Fotografie per raccontare soluzioni per il nostro pianeta
Fotografie per raccontare soluzioni per il nostro pianetaTorino, 12 ott. (askanews) – Raccontare l’economia circolare attraverso le soluzioni già trovate, ma, soprattutto, attraverso il linguaggio della fotografia. È un progetto inconsueto e appassionato quello che le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo propongono nello spazio espositivo di Torino con la mostra “The Circle” del fotografo Luca Locatelli. Un modo per affrontare i temi chiave del nostro tempo, andando oltre la semplice denuncia della crisi climatica, ma allo stesso tempo proponendo un progetto culturale affascinante e calato nella realtà.
“Questa mostra – ha detto ad askanews Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d’Italia di Torino – serve per raccontare delle soluzioni. Luca Locatelli ha viaggiato per due anni in Europa alla ricerca di storie che raccontino modelli replicabili. Quello che fa Gallerie d’Italia è esattamente questo, cioè raccontare le grandi tematiche del contemporaneo, metterle a disposizione dei visitatori e trasformare questo spazio in un luogo di frontiera. Quando parlo di frontiera vuol dire spazio di incontro in cui il ragionamento su quello che succede oggi ancora non è completamente chiuso, non è completamente definito, ma è ancora in corso”. Il tempo, lo sappiamo, è quasi scaduto; l’azione è indispensabile subito e Locatelli ha raccontato casi di successo, come quello di strutture industriali riconvertite in spazi sociali, oppure di data center collocati in ex miniere e raffreddati usando l’acqua del mare. “Parliamo di Islanda all’inizio – ha aggiunto Carloni – perché lì natura e uomo funzionano molto bene; parliamo di come la tecnologia e l’uomo si incontrano nella seconda stanza, quindi le soluzioni tecnologiche e poi di quelle che sono invece le soluzioni sottomarine. Un percorso che ci porta a ragionare su come poter costruire un futuro possibile”.
E la possibilità prende una forma concreta nelle ultime sale, quando la fotografia subacquea documenta delle bellissime biosfere installate sotto il mare, immagini di un domani che potrà essere diverso, che potrà rimettere in circolazione anche una speranza, per quanto questa parola sia decisamente abusata. Un’ultima considerazione: “The Circle” rappresenta anche un nuovo modo di pensare l’idea di mostra, nella quale l’oggetto d’arte è anche altro, è anche una forma di azione concreta. (Leonardo Merlini)