trascrizioni, arrangiamenti, citazioni, variazioni, omaggi, nei secoli porta a noi musiche eterne in tutta la loro potenziale mutevolezza di forme e di modi. La seconda avanza una piccola provocazione. Con Puccini: Love or Hate? Trame Sonore, festival cameristico, nell’anno del centenario, offre un approccio alternativo a quello della grande narrazione. La musica di Puccini si confronta con il clima culturale italiano del suo tempo, non sempre a lui favorevole. Alcune trame trovano, invece, conferma. Come Looking Forward, dedicata alla riflessione sul futuro della musica d’arte, che però non manca di rinnovarsi, andando ad articolarsi in 7 azioni mirate (la tradizionale Tavola Rotonda per operatori del settore, coordinata da Angelo Foletto, la Masterclass di Alfred Brendel, quest’anno con il Quartetto Malion, lo Youth Chamber Music Contest & Meeting, concorso e momento di incontro per cameristi under 18, Scuola sonora, percorso d’avvicinamento alla musica da camera per studenti delle scuole secondarie, ZigZago, caccia al tesoro musicale attraverso la città, e Scouting, volto a individuare giovani talenti e nuove formazioni cameristiche).


La trama si arricchirà di Made in Oficina OCM, progetto finanziato da SIAE e dedicato a giovanissimi cameristi under 30, che esplora nuove modalità di fruizione con concerti pensati per un pubblico coetaneo, nella piena libertà di assistere al concerto in modalità d’ascolto freestyle, quasi un invito alla danza, seguiti da momenti conviviali che portano artisti e fruitori a interfacciarsi e dialogare in piena informalità. Tra le trame storiche dell’oceanico happening musicale di Mantova tornano, quindi, Un Caffè con, nel Giardino di Palazzo Castiglioni, Fiumi Barocchi a Palazzo Ducale, L’Eco Di Monteverdi nella Basilica di Santa Barbara (ove operò il Divino Claudio e dove risuona l’Organo Antegnati), Casa Mozart a Palazzo D’Arco, Wunderkammer, Sulle Tracce dell’Artist in Residence e Hausmusik, diffusa su 9 dimore storiche e salotti privati della città, Solo e ‘Round Midnight (con il suo tradizionale elisir della buona notte) alla Rotonda di San Lorenzo. Trame Sonore è un’impresa corale anche in termini organizzativi e di sostenibilità. Oficina OCM – centro di produzione musicale a spiccata componente divulgativa che raccoglie la quarantennale esperienza dell’Orchestra da Camera di Mantova ed è organismo riconosciuto da Regione Lombardia – realizza l’edizione 2024 del festival in partenariato con Comune di Mantova e Direzione del Complesso Museale di Palazzo Ducale Mantova. Si avvale della collaborazione di una rete di realtà del territorio: Fondazione Palazzo Te, Prefettura di Mantova, Diocesi di Mantova, Fondazione Palazzo D’Arco, Associazione Monumenti Domenicani Mantova, TCI Mantova, Conservatorio “Lucio Campiani”, Galleria Corraini, Alkemica, Biblioteca Teresiana, Studio 81, i Palazzi, Castiglioni Plattis, Agnelli Sessi, Beccaguti-Cavriani, Cantoni-Marca, Panzera, Costa e Casa del Pittore, Nuova Scuola di Musica di Mantova. Ministero della Cultura, Comune di Mantova, Camera di Commercio di Mantova, Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Mantovana, Fondazione Cariverona, Fondazione Banca Agricola Mantovana, Gruppo Tea, Intesa Sanpaolo, Confindustria Mantova, Unical, Staff spa e la cordata di aziende che aderiscono alla Corporate Membership Oficina OCM (Marcegaglia, Truzzi, Pusterla, Levoni, T.consulT, Belleli, Rampi, Euroconsulting, Suono Vivo, Oneida) sono i sostenitori che a oggi hanno confermato il proprio contributo all’edizione.

