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Nordcorea: nostra deterrenza nucleare anche contro scudo Usa

Nordcorea: nostra deterrenza nucleare anche contro scudo UsaRoma, 3 feb. (askanews) – La Corea del Nord ha criticato oggi il piano dell’amministrazione Trump volto a potenziare la difesa missilistica a favore dei propri alleati in Asia orientale, Giappone e Corea del Sud, promettendo di avanzare le proprie capacità nucleari di deterrenza.



L’Istituto per il disarmo e la pace del ministero degli Esteri nordcoreano ha rilasciato tale critica in un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa KCNA, dopo l’ordine esecutivo del presidente Usa Donald Trump, emesso la scorsa settimana, per realizzare uno scudo di difesa missilistica di “prossima generazione” per gli Stati uniti e gli alleati. L’istituto ha sostenuto che gli Stati uniti stanno accelerando visibilmente lo sviluppo congiunto, insieme al Giappone e ad altri alleati, di un sistema per intercettare missili ipersonici e stanno collocando ulteriori sistemi di difesa ad alta tecnologia in Corea del Sud, come il Sistema di difesa aerea terminale ad alta quota (THAAD).


L’istituto ha accusato gli Stati Uniti di accelerare la propria ricerca di egemonia militare, affermando che ciò giustifica lo sviluppo continuato, da parte della Corea del Nord, delle proprie capacità di autodifesa basate sulla deterrenza nucleare. Pyongyang “risponderà rafforzando senza limiti le proprie capacità militari in risposta all’accelerazione delle minacce militari da parte delle forze ostili”. La dichiarazione viene in contemporanea a una reazione del ministero degli Esteri nordcoreane a una serie di dichiarazioni del segretario di Stato Usa Marco Rubio, il quale ha definito il regime di Kim Jong Un uno “Stato canaglia con cui bisogna fare i conti”. Pyongyang ha definito le frasi di Rubio una “provocazione”, a cui la Corea del Nord “risponderà”.


Sono le prime critiche dirette da parte della Corea del Nord alla nuova amministrazione Trump, il che può suggerire un inasprimento delle relazioni, ma anche un posizionamento delle parti in vista degli annunciati approccio che Trump ha detto di voler avere nei confronti di Kim, con il quale nel suo primo mandato ha avuto tre summit e ha aperto un dialogo sul programma nucleare, che poi non ha portato a risultati concreti. Nelle sue prime dichiarazioni, Trump ha suggerito che la nuova base di partenza degli annunciati colloqui con Kim potrebbe essere il riconoscimento di Pyongyang come potenza nucleare. Ma questa prospettiva è stata fermamente respinta dall’alleato sudcoreano di Washington.


Pyongyang ha firmato lo scorso giugno un accordo di partenariato strategico globale con Mosca, che include la clausola di difesa reciproca.