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Un visore a 360° per esplorare la Tomba del Tuffatore in gigapixel

Un visore a 360° per esplorare la Tomba del Tuffatore in gigapixelRoma, 15 ott. (askanews) – È una modalità di accessibilità completamente inedita e innovativa quella proposta da Haltadefinizione, su concessione dei Parchi Archeologici di Paestum e Velia, per la valorizzazione della celebre Tomba del Tuffatore. L’iniziativa, frutto delle più avanzate tecnologie che combinano gigapixel, 3D e realtà mista, – informa una nota – permette di offrire nuove modalità di fruizione per la valorizzazione del patrimonio archeologico e di immergersi nel capolavoro del V secolo a.C., un unicum della pittura funeraria greca.


L’esplorazione virtuale della Tomba del Tuffatore con tecnologie di realtà aumentata come Apple Vision Pro, presentata in anteprima lo scorso giugno al We Make Future di Bologna, sarà nuovamente disponibile l’1 e il 2 novembre presso lo stand del Ministero della Cultura durante la XXVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum. Oltre all’esplorazione virtuale in realtà mista, è ora disponibile online sul sito di Haltadefinizione il visore a 360° della Tomba del Tuffatore in gigapixel. Le lastre della Tomba sono state oggetto di due diverse tipologie di acquisizione: la superficie pittorica è stata documentata tramite decine di immagini in altissima definizione e in 3D. La successiva combinazione di queste due campagne di digitalizzazione ha reso possibile la creazione di una ricostruzione virtuale completa della Tomba.


“La Tomba del Tuffatore è senza dubbio uno dei monumenti più iconici del Parco archeologico di Paestum” dichiara il Direttore Tiziana D’Angelo. “Le sue pitture sono note in tutto il mondo; eppure il progetto realizzato da Haltadefinizione, con la creazione di un digital twin della tomba, riesce a mostrarle da una prospettiva inedita. Grazie all’uso di tecnologie innovative, immagini e contesto sono ricreati virtualmente in modo realistico ed estremamente accurato, offrendo ai visitatori un’esperienza di fruizione coinvolgente e completamente accessibile e agli studiosi nuove opportunità di analisi e ricerca”. Dalla scoperta alla fine degli anni ’60, la Tomba del Tuffatore è esposta scomposta nel Museo Archeologico Nazionale di Paestum, è questa infatti l’unica modalita? per mostrare al pubblico le celebri pitture. La digitalizzazione – conclude la nota – ha permesso per la prima volta una ricostruzione virtuale puntuale, offrendo una visione realistica e immediata di quella che doveva essere la composizione iconografica originale della Tomba del Tuffatore.


(Credit: © Haltadefinizione Image Bank | Su concessione di Museo Archeologico Nazionale di Paestum)

Gli Stuntman del Vesuvio Motor Show tra i bambini del Pausilipon

Gli Stuntman del Vesuvio Motor Show tra i bambini del PausiliponRoma, 12 ott. (askanews) – Acrobazie, impennate, salti, tutto a misura di bimbo. E quando il connubio è tra stuntman e bambini allora la miscela è di quelle più divertenti e belle che ci possano essere. In occasione del Vesuvio Motor Show 2024, Alvaro Del Farra e Marco Barzi hanno fatto il loro ingresso con le moto elettriche nel reparto oncologico ed ematologico del Pausilipon in un pomeriggio organizzato con La OPEN OdV (Associazione Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma), associazione nata oltre venti anni fa con due grandi obiettivi: sostenere la ricerca scientifica contro i tumori pediatrici e assistere le famiglie dei piccoli pazienti, in ogni modo possibile.


“E’ da tempo che organizziamo questi eventi per i bambini. E’ come se completassero la terapia per alleviarli da quello che vivono ogni giorno. E’ un processo di cura che passa attraverso il sorriso”, dicono dall’associazione. Accanto alla OPEN, e alla Presidente Anna Maria Alfani, era presente la direttrice operativa della fondazione Santobono Pausilipon, la dr.ssa Flavia Matrisciano, sempre disponibile alla cooperazione a favore dei bambini. (segue)

Esercitazione Campi Flegrei, domani alle 17 sms test in Campania

Esercitazione Campi Flegrei, domani alle 17 sms test in CampaniaMilano, 10 ott. (askanews) – Domani in Campania, nell’ambito dell’esercitazione nazionale “Exe Flegrei 2024” che coinvolge tutto il Sistema nazionale della Protezione Civile, in Campania verrà simulato uno stato di rischio di eruzione imminente, con l’innalzamento del livello di allerta a rosso e l’attivazione della fase operativa di allarme, attraverso l’invio alle 17 su tutti i cellulari presenti nel territorio della Campania di un messaggio test IT-alert.