Esce oggi il nuovo singolo degli I Hate my Village

Esce oggi il nuovo singolo degli I Hate my VillageRoma, 21 mar. (askanews) – Esce oggi, giovedì 21 marzo, Water Tanks, il nuovo singolo degli I Hate My Village per Locomotiv Records. Una canzone che segna l’atteso ritorno della super band più amata della scena indipendente italiana, prima anticipazione del nuovo album in arrivo in primavera. Water Tanks surfa con brillante, selvatica e imprevedibile sfacciataggine creativa sulla scia tracciata dai precedenti lavori del gruppo, formato da quattro protagonisti assoluti della nostra musica “diversa”: Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena).


Dall’unione delle loro personalità artistiche e delle loro passioni – in primis quella per il mondo della musica africana che ha avvicinato Viterbini e Rondanini dando il la al progetto, nel 2018 – sgorga ancora una volta un brano dal sound inconfondibile e travolgente, dall’architettura musicale libertaria e contaminata, che respira i suoni dell’Africa e li sprigiona in vortici di note e parole, tra visioni d’oltremare e strani segnali remoti. Il riff e l’andamento ritmico di Water Tanks sgrammaticano l’highlife, genere musicale ghanese dal sapore jazzato da cui parte l’ispirazione del pezzo. Il brano ci è arrivato addosso, un po’ come piace fare al futuro. Racconta Adriano Viterbini. Durante una jam pseudoafrobeat squinternata e insolita, tra una data e l’altra del nostro primo tour, abbiamo registrato la composizione su nastro e nel tempo l’abbiamo conclusa in digitale. È una musica leggermente ottimista e allucinata, in degrado inarrestabile.


Venerdì 22 marzo esce anche il video di Water Tanks, ideato e girato da Donato Sansone, regista e animatore riconosciuto e apprezzato a livello nazionale e internazionale. Lavorato in un unico piano sequenza, senza narrazione né intenti concettuali, il video è un viaggio visivo psichedelico in cui la camera attraversa la band in un gioco di compenetrazioni, attraversamenti spaziali e forme surreali, in un loop macchinoso che ben rappresenta l’incontenibile disordine della band che, come un formicaio, non è la somma di più persone ma è essa stessa l’unico essere vivente, che non muore mai. Gli I Hate My Village si preparano anche a tornare in concerto sui palchi di tutta Italia. Le prime due occasioni per ascoltare dal vivo il nuovo album saranno il 22 e 23 maggio al Locomotiv, il live club della loro nuova etichetta, in occasione di Express Festival.

Ditonellapiaga esce col nuovo singolo Mary

Ditonellapiaga esce col nuovo singolo MaryMilano, 21 mar. (askanews) – Ditonellapiaga aggiunge un ulteriore tassello al mosaico sonoro del suo prossimo progetto discografico: Mary è il nuovo singolo fuori per BMG/Dischi Belli da domani, venerdì 22 marzo, in digitale e in radio dalla prossima settimana.


Mary apre ufficialmente le porte a Flash, il nuovo album di Ditonellapiaga in uscita venerdì 10 maggio per BMG/Dischi Belli e da oggi disponibile in preorder. A distanza di due anni dall’album d’esordio Camouflage, FLASH si presenta come una totalizzante immersione nell’anima camaleontica di Margherita che, sulla scia di melodie catchy e intime ballad, offre autentiche miscellanee di vita quotidiana. Il nuovo progetto discografico di Ditonellapiaga, che include i singoli già editi Fossi come te e È tutto vero, sarà disponibile in tre esclusivi formati: Vinile Deluxe Edition (Edizione limitata Colorata e Numerata – 180gr), Vinile Nero (180gr) e CD.


