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Julio Velasco, la leggenda che non si prende troppo sul serio

Julio Velasco, la leggenda che non si prende troppo sul serioParigi, 2 ago. (askanews) – “Quello di cui abbiamo bisogno è che la motivazione non diventi ansia. L’obbligo di vincere è una brutta bestia, io vorrei evitare che ci si creda in obbligo di vincere; la fiducia sì, la fiducia è importante. L’ho detto alle ragazze, e l’ho dimostrato con delle cose concrete: ho organizzato le vacanze dopo le finale, che se poi non ci arriviamo è un casino, perché ho prenotato gli alberghi, e non posso dire vengo in vacanza una settimana prima. E la seconda cosa è che la mia famiglia viene qui a partire dai quarti di finale. Più fiducia di così…”. Julio Velasco, ct della nazionale azzurra di pallavolo femminile, parla in modo diretto, avvolgente. È una leggenda del volley e probabilmente lo sa, ma non sembra pensarci; ha le sue certezze, ma è molto bravo nel raccontarle con la giusta distanza. Lo abbiamo incontrato dopo la partita vinta dall’Italia 3-0 con l’Olanda, che è valsa la qualificazione matematica delle azzurre ai quarti dei Giochi olimpici.


La fiducia si diceva, quella per Velasco non deve mai mancare. “Però sappiamo che in una partita secca può succedere di tutto e che noi non andremo a giocare con l’obbligo di vincere, ma con il sogno di vincere per passare al semifinale. Vediamo se ci riusciamo. In Italia sembra che si debba sempre e solo vincere, perché siamo il popolo scelto”. Un altro concetto su cui il ct insiste con la squadra è quello di restare sempre concentrate sul “qui e ora”, come ha ricordato ai cronisti anche una sorridente Myriam Sylla, una delle stelle dalla nazionale. “Io – ha aggiunto Velasco – insisto molto sul fatto che pensare a quello che è successo prima, non solo la partita prima, ma anche il punto prima, è sbagliato. Ci sono spiegazioni scientifiche e se io mi fisso su una cosa che ho fatto prima, un errore, a cosa serve adesso? Ne parliamo dopo, nel time out, ma non dobbiamo nemmeno pensare al dopo. Quello non è ora. Dobbiamo restare nel momento. Quando uno sbaglia se sta a pensare che ha sbagliato, se lo porta sulle spalle l’errore, l’errore bisogna eliminarlo immediatamente in questo sport, perché non è come nel calcio o nel basket che se sbagli un’azione non fai punto: noi invece ogni volta che facciamo un errore è un punto per loro. È un gioco molto difficile”.


Julio Velasco parla, racconta, anche della scelta di lasciare fuori per quasi tutta la partita Paola Egonu: “Aveva la pressione bassa, non stava bene, era uno straccio. Siamo una squadra, se una non sta bene non deve giocare per forza”, ma alla domanda se ha condiviso con la giocatrice la decisione, la risposta è secca: “No, non condivido mai le mie decisioni con le ragazze”. Punto. E sulla presenza della presidente del Consiglio nell’Arena parigina per sostenere la squadra, dopo avere ammesso, così come le giocatrici, che non sapeva della presenza di Giorgia Meloni: “Sono felice che la pallavolo abbia l’attenzione di tutti, delle persone importanti del governo, della cultura, delle istituzioni e ancora di più. Perché dove andiamo a chiedere i soldi per fare qualche torneo? No, scherzo. Prima c’è stato il Presidente Mattarella, ora il presidente del Consiglio, non è male, ripeto, per la pallavolo è molto importante”. Così come è importante che un personaggio come Julio Velasco, capace di essere autorevole senza voler sembrare “saggio”, sia tornato al centro del movimento italiano. Con il suo stile che è consapevole della storia, dei successi e delle aspettative, ma sa anche non prendersi troppo sul serio. (Leonardo Merlini)

