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IA, Seeweb: regolatore Ue si concentra su privacy ma è falso problema

IA, Seeweb: regolatore Ue si concentra su privacy ma è falso problemaRoma, 19 giu. (askanews) – “Il regolatore europeo nell’affrontare l’ambito della regolamentazione sull’IA generativa si sta concentrando sulla questione della privacy, che però è un falso problema”. Lo ha detto Antonio Baldassarra, Ceo di Seeweb, intervenendo alla Digital Round Table de IlSole24Ore. “Il fattore determinante per sviluppare i sistemi generativi è la possibilità di accumulare una grande quantità di dati. Ma i dati personali del singolo individuo non hanno alcun rilievo per l’IA generativa, e di conseguenza anche la tutela della privacy non è il problema principale”.



“La normativa è totalmente incentrata sul dato personale – ha spiegato ancora Baldassarra, – ma non produce gli aspetti sperati quando deve essere applicata a una quantità enorme di dati. La conseguenza è che il framework che ha predisposto l’Ue sta limitando lo sviluppo delle aziende europee, e di conseguenza sta avvantaggiando quelle extra-comunitarie”. Secondo il ceo di Seeweb, quindi, “il regolatore dovrebbe concentrarsi sul dato strategico prima ancora che su quello personale, e rendersi conto dei rischi che corre quando decide di prendere dati della propria organizzazione e affidarli a un altro soggetto. E’ per questo che, come azienda che offre servizi infrastrutturali che abilitano l’intelligenza artificiale, siamo tesi a incentivare e promuovere i progetti di Private AI invece che quelli di Public AI. Perché sebbene la Private AI non consenta di risolvere tutti i problemi che la normativa vuole risolvere e regolamentare, dà comunque vita a un sistema isolato che consente di non disperdere il patrimonio dati aziendale. Chi lo amministra ne ha il pieno controllo, e almeno quel sistema resta una ‘black box’. Particolare interesse verso questo tipo di soluzioni, più a tutela del dato aziendale, che resta all’interno dell’azienda e non viene ceduto al di fuori di essa, li vediamo già in alcuni settori come il farmaceutico o il finance – ha concluso Baldassarra, – nei quali è già ben evidente una sensibilità al dato e al suo valore strategico”.