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Cina nomina controverso Lu Shaye rappresentante per l’Ue

Cina nomina controverso Lu Shaye rappresentante per l’UeRoma, 6 feb. (askanews) – La Cina ha confermato oggi la nomina del controverso ambasciatore Lu Shaye come rappresentante speciale per gli affari europei. Si tratta di una nomina che pone nei dubbi nelle cancellerie europee, alla luce delle precedenti prese di posizione del diplomatico, che è stato ambasciatore in Francia per la Repubblica popolare cinese.



“Il governo cinese ha nominato l’ambasciatore Lu Shaye, in sostituzione dell’ambasciatore Wu Hongbo, quale rappresentante speciale per gli affari europei”, ha risposto oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Guo Jiakun nella quotidiana conferenza stampa. “Il rappresentante speciale Lu Shaye assisterà nel coordinamento e nella gestione delle questioni relative all’Europa e, secondo necessità, intraprenderà consultazioni e scambi con i Paesi europei e con le istituzioni dell’Ue”, ha continuato Guo. Il portavoce cinese ha descritto Lu come un diplomatico “di grande esperienza, ben informato sulla situazione europea”, che promuoverà “il dialogo e la cooperazione” e contribuirà “in modo adeguato allo sviluppo stabile e sano delle relazioni tra Cina ed Europa”.


Lu ha 60 anni ed è stato ambasciatore della Cina a Parigi fino alla conclusione del 2024. Ha irritato parecchio le cancellerie europee con una serie di dichiarazioni piuttosto urticanti nei cinque anni di mandato in Francia. Per esempio, nel 2023 ha affermato che gli stati ex sovietici non hanno uno “status effettivo” in punta di diritto internazionale. Nel 2022, Lu aveva suggerito durante un’intervista televisiva che il popolo taiwanese subirà una “rieducazione” dopo che la Cina riprenderà il controllo dell’isola.


La nomina appare in controtendenza rispetto all’inizio di un nuovo clima tra Bruxelles Pechino, in un momento particolare nelle relazioni internazionali, dopo che l’avvento della seconda presidenza di Donald Trump negli Stati uniti ha già innescato una guerra dei dazi con Pechino e minaccia di far partire un conflitto commerciale anche tra Ue e Usa. Due giorni fa la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, da sempre un falco rispetto alle relazioni con la Cina, ha detto che, ferma restando la politica di “de-risking” nei confronti di Pechino, vede margini per “aprire una nuova pagina” nei rapporti, trovando degli accordi.


Ieri il portavoce cinese Lin Jian ha affermato che, nell’attuale contesto di “rapidi mutamenti, in cui la situazione internazionale s’intreccia in maniera caotica e complessa, il mondo è esposto a rischi di polarizzazione, frammentazione e disordine”, i rapporti tra Cina ed Europa “assumono una rilevanza strategica e un impatto globale ancora maggiori”.