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Giornata Mondiale dei Genitori e viaggi studio all’estero

Giornata Mondiale dei Genitori e viaggi studio all’esteroRoma, 27 mag. (askanews) – Durante l’adolescenza, il rapporto tra genitori e figli diventa cruciale nel plasmare la crescita e lo sviluppo dei giovani1. Questo legame affettivo non solo fornisce un sostegno emotivo durante le sfide quotidiane, ma rappresenta anche un’importante guida nell’affrontare nuovi progetti, tra cui i viaggi studio all’estero. Ma quanto contribuisce anche il ruolo della famiglia ospitante al successo e al benessere di un’esperienza di questo tipo?



WEP, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo da ben 35 anni, in occasione della Giornata Mondiale dei Genitori, che si celebra l’1 giugno, porta alla luce il ruolo svolto dalle famiglie ospitanti nella formazione e nel benessere dei ragazzi e delle ragazze che decidono di passare un trimestre, un semestre o un anno di studio all’estero, lontano dal proprio nucleo familiare di origine. Secondo i dati rilevati da WEP con una ricerca2 condotta tra oltre 1.000 studenti e genitori che hanno sperimentato un viaggio studio all’estero con ospitalità in famiglia, conoscenza della lingua e nostalgia di casa per entrambi sono le paure che destano minor preoccupazione. Per la maggioranza degli studenti rispondenti (60%) la paura per la conoscenza della lingua è poco rilevante. Ancora meno preoccupante risulta essere la nostalgia di casa: il 70% degli studenti la teme poco o per nulla. Lo stesso vale per i genitori: per l’84% il timore per la conoscenza della lingua del proprio figlio o figlia incide poco sulle paure pre-partenza. Mentre per la nostalgia di casa, a fronte del 57% dei genitori per i quali è un’apprensione poco o per nulla incisiva, emerge un 37% che la valuta come una paura abbastanza rilevante.


I timori pre-partenza più rilevanti dividono studenti e genitori Per studenti e genitori le paure pre-partenza più rilevanti si attestano, invece, in relazione al rapporto con la famiglia ospitante, alla difficoltà di inserimento nella scuola ospitante e al recupero dei programmi scolastici italiani dopo il rientro. Per l’89% degli studenti rispondenti, infatti, il timore più grande prima del proprio soggiorno all’estero è quello legato al rapporto con la famiglia ospitante; al secondo posto, con il 78%, la difficoltà di inserimento nella nuova scuola, al terzo posto, per il 60%, l’apprensione per il recupero dei programmi scolastici al rientro in Italia. Al contrario, per il 71% dei genitori la principale preoccupazione pre-partenza è relativa al recupero dei programmi scolastici Italiani dopo il rientro a casa. A seguire, con il 61%, la paura per il rapporto con la famiglia ospitante, e – al terzo posto – la difficoltà di inserimento dei propri figli nella famiglia ospitante con il 49%. Nonostante le preoccupazioni iniziali, il rapporto creato con la famiglia ospitante si rivela fondamentale nel superare le paure e nel favorire un’esperienza positiva. Al rientro dal proprio soggiorno all’estero, il 66% degli studenti sostiene che il rapporto con la famiglia ospitante ha aiutato a superare le paure e i pregiudizi sperimentati prima della partenza, con ben il 78% che dichiara di mantenere vivi i rapporti con la famiglia ospitante. Il legame positivo instaurato con la famiglia estera ospitante nel corso del proprio soggiorno studio internazionale per gli studenti di ritorno e relativi genitori, si riflette anche nell’apertura alla valutazione di diventare a propria volta famiglia ospitante di studenti internazionali in visita in Italia (25%).


