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I.A., Seeweb: accesso esclusivo a dati allenamento causa disuguaglianze

I.A., Seeweb: accesso esclusivo a dati allenamento causa disuguaglianzeRoma, 19 mar. (askanews) – Una forte barriera all’ingresso che ostacola la crescita dell’I.A. in Italia è la scarsa disponibilità di grandi set di dati su cui si allenano i sistemi di intelligenza artificiale. Questi archivi rappresentano delle “barriere artificiali” costruite negli ultimi 20 anni dai grandi fornitori di servizi online, grazie soprattutto allo scraping online, una raccolta a strascico di dati dal Web. Lo afferma Seeweb – azienda italiana con Data Center nel Lazio e nella Lombardia e impegnata nel fornire infrastrutture per l’Intelligenza Artificiale – in un documento depositato alla X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, nel corso dell’Indagine Conoscitiva sugli impatti dell’Intelligenza Artificiale nel settore produttivo.



Limitare l’accesso ai dataset raccolti dagli operatori globali sta portando come conseguenza diretta – ad un numero chiuso di operatori che li possono sfruttare pienamente e questo spiega bene perché l’Intelligenza Artificiale si sta concentrando maggiormente negli Usa e molto meno in Europa dove c’è molta regolamentazione e poca innovazione. E del resto valore di mercato delle aziende più preziose del mondo si basa proprio sui dati che sono il fattore economico più importante dei nostri tempi. Il mancato accesso ai dati sta creando disuguaglianze industriali tra Paesi. Per questo motivo – spiega Seeweb – le aziende globali leader dell’AI non intendono condividere gli enormi set di dati che hanno accumulato, proprio perché quello è il loro asset principale e più redditizio, e quindi da proteggere. Seeweb ha anche espresso preoccupazione che la rivoluzione innescata dalla IA tenda a configurare il nostro Paese più come un mercato passivo che subirà l’innovazione, invece che un attore principe che la possa produrre. Questo aspetto è rilevante per capire se l’attività di formazione sarà mirata più a formare dei fruitori della tecnologia, o se bisogna mirare altresì, come auspicato, a formare dei “costruttori” del nuovo mondo dell’IA.


È necessario a tal fine fare in modo che le imprese italiane siano in grado di competere con quelle straniere. Il primo rimedio, è di introdurre misure selettive per garantire alle PMI dell’innovazione attive nel AI di poter ricevere adeguate porzioni di incentivi per continuare a crescere grazie all’importante volano costituito dalla commessa pubblica. “È oggi più che mai necessario – spiega Seeweb, – che il nostro programma di public procurement di beni e servizi indirizzati per il settore pubblico, vada a sostenere le imprese italiane ad alta tecnologia in modo da accelerare la produzione locale delle diverse soluzioni innovative per l’erogazione dei nostri servizi pubblici”.