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Umbria, Proietti: allarme su disagio giovanile, deflagrante

Umbria, Proietti: allarme su disagio giovanile, deflagranteRoma, 9 ott. (askanews) – Nella Giornata mondiale della salute mentale 2024, la candidata presidente alla Regione Umbria per il centro sinistra, Stefania Proietti, intervenendo stamattina al meeting “Perugia SerenaMente” ospitato dall’Università di Perugia, ha lanciato un allarme sulla salute mentale dei giovani.



“In 8 anni da sindaca di Assisi e in 3 da Presidente della Provincia di Perugia il fenomeno del disagio giovanile sta diventando deflagrante, accelerato dal Covid. Se non lo trattiamo ora, saremo accusati di omissione di soccorso!”, ha detto Proietti. “La politica deve intervenire prendendone consapevolezza e utilizzando risorse adeguate, ma finora, soprattutto a livello regionale, quest’emergenza è stata completamente ignorata”, ha aggiunto.


Nel solo 2023 oltre 7mila gli umbri che hanno presentato domanda per il bonus psicologico, lo Sportello per il Supporto Psicologico creato dall’Università di Perugia ha visto negli ultimi anni quintuplicare gli accessi, cresce il numero dei minorenni che si avvicina agli stupefacenti, ma nella bozza del Piano Sanitario della Giunta Tesei – peraltro mai approvato – i temi del disagio psicologico e della salute mentale non sono neanche citati. E ieri, il Consiglio Regionale avrebbe dovuto approvare la legge sulla psicologia di cure primarie, ma è stata rinviata al prossimo Consiglio, l’ultimo di questa legislatura. L’appello di Proietti è “non perdere l’occasione di approvarla entro questo mandato”. “È assolutamente urgente che la salute mentale torni al centro dell’agenda politica e che vengano sanate tutte le falle di cui soffre la sanità regionale, dalle lunghissime liste di attesa alla carenza di personale, fino alla sistematica chiusura dei distretti sanitari”.


Proietti ne ha discusso anche con la Confcommercio di Spoleto, altra realtà che soffre di un ospedale drasticamente ridimensionato. “Senza contare che se venisse approvata la riforma dell’autonomia differenziata, le risorse regionali da destinare alla sanità verrebbero ulteriormente ridotte”, ha detto ancora.