
Giustizia, Pinelli: no a degenerazione Csm in luogo di scontro, lo presiede Mattarella
Giustizia, Pinelli: no a degenerazione Csm in luogo di scontro, lo presiede MattarellaRoma, 9 feb. (askanews) – “Il Csm è un organo di garanzia che trova la propria forza e il proprio punto di equilibrio istituzionale nella guida del presidente della Repubblica. Non entro nel merito, né sulla vicenda Lo Voi né su quella nata dalle dichiarazioni del ministro in Parlamento. Ritengo solo opportuno sottolineare la necessità di un atteggiamento rispettoso e di grande responsabilità istituzionale da parte di tutti per evitare che un organo di centrale importanza nel nostro assetto, come il Csm, degeneri in luogo d nel nostro assetto, come il Csm, degeneri in luogo di scontro”. Lo sottolinea il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, all’indomani dell’iniziativa dei membri laici dell’organo di autogoverno della magistratura indicati dal centrodestra per l’apertura di un fascicolo a carico del Procuratore Capo di Roma Lo Voi per l’atttività di spiongaggio sul capo di gabinetto della Presidente del Consiglio.
“Vivo nella sincera preoccupazione – sottolinea Pinelli al Corriere della Sera- che queste tensioni facciano del male alle nostre istituzioni. Politica e magistratura devono dialogare”. E se quella del vicepresidente del Csm non è una richiesta esplicita all’Anm di revocare lo sciopero delle toghe del 27 febbraio poco ci manca. “Il sottosegretario Alfredo Mantovano ha non solo puntualizzato che è in discussione una riforma della giustizia per i cittadini e non contro la magistratura ma ha aperto al dialogo e ha invitato la magistratura a non perdere l’opportunità di un confronto, ancorché critico, sui contenuti. La magistratura, mi permetto – esorta Pinelli- dovrebbe accogliere questo invito. Del resto, l’essenza del magistrato è essere risolutore di conflitti. Il fondamento del magistrato sta dunque nella sua terzietà: se si è risolutore di conflitti, non si può esserne parte”. “La magistratura – incalza le toghe il vice di Mattarella al Csm- possiede al proprio interno le risorse per essere, con il proprio contributo di competenza, attore fondamentale nella discussio- ne sul proprio ordinamento e rispetto alle linee strategiche da adottare per una giustizia più efficiente, nell’interesse dei cittadini. Anche l’avvocatura può dare un grande contri-buto. È a partire dall’esperienza concreta, infatti, che ogni intervento riformatore deve svilupparsi per essere efficace. La magistratura italiana è sana, piena di magistrati seri, onesti e impegnati. Proprio per questo nasce la mia sincera preoccupazione sul fatto che questa tensione faccia male alle istituzioni e alla magistratura”.