Codice della strada, al via il Cenacolo Giuridico dell’ACI Napoli
Codice della strada, al via il Cenacolo Giuridico dell’ACI NapoliRoma, 1 feb. (askanews) – La riforma del Codice della strada è stato il tema affrontato nella prima riunione del Cenacolo Giuridico dell’Automobile Club Napoli inaugurato dal Presidente del sodalizio partenopeo, Antonio Coppola, e dal Procuratore della Repubblica Raffaele Cantone, con la partecipazione del Sindaco Gaetano Manfredi, del Prefetto Michele Di Bari, e le relazioni del Sostituto Procuratore Generale Valter Brunetti e del Comandante della Polizia Stradale della Campania e della Basilicata Maria Pia Rossi.
“Con questo incontro – ha detto in apertura il Presidente Coppola – debutta il Cenacolo Giuridico dell’Automobile Club Napoli nel solco di una lunga e feconda collaborazione con la magistratura napoletana iniziata 40 anni fa con la Commissione Giuridica, presieduta da Alfonso Vigorita prima e da Aldo Vessia poi, e proseguita successivamente con il Seminario Giuridico e la Consulta Giuridica presieduti, rispettivamente, da Luigi Riello e Giovandomenico Lepore. In tutti questi anni, abbiamo condotto approfondimenti normativi e avanzato proposte su importanti aspetti della mobilità come i piani urbani del traffico, la sosta abusiva, la RC Auto, l’omicidio stradale, l’esterovestizione dei veicoli e tanti altri. Lavori questi che erano stati condotti a “porte chiuse”. Oggi con il Cenacolo Giuridico, invece, iniziamo un nuovo corso aperto al confronto ed al coinvolgimento con la società civile e con i suoi migliori e più importanti esponenti” Sul tema dell’incontro – la riforma del Codice della Strada – è stato piuttosto critico il Procuratore Cantone “la sicurezza stradale è un tema assolutamente rilevante, ma c’è una tendenza ideologica che lo sottende. La recente riforma è intervenuta su molti aspetti, alcuni positivi ed altri contraddittori, come le novità introdotte in materia di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Sarebbe stato preferibile aspettare per riscrivere integralmente un nuovo codice, piuttosto che fare l’ennesimo patchwork difficilmente comprensibile”