“TEST TEST Esercitazione Campi Flegrei 2024. Questo è un messaggio di TEST IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE di una possibile attività vulcanica ai Campi Flegrei. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST” si leggerà nel messaggio, tradotto anche in lingua inglese. Il messaggio, a causa del fenomeno noto come overshooting, potrà essere ricevuto anche dai telefoni cellulari che si trovano nelle regioni confinanti o limitrofe alla Campania.


In un situazione reale, IT-alert segnalerebbe l’inizio delle attività previste dal Piano di allontanamento della popolazione, che sarà testato a partire dalle ore 9:00 del 12 ottobre. Il sistema IT-alert è operativo dal 13 febbraio 2024 per lo scenario di attività vulcanica ai Campi Flegrei, ma grazie ai test e ai feedback raccolti sarà possibile verificare il processo di trasmissione dei messaggi, il comportamento delle celle telefoniche e la relativa copertura per rendere il sistema sempre più efficace.

Cuore svizzero per quattro borse di studio di “Scugnizzi a vela”

Cuore svizzero per quattro borse di studio di “Scugnizzi a vela”Roma, 27 set. (askanews) – Si chiamano Lyone, Hashraf, Alberto, Sebastiano. Storie di esclusione che diventano inclusione grazie alla rete di “Life – Scugnizzi a vela”, l’associazione che da venti anni persegue con i suoi volontari, grazie alla determinante logistica della Marina Militare, l’obiettivo di rendere autonomi e competenti i giovani che partecipano al “Laboratorio i mestieri del mare”, ideato per favorire l’integrazione e la formazione dei giovani a rischio della Città Metropolitana di Napoli.


Tunisino è Lyone, arrivato in Italia sui barconi, marocchino è Hashraf, napoletani Alberto e Sebastiano, arrestati per reati di rapina e droga. Quattro “scugnizzi” che hanno intrapreso un percorso formativo che ha acceso l’attenzione della Zurich e della Brain Refresh Lab, nell’ambito del progetto Fantatraining. Al loro programma di reinserimento, attraverso il lavoro dell’associazione che fa capo a Stefano Lanfranco sono stati donati assegni per un valore totale di oltre 2.500 euro. Nell’ambito di questo percorso formativo negli ultimi dodici mesi, grazie alla consolidata rete composta dalla Marina Militare, dal Ministero della Giustizia, dal Comune di Napoli, dall’Autorità Portuale di Napoli, da LIBERA contro le mafie e dagli “Scugnizzi a vela”, sono stati assunti quattro giovani provenienti sia dall’Area penale minorile della Campania e da Poggioreale, accolti e formati nel “Laboratorio i mestieri del mare”, ospitato da quasi venti anni nel Quartier Generale della Marina Militare di Napoli.


La rinascita avviene, spiega Lanfranco “attraverso il restauro di imbarcazioni a vela in legno appartenute alla Marina Militare e impiegate come vero e proprio materiale didattico nelle attività di laboratorio: una fantastica miscela di storia, cultura ed arte marinaresca che fa da innesco del processo di autostima dei ragazzi, e consente di creare una fantastica sinergia tra i giovani e storiche barche a vela in legno. I ragazzi vivono all’interno del Quartier Generale Marina Militare di Napoli, uno stage di “educazione civica” con il miglior modello rappresentativo che possa essere preso come riferimento. La realtà quotidiana dei nostri giovani è fatta di esempi “positivi”, di uomini e donne da imitare. Il punto finale è il reinserimento lavorativo attraverso etiche imprese del comparto portuale come il Gruppo Piloda, Costagliola, Fucina Italia di Piombino che inserirà lavorativamente Hashraf, F.lli La Rocca che assumerà Lyone. La consegna del contributo sotto veste di Borse di lavoro è avvenuta in una cerimonia al Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli nell’ambito di un evento Zurich con Francesco Bargi direttore commerciale della compagnia assicurativa svizzera e Nazareno Notarini della Brain Refresh Lab, realtà specializzata in formazione che opera con un fine preciso: modificare alcuni aspetti comportamentali che un’azienda, un libero professionista o un imprenditore intendono migliorare. Quaranta i professionisti che vi hanno partecipato provenienti da tutta Italia, ma che hanno anche consegnato a loro volta un segno tangibile di riconoscenza e apprezzamento per i risultati di integrazione raggiunti.


