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Sisma Turchia-Siria, sale bilancio vittime oltre 5.100

Sisma Turchia-Siria, sale bilancio vittime oltre 5.100Milano, 7 feb. (askanews) – Più di 5.100 persone sono rimaste uccise e decine di migliaia ferite dopo che un terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito lunedì la Turchia e la Siria, secondo i dati forniti dai funzionari e da Afp. Il totale arriva a 5.171 se si sommano le vittime in Turchia secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e in Siria, secondo le autorità siriane e i soccorritori nelle aree ribelli.
Ventitré milioni di persone sono “potenzialmente esposte, compresi circa cinque milioni di persone vulnerabili”, ha avvertito l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha promesso il suo sostegno. L’Oms aveva precedentemente affermato di temere “bilanci otto volte superiori ai numeri iniziali”.
Migliaia di edifici sono crollati in entrambi i paesi e le agenzie umanitarie sono particolarmente preoccupate per la Siria nordoccidentale, dove più di 4 milioni di persone facevano già affidamento sull’assistenza umanitaria.
Le condizioni meteorologiche gelide mettono ulteriormente in pericolo i sopravvissuti e complicano gli sforzi di salvataggio, poiché più di 100 scosse di assestamento hanno colpito la regione.
Intanto gli aiuti internazionali cominciano ad arrivare in Turchia, dove è stato dichiarato lutto nazionale per sette giorni. Il bilancio delle vittime è attualmente di 3.549, secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, e il numero dei feriti di almeno 20.434, secondo il vicepresidente Fuat Oktay.
Il maltempo complica l’opera di soccorso e rende ancora più amara la sorte dei sopravvissuti, tremanti sotto le tende o intorno a bracieri improvvisati. Profondamente toccata, la regione turca di Kahramanmaras (sud-est) sepolta dalla neve.
In Siria, almeno 1.622 persone sono morte e 3.640 sono rimaste ferite, secondo le autorità siriane e i soccorritori nelle aree ribelli. Centinaia di siriani spaventati hanno passato la notte per le strade o nei parchi.
Il bilancio dovrebbe “aumentare notevolmente poiché centinaia di persone rimangono intrappolate sotto le macerie”, secondo i Caschi Bianchi (volontari della protezione civile) nelle aree ribelli. La Siria è devastata dalla guerra civile dal 2011.
Il sisma, uno dei più forti che ha colpito la zona in oltre 100 anni, ha interessato in primis la provincia turca di Gaziantep, a una profondità di 24,1 chilometri, ha detto la United States Geological Survey.

Giubileo, Gualtieri: lavori su primo black point, oltre 80 entro 2025

Giubileo, Gualtieri: lavori su primo black point, oltre 80 entro 2025Roma, 7 feb. (askanews) – Questa mattina il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, insieme all’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, e alla presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, hanno presenziato all’avvio dei lavori sul primo “black point” all’incrocio tra via Nomentana e via Zara. È partito infatti questa mattina il primo degli interventi relativi al primo lotto di incroci tra i 175 più pericolosi e teatro di incidenti già individuati dall’amministrazione capitolina in tutta la città. Nello specifico si lavorerà su tre intersezioni di via Nomentana-corso Trieste-via Lazzaro Spallanzani; via Nomentana-via Zara; corso Trieste-via Zara-via Alessandria; punti nei quali, nel corso degli ultimi 10 anni, si sono verificati 22 incidenti, con 13 feriti ed un morto; il 60% di questi sinistri ha comportato dei feriti ed il costo sociale medio annuo è stato di 800.000 euro.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha spiegato che “i lavori che oggi partono su via Nomentana sono parte del forte impegno che la nostra amministrazione ha preso per ridurre il numero di vittime della strada. L’ultimo fatto di cronaca sul Lungotevere Flaminio conferma tragicamente l’urgenza di intervenire in maniera decisiva per fermare la strage, agendo anche con progetti mirati nelle zone ritenute più a rischio. Entro l’anno interverremo complessivamente su 8 “black points” per poi proseguire con altri 75 entro il Giubileo”.
I black points, ha sottolineato Gualtieri, “sono uno degli strumenti da mettere in campo ma la nostra azione per migliorare la sicurezza stradale prosegue anche su altri assi fondamentali, come l’aumento dei controlli e degli autovelox e l’investimento su strumenti importanti come i 715 nuovi attraversamenti pedonali luminosi che abbiamo da poco annunciato. Inoltre, andiamo avanti con la progettazione di isole ambientali e zone 30, con i grandi interventi di manutenzione della viabilità che abbiamo da subito avviato per migliorare la qualità delle nostre strade e con il nostro lavoro per rafforzare il corpo della Polizia Locale. Ed è necessario anche un forte lavoro di sensibilizzazione per il rispetto delle regole e dei limiti di velocità: tra pochi giorni faremo infatti partire una grande campagna di comunicazione dedicata a questi temi. Dobbiamo fare ognuno la propria parte, perché la sicurezza stradale riguarda tutte e tutti noi”.(Segue)

Sisma Turchia-Siria: oltre 3060 morti. Biden parlerà con Erdogan

Sisma Turchia-Siria: oltre 3060 morti. Biden parlerà con ErdoganMilano, 6 feb. (askanews) – Sono salite oltre 3.060 persone, secondo i rapporti provvisori, le vittime nel sud-est della Turchia e nella vicina Siria del potente terremoto che ha scioccato la comunità internazionale. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe parlare con Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, a seguito del micidiale sisma. Lo ha detto il segretario stampa della Casa Bianca Karine Jean-Pierre.
“Il presidente Biden e il presidente Erdogan avranno l’opportunità di parlare molto presto e avremo sicuramente un resoconto quando avverrà la loro conversazione”, ha detto Jean-Pierre durante una conferenza stampa.
Il terremoto di magnitudo 7,8 ha ucciso oltre 3.000 persone e ferito migliaia di persone. In Turchia, il bilancio provvisorio è salito in serata a 1.762 morti, secondo l’ente pubblico di gestione dei disastri. E in Siria il bilancio delle vittime va verso i 1.300, secondo il ministero della Salute e i soccorritori, riporta Afp.
L’addetta stampa della Casa Bianca Jean-Pierre ha iniziato il briefing estendendo le condoglianze alla Turchia e alla Siria. L’amministrazione Biden ha dichiarato di essere “impegnata” a fornire aiuti ai siriani, ma ha escluso di rivolgersi al governo di Damasco, che non riconosce come legittimo.
Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Ned Price ha detto ai giornalisti che Washington non si impegnerà con il governo del presidente siriano Bashar al-Assad all’indomani dei terremoti.
“Sarebbe abbastanza ironico – se non addirittura controproducente – per noi rivolgerci a un governo che ha brutalizzato la sua gente nel corso di una dozzina di anni ormai… Invece, abbiamo partner umanitari sul campo che possono fornire il tipo di assistenza all’indomani di questi tragici terremoti”, ha detto Price.