Francia, al Museo Léger nuovo percorso dedicato alla luce
Francia, al Museo Léger nuovo percorso dedicato alla luceMilano, 24 gen. (askanews) – Sia materia che luce, il colore è il punto di partenza dell’intero approccio estetico di Fernand Léger (1981-1955), un artista che ha lasciato un segno importante in Costa Azzurra, area chiave per la comunità italiana presente in modo rilevante a partire da Nizza (20 mila residenti permanenti e 25 mila residenti secondari). Dal 15 marzo si inaugura “Luce, pittrice del colore. Nuovo percorso della raccolta” nel museo e centro culturale dedicato a Léger a Biot, dotato di un parco mediterraneo dell’architetto paesaggista Henri Fisch.
In tutta la sua opera, Léger dimostra una vera passione per il colore puro, che espone in un gioco infinito di combinazioni e variazioni, su molteplici supporti: disegni, ceramiche, vetrate e decorazioni architettoniche. Il colore appare all’artista come una necessità vitale, quasi terapeutica, che per tutta la vita si sforza di diffondere nei paesaggi urbani: “Ho trascorso il minor tempo possibile nel grigio”, ha detto una volta. Dopo le sue prime opere giovanili segnate dall’influenza dell’impressionismo, Léger partecipa al cubismo negli anni ’10 e si distingue dai due pionieri del movimento, Georges Braque e Pablo Picasso, per il suo desiderio di introdurre il colore puro nelle opere cubiste, fino ad allora dominato dai toni del grigio, quasi monocromatico. Léger si avvicina quindi all’amico Robert Delaunay, con il quale conduce un’attiva battaglia per liberare forme e colori dall’illusione della realtà: ” Prima di noi il verde era un albero, l’azzurro era il cielo, ecc. Dopo di noi il colore è diventato un oggetto a sé stante “.
Al di là della pittura, il colore puro appare per Fernand Léger come una necessità vitale, quasi terapeutica, che per tutta la vita si sforza di diffondere nei paesaggi urbani: “Il mio bisogno di colori si è trovato subito supportato dalla strada, dalla città. Era in me questo bisogno di colori. Non c’è stato nulla da fare: appena ho potuto posizionare un colore, l’ho posizionato. Sono rimasto nel grigio il meno possibile”. Sviluppando l’arte murale nello spazio pubblico a partire dagli anni ’30, Léger spera di incantare nuovamente il mondo moderno grazie a composizioni monumentali dai colori liberi e potenti. Lungi dall’essere concettuale, il colore di Léger è soprattutto una gioia per gli occhi che infonde gioia, felicità e ottimismo nella società nel suo insieme.
Il Museo Fernand Léger, come gli altri due musei, Marc Chagall a Nizza e “Pablo Picasso, La Guerre et la Paix” a Vallauris, è un museo nazionale del XX secolo nelle Alpi Marittime. I tre musei offrono una collezione eccezionale di opere di tre grandi artisti del secolo scorso. In quanto musei a vocazione monografica, offrono spazi privilegiati per la contemplazione e la conoscenza delle opere per la gioia di ogni visitatore. (di Cristina Giuliano)