
Cina a caccia d’energia in Asia centrale (dopo avvio dazi agli Usa)
Cina a caccia d’energia in Asia centrale (dopo avvio dazi agli Usa)Roma, 10 feb. (askanews) – Nel bel mezzo di una guerra di dazi con gli Stati uniti, poche ore dopo che Pechino ha reagito a nuove tariffe imposte dal presidente Usa Donald Trump avviando un corteggiamento dei paesi dell’Asia centrale.
La Cina, da oggi, ha attivo un aumento del 15% dei dazi su otto prodotti provenienti dagli Stati Uniti, tra cui carbone e gas naturale liquefatto (GNL), oltre a un incremento del 10% dei dazi su ulteriori 72 prodotti, che comprendono petrolio greggio e macchinari agricoli. Secondo la televisione di stato cinese CCTV, un gruppo di dirigenti cinesi del settore petrolifero e del gas, subito dopo l’entrata in vigore dei dazi, ha preso un volo diretto verso il Kazakistan per esplorare nuove opportunità commerciali.
I rappresentanti – secondo quanto riporta il South China Morning Post – facevano parte di una delegazione più ampia guidata dal China Council for the Promotion of International Trade (CCPIT), un ente commerciale semi-ufficiale, che coinvolge oltre 30 aziende operanti in settori quali energia, petrolchimica e macchinari industriali. Il CCPIT prevede di organizzare ulteriori missioni commerciali per aiutare le aziende cinesi a sfruttare le opportunità nei mercati del Medio Oriente, dell’Asia Centrale, dell’Europa, dell’Africa e in altre regioni, in settori quali petrolio e gas, automobili e macchinari agricoli, ha aggiunto il rapporto.
La Cina è il principale importatore mondiale di energia. Sta diversificando le fonti delle proprie importazioni per rafforzare la sicurezza energetica nazionale. Il Kazakistan è tra i principali fornitori di gas naturale per Pechino. Il commercio bilaterale tra Cina e Kazakistan ha raggiunto i 43,8 miliardi di dollari nel 2024, registrando un aumento del 6,8% su base annua, secondo i dati forniti dalla Dogana cinese.