“Siamo orgogliosi di affermare che l’Italia è una destinazione sempre più ambita dai giovani studenti internazionali e le famiglie ospitanti italiane ci rappresentano promuovendo la nostra cultura nel mondo, tramite questi giovani. L’esperienza è unica e anche piena di sfide: WEP accompagna famiglie ed exchange students lungo questa avventura. Il nostro lavoro è su misura, per ogni famiglia, ogni studente e ogni situazione” spiega Micaela Suzuki, Responsabile del programma di ospitalità WEP in Italia. Dal falso mito sul rendimento scolastico al ruolo chiave della formazione per combattere i timori prima della partenza Per quanto riguarda, invece, la principale apprensione dei genitori sul recupero programmi scolastici Italiani dopo il rientro a casa, di fatto si rivela un’idea non veritiera. Nonostante gli studenti al ritorno dal viaggio studio possano avere una sorta di percezione di trovarsi “disallineati” rispetto al programma scolastico del proprio istituto, i dati sfatano questo “falso mito” delle ripercussioni negative sulla media scolastica. Secondo un’indagine3 WEP, ben il 45% degli studenti vede alzarsi la media del 5%, mentre il restante riesce a mantenerla costante. Inoltre, 8 rispondenti su 10 (79%) conseguono all’esame di maturità una votazione superiore ad 80. Quasi la totalità dei rispondenti (95%) che ha deciso di passare da un trimestre ad un anno all’estero durante le superiori ha poi deciso di iscriversi all’università, con il 30% che ha scelto in particolare di frequentare corsi universitari in lingua inglese. Una percentuale significativa di studenti che proseguirà gli studi ha inoltre deciso di frequentare un corso universitario in altre città europee (14,5%).


Per affrontare e superare al meglio le ansie pre-partenza, si rivela fondamentale – infine – anche la formazione per ben il 72% di studenti e genitori. Proprio per questa ragione, per tutti gli studenti che programmano un soggiorno studio all’estero, WEP propone un programma di formazione che prevede sia momenti di apprendimento online con la piattaforma di e-learning WEP Campus, sia attività in presenza come la WEP Challenge con momenti di education e urban games inerenti al concetto “out of comfort zone”. Inoltre, la preparazione prima del soggiorno all’estero contribuisce a lenire sensibilmente i dubbi tanto degli studenti, quanto delle rispettive famiglie grazie al supporto di professionisti e dei WEP Buddies, studenti che hanno già vissuto un’esperienza di viaggio studio all’estero, nonché protagonisti anche del podcast WEP exCHANGE “Storie di ragazzi all’estero” nel quale raccontano le loro esperienze di studio all’estero tra aneddoti di vita quotidiana, apertura a nuove culture progetti e scoperte. “I viaggi di studio all’estero durante gli anni delle superiori, uniti alla convivenza con una famiglia ospitante, favoriscono la creazione di relazioni internazionali e offrono nuovi stimoli ed emozioni. Grazie alla scoperta di nuove materie scolastiche e all’allontanamento dal contesto familiare di origine, gli studenti hanno l’opportunità di immergersi in culture diverse, imparando a rispettare punti di vista e idee differenti. Questa esperienza promuove la crescita personale e sviluppa una mentalità aperta e flessibile, preparando ragazzi e ragazze ad affrontare sfide e ad acquisire abilità trasversali cruciali per la propria crescita umana e per il proprio futuro professionale,” spiega Diana Frattini, Head of Marketing di WEP Italia. “Con questa ricerca, siamo felici di poter portare alla luce il ruolo fondamentale delle famiglie ospitanti nella formazione degli studenti che decidono di vivere un trimestre, un semestre o un anno di studio all’estero e di supportare gli studenti in tutto il percorso e in una fase delicata come la pre-partenza”, conclude Diana Frattini. È ancora possibile candidarsi per l’anno scolastico 2024/2025 per le famiglie Italiane che vogliono aderire al programma di ospitalità WEP di studenti internazionali in viaggio studio: sono 43 le province Italiane nelle quali è possibile fare richiesta per aderire! Mentre sono aperte le iscrizioni per i soggiorni studio all’estero per l’anno scolastico 2025/2026 con 70 borse di studio messe a disposizione da WEP.