Parigi 2024, Errani-Paolini fanno la storia del tennis 100 anni dopo

Parigi 2024, Errani-Paolini fanno la storia del tennis 100 anni dopoRoma, 2 ago. (askanews) – Non è il Roland Garros, ma la terra rossa del “Suzanne Lenglen” fa sognare ancora l’Italia. Una semifinale a senso unico. Sara Errani e Jasmine Paolini hanno battute le ceche Karolina Muchova e Linda Noskova e hanno centrato il pass per la finale: sulla terra battuta del Court Suzanne-Lenglen è andata in scena una sfida a senso unico, terminata con il punteggio di 6-3 6-2. E’ un traguardo storico perché mai una coppia azzurra del tennis ha conquistato finalissima alle Olimpiadi. Si erano unite per questo obiettivo. Lo hanno centrato. E’ la prima medaglia dell’Italia nel tennis da De Morpurgo nel 1924, proprio a Parigi. Domenica sapremo se si tratterà della più preziosa o dell’argento. Ora le azzurre attendono le rivali che usciranno dalla sfida tra le spagnole Bucsa e Sorribes e le giovani russe (ma indipendenti) Andreeva-Shnaider. Quanto alla partita tutto facile: Subito break e 5-3 per chiudere la prima frazione. Nel secondo parziale volano sul 5-2. Sara e Jasmine salvano tre palle break subito dopo, poi chiudono con servizio da sotto sul match point della Errani. È storia.

Parigi 2024, CIO: Imane Khelif è una donna, non un transgender

Parigi 2024, CIO: Imane Khelif è una donna, non un transgenderParigi, 2 ago. (askanews) – Parigi, 2 ago. (askanews) – “La pugile algerina è nata donna, è stata registrata come donna, ha vissuto la sua vita come donna, ha praticato la box come pugile donna, non è un transgender. C’è stata molta confusione e si è detto che era un uomo che combatteva contro una donna, non è così, ed è una certezza scientifica. Su questo c’è consenso scientifico: non si tratta di un uomo che combatte contro una donna”. Lo ha detto il portavoce del CIO Mark Adams nel corso del briefing quotidiano, a proposito della vicenda di Imane Khelif, la pugile che ha combattuto con Angela Carini.


“Le regole per l’ammissione alle gare – ha aggiunto Adams citando lo statement ufficiale del Comitato olimpico – non possono essere cambiate nel corso di una manifestazione e ogni cambiamento delle regole deve seguire le procedure appropriate e deve essere basato su prove scientifiche. Il CIO ha la missione di proteggere i diritti civili di tutti gli atleti che partecipano ai Giochi olimpici”.

Parigi 2024, CIO: Khelif idonea a gareggiare, no caccia a streghe

Parigi 2024, CIO: Khelif idonea a gareggiare, no caccia a stregheParigi, 2 ago. (askanews) – “Se iniziamo a basare il nostro giudizio contro questi sospetti allora dovremmo tornare al sistema basato sui test sui genitali”. Lo ha detto il portavoce del CIO Mark Adams durante il briefing quotidiano del Comitato Olimpico Internazionale a Parigi 2024 in riferimento al caso della pugile algerina Imane Khelif. “Questa donna pugile – ha aggiunto – ha gareggiato per anni contro diverse avversarie. Negli ultimi tre anni anche contro tre pugili italiane”.


Adams ha ribadito la posizione del CIO sull’idoneità delle atlete a gareggiare: “In questo caso sì, secondo il loro passaporto e i loro documenti. Sono stati fatti test in precedenza, ma non possiamo fare dei test dall’oggi al domani. Se seguissimo tutte le accuse ci troveremmo di fronte a una inutile caccia alle streghe”.

Parigi 2024, De Gennaro: ha pagato mantenere la lucidità

Parigi 2024, De Gennaro: ha pagato mantenere la luciditàParigi, 1 ago. (askanews) – “Giornata da film. Sono proprio contento. Ero già contento della medaglia, sapevo che quello era l’obiettivo principale per me. Poi chiaramente è arrivato l’oro e non ci volevo credere. Piano piano è realizzato, soprattutto quando il francese è sceso ed è arrivato dietro. Sapevo che era il più pericoloso. Quindi in quel momento è realizzato sia di avere la medaglia sia he mi giocavo qualcosa di importate: quello è stato un momento chiave, poi quando è sceso l’ultimo atleta e ho vinto non ho più capito niente e ho visto un sacco di persone corrermi incontro e mi sono quasi spaventato e adesso piano piano sto realizzando che ce l’abbiamo fatta”. Lo ha detto Giovanni De Gennaro, medaglia d’oro nel kayak a Parigi 2024.