Le “Life bag” accompagneranno la rinascita dei giovani e saranno impiegate per provare a condurre una vita nella legalità a partire dall’ottenimento della patente di guida dell’auto e dello scooter, oltre ad altri significativi aiuti necessari per la loro ripartenza. Parole di incoraggiamento da parte del C.te C.V. Fabio Danese, il quale, anche a nome del Comandante Logistico della Marina Militare Amm. Sq. Salvatore Vitiello, ha espresso la vicinanza della Marina Militare agli “Scugnizzi a vela”. Intervenuto il magistrato di Sorveglianza del Tribunale di Napoli Francesco Chiaromonte, che segue personalmente la formazione dei ragazzi, il quale ha rappresentato lo stato giuridico e le difficoltà incontrate nell’inserimento lavorativo.

A Napoli la General conference di Fair sull’Intelligenza artificiale

A Napoli la General conference di Fair sull’Intelligenza artificialeRoma, 23 set. (askanews) – Si svolge oggi e domani a Napoli la General Conference di FAIR – Future AI Research, il partenariato esteso che realizza gli interventi sull’intelligenza artificiale finanziati nell’ambito del PNRR. A metà del percorso triennale del progetto, FAIR riunisce la sua comunità scientifica per un evento scientifico e di disseminazione che vuole raccontare i risultati di ricerca del partenariato alla società civile, al mondo delle aziende e dei professionisti, agli studenti.


Sul palco del Royal Hotel Continental di Napoli, sede dell’evento, dopo i saluti istituzionali del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso (videomessaggio) e della Prof. Maria Chiara Carrozza, Presidente CNR, si alterneranno le varie sessioni di approfondimento sui diversi temi di ricerca di FAIR, dalla computer vision ai large language models, dal machine learning alla human-hybrid AI, senza trascurare l’aspetto delle regole, con una sessione specifica dedicata all’AI Act che vedrà anche l’intervento dell’On. Brando Benifei, europarlamentare che ha lavorato proprio alla stesura della legge europea sull’AI. Lunedì pomeriggio, a partire dalle ore 17, spazio a ‘Next Generation AI – La ricerca italiana per l’intelligenza artificiale’. Sul palco per dialogare sul presente e il futuro della ‘via italiana’ all’AI ci saranno i protagonisti della ricerca di FAIR, le aziende coinvolte nel progetto e ospiti prestigiosi come il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini. Si parlerà delle sfide dell’AI nel campo dell’editoria, in particolare sul tema dei Large Language Models, dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società e sui pregiudizi di genere, di AI e salute. Ad aprire e chiudere sul palco il Presidente di FAIR Giuseppe De Pietro e il Presidente del CTS FAIR Marco Conti.


La Fondazione FAIR comprende 4 enti di ricerca  (CNR, Fondazione Bruno Kessler, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e Istituto Italiano di Tecnologia), 12 università (Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Sapienza, Scuola Normale Superiore, Università Campus Biomedico di Roma, Università di Bologna, Università di Pisa, Università di Trento, Università di Bari, Università della Calabria, Università di Catania, Università di Napoli “Federico II”) e 5 aziende (Bracco, Expert.ai, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Lutech). Ai soggetti fondatori si uniscono per la realizzazione del progetto SISSA, Università di Modena e Reggio Emilia, Università Bocconi e le aziende Deloitte e STMicroelectronics. Nei suoi primi 18 mesi FAIR ha aggiunto alla sua massa critica iniziale, che conta 350 ricercatrici e ricercatori, 341 nuovi reclutati, per un totale quindi di quasi 700 unità coinvolte, di cui il 40% in quota Sud. Di questi nuovi reclutati, 176 sono ricercatori e ricercatrici a tempo determinato, 75 sono dottorandi del Dottorato nazionale in AI (phd-AI), 62 sono assegnisti di ricerca e 28 tecnologi e borsisti. Dei 116 milioni del finanziamento PNRR, oltre alle quote riservate agli spoke per la loro attività scientifica, FAIR ha distribuito 29,9 milioni, di cui 18 su 10 bandi dedicati a Università e Enti di ricerca e 11,9 M su 10 bandi dedicati alle imprese, ancora in fase di assegnazione.

