Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Ucraina, Meloni lancia summit Usa-Ue per cercare di tornare protagonista

Ucraina, Meloni lancia summit Usa-Ue per cercare di tornare protagonistaRoma, 1 mar. (askanews) – Un vertice Usa-Unione europea. E’ questa la mossa pensata da Giorgia Meloni per cercare di ritrovare un ruolo da protagonista dopo essere stata stretta da un lato dall’iniziativa di Emmanuel Macron e Keir Starmer e dall’altro dalle uscite sempre più scomposte e provocatorie di Donald Trump, culminate il 28 febbraio nell’umiliazione di Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca.



Per giorni la premier era rimasta in silenzio, nella sempre più complicata posizione di non sganciarsi dall’Europa senza dover, allo stesso tempo, rinnegare il supposto “rapporto privilegiato” con il tycoon. Dopo che Zelensky è stato maltrattato da Trump in diretta mondiale – incassando subito la solidarietà, tra gli altri, di Antonio Costa, Ursula von der Leyen, Macron – Meloni non è intervenuta per qualche ora. Ha letto (non senza irritazione) gli elogi al tycoon del suo vice Matteo Salvini, si è consultata con i suoi consiglieri, poi ha affidato il suo pensiero a una nota. Nella dichiarazione la premier non fa, ed è singolare, nessun riferimento al comportamento di Trump né esprime solidarietà al leader ucraino. “Ogni divisione dell’Occidente – afferma invece – ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà. Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l’hanno fondata, primo fra tutti la libertà. Una divisione non converrebbe a nessuno. È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro”. Questa proposta, annuncia, l’Italia la farà ai partner “nelle prossime ore”, ovvero al vertice di Londra di domenica 2 marzo e al Consiglio europeo straordinario di Bruxelles giovedì 6. Poi bisognerà dirlo a Trump (che ancora non le ha fissato una data per un bilaterale alla Casa Bianca) e il tycoon non sembra proprio nella disposizione d’animo di mettersi al tavolo con l’Ue “nata – come ha detto – per fregarci”.


Di Alberto Ferrarese e Lorenzo Consoli