Un pulsante soundscape dance impreziosito da martellanti pills pop fa da sfondo all’avvincente avventura di Mary: in lei, sedicenne timidamente vanitosa con la passione per la cosmologia sin dalla tenera età, l’irrefrenabile curiosità di esplorare l’universo si fonde con il desiderio di abbandonarsi alla libido e fare per la prima volta l’amore. Brano dal sapore cantautorale disponibile in presave, Mary è punto d’incontro tra le vibes innovative e istrioniche di Ditonellapiaga e la penna visionaria de La Rappresentante di Lista: “Con Veronica e Dario abbiamo scritto Mary in un caldo giorno di fine aprile a Palermo. Ero entrata in studio con l’idea di scrivere un brano su una ragazza che desiderava andare nello spazio, ma durante la finalizzazione del ritornello, proprio nel momento in cui non riuscivamo a trovare le parole giuste, ci è venuto spontaneo giocare con il testo, inventando frasi e qualche assurdità: tra queste il fatto che Mary, più che di andare nello spazio, avesse voglia di fare l’amore. Rileggendo il testo ci siamo resi conto della bellissima metafora che si era venuta a creare in maniera assolutamente ingenua e involontaria. Da quel momento in poi abbiamo proseguito la scrittura con questa doppia narrazione e ci siamo divertiti moltissimo. Lavorare con Dario e Veronica è davvero travolgente: quel giorno in studio c’era un via vai di musicisti, amici, parenti, tutti coinvolti nel dare un piccolo contributo alla scrittura della pazza storia di “Mary” – racconta Margherita.


Per assaporare al meglio tutte le sfumature musicali di Margherita Carducci – in arte Ditonellapiaga, due imperdibili appuntamenti live: il 15 maggio a Roma @Largo Venue con uno show prodotto da Magellano Concerti (maggiori info sul sito di Magellano Concerti) e il 25 maggio sul palco del MI AMI Festival 2024 al Circolo Magnolia (biglietti disponibili su Dice).

Diodato esce con “Ho acceso un fuoco” e celebra la dimensione live

Diodato esce con “Ho acceso un fuoco” e celebra la dimensione liveMilano, 21 mar. (askanews) – Esce il 19 aprile “Ho acceso un fuoco” (Carosello Records), il nuovo progetto discografico di Diodato che racchiude e celebra la dimensione live. L’album, prodotto da Tommaso Colliva, contiene alcuni pezzi già editi del suo repertorio tra cui “Ti muovi”, brano con cui il cantautore ha partecipato alla 74° Edizione del Festival di Sanremo. Il disco è disponibile in pre-order.


“Ho acceso un fuoco” è un disco unico nel suo genere perché rappresenta un corpo vivo capace di trasportare l’ascoltatore in un potentissimo flusso di vibrazioni emozionali. Registrato in presa diretta presso lo storico studio Officine Meccaniche di Milano, riesce a trasmettere tutto il calore del live e a cristallizzare in sé tutte le emozioni e l’energia raccolta in centinaia di concerti in giro per il mondo. Dieci musicisti che si conoscono da anni e che dialogano sulle note di quelle canzoni che più di altre hanno subito una trasformazione radicale grazie all’esperienza dei concerti.


Da sempre momento di libertà e condivisione in cui migliaia di anime vibrano all’unisono creando un’atmosfera magica, l’incontro dal vivo con il pubblico rappresenta per Diodato un atto di liberazione, di sperimentazione musicale e umana, un rito che permette di abbattere le barriere e di spostare i propri confini, uscendo dall’esperienza sempre più spiritualmente arricchiti e consapevoli. Questo album è una fotografia scattata in questo esatto momento a un cantautore sempre in viaggio e che utilizza la musica e l’incontro dal vivo per provare a definire e amplificare le sensazioni e le emozioni che rendono unica questa esperienza vitale. “Ho voluto fare un’esperienza inversa riportando in studio di registrazione ciò che ho raccolto con i miei compagni di viaggio in questi anni di concerti. È stata una sfida che ho lanciato anche a me stesso: provare a perdere il controllo, ad abbandonarmi il più possibile al flusso emotivo proprio come faccio nei live, ma questa volta all’interno di uno studio di registrazione. Ho accettato l’imprevedibile, l’imperfezione, suonando la chitarra mentre cantavo, con dieci musicisti e strumenti che suonavano insieme e vibravano nell’aria e nel corpo. Provare a cogliere un momento unico, irripetibile, il movimento di un corpo vivo fino a sentire il suono e il calore del suo cuore infuocato” – afferma Diodato.