G7 Cultura, applausi dei giornalisti al capo ufficio stampa MiC

G7 Cultura, applausi dei giornalisti al capo ufficio stampa MiCMilano, 21 set. (askanews) – Un applauso da parte dei giornalisti accreditati al G7 della Cultura di Napoli per il capo ufficio stampa e comunicazione del ministero della Cultura, Andrea Petrella, per aver gestito in maniera professionale la parte mediatica dell’evento che si è svolto a Palazzo Reale. È successo al termine della conferenza stampa di Alessandro Giuli, che ha chiuso i lavori della tre giorni dedicata alla cultura.


Il nome di Petrella, scelto per l’incarico al MiC dall’ex ministro Gennaro Sangiuliano, era stato menzionato nella vicenda che coinvolge l’ex direttore Tg2 e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia. Con l’arrivo di Giuli alla guida del dicastero, il capo ufficio stampa del MiC ha proseguito con il suo staff nell’organizzazione dell’evento che si è aperto a Napoli giovedì scorso.

Campania, De Luca: Accordo coesione sblocca interventi importanti

Campania, De Luca: Accordo coesione sblocca interventi importantiRoma, 17 set. (askanews) – Con la firma dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Campania, questa mattina a Palazzo Chigi, “abbiamo lo sblocco definitivo di 6,2 miliardi, per quello che ci riguarda questo accordo sblocca interventi importanti che riguardano il mondo della cultura, della sanità, alcuni ospedali importanti, si sblocca un comparto di politiche sociali: diamo respiro all’economia e interveniamo su alcuni punti delicati, assetto del territorio, viabilità, opere non completate da parte dei Comuni”. Lo ha spiegato il presidente della Campania Vincenzo De Luca uscendo da Palazzo Chigi.


“A Bagnoli – ha precisato – è destinato 1,2 miliardo, sono stati sottratti al Fondo di Coesione 200 milioni di euro destinati a finanziare il 50% degli interventi nei Campi Flegrei, scelta condivisa ovviamente. È stato un cammino lungo e faticoso, ma si conclude finalmente. Si è concluso un iter amministrativo molto lungo, molto complesso, che ha conosciuto anche momenti di confronto difficile. Negli ultimi giorni abbiamo registrato un’accelerazione da parte del Ministero della Coesione e della Presidenza del Consiglio dunque si è concluso l’iter per la stipula dell’accordo, credo in un clima di collaborazione e rispetto reciproco in relazione alle nostre funzione”. “C’è stata un’articolazione molto complicata perché ci sono state delle anticipazioni anche di alcune somme rispetto ai 6,2 miliardi. Poi ci sono stati altri interventi decisi in corso d’opera, quindi dopo l’11 ottobre, che sono rientrati nell’accordo che abbiamo firmato questa mattina. Io credo che il risultato finale sia importante e positivo per la Campania: si poteva fare prima, benissimo, siamo arrivati adesso ma abbiamo difeso la sostanza. Io credo che ci siano tutte le condizioni per fare un lavoro eccellente e noi siamo pronti con una struttura amministrativa e di gestione di grande qualità e di grande efficienza, per questo siamo fiduciosi”, ha concluso De Luca.

Con marchio Igp certificata qualità Cavolfiore della Piana del Sele

Con marchio Igp certificata qualità Cavolfiore della Piana del SeleMilano, 12 set. (askanews) – Il Cavolfiore della Piana del Sele ha ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta (IGP): un prestigioso riconoscimento conferito dall’Unione Europea, che certifica e garantisce la qualità e l’origine geografica di questo prodotto. Questo traguardo, che sottolinea la Piana del Sele (nel salernitano) come territorio di eccellenze, è stato raggiunto grazie al ruolo fondamentale svolto dall’Organizzazione di Produttori “Solco Maggiore”, che ha guidato l’iter di riconoscimento, culminato nella pubblicazione del Regolamento di Esecuzione 2024/1881 del 02/07/2024, riportato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 09/07/2024.


