Cinema, a Berlino Little Trouble Girls: opera prima di Urska Djukic
Cinema, a Berlino Little Trouble Girls: opera prima di Urska DjukicRoma, 3 feb. (askanews) – “Little Trouble Girls” sarà il film di apertura della sezione Perspectives della 75esima edizione del Festival del Cinema di Berlino (13 – 23 febbraio 2025). L’opera prima della regista slovena Urska Djukic sarà presentata il 14 febbraio e sarà poi distribuita prossimamente in Italia da Tucker Film.
In “Little Trouble Girls”, Lucia è una ragazzina introversa che frequenta il coro di una scuola cattolica; durante un weekend di prove inizia a considerare il mondo da una nuova prospettiva. Nascono nuovi desideri, credenze e valori, si troverà ad affrontare i primi (grandi) turbamenti e a questi si aggiungeranno interrogativi ancora mai considerati: a chi appartiene il mio corpo? Come si gestiscono l’amicizia, la gelosia, l’attrazione? “L’idea che ha innescato il progetto è arrivata nel 2018, mentre assistevo al concerto di un coro femminile sloveno – ha detto la regista – sentir cantare quelle giovanissime ragazze mi ha profondamente emozionata: sono rimasta decisamente colpita dalla potenza delle loro voci che oscillavano sul filo del risveglio della loro femminilità”.
Reduce dal successo del corto “Granny’s Sexual Life”, Djukic ha deciso con il suo lungometraggio di esordio di esplorare il complicato territorio dell’adolescenza, riflettendo sul tema della sessualità e sulle dinamiche delle regole sociali. Realizzato grazie al TorinoFilmLab e co-prodotto da Slovenia, Croazia, Serbia e Italia (Staragara It), il film è supportato dal Fondo per l’Audiovisivo del FVG, dalla FVG Film Commission, dal MiC – Ministero della Cultura e GO!2025 – Nova Gorica e Gorizia capitale europea della cultura. “Little Trouble Girls” si chiude sulle note della quasi omonima “Little Trouble Girl” dei Sonic Youth, canzone che ha ispirato il titolo del film e ne contiene perfettamente l’essenza narrativa e tematica. “You taught me how to feel good. Flirt and laugh. Be understood” “Mi hai insegnato a sentirmi bene. Corteggiare e ridere. Essere compreso”.