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Trump congela dazi a Messico e Canada, Meloni invita Ue a dialogo

| Redazione StudioNews |

Trump congela dazi a Messico e Canada, Meloni invita Ue a dialogoBruxelles, 3 feb. (askanews) – Di fronte alla minaccia di Donald Trump di imporre dazi all’Europa, l’Ue deve rispondere con il “dialogo”. E’ questo, secondo quanto si apprende, il senso dell’intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni al summit informale dei leader europei a Bruxelles.



L’incontro, definito “ritiro”, era stato convocato per un confronto “aperto” sul tema della difesa, una delle priorità europee di fronte al protrarsi della guerra in Ucraina ma anche all’eventuale disimpegno degli Usa dalla Nato. Ma la questione dazi è stata resa urgente dalla mossa di Trump, che sabato ha deciso di imporre alte tariffe alle merci provenienti da Messico, Canada e Cina. Entrando questa mattina al summit, sia Emmanuel Macron (“l’Europa dovrà farsi rispettare e reagire”) che Olaf Scholz (“Dobbiamo reagire alle politiche doganali con politiche doganali”) erano stati molto duri. Nel corso della giornata, però, il quadro è sembrato cambiare. Trump ha “congelato” le misure contro Messico e Canada, aprendo anche auna trattativa con la Cina. Decisioni – ha spiegato una fonte a Bruxelles – che hanno dato una speranza dell’Europa: quella che la tattica del tycoon sia sparare una “cannonata” per poi trattare. E qui Meloni potrebbe inserirsi come ‘facilitatrice’, in virtù del rapporto privilegiato con il presidente Usa, cementato dalla visita a Mar-a-Lago e poi dalla partecipazione, unica leader europea, all’Inauguration Day.


La presidente del Consiglio non ha parlato con i giornalisti né all’arrivo a Bruxelles né prima di ripartire per Roma, ma secondo quanto si apprende nel corso dell’incontro ha ribadito che una guerra commerciale “non conviene a nessuno”. Piuttosto serve il dialogo per arrivare a soluzioni “equilibrate”, con un riequilibrio della bilancia commerciale che sia “sostenibile” e vantaggioso per entrambe le parti. Soluzioni che potrebbero passare – come suggeriscono alcuni Stati – da un incremento degli acquisti di armamenti e GNL dagli Usa.