
Cina: guerra dei dazi di Trump danneggia commercio mondiale
Cina: guerra dei dazi di Trump danneggia commercio mondialeRoma, 6 feb. (askanews) – La guerra dei dazi avviata dalla nuova amministrazione Usa di Donald Trump accresce le tensioni nel mercato mondiale, violando le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, e crea gravi problemi alla stabilità delle catene di produzione e fornitura globali. Lo ha affermato oggi la portavoce del ministero del Commercio cinese He Yongqian.
I dazi americani, ha detto He, causano “gravi danni al sistema commerciale multilaterale basato su regole” e compromettono “la stabilità delle catene di produzione e fornitura globali”, oltre ad “aumentare le tensioni nel commercio mondiale”. He ha continuato affermando che la Cina è pronta a cooperare con altri stati per difendere i principi del libero scambio, del multilateralismo e dello sviluppo ordinato e stabile del commercio internazionale, oltre a contrastare l’unilaterismo e il protezionismo nel commercio.
“La Cina non inizierà controversie commerciali ed è pronta a risolvere le questioni attraverso il dialogo e le consultazioni”, ha continuato la portavoce. “Tuttavia, la Cina – ha proseguito – adotterà sicuramente le misure necessarie contro le pressioni unilaterali per proteggere i propri interessi legali”. Il 2 febbraio, il presidente Usa ha firmato ordini esecutivi per imporre dazi sui beni importati da Canada, Messico e Cina a partire dal 4 febbraio. Le tariffe sui beni provenienti da Canada e Messico dovevano ammontare al 25%. Lunedì, Trump ha annunciato una deroga di un mese sulle tariffe i due paesi più vicino, dopo aver tenuto colloqui con i loro leader, durante questi i quali si sono impegnati a rafforzare la sicurezza delle frontiere. Nel frattempo, sono state imposte tariffe del 10% sui beni provenienti dalla Cina, in aggiunta a quelle già in vigore sull’importazione di beni cinesi. Inoltre, da ieri è stata fermata la consegna dei pacchi postali provenienti dalla Cina.
In risposta, martedì la Cina ha imposto tariffe del 15% sul carbone e sul gas naturale liquefatto provenienti dagli Stati uniti e ulteriori tariffe del 10% sul petrolio greggio, sui macchinari agricoli, sui veicoli a grande cilindrata e sui pickup importati dagli Usa.