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Tanti italiani al Patmos Chamber Music Festival 2023

Tanti italiani al Patmos Chamber Music Festival 2023Milano, 17 ago. (askanews) – La più sacra ed austera delle isole greche, meta del turismo più sofisticato e ancora oggi non invasivo della sua atmosfera spirituale; un cenacolo composto da alcuni dei migliori cameristi del globo; queste le premesse della seconda edizione del Patmos Chamber Music Festival, aperto, inclusivo, amicale, libero percorso d’arte immateriale in uno dei luoghi più iconici di pellegrinaggio dell’antico Cristianesimo, nonché meta dagli anni ’60 della migliore intellighenzia europea Patmos è sin dall’antichità una delle poche isole greche ininterrottamente abitate, luogo di pellegrinaggio cristiano per il Monastero di San Giovanni e la Grotta dell’Apocalisse, dove si dice sia stato scritto il Vangelo di Giovanni, e sede unica dell’originario rito protocristiano. Dagli anni ’60, proprio a causa della sua atmosfera silenziosa, austera, spirituale, Patmos è anche una meta di villeggiatura, in senso ottocentesco, delle migliori famiglie europee in cerca di riposo, semplice eleganza e riservatezza. Dall’anno scorso quest’isola così intonsa è divenuta anche luogo di ritrovo di una piccola koinè composta da alcuni dei migliori e più stimati musicisti del concertismo mondiale. E, quando gli artisti si incontrano, il silenzio diventa arte, dialogo musicale, libera creatività. Guglielmo Brayda, Presidente dell’Associazione Patmos Chamber Music festival APS, così racconta la nascita del nuovo festival: “Questo festival è nato dall’amore per l’isola che lo ospita. Patmos, un luogo dell’anima per molti di noi. Per molti è un luogo evocativo che stimola il pensiero profondo e la contemplazione. Fin dal IV secolo a.C. sull’isola sono presenti luoghi di culto. Un santuario alla dea Diana. Un tempio dedicato ad Apollo. La grotta che evocava l’Apocalisse a Giovanni il Teologo. E, naturalmente, il maestoso Monastero di San Giovanni che ospita alcune delle più antiche trascrizioni dei filosofi greci, tra cui quelle di Aristotele. È in questo luogo unico che abbiamo organizzato la seconda edizione del Patmos Chamber Music Festival. I nomi sono importanti e certamente i nomi di Giovanni, Aristotele, Diana, Apollo, Apocalisse hanno contribuito ad attirare alcuni dei più importanti musicisti contemporanei del mondo. Jing Zhao, Christophe Coin, Alessandro Carbonare, Silvia Careddu, Roberto Prosseda e tutti gli altri che ci accompagneranno nei giorni di questo festival. Musicisti di primo piano che porteranno la loro professionalità in risposta all’attrazione magnetica che Patmos ha esercitato su di loro. Tutto questo ci unirà tutti. La musica non ci ha mai deluso. Starà a noi occuparcene in questi cinque giorni. Richiederà attenzione, curiosità, partecipazione, anzi, l’impegno di tutti a seguire quest’arte. Un’arte che trascende in modo unico i confini di ogni lingua e cultura per stimolare direttamente l’emozione di chi ascolta, e attraverso questa immensa empatia unire i musicisti e il pubblico alle emozioni che gli autori, in altri tempi e in altri luoghi, hanno voluto e saputo trasmettere con la loro opera creativa. Inizia un viaggio emozionante. Un circolo virtuoso di ambiente, arte, professionalità e passione che ci avvolgerà in quella straordinaria sensazione che solo la musica può generare.” Dunque, cinque giorni e cinque concerti serali nei luoghi più raccolti dei piccoli borghi dell’isola danno vita alla seconda edizione del Patmos Chamber Music Festival 2023 dal 23 al 27 agosto, vero cenacolo internazionale d’amici artisti, liberi di spaziare nel repertorio senza vincoli o richieste che non siano la loro curiosità ed estro, la gioia di incontrarsi e fare musica insieme in totale libertà creativa, con impaginati che ricordano, nella loro struttura collettiva, vere jam sessions, ma di musica scritta, con una modalità davvero nuova ed intrigante rispetto alle consuetudini dei normali festival cameristici ed impreziositi da vere rarità, quest’anno una prima assoluta del compositore bolognese Matteo Rubini, nonché un’attenta ricerca delle pagine più significative o meno esplorate sulla via culturale che dalla Grecia porta verso l’Armenia e il Medio Oriente. Ed è così che il celebrato silenzio di Patmos ogni sera dialoga con la musica, in concerti gratuiti ed aperti a tutta la comunità, perché la riservatezza dell’isola vuole ribadire la sua natura orizzontale, democratica ed inclusiva, contraria ad ogni esclusivismo materialista e chiaramente opposta al genius loci di una culla protocristiana. L’idea di sapore fitzcarraldico è nata a due italiani che dell’arte hanno fatto la loro vita: il pianista e divulgatore Roberto Prosseda, colonna del festival insieme alla moglie Alessandra Ammara, entrambi stimati concertisti nei migliori circuiti internazionali; e Massimo Fino, fondatore in Toscana di Piano&OperaBarga, uno dei festival più sofisticati del panorama europeo, che ha davvero fatto la storia e dettato i modi ed i gusti del fare musica nel bello nella seconda metà del Novecento. Il festival vive della liberalità dei suoi ospiti e del supporto della municipalità di Patmos, ma è inevitabilmente destinato, grazie alla sua unicità, a divenire un importante luogo d’incontro di intelligenze e culture negli anni a venire, nuovo gioiello di un’isola il cui rigore ha affascinato da sempre i più sofisticati Wanderer di tutt’Europa. https://www.patmoschambermusicfestival.com/