Dagli agronomi Conaf 11 proposte alla Ue per migliorare la Pac
Dagli agronomi Conaf 11 proposte alla Ue per migliorare la PacRoma, 3 feb. (askanews) – Un documento contenente 11 proposte per far crescere e innovare l’agricoltura, migliorando la politica agricola comunitaria (Pac). A inviarlo agli europarlamentari italiani che attualmente siedono in Commissione agricoltura a Bruxelles è stato il Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali (Conaf), secondo cui a metà del periodo di attuazione dell’attuale Pac è necessaria una revisione per evitare che l’indirizzo politico del settore agro-forestale “si perda a causa di inefficienze e inutili carichi burocratici”.
“La Pac rappresenta una delle principali politiche di indirizzo europee, a cui l’UE riserva cospicui finanziamenti – si legge nel documento – Sono denari necessari a sostenere un settore chiave com’è quello agro-forestale, ma che richiede una revisione per essere efficace e aiutare sia la produttività che la sostenibilità”. Le proteste degli agricoltori viste nei mesi scorsi “hanno un fondamento – scrive Mauro Uniformi, presidente del Conaf – perché l’attuale sistema di aiuti mal si adatta alle aziende di piccole e medie dimensioni e non offre il giusto supporto per un reddito equo e stabile. A ciò si aggiunge che il carico burocratico e i costi amministrativi per accedere agli aiuti sono insostenibili. L’effetto più evidente di questa impostazione è che le politiche a favore della conservazione e gestione degli habitat sono state lette come un complesso e incomprensibile regime di vincoli e limitazioni, che il sistema agricolo ha respinto”.
Tra le proposte la valorizzazione del ruolo di tecnici esperti e specializzati, capaci di elevare il livello di imprenditorialità e di solidità produttiva. Per gli imprenditori agricoli, si dovrebbero incoraggiare forme di reddito diversificate, dall’agriturismo, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, fino all’utilizzo e la trasformazione ed il riutilizzo dei sottoprodotti agricoli. Guardando agli effetti dei cambiamenti climatici, nasce la richiesta di finanziamento per programmi di ricerca europei dedicati all’influenza che avranno sulle produzioni agricole. Contemporaneamente, poi, si dovrebbero valorizzare i crediti di carbonio ottenibili da superfici forestali europee già esistenti e dalle superfici a pascolo o prato permanente: in questo modo si darebbe un valore a quelle superfici che oggi sono abbandonate, mal gestite o a rischio di utilizzazione eccessiva.
Salvaguardare e tutelare la sicurezza alimentare del prodotto agricolo, la salute pubblica e le condizioni ecologiche dell’ambiente è l’obiettivo dell’introduzione della prescrizione elettronica dell’atto fitoiatrico. Inoltre, incentivando le filiere corte, consentirebbe di collegare direttamente produttori e consumatori e favorire il consumo di prodotti stagionali, locali, di qualità, riducendo la dipendenza dei mercati alimentari europei dalle importazioni. Infine, con l’adozione di valutazioni basate sui criteri ESG, evidenziata con una certificazione di tipo semplificato redatta da un professionista agrario e con l’introduzione di una premialità contributiva, si faciliterebbe la migrazione verso i nuovi standard produttivi più sostenibili. “Ora inizia la fase di confronto, in cui svilupperemo e approfondiremo le idee che abbiamo sintetizzato in questo documento”, conclude Uniformi.