“Ho acceso un fuoco” racchiude delle tappe musicali fondamentali della carriera di Diodato, partendo dalle origini con brani come “Ma che vuoi”, “Mi fai morire” e “Ubriaco” (2014 – “E forse sono pazzo”), passando per “Mi si scioglie la bocca” e “Cosa siamo diventati” (2017 – “Cosa siamo diventati”) fino ai pezzi più recenti come “Ci vorrebbe un miracolo” (2023 – “Così speciale”) e “Ti muovi”. Nell’album sono presenti anche le cover di “Amore che vieni, amore che vai”, brano di Fabrizio De Andrè che il cantautore ha interpretato con Jack Savoretti durante la serata dei duetti al Festival di Sanremo e una rivisitazione di “Cucurrucucú paloma”, canzone scritta dal cantautore messicano Tomás Méndez nel 1954. L’album è stato arrangiato dallo stesso Diodato e dalla band composta da: Rodrigo D’Erasmo (violino, percussioni e cori), Alessandro Commisso (batteria e percussioni), Roberto Dragonetti (basso), Simona Norato (tastiere, chitarra elettrica e cori), Andrea Bianchi di Castelbianco (chitarre e cori), Lorenzo di Blasi (pianoforte, tastiere e cori), Lorenzo Manfredini (trombone), Beppe Scardino (sax baritono e flauto), Stefano Piri Colosimo (tromba e flicorno) e con la partecipazione di Roy Paci che ha curato, insieme a Beppe Scardino, l’arrangiamento dei fiati in “Ubriaco”.


“Ho acceso un fuoco” (Carosello Records) è disponibile in formato CD standard, CD autografato – in esclusiva sullo store Sony Music – e vinile autografato. A gennaio 2024 Diodato ha vinto il Rockol award per il miglior album con “Così speciale” e il Ciak d’Oro per la categoria “Miglior canzone originale” con il brano “La mia terra”, parte della colonna sonora del film Palazzina Laf, diretto da Michele Riondino con cui condivide la direzione artistica dell’Uno Maggio Taranto Libero e Pensante. Questo autunno Diodato sarà in tour nei teatri: prodotto e organizzato da Magellano Concerti, partirà il 28 settembre da Grosseto (Teatro Moderno – Data zero), per poi proseguire il 1 ottobre a Bari (SOLD OUT – Teatro Petruzzelli), il 2 ottobre a Lecce (Teatro Politeama), il 5 ottobre a Mestre (SOLD OUT – VE, Teatro Toniolo), il 6 ottobre a Milano (Teatro Arcimboldi), il 9 ottobre a Roma (Auditorium Parco Della Musica), l’11 ottobre a Napoli (Teatro Augusteo), il 18 ottobre a Civitanova Marche (Teatro Rossini), il 19 ottobre a Pescara (Teatro Massimo), il 20 ottobre ad Assisi (Teatro Lyrick), il 23 ottobre a Palermo (Teatro Golden), il 24 ottobre a Catania (Teatro Metropolitan), il 26 ottobre a Rende (CS, Teatro Garden), il 29 ottobre a Firenze (Teatro Verdi), il 30 ottobre a Bologna (Europaditorium), il 31 ottobre a Schio (VI, Teatro Astra), il 14 novembre a Torino (Teatro Colosseo), il 16 novembre a Mantova (Teatro Sociale) e il 17 novembre a Trento (Auditorium Santa Chiara). Gli ultimi appuntamenti si terranno il 25 novembre a Genova (Teatro Politeama Genovese) e il 27 novembre a Parma (Teatro Regio). I biglietti sono disponibili su Ticketone e sui circuiti di vendita abituali: https://www.ticketone.it/artist/diodato/;https://www.magellanoconcerti.it/tour/119/diodato-nei-teatri. Per info: www.magellanoconcerti.it

Fuori stanotte il nuovo singolo di Geolier insieme a Ultimo

Fuori stanotte il nuovo singolo di Geolier insieme a UltimoMilano, 21 mar. (askanews) – Due icone dell’attuale panorama musicale italiano, due top player nel loro genere, capaci di collezionare un successo dopo l’altro: fuori stasera un’ora dopo la mezzanotte “L’Ultima poesia” (Warner Music Italy), il nuovo singolo di Geolier, che lo vede insieme a ULTIMO, per una collaborazione inedita dal risultato straordinario.