Il termine Indicazione Geografica Protetta, meglio noto con l’acronimo IGP, è infatti un marchio d’origine attribuito dall’Unione europea ai prodotti agricoli e alimentari con una determinata qualità, reputazione o ulteriore caratteristica dipendente dall’origine geografica. Ciò significa che almeno una tra le fasi di produzione, trasformazione e/o elaborazione deve avvenire all’interno di un’area geografica determinata. Nel caso del cavolfiore della Piana del Sele il marchio IGP garantisce quindi l’autenticità, la riconoscibilità e la qualità di un prodotto coltivato e raccolto in un territorio d’eccellenza che conferisce a questo prodotto qualità nutritive e organolettiche uniche. Per celebrare questo importante riconoscimento, si è tenuto a Milano l’evento intitolato “Il Cavolfiore della Piana del Sele. Il valore di un importante riconoscimento europeo, il suo disciplinare produttivo, la nutraceutica del prodotto ed il gusto”. L’evento ha offerto un’occasione preziosa per esplorare a fondo il valore culturale e gastronomico del Cavolfiore della Piana del Sele IGP, prodotto d’eccellenza, oltre che tra i simboli della tradizione agricola campana. Sono stati trattati diversi aspetti che rendono unico questo prodotto: dal disciplinare produttivo, che ne garantisce la qualità e l’origine, alle sue straordinarie proprietà nutraceutiche, fino al suo gusto inconfondibile. Riconosciuto per le sue eccellenti proprietà nutrizionali, il Cavolfiore della Piana del Sele è un vero superfood, capace di arricchire ogni piatto con il suo sapore autentico e il forte legame con la terra da cui proviene.


“Dopo un lungo e appassionante percorso, che ci ha offerto continui spunti di apprendimento, possiamo finalmente celebrare questo successo”, afferma Antonio Vocca, responsabile generale della OP “Solco Maggiore”. “Durante la stesura del progetto, abbiamo infatti potuto apprezzare profondamente il valore culturale che alcune produzioni agricole apportano al territorio. In particolare, la relazione socioeconomica e l’indagine storica, elementi chiave del documento unico, ci hanno spinto a riflettere sulla qualità intrinseca e sulla reputazione del prodotto, strettamente legate a fattori ambientali e culturali”. Il riconoscimento IGP è molto più di una certificazione di origine: rappresenta infatti un riconoscimento al contesto straordinario in cui viene coltivato il Cavolfiore della Piana del Sele. Durante l’evento, un confronto multidisciplinare ha coinvolto produttori, ricercatori, chef ed esperti del settore alimentare, non solo per discutere la qualità del prodotto, ma anche per mettere in luce la sua rilevanza culturale e socioeconomica.


Durante il dibattito, Gianluca Caruso, Docente di Orticoltura e Floricoltura presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, ha sottolineato: “Il riconoscimento IGP del Cavolfiore della Piana del Sele rappresenta un traguardo significativo per l’intero settore agroalimentare della regione. Questo successo non solo attesta l’eccellenza qualitativa del prodotto, ma evidenzia anche il valore della ricerca scientifica e del miglioramento varietale che sono stati fondamentali per raggiungere tale risultato”. A tal proposito, Paola Russo, Professore Ordinario di Chimica Industriale e Tecnologia presso il Dip. di Ingegneria Chimica Materiali Ambiente dell’Università di Roma La Sapienza ha sottolineato: “Il Cavolfiore della Piana del Sele IGP è un esempio eccellente di come la qualità del prodotto possa essere preservata e valorizzata attraverso tecnologie di conservazione e trasformazione innovative. La sinergia tra tradizione e innovazione permette di esaltare le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto, contribuendo alla sua riconoscibilità e apprezzamento a livello nazionale e internazionale”.


Infine, lo chef Davide Oldani, noto per la sua cucina che fonde tradizione e innovazione, ha dichiarato: “Il Cavolfiore della Piana del Sele IGP è un ingrediente che racchiude in sé tutta la ricchezza del territorio. La sua versatilità in cucina, unita alle sue proprietà nutrizionali, lo rende protagonista di piatti che sanno raccontare una storia, quella della terra da cui proviene. Utilizzare un prodotto con un’identità così forte e riconosciuta è un privilegio per ogni chef che desidera esprimere al meglio il legame tra cultura gastronomica e territorio”. “Per il Cavolfiore della Piana del Sele il riconoscimento IGP è un traguardo che segna anche l’inizio di una nuova fase – ha concluso Antonio Vocca -. Questo simbolo di qualità e tradizione, riconosciuto e valorizzato non solo per le sue qualità organolettiche, ma anche per il suo profondo legame con il territorio, è pronto a conquistare nuovi mercati e palati anche a livello internazionale, affermandosi come un ambasciatore dell’eccellenza agricola italiana”.

