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Musica, al Maggio Fiorentino dittico di Stravinskij e Puccini

Musica, al Maggio Fiorentino dittico di Stravinskij e PucciniFirenze, 10 dic. (askanews) – Stravinskij non ha mai fatto mistero della sua insofferenza per Puccini, mentre Puccini non si è mai pronunciato sul grande “rivale” russo naturalizzato francese. Fatto sta che, idealmente, questi due tra i più grandi compositori di tutti i tempi, fanno idealmente la pace sul palco del Maggio Fiorentino. O, più che di pace, possiamo parlare di concordia, nelle trame, nei sottotesti musicali e, sicuramente, nel cast e la scenografia. Sì perché il pubblico della Sala Grande ha la possibilità di assistere, il 15, il 18, il 20 o il 22 dicembre ad un clamoroso dittico che unisce “Mavra” di Igor Stravinskij e “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini. La proposta artistica, sotto la guida del maestro “Francesco Lanzillotta”, celebra la versatilità del teatro musicale, unendo l’ironia raffinata di Stravinskij con la celeberrima comicità pucciniana. Regia, scene, costumi e luci affidati a “Denis Krief”.



Mavra, rarità del repertorio operistico, è un’opera buffa in un atto composta nel 1922 su libretto di “Boris Kochno”. Ispirata alla novella di Aleksandr Puškin “La casetta di Kolomna”, racconta le rocambolesche peripezie di Paraša, una giovane innamorata che traveste il suo ussaro da domestica per introdurlo in casa. La protagonista è interpretata da Julia Muzychenko, reduce dal successo in La traviata, che torna anche come Lauretta in Gianni Schicchi. La vocalità moderna di Mavra, tra belcanto, dissonanze e influssi popolari, promette un’esperienza musicale unica. Il secondo titolo, Gianni Schicchi, conclude il Trittico pucciniano e rende omaggio al centenario della morte del compositore toscano. Ispirato a un episodio del XXX canto dell’Inferno di Dante, l’opera è ambientata a Firenze e racconta l’astuzia di Schicchi, che con un ingegnoso inganno assicura la dote della figlia Lauretta, rendendo immortale l’aria *O mio babbino caro. A vestire i panni del protagonista sarà Roberto De Candia, affiancato da Iván Ayón Rivas, Valentina Pernozzoli e un cast che unisce grandi interpreti e giovani talenti.


Il dittico riflette la missione del Maggio di offrire una programmazione innovativa e di qualità. Per il maestro Lanzillotta, Mavra è un esempio brillante del periodo neoclassico di Stravinskij, in cui convivono melodramma italiano, spunti jazzistici e una scrittura orchestrale vivace. Gianni Schicchi, invece, continua a sorprendere per freschezza e ritmo, ribadendo la genialità di Puccini nella commedia musicale. Il successo crescente del Maggio Fiorentino, già consolidato con le recenti produzioni di Madama Butterfly e La traviata, testimonia la capacità del teatro di attrarre un pubblico sempre più vasto e di mantenere viva l’attenzione della critica. L’abbinamento di due opere tanto diverse e affascinanti conferma il ruolo centrale del Maggio nel panorama culturale italiano e internazionale.