“La mia manche – ha aggiunto – è andata abbastanza bene fino a tre quarti poi ho commesso un piccolo errore e sono stato bravo a valutare il momento e non rischiare la penalità, ma a fare una seconda retro quindi una manovra che mi ha fatto perdere probabilmente un secondo, però alla fine è stato quello che mi ha fatto vincere, perché se rischiavo e toccavo una porta avrei preso due secondi di penalità e sarei stato terzo. Invece ha pagato a mantenere la lucidità, allungare un po’ la linea e portare a casa il percorso netto”.

Parigi 2024, Alice Bellandi: non c’è buio che dura per sempre

Parigi 2024, Alice Bellandi: non c’è buio che dura per sempreParigi, 1 ago. (askanews) – “Oggi sicuramente è la giornata più bella della mia vita, ad oggi. Però la cosa che mi rende più felice è guardarmi indietro, voltarmi e vedere dove ero. Oggi è bellissimo avere voi tutti qua, ma ricordo anche quando ero da sola. La cosa più bella è vedere appunto questo percorso”. Lo ha detto Alice Bellandi, medaglia d’oro a Parigi 2024 nel judo -78 kg, durante la celebrazione del sui successo a Casa Italia.


“Voglio semplicemente dire che, ragazzi non è soltanto scritto sui libri, sui muri, ma non c’è buio che dura per sempre. Se ci credete – ha concluso Bellandi – ma ci credete nelle viscere ogni singolo giorno, vi assicuro che tutto arriva”.

Parigi 2024, Bellandi oro nei -78 kg: il judo spezza il tabù

Parigi 2024, Bellandi oro nei -78 kg: il judo spezza il tabùRoma, 1 ago. (askanews) – Sembrava una spedizione stregata per il judo azzurro: fuori Scutto, Giuffrida, Esposito, Parlati, Pirelli. E alla fine è arrivata lei a fare asso pigliatutto: Alice Bellandi 26enne bresciana che ha vinto l’oro nella categoria fino a 78 chili al termine di una giornata da protagonista a Champ-de-Mars. Mai in discussione la finale contro l’israeliana Inbar Lanir. Sempre all’attacco, sempre alle corde l’avversaria che pure in passato si era rivelata bestia nera dell’azzurro. Un primo Waza-ari non sanzionato per un nulla; un secondo messo a segno nella parte finale. Intanto l’israeliana collezionava shido. Fatale le è stato il terzo che ha dato la vittoria all’italiana.


L’azzurra partiva comunque da favorita come leader del ranking mondiale dopo una stagione da protagonista con l’argento mondiale ad Abu Dhabi preceduto da due buoni risultati nei tornei del circuito mondiale (bronzo al Grand Slam di Tashkent e argento al Grand Slam di Parigi). Battuta la brasiliana Aguyar, poi nei quarti ha sconfitto l’ucraina Lytvynenko. Nel pomeriggio il capolavoro con la portoghese Patricia Sampaio: un waza-ari (sode-tsurikomi-goshi) messo a segno dopo 40 secondi e un incontro quasi sempre in totale controllo. Poi la finale per l’oro che consente ad Alice di entrare nel club dei medagliati italiani ai Giochi. Le ultime erano state due donne: Odette Giuffrida e Maria Centracchio a Tokyo tre anni fa. (Foto Roberto Di Tondo/Coni)

Parigi 2024, De Gennaro, oro nel K1 dodici anni dopo Molmenti

Parigi 2024, De Gennaro, oro nel K1 dodici anni dopo MolmentiRoma, 1 ago. (askanews) – Dodici anni fa fu Daniele Molmenti nelle rapide di Londra 2012, oggi è Giovanni De Gennaro che porta a casa la quarta medaglia d’oro della spedizione italiana. E’ come si dice l’oro che non ti aspetti anche perché mai alle Olimpiadi il bresciano era arrivato così in alto. Ma a guardare il Palmares scorri un mondiale nel K1 a squadre nel 2013, oltre a quattro vittorie in coppa del Mondo sempre nel K1. De Gennaro è stato anche terzo due volte agli Europei nel K1 a squadre. E allora sul canale del ‘Nautical St – White water’, l’azzurro ha fatto l’impresa mettendosi alle spalle tutti i favoriti che ha visto cadere uno ad uno visto che è partito tra i primi della finale. De Gennaro ha chiuso in 88″22 punti lasciandosi appunto alle spalle il francese Titouan Castryck (88″42) e lo spagnolo Pau Echaniz (88″87). Quest’ultimo aveva chiuso con il miglior tempo, ma a condannarlo sono stati i 2 secondi di penalità. Il 32enne bresciano e sceso come quinto, ha bruciato di pochi centesimi lo spagnolo Echaniz e poi si è goduto il successo come in una mano di poker, molto lentamente. Solo il francese Castryck lo ha avvicinato, ma è rimasto dietro. Alla fine, festa grande e tuffo in acque per l’immenso Giovanni che ci ha regalato la quattordicesima medaglia di Parigi 2024 (quarto oro, bissato pochi minuti dopo dalla Bellandi nel judo, che fa salire il medagliere a 15), in attesa del fioretto a squadre femminile, in finale stasera contro gli Stati Uniti.


