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Mocerino (Netgroup): con Deep Seek a rischio dati, serve IA europea

Mocerino (Netgroup): con Deep Seek a rischio dati, serve IA europeaRoma, 29 gen. (askanews) – “Deep seek rappresenta un segnale chiaro: la Cina vorrebbe dettare le regole sull’intelligenza artificiale. Il clamore di questa iniziativa rivela che non sempre servono miliardi di dollari ma strategie intelligenti e soluzioni di maggiore accessibilità. Il vero tema è che la Cina opera con principi e regole diverse da quelle delle nostre democrazie occidentali. La vera novità di DeepSeek è rappresentata dall’open source, la disponibilità alle comunità del codice sorgente. Il problema principale non è la qualità del modello ma il contesto dove è stato sviluppato: in Cina il controllo sulle aziende tecnologiche da parte dello Stato è un dato di fatto, esiste dunque il rischio che i nostri dati siano gestiti dal governo cinese, e questo ci fa capire come l’intelligenza artificiale dovrebbe essere una questione geopolitica poiché la nostra sicurezza può ritrovarsi nelle mani sbagliate. DeepSeek ha scosso i mercati e dimostrato che le restrizioni Usa sui chip non bastano a fermare la Cina, anzi la inducono verso l’autosufficienza. Gli Stati Uniti sono ancora leader, ma la Cina sta sviluppando modelli più agili , più scalabili ed economici e questo può mettere a rischio il primato degli Usa. In questo contesto l’Europa è spettatrice, mentre Usa e Cina competono per la leadership. Il nostro continente è impegnato a produrre regolamentazioni molto complesse nella parte applicativa, come l’Ai Act, che rischiano di trasformarsi in un freno allo sviluppo, facendoci diventare utenti di tecnologie altrui, non sempre sviluppate in paesi democratici. L’ Europa deve avere il coraggio di mettere in campo una concreta strategia di investimenti in Ai”. Lo ha detto l’esperto di cybersicurezza Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup, intervistato da Radio Radicale.