Tajani a Belgrado, Italia “ambasciatrice” della Serbia con Ue e Usa
Tajani a Belgrado, Italia “ambasciatrice” della Serbia con Ue e UsaBelgrado, 31 gen. (askanews) – L’Italia è “in prima linea” per sostenere l’ingresso “nei tempi più rapidi possibili” della Serbia nell’Unione europea, può essere “portavoce” delle istanze dei Balcani nel mondo e può rappresentare un “ponte tra l’Europa e gli Stati Uniti”. Antonio Tajani, a Belgrado per il Forum imprenditoriale Italia-Serbia, scandisce bene le parole: il nostro Paese vuole essere “ambasciatore” della Serbia e dei Balcani a Bruxelles. Aleksandar Vucic, al suo fianco, abbozza un sorriso e annuisce soddisfatto. “Pochi paesi al mondo avranno un rapporto positivo con gli Usa di Donald Trump come l’Italia e Giorgia Meloni”, spiega il capo dello Stato, che nei prossimi giorni sarà impegnato nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi politica nel suo Paese. Vucic e Tajani ne hanno discusso a margine dei lavori. “Ho parlato delle proteste di studenti e cittadini, ho detto che invitiamo tutti al dialogo e che ci asteniamo dall’uso di qualsiasi forma di forza”, ha provato a rassicurare. “Sono sempre pronto ad ascoltare le diverse posizioni. Continueremo a proteggere la stabilità della Serbia finché sarà minacciata da qualche forma di violenza. E saremo molto giusti nei confronti di chi vede diversamente le cose nel nostro Paese. Questa è la democrazia”.
Il premier serbo Milos Vucevic ha rassegnato le dimissioni dopo le vaste proteste di piazza a seguito della morte di diverse persone per il crollo di una pensilina, appena ristrutturata, in una stazione ferroviaria di Novi Sad. Le manifestazioni di protesta giovanili hanno poi coinvolto l’intera società civile. “In ogni caso deve prevalere il dialogo e non deve esserci l’uso della forza, e tantomeno della violenza da parte degli studenti, perché il dialogo esclude la violenza”, precisa Tajani, senza voler entrare nel merito di una questione interna. “Mi auguro che la Serbia torni ad avere in pochissimi giorni una situazione più serena, non serve un’intromissione italiana nelle vicende interne, quello che ci interessa è la stabilità di un Paese così importante”, aggiunge. Il percorso politico è segnato. L’Assemblea Nazionale dovrà prendere atto delle dimissioni del primo ministro con una seduta parlamentare ancora non programmata. Da questo passaggio formale scatteranno 30 giorni entro cui andrà formato il Governo, pena il ricorso automatico alle urne. Per il Paese si aprono quindi due scenari: il varo di un nuovo esecutivo o lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate. La scelta è nelle mani del presidente Vucic. Solo dopo, quando il governo sarà formato, l’interlocuzione con l’Italia potrà riprendere da dove è stata interrotta: il vertice intergovernativo previsto per oggi e saltato per la crisi politica. Ovvero, l’arrivo di Giorgia Meloni a Belgrado.
Vucic, che ringrazia più volte l’Italia e Tajani per la loro vicinanza, auspica che ciò possa accadere presto. “Mi dispiace che Giorgia Meloni non arriverà prima di qualche settimana, quando eleggeremo il nuovo Governo”, dice. Ma “quando lo faremo, spero sinceramente che ci sarà la visita del primo ministro”. Il caos politico nel Paese “non era previsto”, però le relazioni tra Italia e Serbia “non possono essere interrotte da niente e da nessuno”, chiarisce il presidente. D’altra parte, l’Italia è “il terzo partner” della Serbia e “c’è ancora molto da fare” con le aziende italiane. Oltre 160 le imprese ed associazioni italiane che hanno partecipato oggi al Forum, circa 250 quelle serbe. Il “Sistema Italia” in Serbia è forte della presenza di Cassa Depositi e Prestiti, Sace e Simest, che hanno aperto propri Uffici regionali nella capitale serba nel 2023 e nel 2024, e avviato iniziative finanziarie dedicate alle imprese già presenti o intenzionate ad internazionalizzare il proprio business in questo Paese e ai Balcani occidentali. Negli ultimi sette anni, l’interscambio è passato dai circa 3,4 miliardi del 2017 a 3,7 miliardi nel 2023, con esportazioni pari a oltre 2,3 miliardi (+5,4% sul 2022) e importazioni a quasi 1,4 miliardi (-7,8% sul 2022). Nei primi nove mesi del 2024, i dati sul commercio bilaterale hanno registrato un aumento del 9,1% rispetto al medesimo periodo del 2023, principalmente per effetto di un incremento dell’export italiano (+16,3%). Una partnership che vivrà un nuovo capitolo nel 2027: Tajani ha annunciato che l’Italia parteciperà in Serbia all’Expo dedicato allo sport e alla musica.
(di Corrado Accaputo)