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Bullismo e cyberbullismo, fenomeni in crescita

Bullismo e cyberbullismo, fenomeni in crescitaRoma, 7 feb. (askanews) – Negli ultimi anni, il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo ha registrato un preoccupante aumento, colpendo in particolare le ragazze (44,6%) rispetto ai ragazzi (36,5%). Secondo i dati dell’Osservatorio Indifesa 2024, il 63% degli adolescenti ha subito episodi di bullismo, che avvengono a scuola nel 66% dei casi. Il cyberbullismo, invece, si manifesta principalmente online (39%).



Le conseguenze sono spesso gravi: il 75% delle vittime perde autostima e fiducia negli altri, il 47% sviluppa ansia sociale e il 45% tende all’isolamento. Mentre tra i ragazzi il bullismo si manifesta più frequentemente con aggressioni fisiche, tra le ragazze è più diffuso nella forma di cyberbullismo. Per questo è essenziale adottare strategie mirate che promuovano sicurezza digitale ed empatia, strumenti fondamentali per contrastare efficacemente il problema. In occasione della Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, Alessandro Cardente, da sempre impegnato nella sensibilizzazione sociale, si unisce alle richieste di un intervento concreto per combattere questo fenomeno. Attraverso il suo libro, Cardente promuove l’educazione all’empatia e al rispetto, sottolineando l’importanza del coinvolgimento degli uomini nella lotta contro la violenza di genere. Un modello virtuoso è rappresentato dalla Danimarca, dove dal 1993 l’empatia è materia scolastica, con effetti positivi sul benessere e sul successo personale degli studenti.


Il 7 febbraio è una giornata simbolica, ma per contrastare la violenza e la cultura della sopraffazione serve un impegno costante e innovativo. È fondamentale utilizzare un linguaggio vicino ai giovani, coinvolgendoli attivamente nel processo di sensibilizzazione per trasformare la percezione della violenza: se oggi alcuni comportamenti aggressivi possono apparire attraenti e generare emulazione, bisogna ribaltare questa visione affinché chi li mette in atto sia percepito come debole, non chi li subisce. Inoltre, la violenza, oltre a essere un reato, deve essere considerata un atto di volgarità e fallimento. Tutti gli istituti educativi, incluse scuole e famiglie, devono collaborare per guidare, ascoltare e supportare i ragazzi. In un’epoca dominata dalla comunicazione digitale, è essenziale riscoprire il valore del confronto diretto e del dialogo tra genitori e figli. Per questo motivo, Alessandro Cardente propone alle istituzioni educative di introdurre nelle scuole un percorso formativo dedicato all’educazione all’empatia e alla gentilezza, con un messaggio chiaro e incisivo: “Mai violento, la gentilezza va di moda!”