A Caivano screening oculistici e occhiali gratuiti per famiglie in difficoltà

A Caivano screening oculistici e occhiali gratuiti per famiglie in difficoltàRoma, 11 set. (askanews) – GreenVision offrirà screening oculistici gratuiti ai minori di Caivano (NA). L’iniziativa, coordinata dalla Struttura Commissariale di Governo, guidata da Fabio Ciciliano, si terrà venerdì 13 e sabato 14 settembre 2024, presso i locali della Chiesa S. Paolo Apostolo di Don Maurizio Patriciello, dove sarà posizionato l’UMR (Unità Mobile Refrattiva) di GreenVision, un mezzo completamente attrezzato per gli screening oculistici.


Il progetto vuole sensibilizzare e far comprendere alle famiglie e ai più piccoli l’importanza della cultura della prevenzione sin dall’infanzia. GreenVision collaborerà attivamente con il Prof. Dott. Rocco Plateroti, dell’Università Sapienza di Roma, che, coadiuvato dal suo staff, effettuerà le visite ai più piccoli al fine di individuare precocemente eventuali problemi visivi, garantendo così un intervento tempestivo e appropriato.


Inoltre, GreenVision assicurerà occhiali da vista gratuiti a bambini e ragazzi in difficoltà. A occuparsi dell’organizzazione degli screening è il gruppo giovanile territoriale “I Care 3” e l’associazione di volontariato “I Giovani Della Speranza”. Le visite sono rivolte a bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 e i 14 anni e si terranno presso la parrocchia San Paolo Apostolo Caivano, situata in Viale Delle Magnolie n. 8, nei seguenti orari: sabato 14 settembre dalle 14:00 alle 18:00 e domenica 15 settembre dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.

Maltempo, geologi del Cng chiedono piano pluriennale di interventi

Maltempo, geologi del Cng chiedono piano pluriennale di interventiMilano, 29 ago. (askanews) – Un “piano pluriennale di interventi strutturali ed adeguate misure preventive di protezione civile”. È quanto chiede il presidente della Fondazione Centro studi del Consiglio Nazionale dei Geologi, Lorenzo Benedetto, che nella giornata di ieri ha effettuato un sopralluogo nei luoghi interessati dall’alluvione, alla frazione Talanico del Comune di San Felice a Cancello. Il nubifragio verificatosi nella zona, nel pomeriggio del 27 agosto, ha fatto registrare precipitazioni molto intense pari a 70 millimetri in circa 2 ore, che hanno interessato il settore di versante meridionale di Monte Piano del Termine, situato a ridosso dell’abitato di Talanico, determinando fenomeni intensi di erosione diffusa e concentrata in rivoli e solchi.


Nel corso del sopralluogo il presidente Benedetto ha constatato, inoltre, che a causa della presenza di alcune strade alveo si è determinata una concentrazione del flusso d’acqua frammista al materiale eroso, proveniente dal ruscellamento del suddetto versante, nella parte sommitale dell’abitato, all’altezza di via Foresta. Successivamente il flusso ipercontrato è defluito dapprima lungo via San Pietro e successivamente in via Talanico, dove ha travolto l’Ape con a bordo le due persone disperse. Dunque le intense precipitazioni e l’intervento antropico di trasformazione degli alvei in strade pavimentate in calcestruzzo, sono state le cause determinanti del disastro. Il Comune di San Felice a Cancello, che nel recente passato (alluvione di Sarno 1998) era già stato interessato da fenomeni di dissesto idrogeologico, è uno tra i Comuni a maggior rischio, sia idraulico che da frana. Gli indicatori di rischio dell’ultimo rapporto Ispra, indicano dati molto al disopra della media nazionale, con un 43% del territorio comunale classificato a rischio molto elevato da frana ed il 10% a rischio idraulico. Inoltre circa il 40% della popolazione rientra in aree a rischio molto elevato. L’elevata complessità e diffusione delle problematiche legate al dissesto idro-geologico, anche in relazione all’aggravamento dovuto agli ormai acclarati cambiamenti climatici in atto, impone l’adozione di una strategia di adattamento, di mitigazione e di gestione del rischio, che deve prevedere, un approccio integrato tra la realizzazione di interventi strutturali (opere) ed il porre in essere azioni e interventi non strutturali, prevedendo maggiori risorse tecniche ed economiche.