Confcooperative E.R. a Bruxelles incontra Fitto e Foti
Confcooperative E.R. a Bruxelles incontra Fitto e FotiRoma, 29 gen. (askanews) – Transizione ecologica, inclusione e sostenibilità ma anche agroalimentare, credito, welfare, casa e appalti. Sono tra i temi trattati durante la visita istituzionale, tenutasi ieri e oggi, del Consiglio di presidenza di Confcooperative a Bruxelles in occasione dell’Anno Internazionale delle Cooperative proclamato dall’Onu per il 2025. Presente nella delegazione anche il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza, insieme ai cooperatori emiliano-romagnoli membri del Consiglio di presidenza nazionale.
I rappresentanti di Confcooperative hanno incontrato Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione Europea; Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, per il Sud, le Politiche di coesione e per il PNRR; Sandra Gallina, nuovo capo della Direzione Generale per la salute e la sicurezza alimentare; Francesco Corti, membro del Gabinetto della Commissaria Roxana Mînzatu, vicepresidente esecutiva della Commissione Europea e commissario europeo per le competenze, l’istruzione, la cultura, il lavoro e i diritti sociali; l’ex presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, che ha parlato del suo rapporto “Molto più di un mercato”. Altri incontri sono avvenuti con alcuni europarlamentari italiani dei vari schieramenti. “Abbiamo apprezzato molto l’assegnazione di una delega specifica per l’Economia Sociale al Commissario europeo Roxana Mînzatu – ha detto Milza – a sottolineare l’importanza di un ambito in cui ci riconosciamo pienamente: non a caso la Regione Emilia-Romagna è stata la prima e unica istituzione nel panorama nazionale ad assegnare, su nostro impulso, una delega all’Economia Sociale all’interno della sua Giunta, in particolare al vicepresidente Vincenzo Colla”.
L’Economia Sociale rappresenta una componente fondamentale dell’economia europea con 4,3 milioni di imprese e oltre 11,5 milioni di occupati, e le cooperative ne sono parte integrante con 4,5 milioni di occupati. Di questi 1,3 milioni sono occupati dalla cooperazione italiana e circa la metà di loro lavora nelle 16.500 imprese associate a Confcooperative, che rappresentano il 4% del PIL. “Le cooperative sono un grande strumento di coesione sociale – conclude Milza – e possono giocare un ruolo chiave nel presidio e nella valorizzazione del territorio. Ma non solo. A Bruxelles abbiamo ribadito la necessità di perseguire policy di sviluppo legate alla sostenibilità oltre che alla competitività, tenendo conto dei livelli di specificità che il mondo della cooperazione esprime nei diversi settori che tocca, dall’agricolo al sociale passando per la casa e gli appalti, contribuendo a dare valore aggiunto a tutte le nostre comunità”.