In quello che sembra essere il sequel naturale di “I P’ ME, TU P’ TE”, il flow di Geolier traina l’anima cantautorale di Ultimo, tanto da portarlo a registrare la sua voce per la prima volta in napoletano, omaggiando così la città che il cantautore romano ha più volte definito la sua seconda casa, Napoli. Quello che ne deriva è una canzone il cui risultato non poteva che essere straordinario. Un brano intenso, figlio di un’amicizia e di una grande stima reciproca – che ha visto gli artisti negli ultimi anni incontrarsi spesso tra Roma e Napoli -, ma anche da una richiesta costante che arriva dalle fanbase di entrambi. Un feat inedito, in cantiere già dallo scorso autunno, che segna una nuova collaborazione di Ultimo con un artista italiano dopo a 6 anni. È atteso dai media da maggio dell’anno scorso, quando – come successo di nuovo nelle ultime settimane – vociferavano di una possibile hit in arrivo, avendoli visti insieme a Napoli.


La traccia potentissima, prodotta da Takagi & Ketra, fonde due mondi diversi, ma mai così complementari. I due artisti si contaminano, nella melodia così come nelle parole, per un brano che narra della fine di un amore senza cui però non si riesce a stare. L’annuncio di “L’Ultima poesia” arriva a pochi giorni da quello del terzo sold out di Geolier allo Stadio Diego Armando Maradona, nel corso di una festa lunga 3 giorni a Napoli e per Napoli. Il tour di Geolier, prodotto da Magellano Concerti, lo vedrà esordire live il 15 giugno allo Stadio di Messina, per poi approdare il 21, 22 e 23 giugno allo Stadio di Napoli e continuare fino al 16 agosto al Red Valley, passando dal Rock In Roma (28 giugno), Nosound Fest a Servigliano (29 giugno), Lucca Summer Festival (5 luglio), Fiera Milano Live (6 luglio) Sonic Park a Stupinigi TO (12 luglio) e Oversound Music Festival a Gallipoli (12 agosto).


Info su www.magellanoconcerti.it.

A Claudio Baglioni l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce

A Claudio Baglioni l’onorificenza di Cavaliere di Gran CroceMilano, 21 mar. (askanews) – Cavaliere di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica – primo tra gli Ordini cavallereschi nazionali – è la più alta e importante onorificenza concessa e conferita dal Presidente della Repubblica a Claudio Baglioni, per benemerenze acquisite in campo artistico, professionale, sociale e umanitario.


In ben sessant’anni di prestigiosa carriera, grazie a un linguaggio sempre ispirato, poetico, intenso – sia nella musica che nelle liriche – Baglioni è divenuto interprete e portavoce, tra i più raffinati e amati, di importanti valori morali, umani, civili e sociali, riuscendo a coinvolgere, far riflettere e appassionare generazioni, culture e visioni esistenziali talvolta profondamente diverse tra loro. Una testimonianza particolarmente significativa di valori fondamentali quali l’amore, la libertà, la dignità e l’inviolabilità della persona umana, i diritti civili, l’integrazione – unica risposta efficace alla ferale incultura della disintegrazione – lo spirito europeista – testimonianza culminata in un concerto esclusivo tenuto davanti al Parlamento Europeo, riunito in seduta plenaria – la solidarietà – attraverso la partecipazione a tutte le più importanti iniziative nazionali e internazionali – e la pace, più volte pubblicamente testimoniata e invocata in molti, appassionati, interventi autografi sulle pagine dei principali organi di informazione del nostro Paese.