(Foto Federazione Canoa/Kayak)

Parigi 2024, Giorgia Meloni a Casa Italia e poi alle gare

Parigi 2024, Giorgia Meloni a Casa Italia e poi alle gareParigi, 1 ago. (askanews) – “Vedremo oggi la pallavolo, vedremo la ginnastica artistica, ma ogni gara è bella e importante. Credo che a loro non faccia differenza se c’è tra il pubblico il presidente del Consiglio oppure no, però chiaramente è un altro modo di tifare perché io sono una tifosa dell’Italia e dei nostri atleti, e quindi è una bella giornata”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è presentata così a Casa Italia, quartier generale e luogo di rappresentanza della spedizione italiana a Parigi 2024, dove ha visitato la struttura e ha pranzato con i vertici del CONI e da diversi atleti, tra i quali le due medaglie d’oro del nuoto Nicolò Martinenghi e Thomas Ceccon.


Parlando con i giornalisti, la premier si è soffermata sulla vicenda della pugile algerina Imane Khelif, donna ma con un livello di testosterone paragonabile a quello di un uomo, che ha affrontato l’italiana Angela Carini. “Non sono d’accordo con la scelta del Cio – ha detto Meloni -. E’ un fatto che per i livelli di testosterone nel sangue dell’atleta algerina la gara in partenza non sembrava equa. Io penso che bisogna fare attenzione, nel tentativo di non discriminare, a discriminare. Perché io da anni spiego che alcune tesi portate all’estremo rischiano di impattare soprattutto sui diritti delle donne”. Informata poi del ritiro di Carini, Meloni ha aggiunto: “Mi dispiace ancora di più, mi ero emozionata ieri quando ha scritto ‘domani combatterò’. Questa dal mio punto di vista non era una gara ad armi pari”. Alla domanda se vedrà il presidente francese Emmanuel Macron, la presidente del Consiglio ha risposto “Siamo in contatto: lui oggi non è a Parigi, se tra quando lui rientra e quando io riparto, riusciamo a incontrarci, volentieri. I nostri staff si stanno sentendo per capire gli orari”. Parlando poi della decisione di fare gareggiare degli atleti nella Senna, Meloni ha ripetuto il paragone con il Tevere, ma ha aggiunto: “È stata una scelta suggestiva, ma cerchiamo di evitare le polemiche”.


Dopo il pranzo la premier ha lasciato Casa Italia, nel pomeriggio assisterà ad alcune gare dell’Italia.

Parigi 2024, Angela Carini: non riuscivo più a combattere

Parigi 2024, Angela Carini: non riuscivo più a combattereParigi, 1 ago. (askanews) – “Basta, mi ritiro perché mi fa malissimo il naso”: così Angela Carini ha raccontato gli ultimi momenti del combattimento con l’algerina Khelif alle Olimpiadi di Parigi. “Ho il cuore a pezzi – ha aggiunto – perché sono una combattente e mio padre mi ha insegnato a essere una guerriera, sono sempre salita sul ring e ho sempre onorato la mia nazione con lealtà. Questa volta non ci sono riuscita, perché non sono riuscita più a combattere e ho messo fine al match”.


“Tutte le polemiche – ha aggiunto in lacrime – non sono state qualcosa che mi ha fermata o bloccata mentalmente. Sono salita sul ring per tirare fuori tutta me stessa, a prescindere dalla persona che avevo di fronte. A prescindere da tutte le polemiche volevo solo andare avanti e vincere”.