Pompei, visitatori crescono indipendentemente da nuove scoperte
Pompei, visitatori crescono indipendentemente da nuove scoperteNapoli, 4 feb. (askanews) – “Il futuro di Pompei è fuori Pompei”. Si potrebbe sintetizzare così la consapevolezza e la scelta di indirizzo che il Parco sta assumendo sempre più nelle sue scelte strategiche di azione e di attività di scavo indirizzate verso il territorio esterno alle mura della città antica di Pompei. In supporto a quest’orientamento arrivano i risultati di una recente ricerca interdisciplinare condotta dall’università di Salerno in collaborazione con il Parco archeologico di Pompei e pubblicata sull’ultimo numero della rivista Valori e Valutazioni circa la correlazione tra nuove campagne di scavo e aumento dei flussi turistici. Gli autori non hanno trovato alcuna relazione statisticamente rilevante tra i due fattori, sebbene nel 2024 il sito di Pompei abbia superato, per la prima volta nella storia, i 4 milioni di ingressi. La decisione di visitare il sito Unesco dipenderebbe da altri fattori, molti dei quali hanno a che fare con trend globali, con l’economia e le crisi internazionali. Anche grandi interventi di restauro e importanti riaperture di domus e quartieri della città antica non avrebbero prodotto un effetto misurabile sul numero degli accessi. Secondo lo stesso studio, nuovi scavi possono, invece, indurre una crescita sostanziale in siti poco sviluppati, come quelli nel territorio dell’antica Pompei, come ad esempio lo scavo di Civita Giuliana dove si sta portando alla luce una grande villa con un quartiere servile di dimensioni senza paragoni nei paraggi. Lo scavo viene condotto in collaborazione con la procura della Repubblica di Torre Annunziata che, nel 2017, aveva fermato gli scavatori clandestini che saccheggiavano la villa da anni. Il ministero della Cultura, su richiesta della direzione del Parco, ha stanziato già i fondi per continuare gli scavi in questo sito e per avviare un progetto di restauro, accessibilità e apertura al pubblico. (segue)