Covid, Iss: senza il lockdown l’ondata sarebbe stata disastrosa
Covid, Iss: senza il lockdown l’ondata sarebbe stata disastrosaRoma, 30 gen. (askanews) – Mettere l’Italia in lockdown nel marzo 2020 per l’epidemia Covid “è stato estremamente importante per contenere l’epidemia” e la decisione “si è tradotta in un notevole abbattimento dei ricoveri in terapia intensiva, che erano già in sofferenza. Su quell’ondata che alla fine ha provocato 50-60mila morti in più, se non avessimo preso questa misura sarebbe stata probabilmente abbastanza disastrosa”. Così Patrizio Pezzotti, direttore del reparto di Epidemiologia dell’Iss, ascoltato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid.
“In tutte le regioni prima dell’8 marzo – ha ricordato il dirigente citando studi scientifici prodotti poi dall’Iss – la trasmissibilità, il famoso R0, era pari a 3 e con il lockdown in due settimane è scesa sotto 1, il numero chiave che serve per contenere l’epidemia. Se non avessimo chiuso, la trasmissibilità che al Nord così elevata in 2 settimane avrebbe raggiunto quei livelli al Centro-Sud”. Lo studio citato da Pezzotti, ha rimarcato Anna Teresa Palamara, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Iss, “ha subito un processo di peer review e i dati sono questi. Poi che possano essere oggetto di revisione e discussione, la prima qualità di scienziato è avere una mente aperta: se qualcuno dovesse contestarli, li riesamineremo. Nessuno vuole essere ideologicamente da una parte o dall’altra”.
“Con la Svezia, che all’inizio non ha applicato il lockdown, c’è una differenza di densità di popolazione. In tutte le crisi ci sono errori, situazioni che possono essere riviste, affrontate in modo frettoloso. Degli errori sul campo esistono, l’importante è poterli esaminare e poterli eventualmente correggere”, ha concluso Palamara.