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Corte penale internazionale sotto attacco, arriva lo “scudo” Ue

Corte penale internazionale sotto attacco, arriva lo “scudo” UeRoma, 7 feb. (askanews) – Le sanzioni Usa alla Corte penale internazionale sono state al centro del colloquio avvenuto a Bruxelles il 6 febbraio tra la giudice Tomoko Akane, presidente della Cpi, e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa.



Era lecito attendersi che nel corso dell’incontro venisse toccato anche il tema del contrasto tra il governo italiano e il Tribunale dell’Aia sul caso Al-Masri, ma fonti europee ufficialmente smentiscono, affermando che “l’incontro si è concentrato sulle potenziali sanzioni statunitensi e sul modo in cui potrebbero influenzare l’istituzione. Il presidente Costa e il giudice Akane hanno discusso delle possibili modalità con cui l’Ue potrebbe rafforzare il proprio sostegno a un’istituzione chiave del diritto internazionale” e Costa “ha riaffermato il sostegno dell’Unione europea alla Corte”. Il contrasto tra Italia e Cpi comunque non accenna a smorzarsi. Le spiegazioni date al Parlamento italiano mercoledì dai ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Giustizia Carlo Nordio, infatti, non hanno diradato i dubbi sulla scarcerazione del generale della polizia giudiziaria libica, conosciuto anche come il “torturatore di Mitiga”, e anzi hanno creato ulteriori richieste di spiegazioni da parte delle opposizioni che vogliono che in Aula si presenti a riferire la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che al momento tace. In particolare Nordio, nel suo intervento, ha puntato il dito contro la Corte dell’Aia che avrebbe inviato un atto “radicalmente nullo” compiendo quindi un “pasticcio frettoloso”. La Corte “invece di indagare dovrebbe essere indagata”, ha rincarato la dose oggi il vice premier Matteo Salvini, riprendendo un pensiero già espresso ieri dal collega ministro degli Esteri Antonio Tajani.


A fronte di questo clima, le istituzioni europee hanno fatto muro a difesa della Cpi. Costa, in un post su X dopo l’incontro, aveva tenuto a sottolineare che la Corte “svolge un ruolo essenziale nel rendere giustizia alle vittime di alcuni dei crimini più orribili del mondo” e che “indipendenza e imparzialità sono caratteristiche cruciali” del lavoro dei giudici dell’Aia. Sul tema è intervenuta oggi anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, sottolineando che la Cpi “garantisce la responsabilità per i crimini internazionali e dà voce alle vittime in tutto il mondo” e “deve poter contrastare senza limiti l’impunità globale”. E “l’Europa sosterrà sempre la giustizia e il rispetto del diritto internazionale”. Il caso Al-Masri arriva intanto al Parlamento europeo. Su richiesta del Movimento 5 stelle (gruppo The Left) martedì 11 febbraio è infatti in programma un dibattito in plenaria, con dichiarazioni del Consiglio Ue e della Commissione, sul tema “Protezione del sistema di giustizia internazionale e delle sue istituzioni, in particolare la Corte penale internazionale e la Corte internazionale di giustizia”. Durante il dibattito, ha annunciato l’europarlamentare del gruppo S&D Annalisa Corrado, membro della segreteria del Pd, “chiederemo ancora una volta chiarimenti sul caso Almasri: il Governo deve una spiegazione non solo al Paese, ma all’Europa intera”. I pentastellati Danilo Della Valle e Gaetano Pedullà porteranno in aula anche “il caso Netanyahu, il cui mandato di cattura internazionale va eseguito senza tentennamenti”.


Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli